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Autore: Alys_90    16/09/2013    8 recensioni
-Sana addio. È finita, non cercarmi mai più-. E così dicendo rientrò.
Akito Hayama mi aveva davvero lasciata. E per di più in quella squallida maniera.
Corsi via, disperata.
-ADDIO!-.
Akito ha lasciato Sana. Come procederà la vita di entrambi? Sarà stato un addio definitivo oppure torneranno nuovamente insieme?
A tal riguardo, un grande segreto verrà a galla e scompiglierà le vite di tutti i protagonisti ..
Questa è la mia prima Fanfiction! Spero sia di vostro gradimento!
Dedicata a Simone, il mio adorabile fratello. ♥
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naozumi/Sana, Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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BUONA LETTURA ♥
E ancora grazie a chi recensisce e a chi legge soltanto ♥ 

Quel suono ben distinto mi scorse nelle vene, sino a trapassarmi l’anima.
Fissai Akito. Il suo cuore non pulsava più, il suo sangue non stava scorrendo. Nessuna reazione, nessun barlume di vita. La speranza mi aveva letteralmente abbandonata, in modo repentino e crudele. Hayama era..
-Scusate, dovete uscire immediatamente!-. Una squadra di medici e infermieri si precipitò all’interno della stanza, con carrelli e marchingegni vari tra le mani. Spinsero me e Seka in corridoio, dicendo di mantenere la calma e stare tranquille.
Ma come potevo star serena, senza far nulla, mentre il ragazzo che amavo se ne stava andando? No. Se n’era già andato. Sussultai.
Non dovevo nemmeno pensarla una simile cosa, perché sapevo per certo che Hayama non mi avrebbe mai lasciata. La morte non me l’avrebbe portato via, avrei sacrificato me stessa per salvarlo.
Il signor Hayama, Natsumi e tutti gli altri ci corsero incontro, chiedendo che cosa era successo. Non trovai la forza per parlare. Mi limitai a fissare il lucido pavimento color bianco sporco con gli occhi sbarrati e persi nel vuoto.
-Sana? Sana mi senti?-. Una voce lontana, che riconobbi appartenere a Fuka, echeggiò nella mia testa. Non reagii, non feci niente.
Avevo il dolce viso di Akito stampato nella mente e sentivo solamente il lungo e piatto rumore dei battiti che non c’erano più, pulsare nelle orecchie. Le coprii d’istinto e mi inginocchiai a terra, spaventata.
-Sana stai male?!-. Naozumi. Non diedi risposta neanche stavolta.
Osservai Seka, seduta su una poltrona d’attesa. Piangeva sommessamente, mentre con espressione disperata, iniziò a raccontare tutto l’accaduto al padre. Mama, Rei, la famiglia Hayama e gli amici stavano ascoltando, senza batter ciglio, sorpresi e intimoriti. Non si aspettavano ciò che Seka stava rivelando. Avrei voluto fermarla, dirle di smetterla, perché Akito avrebbe lottato. Sempre.
 
***
 
-E’ in arresto cardiaco!-
-Forza! Uno, due, tre.. Libera!-
-Presto presto! Non dobbiamo perderlo..-
-Dai ragazzo!-
-Provate ancora, avanti!-
-Uno, due, tre.. Libera!-
 
