- Non abbia paura, dottore.- disse Brenda, alzando gli interruttori davanti a sé - Ora proverò ad attivare i motori, cercheremo di non sforzarli troppo. Se l'Ufficiale Valentine è riuscita a ripararli come si deve, forse entreremo in orbita senza intoppi, specie adesso che il sistema anti–asteroidi è di nuovo operativo. Lei si limiti a cambiare la direzione.-
Il dottore annuì.
- Sì… oh, molto bene.- disse.
- Ottimo. Motori attivati, potenza dieci percento. Andremo molto piano, quindi non si preoccupi.-
- Bene… ora cosa dovrei fare?-
- Inclini leggermente la cloche verso destra… piano, così… se guarda lo schermo davanti a lei vedrà la griglia di allineamento. Deve centrarsi perfettamente con le coordinate impostate, segua le linee che vede.-
- Sto andando bene? Non rischiamo di… andare a sbattere?-
- Siamo nello spazio, dottore. Dubito che potrà colpire un lampione, qui.- disse Brenda con un sorrisetto bonario.
- Non era quello che intendevo.- replicò lui, anche se la battuta parve essere servita allo scopo, visto che si rilassò almeno un poco.
Gli asteroidi si fecero lentamente sempre più vicini, e Lassiter parve prendere progressivamente un po’ più di confidenza con i comandi, anche se la vicinanza delle rocce spaziali sembrava innervosirlo progressivamente. Erano appena entrati nel campo quando Valentine e Bones tornarono sul ponte, camminando come due partecipanti a una corsa a tre gambe.
- Come procede?- chiese Valentine, lasciando l'Ufficiale della Sicurezza su una sedia e raggiungendo la consolle di comando.
- Piuttosto bene. Il dottore se la sta cavando egregiamente.- rispose Brenda - Tra cinque minuti saremo a distanza di aggancio. I motori reggono, per adesso, e l’energia c’è, ma ho dovuto deviare quella del Ponte Minerario e del Ponte Scientifico, o i cannoni e il gancio orbitale non funzionerebbero.-
- Poco importa, per ora quelle due sezioni non sono essenziali. La Ascendant non potrebbe più fare il suo lavoro, in queste condizioni.-
- Concordo.- disse Lassiter - Ora, dato che è qui… non è che le andrebbe di…-
- Non possiamo cambiare pilota adesso, dottore, mi dispiace.- rispose lei - Comprometterebbe la manovra.-
- Ma prima non aveva detto che sarebbe subentrata lei, una volta tornata?-
- Ho mentito.- disse con semplicità - Comandante, aumenti la velocità del cinque percento. Dottore, non si agiti e si limiti a virare di venti gradi, per favore.-
- Ma la griglia…-
- Ignori la griglia, è programmata male. Hanno sbagliato a impostarla.-
- Sissignora…- mormorò lui, dubbioso, anche se eseguì l’ordine.
- Un giorno mi dirai come fai a sapere tante cose.- biascicò Bones, tenendosi la testa - E magari come ti chiami. E quanti anni hai. E da dove vieni.-
- Sicuro. Cos’altro ti interessa, Bones? Fletcher, riduca la velocità, cominciamo a essere a tiro.-
- Mi interessano le crostate di mele. Ne ho una voglia matta, adesso…- disse Bones, in tono confuso.
- Dovrebbe tornare a letto.- disse Lassiter.
- Lo so, lo porteremo sul Ponte Medico più tardi. Ecco, siamo a portata. Attivare gancio orbitale, spegnere motori.-
Mentre Lassiter e Brenda eseguivano l’ordine, Valentine riprese il comunicatore dalla cintura degli equipaggiamenti e lo portò alla bocca, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso ancora parzialmente sudaticcio.
- Signor Brody, siamo arrivati. Potrò riportarvi su Cassandra V, adesso, usando la mia navetta personale. La crisi è finita, e il Capitano Malkovich è morto. Nessuno vi disturberà più, se libererete come promesso il resto dell’equipaggio.-
Dopo un secondo di attesa, Brody rispose alla chiamata.
- Rispetteremo… il nostro accordo.- disse - Libereremo… queste persone.-
- Ne sono felice.- disse lei - Vi trasporterò personalmente. Potete raggiungermi nella cabina che ho qui a bordo?-
- Lo… faremo.- rispose Brody - La… ringraziamo.-
- Bene, quindi è tutto risolto?- chiese Lassiter, sollevato, alzandosi dalla postazione di pilotaggio.
