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Autore: Shade Owl    22/09/2013    1 recensioni
Durante le operazioni minerarie su un lontano pianeta, l'agente di sicurezza Parker Bones viene svegliato nottetempo a causa di alcuni problemi con tre uomini che ha arrestato il giorno prima: sembrano aver contratto una qualche malattia e questo, in seguito ad altri avvenimenti misteriosi, spinge il Capitano della PCP Ascendant a chiedere aiuto.
E così, una donna viene mandata sulla nave: l'Ufficiale Valentine...
Genere: Mistero, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Ehm… allora, come devo… sì… devo… prendere questo, vero?- borbottò esitante il dottor Lassiter, impugnando incerto la cloche di controllo.
- Non abbia paura, dottore.- disse Brenda, alzando gli interruttori davanti a sé - Ora proverò ad attivare i motori, cercheremo di non sforzarli troppo. Se l'Ufficiale Valentine è riuscita a ripararli come si deve, forse entreremo in orbita senza intoppi, specie adesso che il sistema anti–asteroidi è di nuovo operativo. Lei si limiti a cambiare la direzione.-
Il dottore annuì.
- Sì… oh, molto bene.- disse.
- Ottimo. Motori attivati, potenza dieci percento. Andremo molto piano, quindi non si preoccupi.-
- Bene… ora cosa dovrei fare?-
- Inclini leggermente la cloche verso destra… piano, così… se guarda lo schermo davanti a lei vedrà la griglia di allineamento. Deve centrarsi perfettamente con le coordinate impostate, segua le linee che vede.-
- Sto andando bene? Non rischiamo di… andare a sbattere?-
- Siamo nello spazio, dottore. Dubito che potrà colpire un lampione, qui.- disse Brenda con un sorrisetto bonario.
- Non era quello che intendevo.- replicò lui, anche se la battuta parve essere servita allo scopo, visto che si rilassò almeno un poco.
Gli asteroidi si fecero lentamente sempre più vicini, e Lassiter parve prendere progressivamente un po’ più di confidenza con i comandi, anche se la vicinanza delle rocce spaziali sembrava innervosirlo progressivamente. Erano appena entrati nel campo quando Valentine e Bones tornarono sul ponte, camminando come due partecipanti a una corsa a tre gambe.
- Come procede?- chiese Valentine, lasciando l'Ufficiale della Sicurezza su una sedia e raggiungendo la consolle di comando.
- Piuttosto bene. Il dottore se la sta cavando egregiamente.- rispose Brenda - Tra cinque minuti saremo a distanza di aggancio. I motori reggono, per adesso, e l’energia c’è, ma ho dovuto deviare quella del Ponte Minerario e del Ponte Scientifico, o i cannoni e il gancio orbitale non funzionerebbero.-
- Poco importa, per ora quelle due sezioni non sono essenziali. La Ascendant non potrebbe più fare il suo lavoro, in queste condizioni.-
- Concordo.- disse Lassiter - Ora, dato che è qui… non è che le andrebbe di…-
- Non possiamo cambiare pilota adesso, dottore, mi dispiace.- rispose lei - Comprometterebbe la manovra.-
- Ma prima non aveva detto che sarebbe subentrata lei, una volta tornata?-
- Ho mentito.- disse con semplicità - Comandante, aumenti la velocità del cinque percento. Dottore, non si agiti e si limiti a virare di venti gradi, per favore.-
- Ma la griglia…-
- Ignori la griglia, è programmata male. Hanno sbagliato a impostarla.-
- Sissignora…- mormorò lui, dubbioso, anche se eseguì l’ordine.
- Un giorno mi dirai come fai a sapere tante cose.- biascicò Bones, tenendosi la testa - E magari come ti chiami. E quanti anni hai. E da dove vieni.-
- Sicuro. Cos’altro ti interessa, Bones? Fletcher, riduca la velocità, cominciamo a essere a tiro.-
- Mi interessano le crostate di mele. Ne ho una voglia matta, adesso…- disse Bones, in tono confuso.
- Dovrebbe tornare a letto.- disse Lassiter.
- Lo so, lo porteremo sul Ponte Medico più tardi. Ecco, siamo a portata. Attivare gancio orbitale, spegnere motori.-
Mentre Lassiter e Brenda eseguivano l’ordine, Valentine riprese il comunicatore dalla cintura degli equipaggiamenti e lo portò alla bocca, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso ancora parzialmente sudaticcio.
- Signor Brody, siamo arrivati. Potrò riportarvi su Cassandra V, adesso, usando la mia navetta personale. La crisi è finita, e il Capitano Malkovich è morto. Nessuno vi disturberà più, se libererete come promesso il resto dell’equipaggio.-
Dopo un secondo di attesa, Brody rispose alla chiamata.
- Rispetteremo… il nostro accordo.- disse - Libereremo… queste persone.-
- Ne sono felice.- disse lei - Vi trasporterò personalmente. Potete raggiungermi nella cabina che ho qui a bordo?-
- Lo… faremo.- rispose Brody - La… ringraziamo.-
- Bene, quindi è tutto risolto?- chiese Lassiter, sollevato, alzandosi dalla postazione di pilotaggio.
- A quanto pare…- rispose lei, avviandosi.
- Ma come conti di portarteli dietro?- chiese Bones, in un grugnito - Saranno qualcosa tipo… cinquemila miliardi di spore o che so io… che fai, le metti in un barattolo?-
- Ho detto che li avrei trasportati personalmente, Bones.- specificò Valentine, prendendo la porta - E intendevo letteralmente. Portatelo sul Ponte Medico e inviate un messaggio alla Terra per chiedere i pezzi di ricambio. Non mi aspettate.-
 