***
 
Sto volando. Fluttuo leggero in un ampio cielo color azzurro e porpora. Intorno a me voci soavi cantano dolci melodie.
Mi guardo intorno. Piccole nuvole spumose si infrangono le une sulle altre, creando un tenue vapore.
“Forse sto sognando”. Ma si tratta di un sogno talmente vivido, che non riesco a distinguere la realtà dalla fantasia.
-Akito-. Mi volto. Una donna dai lunghi capelli castani mi si avvicina.
Indossa un soffice vestito rosa e, al collo, porta un ciondolo dorato. Nei suoi occhi scorgo la stessa luce ambrata dei miei.
-Mamma..- sussurro piano. Allungo una mano nella sua direzione. Lei fa lo stesso, sorridendo.
Il mio braccio scivola via. Non posso toccarla. Silenziose lacrime mi riempiono gli occhi.
-Tesoro, non piangere-. Mi sfiora il viso. -Non è ancora il momento-.
Ora le gocce di pianto scendono sulle guance. -Mamma..-.
Non posso credere che sia di fronte a me, che mi stia parlando.
-Sì amore mio, sono io-. Mi rivolge un altro tenero sorriso, per poi riprendere a parlare. -Sei un ragazzo speciale, Akito. Devi tornare da tuo padre, da tua sorella e dagli amici-.
-No! Non voglio lasciarti di nuovo!-
-Tu non mi hai lasciata. Non è colpa tua. Io sono sempre al tuo fianco, in ogni istante Akito. Non ti lascio mai solo, per nessuna ragione-.
Le parole di mia madre si incisero dentro di me e sapevo per certo che non le avrei mai dimenticate.
-Figlio mio, hanno tutti bisogno di te. Non puoi lasciare le persone che ami e che ti amano, con un terribile vuoto che colmerebbe la loro esistenza. E poi c’è Sana-.
Alla pronuncia di quel nome, il mio petto esplode. Sana, la mia bellissima Sana.
-Lei è una parte di te. Vivete in simbiosi, siete un tutt’uno. Quando la guardi, ti brillano gli occhi. E’una persona fantastica. Non devi lasciartela fuggire.-
Mi asciugo le lacrime salate e abbozzo un sorriso. -Sì, è meravigliosa-.
-Torna da lei piccolo mio. Torna da papà e Natsumi. Torna dagli amici-.
-Ci rivedremo, vero mamma?-chiesi, fiducioso.
-Sì, Akito. Un giorno ci rincontreremo. Veglierò su di te per tutta la vita, ricordalo-.
La guardai un’ultima volta. -Ciao mamma..-.
All’improvviso sbalzai via e l'oscurità mi invase.
 