- A quanto pare…- rispose lei, avviandosi.
- Ma come conti di portarteli dietro?- chiese Bones, in un grugnito - Saranno qualcosa tipo… cinquemila miliardi di spore o che so io… che fai, le metti in un barattolo?-
- Ho detto che li avrei trasportati personalmente, Bones.- specificò Valentine, prendendo la porta - E intendevo letteralmente. Portatelo sul Ponte Medico e inviate un messaggio alla Terra per chiedere i pezzi di ricambio. Non mi aspettate.-
Tornò sul Ponte Equipaggio, incontrando diversi minatori e ufficiali con la testa reclinata all’indietro. Dalle loro bocche aperte stavano fuoriuscendo rapidamente folate di quella che sembrava essere polvere giallastra, la quale si diresse rapidamente verso i condotti dell’areazione, sparendo nelle profondità della nave. Senza badare né a questo né a quelle persone che cominciavano lentamente a riprendersi, mentre i segni dell’infezione si riassorbivano o cadevano rinsecchiti a terra, raggiunse la porta della propria cabina e la aprì. All’interno si era già raccolta un’enorme quantità di spore, che la saturavano quasi completamente, aleggiando dovunque e gettando un alone sfocato su tutto quanto.
- Sono arrivata.- disse - Fate come preferite.-
All’istante, la nebbia di spore si animò e, vorticando, si diresse verso di lei, che non mosse un passo: le spore la avvolsero, penetrandole nel naso e nella bocca, e a giudicare dal leggero pizzicore anche negli occhi e nelle orecchie. Il suo sistema nervoso percepì l’aggressione e reagì tentando di difendersi, inviando nel contempo segnali errati ai suoi muscoli, che presero a tremare violentemente. Riuscì a rimanere in piedi, ma non a muoversi da dove si trovava. Presto le mancò il fiato, e le sembrò quasi di soffocare.
Le spore continuarono a entrare nel suo corpo per molti minuti, finché l’intera stanza non fu definitivamente svuotata. Alla fine cadde in ginocchio, stremata e di nuovo sudata fradicia. Gli occhiali le caddero a terra, ticchettando sul pavimento.
- Ufficiale Valentine? Signora, sta bene?-
La voce di Brenda Fletcher uscì dagli altoparlanti, agitata e preoccupata. Doveva aver visto tutto dalle telecamere nel corridoio.
Valentine raccolse gli occhiali e li rimise sul naso, rialzandosi lentamente.
- Mi sto vestendo.- disse - Non tornerò a bordo, ripartirò subito. Addio, Comandante. Grazie per l’aiuto che mi ha dato.-
Detto ciò, raggiunse i propri bagagli e recuperò la divisa.
I motori della navetta risposero subito all’accensione, e la scansione preliminare dei sistemi le disse che non aveva subito danni in seguito all’impatto con i meteoriti di qualche ora prima. Meglio così, perché altrimenti sarebbe stato un problema andarsene.
- Qui Ufficiale Valentine, pronta al decollo. Richiedo apertura hangar di attracco cinque.-
- Ufficiale Valentine, è certa di stare bene?- chiese Brenda - Ha assorbito le spore di tutte le persone presenti a bordo…-
- Come ho già detto, non sono un’umana.- rispose - E, onestamente, temo di non poter subire una simile alterazione, nemmeno dopo un’aggressione così massiccia.-
Brenda esitò.
- Lei lo sapeva?-
- Diciamo che avevo questo dubbio. Ma non si spaventi, sono ancora tutti qui con me.-
- Avrei comunque preferito un altro tipo di soluzione.- replicò il Primo Ufficiale - Apertura hangar in corso, depressurizzazione completata. Buona fortuna, signora.-
Valentine non rispose, afferrando i comandi della navetta e cominciando le manovre per uscire dall’hangar. Presto si ritrovò nello spazio attorno al pianeta Cassandra V, circondata da innumerevoli asteroidi. Presto avrebbe sentito la mancanza dei cannoni della Ascendant.
- Bene, Popolo Verde… stiamo per rientrare.- disse - Non temete, vi riporterò intatti a casa vostra. E la prossima volta che siete in pericolo, per favore, chiamate me, prima di qualunque altra cosa.-