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Autore: Bellatrix29    22/09/2013    4 recensioni
Una sorta di do ut des: Harry convince Draco ad uscire con i suoi amici Grifondoro in cambio di una sorpresa. Ovviamente, niente va come previsto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Buon pomeriggio ^^
Ecco qui un’altra One Shot, scritta per il Contest Flash Contest – Cominciate a scrivere! Indetto da Vera Claire sul forum di EFP.
Dovrebbe essere comica, almeno nelle mie intenzioni, e spero vi piaccia.
Buona lettura!
 
Nick: Bellatrix29
Titolo: Di bar malfamati e orde gracidanti
Pacchetto scelto: Aurora
Introduzione: Una sorta di do ut des: Harry convince Draco ad uscire con i suoi amici Grifondoro in cambio di una sorpresa. Ovviamente, niente va come previsto.
Eventuali NdA: Shame on me, le mie Cioccorane gracidano, ma non mi ricordo se lo fanno anche nel canon.

 



 
Di bar malfamati e orde gracidanti
 
 

«Potter, per l’ennesima volta, non esiste proprio che io metta piede in quel bar malfamato, ficcatelo in testa» esclamò Draco, esasperato per l’insistenza del compagno. Inarcò un sopracciglio perfettamente definito, mentre esaminava attentamente il risultato ottenuto con il suo ultimo esperimento con l’aggeggio babbano che Harry chiamava “lavatrice”. Il suo maglioncino di lana preferito non sembrava aver subito danni irreparabili, quindi lo ripose nell’armadio, soddisfatto.

«Ok, primo non è un bar malfamato e secondo non capisco perché la fai tanto lunga» la voce del fidanzato lo interruppe mentre si stava silenziosamente complimentando con se stesso, quindi gli rivolse uno sguardo di sufficienza. Lui detestava essere interrotto.

«Come non è un bar malfamato? Tu come lo chiami un posto in cui una mandria di Grifondoro ha fatto il nido?» chiese con il tono di qualcuno che sta spiegando un’ovvietà. Erano giorni che discutevano su quell’argomento e lui iniziava a non poterne più, avrebbe dato qualsiasi cosa perché Harry la smettesse di rompergli i Boccini.

«Non sono proprio sicuro che le mandrie facciano il nido,» commentò Harry pensieroso «ma comunque continuo a non capire quale sia il problema, ci saranno anche Blaise e Pansy, non sarai l’unico Serpeverde!» disse per quella era sicuro fosse la centesima volta. Alzò gli occhi al cielo, anche se stette attento a non farsi vedere dal compagno.

«Pff,» sbuffò Draco «traditori» borbottò quindi tra sé, ma abbastanza forte perché anche l’altro lo sentisse. Harry scosse la testa, divertito per il fatto che Draco li considerava traditori da quando avevano iniziato a frequentare rispettivamente Neville e Seamus, perché stavano con dei Grifondoro, però non includeva anche se stesso nella categoria, nonostante loro due avessero una relazione seria da oltre due anni.

«Senti, facciamo così» disse Harry colto da un’idea improvvisa «tu questa sera vieni con me e provi a divertirti, poi, quando torniamo a casa, io vedrò di fare qualcosa di carino per te» propose incrociando mentalmente le dita, poiché quella era la sua ultima chance di convincere Draco.

«Qualcosa di carino, eh?» ripeté il Serpeverde, prima di avvicinarsi all’amante e incrociare i polsi dietro la sua nuca. Era una prospettiva interessante, Harry era sempre molto fantasioso quando si trattava di fare cose carine, in particolar modo se le facevano tra le lenzuola.

«Esatto» confermò Harry con una carezza sulla schiena. Tuttavia, rifletté Draco, se saltavano la parte in cui andavano in quello stupido bar dalla dubbia reputazione, potevano passare direttamente a quella in cui si infilavano a letto e quella era sempre la sua parte preferita delle loro serate.

«Non mi sembra comunque una ragione sufficiente per venirci» sentenziò Draco dopo qualche secondo di pausa.

«Come vuoi» concesse, «vorrà dire che ci andrò da solo» concluse Harry stringendosi nelle spalle, prima di lasciarlo da solo nella sua camera da letto. Draco si voltò a guardare il punto dove fino a qualche secondo prima c’era il suo fidanzato. Esitò per una manciata di secondi, indeciso su cosa fare: da una parte, non ci teneva per niente ad andare in quel postaccio, dall’altra, però, non intendeva lasciare che Harry uscisse da solo, soprattutto quando indossava i pantaloni che lui stesso gli aveva appena regalato e che, come aveva sospettato al momento di comprarglieli, gli mettevano in risalto quel poco di sedere che aveva. Non che non si fidasse del compagno, ma aveva visto la bramosia negli sguardi delle persone che si posavano su di lui, ed era di loro che non si fidava, Harry sapeva essere fin troppo ingenuo riguardo a certe cose. Si arrese con un sospiro: volente o nolente avrebbe dovuto accompagnarlo, per proteggerlo da tutti quegli infidi pronti a mettere le loro manacce su di lui.

