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Autore: Martina87    15/09/2013    0 recensioni
"Non tutto sarà perdonato in un secondo o in un mese ma farò in modo tale da meritarlo, la mia famiglia è piena di dignità,io no." Piccola one shot sui pensieri di Percy quando arriva nella Stanza delle Necessità prima della battaglia finale. Introspettivo!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Weasley, Percy Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Sono nel tunnel che porta dalla Testa di Porco a Hogwarts, faceva già caldo qui dentro o forse sono io che corro che sento tutto caldo intorno a me? Non saprei, forse è tutte e due le cose. Il sudore mi scende dalla fronte e fa quasi sgusciare gli occhiali giù dal naso. Corro, devo correre. Il cuore mi batte all'impazzata, i Babbani direbbero che ho l'adrenalina alle stelle, forse potrebbero aver ragione loro ma oggi non lo so più. Le mie gambe corrono come non hanno mai fatto in tutti questi anni, le mie gambe sono sempre state precise, la mia camminata sempre composta e come direbbero i miei fratelli, pomposa. La mia camminata è pomposa, io direi dignitosa, ma ora sto correndo, la corsa non è pomposa, la corsa è poco dignitosa,la corsa è sgraziata. Forse quello che cambia tra avere una corsa dignitosa e una corsa sgraziata è il motivo per cui si corre. Sto correndo, corro verso Hogwarts, ho bisogno di correre. Un passo dopo l'altro, la bacchetta in mano, la veste ormai sgualcita e un discorso in mente, forse pronto, forse no. Corro verso la mia famiglia, quella che per due anni ho abbandonato a se stessa, sono stato crudele, insensibile e stupido con loro. Devo correre, devo trovarli, non voglio il loro perdono, voglio solo vederli. I muscoli mi fanno male, questo tunnel sta diventando asfittico, l'aria mi manca, mi sembra di avere i polmoni su per la gola. Sbatto contro qualcosa, forse una porta. Si apre. Mi cadono gli occhiali e io con loro. Una entrata davvero sgraziata. Alzo gli occhi e li vedo, non so cosa dire, ma sono sempre io e chi più di me non chiederebbe se è arrivato in ritardo. Sì lo ammetto, le mie uscite ogni tanto fanno vergognare me stesso ma non fa niente. Oggi non fa niente. Incrocio gli occhi di mia madre, leggo forse sorpresa e forse orgoglio. Incrocio gli occhi di mio fratello, leggo anche qui sorpresa e forse anche un po' di rabbia repressa,o almeno credo sia rabbia, muove le labbra, quasi non lo sento tanto sono sconvolto di avere tutta la mia famiglia davanti gli occhi. Ora lo sento. Sono uno scemo e un venduto del ministero, dico o forse lo dice lui. O almeno sono stato uno scemo perchè vedo la mano di Fred stendersi verso di me e vedo le sue labbra incurvarsi in quel sorriso che non avrei mai ammesso, ma mi è mancato immensamente. Non faccio in tempo a stringermi la mano con mio fratello che mamma si avvicina, sembra un leone che sta per sbranarmi, quella donna mi spaventa, non mi sbrana. Mi abbraccia. È strano essere di nuovo tra le braccia di mamma, io non ho mai apprezzato gli abbracci, troppo corpo contro corpo, troppo poco dignitosi, troppo irruenti, troppo fisici eppure questo abbraccio mi piace, sa di amore, sa di affetto, sento qualcosa che non provavo da tempo. È l'odore di casa. Vedo papà che ci guarda con occhi sbarrati e gli chiedo scusa, devo farlo e voglio farlo. Non so nemmeno io cosa dico ma vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime e perdono. Non tutto sarà perdonato in un secondo o in un mese ma farò in modo tale da meritarlo, la mia famiglia è piena di dignità,io no. Io ho disonorato la mia famiglia, sono stato un traditore del mio sangue. Sono io che ho scambiato i valori insegnati per disvalori. Ho passato due anni tentando di non ascoltare la mia coscienza che mi diceva che fondamentalmente ho fatto una grande cavolata (la mia coscienza in realtà usa parole molto più volgari, la mia coscienza ha la voce di Fred e George, chissà perchè poi) , ho passato due anni a rinnegare quel che sapevo giusto per avere qualcosa di comodo. Fred dice che ci perderemo i Mangiamorte migliori. Non voglio assolutamente tirarmi indietro. Mi stacco dalle braccia di mamma e guardo tutti i presenti, vedo Harry. Ho fiducia in lui, lui che non ha mai voluto combattere ma si è trovato proprio nel mezzo. Lo guardo e sento che forse grazie a lui avrò la possibilità di farmi perdonare dalla mia famiglia, di farmi conoscere di nuovo da loro. Ce la farà, ce la farò. Penso tutto questo e il mio corpo si muove, seguo Fred. Sono frastornato da tutte queste emozioni ma ora basta, dobbiamo combattere. Ci sarà il giorno per riflettere, ora dobbiamo uscire tutti sani e salvi da qui. Combattere per Hogwarts, combattere per il Mondo magico, combattere per Harry Potter. Combattere per espiare le colpe, combattere per perdonare. Combattere per l'odore di casa.
  
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