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Autore: LerbyMoments    23/09/2013    3 recensioni
*Dal primo capitolo*
“Resisti Sum, resisti!” le dissi lasciando che le gambe, ancora in alto, cadessero toccando il pavimento. “Come non detto” sbuffai.
“Tienimi la mano Jamie. Sempre insieme..” iniziò a dire. “Ogni secondo, nella buona e nella cattiva sorte, in palestra e sul letto, sudate e non, con Faith e senza Faith finché morte non ci separi!”
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Sorpresa
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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NIRVANA STATE 



Il suono assordante della sveglia non smetteva di disturbare il mio sonno. Con gli occhi ancora socchiusi, avvicinai la mano a quell’aggeggio infernale e, dopo vari tentativi, riuscii a spegnerlo. Scostai le coperte, misi a fuoco ciò che mi circondava e mi alzai. Entrai in bagno, mi sciacquai il viso e, una volta uscita, controllai che Summer fosse ancora a letto. Quella mattina, come sempre, avevamo lezione ma io ero  intenzionata ad assentarmi, per restare a casa.
Scesi al piano di sotto e sorrisi godendomi la scena di Ashton che dormiva come un cucciolo. Mi avvicinai a lui, presi il cellulare e gli scattai una foto.
“Non provarci!” minacciò aprendo un solo occhio.
“Ma non stavi dormendo?!” chiesi sarcastica. “Preparo la colazione. Vuoi qualcosa in particolare?”
“Lo chiedi pure?” fece un occhiolino.
“Vegemite.” Sbuffai ridendo.
Entrai in cucina e mi misi ai fornelli. Preparai il caffè, un succo d’arancia, toasts, pancake e quello che il biondino mi aveva chiesto. Poco dopo, mi sedetti ed invitai Ashton a farmi compagnia.
“Ah Ash!” richiamai la sua attenzione mentre si sedeva. “Questa mattina non verrò a scuola.”
“Perché?” chiese curioso.
“Voglio restare con Sum.” Chiarii. “Non credo sia dell’umore per andare a scuola e non voglio che resti da sola.”
“Resto anche io!” rispose di rimando. “Vi farò compagnia.”
“Come vuoi.” Feci spallucce.
Presi il toast che avevo davanti e vi spalmai un po’ di marmellata. I miei occhi caddero sulle infinite scritte sul barattolo. Lo presi in mano ed iniziai ad osservarlo quando dei numeri sull’etichetta attirarono la mia attenzione, ricordandomi qualcosa di troppo importante.
“Ash!” esclamai allarmata.
“Che succede?” chiese preoccupato.
“Oggi è martedì!” continuai con lo stesso tono.
“Cazzo!” esclamò alzandosi dalla sedia.
“Abbiamo il compito di matematica!” gridammo all’unisono.
“Non possiamo saltarlo.” Cercò di farmi ragionare.
“Ma non posso lasciare Sum da sola!” ribattei.
“Vai a scuola e fai quel compito!” Summer entrò in cucina. “Starò bene, non preoccupatevi.”
“Sicura?” chiesi perplessa.
“Vai!”
Sorrise e, nonostante sapessi che quel sorriso era il più falso che avessi mai visto, mi decisi a salire di sopra per prepararmi mentre Ashton tornava a casa. Non potevo saltare quel compito: la Collins non me lo avrebbe perdonato. Era una persona sempre sull’attenti. Bionda, capelli corti e un enorme neo sulla guancia sinistra. Odiava i ritardatari, anche se lei era solita iniziare la lezione quasi venti minuti dopo, non sopportava essere mancata di rispetto, pretendeva il meglio da tutti e inoltre aveva sempre avuto un particolare fastidio per quei due ragazzini all’ultimo banco accanto alla finestra. Era conosciuta in tutta la scuola come “la professoressa dagli occhiali da sole”. Si, perché la Collins aveva la passione per gli occhiali da sole: ne aveva di tutti i tipi e tutte le marche ed erano la sua arma segreta. In classe li indossava per scrutare la situazione senza farsi notare e, magari, individuare per poi interrogare chi pensava non avesse studiato dallo sguardo.