«Harry, aspetta» lo chiamò «io devo ancora finire di prepararmi» sbuffò, però sentì i passi dell’altro arrestarsi nel corridoio; si voltò verso il suo armadio, per scegliere cosa indossare.

 
*-*-*
 

«Allora?» chiese Harry alcune ore dopo, mentre rientravano nell’appartamento di Draco «È stato orribile come pensavi?» aggiunse togliendosi la giacca.

«Mmh,» mugugnò l’altro in risposta «no» concesse infine. Si mosse verso il mobile bar nel salotto e riempì due bicchieri di Whiskey Incendiario.

«In ogni caso, io ho rispettato la mia parte dell’accordo» esclamò mellifluo mentre porgeva ad Harry uno dei bicchieri.

«Sei stato molto bravo,» ribatté l’amante prima di dargli un languido bacio sulle labbra «e io ho in mente una cosa perfetta per dimostrarti quanto abbia apprezzato i tuoi sforzi» Harry sorrise quando vide gli occhi dell’amante illuminarsi di malizia e bevve un sorso dal bicchiere che stringeva tra le mani.

«Dammi solo un minuto» disse il Grifondoro, alzando l’indice della mano destra, prima di finire il contenuto del suo bicchiere in un colpo solo.

«Ok, a dopo» concesse il compagno, che già pregustava il proseguimento della serata.

«A dopo» ripeté Harry facendogli l’occhiolino. Draco lo guardò andare via con l’acquolina in bocca; per tutto il tempo che era stato costretto a trascorrere in quel bar malfamato, non aveva fatto altro che immaginare cosa potesse avere in mente il fidanzato per ringraziarlo. Scaldò tra le mani il liquore nel suo bicchiere, cercando di non essere troppo impaziente. Rilassò le spalle e fece un po’ di stretching mentale per prepararsi a ciò che lo aspettava dietro la porta della sua camera da letto. Sospirò con un ampio sorriso sulle labbra, mentre anche la sua erezione iniziava a dare segni di voglia di mettersi in gioco, quasi avesse vita propria. Avviandosi lungo il corridoio, Draco dovette fare diversi respiri profondi per riprendere il controllo del proprio corpo; giunto alla meta, però, udì dei suoni che non si era aspettato certo di sentire: oltre la pesante porta di legno, infatti, Harry borbottava e imprecava, mentre in sottofondo gli parve di sentire l’inconfondibile suono di un gracidio, ma non era possibile. Scosse la testa e si decise ad aprire la porta.

«Harry, ma che stai combinando?» chiese mentre faceva irruzione nella stanza. «Oh Merlino» commentò non appena si rese conto della scena che gli si era parata davanti: il fidanzato stava in piedi di fronte al letto, con la bacchetta in mano, mentre dal soffitto piovevano quelle che avevano tutta l’aria di essere Cioccorane. Gli animaletti di cioccolata avevano ormai invaso il suo letto e alcune erano saltate sul pavimento, dove si agitavano in continuazione come impazzite, e, man mano che aumentavano, creavano una confusione e un baccano sempre maggiore.

«Draco, mi dispiace» disse Harry con un soffio di voce «so quanto ami la cioccolata e volevo far comparire alcune Cioccorane sul letto, ma non la smettono di piovere» l’ex Serpeverde constatò la nota lievemente isterica nella voce del compagno e dovette sforzarsi per trattenere una risata sinceramente divertita.

«Oh Harry, lo sai che non devi fare magie quando sei eccitato, che poi il tuo potere ti sfugge di mano» commentò Draco, per poi complimentarsi con se stesso per essere riuscito ad arrivare fino alla fine della frase senza scoppiare a ridere. Le Cioccorane, intanto, avevano completamente invaso il pavimento, senza che l’ex Grifondoro fosse riuscito a trovare un modo per farle smettere di moltiplicarsi, e il loro gracidio era diventato talmente rumoroso da impedirgli di sentire la risposta di Harry, anche se l’occhiataccia che gli rivolse fu abbastanza esplicativa. Draco cedette quando provò a muovere un passo verso il compagno e notò che le Cioccorane gli arrivavano ormai alle caviglie. La risata che da diversi minuti gli solleticava la gola eruppe rumorosamente, andando a coprire il verso delle Cioccorane. Harry gli rivolse uno sguardo carico di disapprovazione, ma poco dopo cedette anche lui al ridicolo scenario che li circondava e si lasciò andare in un sorriso.

«Draco, mi dispiace» ripeté il Grifondoro, mentre il fidanzato avanzava a fatica verso di lui.

«Shh, non pensarci adesso» lo consolò l’altro, posandogli un dito sulle labbra «piuttosto aiutami a far sparire queste dannate rane» aggiunse, notando che l’orda di Cioccorane aveva ormai preso possesso dell’intera stanza, arrampicate lungo i mobili e le pareti, mentre il pavimento era ricoperto da animaletti di cioccolata gracidante.




 
   
 
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