Il piccolo villaggio di Godric’s Hollow era stato letteralmente invaso da gente strana, vestita con bizzarre tuniche e mantelli. Gli abitanti del posto avevano vissuto giorni strani da quando la sera di Halloween una fuga di gas aveva fatto esplodere la casa di una giovane famiglia uccidendo marito e moglie. Il villaggio era stato visitato da un mucchio di gente nei giorni precedenti eppure nel giorno dei funerali dei Potter solo poche persone si erano raccolte nella piccola chiesa adiacente al cimitero.
Albus Silente sostenendo sotto braccio una commossa Minerva McGranitt uscì dalla chiesa subito dopo le due bare di legno. L’azzurro dei suoi occhi era opaco e spento e le spalle gravate da nuove preoccupazioni e dispiaceri. Remus Lupin era accanto a lui il viso tirato in una maschera di dolore. Era l’unico Malandrino rimasto. James giaceva nella bara morto,  tradito dal suo migliore amico che in quel preciso istante scontava al cospetto dei Dissennatori le sue colpe. Come aveva potuto Sirius uccidere James e Minus per unirsi a Voldemort? Era assurdo eppure quella era la realtà che le morti di Lily e James aveva rivelato.
Hagrid singhiozzava rumorosamente in un grande fazzoletto a pallini.
Alla spicciolata altri membri dell’Ordine della Fenice li seguivano sciamando nel cimitero.
Era stata una cerimonia per pochi intimi organizzata da Silente che non aveva voluto un tributo di massa. C’era ben poco da festeggiare in quell’occasione anche se Voldemort era caduto, in quel luogo bisognava piangere due giovani vite spezzate senza trionfalismi né retorica.
Mille fiori erano stati portati per onorare Lily e James eppure l’attenzione di tutti fu attratta nello stesso momento dalla comparsa di un meraviglioso fascio di gigli bianchi, profumati e splendidi comparsi dal nulla sulla bara di Lily. L’odore che emanavano era paradisiaco e il loro biancore rendeva la neve a terra opaca e spenta.
La cerimonia volse mestamente al termine. Silente dopo aver salutato i presenti si avvicinò al grande salice che distava poche decine di metri dalla nuova tomba di marmo bianco. Un uomo avvolto in un nero mantello era appoggiato al tronco, i capelli corvini a nascondere il viso volto a terra, le spalle tremanti.
“Severus, sapevo che saresti venuto”
“Non potevo mancare” esalò il giovane mago.
“Avresti dovuto partecipare con noi” riprese Silente con dolcezza. Ma Piton scosse la testa. Il nero delle vesti contrapposto al bianco suolo esprimeva efficacemente il distacco che l’uomo sentiva di doversi imporre dagli altri. Non poteva piangere la morte di Lily insieme alle persone che l’avevano amata proprio lui che l’aveva uccisa.
“I tuoi gigli erano veramente belli, al pari di Lily. Remus ne ha sepolto uno insieme a lei.”
Piton non parlò. Silente capì che non poteva. Gli strinse la spalla “Ci vediamo ad Hogwarts.” Sussurrò mentre si allontanava per lasciarlo solo con il suo dolore.
Severus annuì grato al Preside per la sua delicata vicinanza.