Velocemente mi lavai e mi vestii. Presi la borsa e, dopo aver salutato Summer, uscii di casa per raggiungere Ashton all’incrocio.
Come al solito, due minuti dopo, l’auto di Ashton si fermò accanto al marciapiede. Salii e partimmo. Arrivammo a scuola in men che non si dica. Scendemmo dall’auto e, ancora una volta, varcammo quell’inutile porta.
“Che cosa ci fate qui?” Michael si avvicinò dopo averci scrutato per qualche secondo.
“Che intendi dire?” chiesi confusa. “Siamo a scuola, no?”
“Ho saputo di Summer!” chiarì.
“già, come sta?” Calum e Luke si avvicinarono.
“Male.” Sputò Ashton. “E noi siamo stati costretti a venire perché abbiamo il compito di matematica.”
“Mike!” richiamai la sua attenzione. “Perché non vai da lei?”
“Certo, oggi nemmeno avevo voglia di venire!” ridacchiò. “Ci si vede!”
Detto questo, uscì lasciando noi quattro alla nostra, noiosa, giornata di scuola. Ashton salutò Luke e Calum ed insieme entrammo in aula. Ci sedemmo al nostro solito posto e aspettammo che il signor Evans iniziasse la sua lezione di biologia che, come Summer, era la mia materia preferita anche se con un compagno di banco come Ashton Irwin non riuscivo mai a seguire la lezione. Ashton la definiva una materia inutile e, per questo, si divertiva a farmi degli scherzetti, senza farsi beccare dal professore, per distrarmi dall’ascoltare.
“Smettila Ash!” lo rimproverai dopo il suo ultimo tentativo di farmi il solletico.
“Ma mi annoio!” borbottò come un bambino.
“Nessuno ti vieta di uscire!” ribattei.
“Sai che questo qui mi odia!” fece spallucce. “Se lo faccio mi gioco il semestre!”
“Se tu seguissi le sue lezioni, non rischieresti!” puntualizzai.
Ashton si voltò dall’altro lato e, nell’istante in cui presi la penna convinta di poter, finalmente, scrivere qualche appunto, il mio cellulare squillò: Michael.
“Prof?” richiamai la sua attenzione.
“Si signorina Fox?” chiese.
“Potrei uscire per qualche secondo? È urgente!”
“Sa benissimo quali sono le regole della scuola: non si esce prima della terza ora!” rispose di rimando.
“Si, certo ma ho davvero bisogno di uscire.” Continuai disperata.
“E va bene, vada. Ma non torni dopo i dieci minuti o la lezione per lei sarà già finita!”
Pronunciò l’ultima frase quando io, ormai, ero già fuori l’aula.
 
Michael’s POV
Ero arrivato a casa di Jamie e Summer ed avevo già bussato, più volte, senza ricevere risposta. Decisi, così, di chiamare Jamie: era l’unica che poteva aiutarmi.
“Mike!” mi rimproverò. “Sono a scuola!”
“Si, lo so ma Summer non risponde!” spiegai.
“Sotto il tappetino c’è una chiave di riserva.” Rispose sbuffando. “Vedi di non fare guai.”
“Grazie mille Jam.” Sorrisi.
“Ora vado o mi becco una punizione! Ciao Mike!”
Detto questo staccò la chiamata. Posai il cellulare in tasca, mi abbassai, alzai il tappetino e presi la chiave. L’infilai nella serratura ed aprii. Entrai, silenziosamente, in casa e chiusi la porta alle mie spalle. Poggiai lo zaino accanto alla porta e feci per salire le scale, quando qualcosa attirò la mia attenzione: un’ombra.
