L’unica cosa che ero in grado di fare, era piangere, non so cosa aveva la mia testa di sbagliato, ma avevo un blocco, non riuscivo proprio ad ammettere i miei sentimenti.
Passai la giornata a vedere film romantici e a farmi dei viaggi, su come sarebbe stata la mia vita se non avessi conosciuto i vampiri,  se non fossi stata un doppelganger, ma ormai il sogno di vivere una semplice vita umana era svanito, esattamente come i miei cari.
Ormai erano già le 7 di sera, il sole stava calando, ma la paura stava crescendo, non voleva passare da sola la notte e nel caso in cui se la sarebbe vista male, sta volta non avrebbe atteso a precipitarsi a casa di Caroline.
Senti il telefono suonare e corsi a cercarlo pensando che fosse Damon, ma invece era Bonnie.
“Elena come stai?” chiese Bonnie in preda al panico
“bene perché?”
“Damon mi ha spiegato cosa è successo ieri sera, ma avete litigato?” in quel momento mi paralizzai
“no no, non abbiamo litigato, si ieri non è stata una bella serata”
“ io e Caroline l’abbiamo costretto a farti trasferire nella sua casa e non sembrava molto contento, e questa è una cosa molto strana” la mia testa incominciò a dire una raffica di oh mio dio, oh mio dio
“no io non voglio” riuscì a dire in quel momento
“tu invece vuoi, non sei al sicuro a casa tua e anche se dormissimo io e jeremy un umano e una strega non hanno speranze contro un vampiro molto potente”
“no Bonnie ti prego non voglio andare a stare da lui”
“no Elena , io voglio stare tranquilla e so che lui farebbe di tutto per proteggerti, a momenti dovrebbe essere li Caroline, ti aiuta a fare il borsone e poi mangiamo tutti insieme al grill”
“ma Bonnie”
“non si discute” e mise giù il telefono
Sotto un certo aspetto era felice, sarei riuscita a dormire e a sentirmi protetta, dall’altro ero terrorizzata, condividere la stessa casa con Damon soprattutto dopo quello che era successo alla mattina, non ce l’avrei fatta.
I suoi pensieri furono interrotti dal campanello che suonò. Ebbe molta paura, sapeva che Caroline doveva arrivare, ma le mani le tremavano lo stesso, e quando aprì la porta, tirò un sospiro di sollievo nel vedere Caroline sorridente
“abbiamo molte cose da fare”
“no Caroline io non voglio andare da Damon”
“Elena lo sappiamo tutti che sei innamorata di lui, non capisco questo tuo atteggiamento da bambina” disse Caroline ,rimproverandomi
“io non sono innamorata di lui” risposi acida
“si lo sei”
“No non lo sono”
“si, invece lo sei”
“ok, lo sono” lo ammisi, non potevo più tenermelo per me, e poi le mie amiche l’avevano capito ormai da tempo. Ma mi venne il nervoso nel vedere Caroline ridere e soddisfatta
“e  perché non glielo dici?”
“mai, no non lo deve sapere , assolutamente, sono stata con suo fratello, poi lui non è il tipo adatto a me, lo so, sono innamorata della persona sbagliata e sto aspettando che questo sentimento svanisca”
“ma Elena questa è una tortura”
“lo so Caroline, ma è meglio cosi”.
Terminammo il discorso Damon così, Caroline non voleva sforzarmi troppo, già ammetterlo ero un passo davvero grande, sarebbe stato un passo ancora più grande rivederlo e ancora di più trasferirmi a casa sua.
“direi che questa biancheria intima potresti portartela” disse Caroline lanciandomela adosso. Io feci una risata proprio di gusto, e il mio morale tornò su.
“io non metterò mai più la biancheria che mi consigli, amica mia” e la guardai storto
“non dirmi che quella consigliata ieri è stata ammirata da qualcuno” mi disse in modo molto sensuale, stetti al gioco
“chi lo sa” e lei cominciò ad urlare lanciandomi i vestiti addosso.
“allora stasera cosa ti metti?”
“jeans e maglia?” chiesi sperando un si di risposta
“no assolutamente no, immagino che tu e Damon non siete in ottimi rapporti” guardai in basso mi sedetti e dissi sbuffando un no dispiaciuto
“allora stasera puntiamo ad essere sexy, cosi forse ti perdonerà”
“se lo dici tu”
Alla fine trovammo un accordo maglia tutta di pizzo trasparente con reggiseno nero e jeans con i tacchi alti e capelli ricci, dovevo ammetterlo stavo bene, ma non ero pronta per affrontare anche quella serata
“dai Elena muoviti siamo in ritardo”
“non lo so se sono in grado di affrontare tutto questo, non mi guarderà neanche in faccia”
“ohh Elena io non credo che non ti guarderà sei una bomba sexy e poi vedrai che le cose le risolverete, stasera magari parlatene un po’ in privato”
“si certo, fosse facile, magari mi ubriaco anche stasera” Caroline rise
“potrebbe essere una buona soluzione anche questa”
“io penso sia la migliore” dissi ridendo insieme a lei.
Salimmo in macchina tutte perfette e in ordine e andammo al grill.