***
 
Stavamo seduti ancora, in attesa. Un attesa straziante, alimentata dalla paura e dal panico. Avevo la testa tra le mani ed ero disperata.
Nessuna notizia dai medici, niente di niente. Non sapevo se Akito era vivo oppure no, e questo mi uccideva.
Guardai Seka che, in un attimo, si alzò e mi raggiunse. -Posso sedermi?- chiese, esitante.
-Certo- replicai. Non volevo ostentare un atteggiamento di rifiuto, non in un momento così importante e delicato. La tristezza si impadronì di me in tutto per tutto.
-Volevo parlarti.. di me ed Akito-. Un tonfo al cuore non mi permise di respirare per alcuni secondi. Volevo davvero sentire ciò che Seka avrebbe detto sul loro rapporto? Non risposi e mi limitai ad ascoltare in silenzio.
-Io ed Hayama ci siamo conosciuti un po’ di tempo fa agli allenamenti di karate. Mio padre è il suo superiore. Ogni tanto assistevo, visto che pure io nutro una forte passione per questa disciplina sportiva-. Sospirò, poi riprese.
-Lo notai sin da subito. Alto, occhi ambrati, capelli biondi. Un gran bel ragazzo. Siccome sono sempre stata una ragazza timida, mi accontentavo solamente di guardarlo. Andavo in palestra tutti i giorni solo per poterlo vedere e per immaginare fantasticherie amorose su di noi. Non avrei mai pensato che un giorno avrei trovato il coraggio per parlargli-.
-E.. cosa vi siete detti?- domandai, con una punta di insicurezza nella voce.
-Bè, mi sono presentata e gli ho stretto la mano. Lui all’inizio si dimostrò un po’ distante, ma con il tempo la nostra amicizia diventò più solida e stabile. Mi raccontò di te, di come aveva deciso di lasciarti, con il cuore a pezzi. Non ne conoscevo la causa, il motivo, ma era addolorato. Lo potei leggere dalla luce spenta che aveva negli occhi, di solito così luminosi e lucenti. E ora.. non è giusto che la sua vita sia appesa a un filo-. Seka iniziò a singhiozzare.
-Mi dispiace.. Mi dispiace Sana. Non posso comandare al cuore, capisci? Non ce la faccio. Io sono sempre stata innamorata di lui. Gliel’ho confessato pochi giorni fa, ma mi ha respinta. Ama te più di qualsiasi altra persona al mondo. Sei fortunata ad averlo.. Io lo devo accettare, anche se è difficile. Forse, con il tempo, ci riuscirò-.
Ascoltai, senza parole. Mi fece tenerezza. Seka non era una cattiva persona. Amava Akito certo, ma chi avrebbe potuto non amare un ragazzo così?
La presi per le spalle, dandole sicurezza. Smise di piangere e mi guardò. -Ci hai visti vero?-.
-Come?-
-Quel giorno, al bar-.
Non avevo la minima idea di quello a cui si stava riferendo. Non ricordavo.
-Sei passata con l’auto e.. ci ha visti mentre ci baciavamo-.
Lo stomaco si contrasse in una morsa di puro dolore. Si erano.. baciati?
-E’colpa mia Sana! Sono stata io a farti del male! Non ricordi, hai perso la memoria perché ci hai visti! Hai perso il controllo della macchina.. e ti sei scontrata con un camion! Non posso perdonarmi per ciò che ho fatto! Scusami, ti prego! Scusami per tutto!-. Si gettò tra le mie braccia, scoraggiata.
D’istinto le carezzai i morbidi capelli castani. Mi aveva colto alla sprovvista, dopo quel lungo discorso. -Tranquilla Seka. Grazie per avermi detto la verità. Te ne sono debitrice-.
Seka si alzò, asciugandosi le gote con l’orlo della manica. -Grazie a te Sana, per avermi ascoltata. Era molto importante per me che tu sapessi- e così dicendo, si avviò dal padre.
Rimasi stupita dalla conversazione sostenuta con lei, ma ne apprezzai la sincerità. Non avevo paura di perdere Akito, perché lui mi amava alla follia. Avrei comunque desiderato che la relazione amicale tra lui e Seka non sì interrompesse. Io volevo la felicità di Hayama e non gli avrei negato di mantenere il rapporto con lei.
Mi rialzai e andai verso la porta rossa. Indugiai, sulla soglia. “Ti prego, Aki. Dammi un segno. Puoi ascoltarmi, vero?-.
Improvvisamente una finestra si aprì e l’aria gelida delle prime luci dell’alba entrò. Giornali e volantini svolazzarono dappertutto, ricoprendo il linoleum di carte e scartoffie. Una giovane infermiera chiuse i vetri, sbuffando.
Mi mossi, ma un ritaglio di giornale ai miei piedi catturò la mia attenzione. Lo presi tra le mani. Rimasi allibita e schiusi le labbra, sbalordita.
“Giovane karateka campione internazionale del Giappone”.
Akito Hayama, di anni 19, insegnante di karate, è stato nominato campione internazionale giapponese. Per la sua bravura e precisa tecnica, ha potuto godere di questo titolo d’onore”.
Guardai la data. Aprile. Akito campione. Era questo il segno. Hayama mi stava ascoltando.
 
***
 
-E.. libera!-
Bip bip bip. -C’è battito!-
-Presto, la mascherina!-
-Bravo ragazzo, ce l’hai fatta..-
 
Ciao a tutti/e! :-)
Come promesso, ecco un altro aggiornamento ;-)
Spero che vi sia piaciuto ♥
Non volevo far morire Akito! Scherziamo?! Lui è fantastico e senza il suo personaggio la storia perderebbe fascino! ♥
Grazie per le vostre recensioni, sono meravigliose! *W* Ogni volta che le leggo mi commuovo sempre! *-*
La scena in cui Akito incontra la mamma penso sia presente anche nel manga, ma non ne sono sicura! Datemi voi conferma! :-)
Alla prossima allora! Un grande bacione!
 

Alys_90
 
 
  
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