˛Tutto
ciò che non ti ho mai detto ˛
Dawn, vorrei esserti stato vicino
un’ultima volta, vedere il tuo dolce volto prima della
fine. Per la prima volta ti avrei detto che ti amavo,
avrei pronunciato quelle due parole così semplici, ma che al tempo stesso contengono
così tante responsabilità. Me lo avevano detto, il tuo ultimo
pensiero era stato per me, non meritevole di tanto affetto nella tua
memoria.
Delle volte mi chiedo perché il mondo è crudele
ma molti, prima di me, lo hanno pensato. Chiunque abbia perso una
persona cara si chiede perché Dio, che possiede tanti
angeli, ha rubato al mondo proprio la persona più cara. Ho sempre sostenuto che
questi sono pensieri futili, infantili, ma vederti dentro quella bara, immersa
nel dolce profumo dei fiori…finalmente avevo capito. Tutto
ciò che una persona addolorata dice, è dettato dalla più profonda tristezza ed
infelicità. Ho maledetto Dio, perché ti aveva portata via. L’ho maledetto con
tutte le mie forze, bagnando di lacrime quei tuoi soffici capelli che mai più avrei rivisto volare al vento.
Non ebbi il coraggio di vedere il tuo viso
mentre si spegneva, perché la lama della morte ti portava via. In un
certo senso ti ammiro, sei andata in un posto migliore
di questo vecchio mondo, dove nessuno può più farti soffrire come me. E’ allora
che mi capita di ripensare a tutti quei momenti di felicità elusi. Tutte quelle
parole che avrei voluto dirti ma che invece sono rimaste dentro di me. Abbassavo gli occhi, imbarazzato, per non farmi vedere. Troppo orgoglioso ed egoista per ammettere a me stesso che io ti
volevo bene più della mia stessa vita. Che,
prima della mia felicità, avrei pensato alla tua.
Dawn, vorrei tanto che tu mi parlassi ancora, per dirmi che mi vuoi bene, anche se tanto ti ho fatta soffrire.
Io non ho mai smesso di volerti bene, tuttora credo di amarti con la stessa
intensità di dieci anni fa; nulla nel mio cuore è cambiato. Sei tu che governi
i miei pensieri, la tua immagine è nella mia memoria nei momenti difficili. E
delle volte, mentre sono immerso nella mia solitudine, mi chiedo se tu non ti sei mai pentita di avermi incontrato. Abbiamo passato dei
momenti terribili, talmente terribili che la mia mente li sta facendo sparire,
come la nebbia che svanisce al mattino, lasciando solo
la rugiada sulle foglie.
Ma forse, non sei mai stata
arrabbiata con me. La tua serenità e la tua speranza sono sempre state
eccezionali. Delle volte, ridendo tra me e me, mi chiedo come facevi a
sopportarmi. Perché in realtà io non mi sono mai comportato come un vero gentiluomo,
ponendoti al di sopra di ogni cosa. Ti ho fatta
soffrire e, ancora oggi, mi chiedo come facevi a perdonarmi con un sorriso.
Tante cose sono successe, ma io ti sento sempre vicina a me e
quando vado al cimitero e, guardando il tuo nome su quella lapide, ritrovo la
forza di affrontare le mie paure e gli spettri della mia
anima. Come se la tua voce, dolce e limpida, fosse il vento
che mi solletica le orecchie nelle giornate estive, la neve d’inverno, la
pioggia d’autunno e i petali in primavera. Forse, in gran segreto,
continui a pregare per la mia felicità, per quella di nostra figlia, per quella
di tutti quelli che ti hanno conosciuta, perché il tuo
amore è sempre stato immenso, come la tua compassione e la tua bellezza.
Ma guardando Faith, nostra
creatura, figlia del nostro amore, riesco a vedere una piccola parte di te. I
suoi occhi sono come i tuoi, splendidi specchi in cui perdersi, come se ci si
trovasse in un cielo pieno di stelle. Non mi stancherei mai di guardarli perché
sono una delle cose che mi rassicurano, perché in
questo modo so che tu non morirai mai.
Ma ora i miei pensieri devono
lasciarti, mia stella polare che illumina e guida gli uomini nella notte.
Questo mondo è crudele, perché mi lascia sempre meno tempo da dedicarti, anche
solo per fermarmi a parlare con te.
Ma, quando ci rincontreremo, ti
chiederò scusa per tutte le cose brutte che ti ho fatto passare. Sarò colui che ti proteggerà sempre, la persona che scherzerà con
te solo per farti sorridere e, in quel modo, illuminare la più buia delle
giornate. L’unico che non ti dirà mai che la tua vita è stata semplice, l’unico
che, se vorrai, porterà il paradiso in terra per te. Bramo
quel giorno, il giorno in cui non dovrò più pensare agli affanni della mia vita.
E così spero che arrivi in fretta, così da poterti
rivedere presto.
Arrivederci Dawn e promettimi che, se in cielo è scritto che io
non diventi una creatura angelica, tu mi guarderai anche solo un attimo, per
farti dono di tutta l’immensa dolcezza che c’è per te nel mio cuore…