Tornò sul Ponte Equipaggio, incontrando diversi minatori e ufficiali con la testa reclinata all’indietro. Dalle loro bocche aperte stavano fuoriuscendo rapidamente folate di quella che sembrava essere polvere giallastra, la quale si diresse rapidamente verso i condotti dell’areazione, sparendo nelle profondità della nave. Senza badare né a questo né a quelle persone che cominciavano lentamente a riprendersi, mentre i segni dell’infezione si riassorbivano o cadevano rinsecchiti a terra, raggiunse la porta della propria cabina e la aprì. All’interno si era già raccolta un’enorme quantità di spore, che la saturavano quasi completamente, aleggiando dovunque e gettando un alone sfocato su tutto quanto.
- Sono arrivata.- disse - Fate come preferite.-
All’istante, la nebbia di spore si animò e, vorticando, si diresse verso di lei, che non mosse un passo: le spore la avvolsero, penetrandole nel naso e nella bocca, e a giudicare dal leggero pizzicore anche negli occhi e nelle orecchie. Il suo sistema nervoso percepì l’aggressione e reagì tentando di difendersi, inviando nel contempo segnali errati ai suoi muscoli, che presero a tremare violentemente. Riuscì a rimanere in piedi, ma non a muoversi da dove si trovava. Presto le mancò il fiato, e le sembrò quasi di soffocare.
Le spore continuarono a entrare nel suo corpo per molti minuti, finché l’intera stanza non fu definitivamente svuotata. Alla fine cadde in ginocchio, stremata e di nuovo sudata fradicia. Gli occhiali le caddero a terra, ticchettando sul pavimento.
- Ufficiale Valentine? Signora, sta bene?-
La voce di Brenda Fletcher uscì dagli altoparlanti, agitata e preoccupata. Doveva aver visto tutto dalle telecamere nel corridoio.
Valentine raccolse gli occhiali e li rimise sul naso, rialzandosi lentamente.
- Mi sto vestendo.- disse - Non tornerò a bordo, ripartirò subito. Addio, Comandante. Grazie per l’aiuto che mi ha dato.-
Detto ciò, raggiunse i propri bagagli e recuperò la divisa.
 
I motori della navetta risposero subito all’accensione, e la scansione preliminare dei sistemi le disse che non aveva subito danni in seguito all’impatto con i meteoriti di qualche ora prima. Meglio così, perché altrimenti sarebbe stato un problema andarsene.
- Qui Ufficiale Valentine, pronta al decollo. Richiedo apertura hangar di attracco cinque.-
- Ufficiale Valentine, è certa di stare bene?- chiese Brenda - Ha assorbito le spore di tutte le persone presenti a bordo…-
- Come ho già detto, non sono un’umana.- rispose - E, onestamente, temo di non poter subire una simile alterazione, nemmeno dopo un’aggressione così massiccia.-
Brenda esitò.
- Lei lo sapeva?-
- Diciamo che avevo questo dubbio. Ma non si spaventi, sono ancora tutti qui con me.-
- Avrei comunque preferito un altro tipo di soluzione.- replicò il Primo Ufficiale - Apertura hangar in corso, depressurizzazione completata. Buona fortuna, signora.-
Valentine non rispose, afferrando i comandi della navetta e cominciando le manovre per uscire dall’hangar. Presto si ritrovò nello spazio attorno al pianeta Cassandra V, circondata da innumerevoli asteroidi. Presto avrebbe sentito la mancanza dei cannoni della Ascendant.
- Bene, Popolo Verde… stiamo per rientrare.- disse - Non temete, vi riporterò intatti a casa vostra. E la prossima volta che siete in pericolo, per favore, chiamate me, prima di qualunque altra cosa.-

Lo so, il capitolo è un po' più corto del solito, ma viste le condizioni in cui verso (ho un sonno cane, anche se non è poi così tardi, tanto che mi sono addormentato tra le otto e le nove, mentre guardavo la tv...) è già un buon risultato. Mi sono dovuto sforzare un po' perché passerò l'intera giornata di domenica a Roma, e tornerò piuttosto stanco, quindi non sarò in grado (molto probabilmente) di scrivere un altro capitolo, e mi sembrava brutto mantenere il silenzio stampa per due giorni consecutivi senza avvisare. In ogni caso, lunedì ci sarà un nuovo capitolo per "The Dark Game", che l'ho già scritto.
Ringrazio Ely79, LullabyMilla, Kira16, Ser Balzo, Kindle, Cohava e Hola1994, che seguono questa storia, ormai in dirittura di arrivo. Grazie, a presto!

   
 
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