“Sum?” chiesi guardandomi intorno.
“chi sei?”
Quello che vidi mi lasciò, a dir poco, spiazzato. La mia amica si era, completamente, trasformata. Summer era in cima alle scale, tremante, con in mano una mazza e delle profonde occhiaie segno di una notte passata, completamente, in bianco.
“Fuori da casa mia!” sbraitò scendendo, velocemente, le scale e fiondandosi su di me.
“Sum!” cercai di richiamare la sua attenzione tra un colpo ed un altro.
“Non mi farai del male un’altra volta, non lo farai!” continuava a gridare disperata.
“Sum, sono io!” la fermai. “Michael!”
“Mike?” sospirò guardandomi confusa. “Sei davvero tu?”
“Quante persone conosci con dei capelli del genere?” ridacchiai, sdrammatizzando.
“Mi..mi dispiace.” Balbettò.
“Non preoccuparti.” Sorrisi mentre mi alzavo dal pavimento.
Ci sedemmo sul divano ed iniziai ad osservarla. Avevo visto tante cose strane in vita mia ma non mi ero mai trovato ad affrontare una situazione del genere. Summer era, evidentemente, traumatizzata e, in fondo al cuore, sapevo che non sarebbe passato in fretta.
“Mike!” gridò improvvisamente. “Un rumore, ho sentito un rumore! C’è qualcuno, Mike, c’è qualcuno!”
“Che dici Sum?” la guardai ad occhi spalancati. “Non ho sentito niente.”
“si, veniva dalla cucina. C’è qualcuno in cucina!”  continuò balbettando.
“Non c’è nessuno, Sum. Sarà stato il vento!”
In quell’istante, i suoi occhi iniziarono a brillare lasciando che delle lacrime le rigassero il volto. Mi avvicinai a lei, lentamente, scrutando ogni suo movimento, e la strinsi tra le mie braccia.
“Andrà tutto bene.” Sussurrai.
 
Jamie’s POV
Finalmente era arrivata l’ultima ora. Al contrario di come ci aspettavamo, io e Ashton avevamo affrontato il compito di matematica con molta sicurezza mentre quella vecchiaccia della Collins continuava a rimproverarci di quelli che, secondo lei, erano dei vociferi causati dai continui suggerimenti che ci davamo l’un l’altro.
Uscii dalla classe, approfittando dei cinque minuti di pausa, e raggiunsi il mio armadietto per prendere alcune cose.
“buon mesiversario!” un mazzo di rose, accompagnato da una voce familiare, si fece spazio davanti ai miei occhi.
“Oddio!” esclamai ad occhi spalancati. “Sono stupende.” Dissi prendendole in mano.
“tutte per te!” continuò per poi baciarmi.
“Ah Dan!” esclami fissando lo sguardo nel suo. “Sei dolcissimo!”
“Ok allora ho dei programmi stupendi per questa sera. Prima di tutto io…” lo fermai.
“io non posso uscire questa sera.” Ribattei immediatamente.
“Perché?” mi guardò confuso. “Che succede?”
“non posso dirtelo..” abbassai lo sguardo mortificata.
“Scherzi?!” disse irritato. “è il nostro mesiversario!”
“Lo so ma non posso.” Ripetei.
“Sai cosa?” sbottò. “Quando hai intenzione di vederci fammelo sapere!”
Detto ciò, alzò i tacchi e si allontanò. Sapevo benissimo quanto tenesse a quella serata dato che la stava organizzando da un po’, ma non potevo lasciare Summer da sola. Non ero in vena di festeggiamenti e, in fondo, sapevo che Dan, prima o poi, mi avrebbe perdonata.
Dopo l’ultima ora, uscii da scuola con lo zaino in spalla e, con Ashton, salii in macchina. Adoravo quel ragazzo: non appena ero tornata in classe, soltanto attraverso uno sguardo, era riuscito a capire che non volevo parlare e per questo aveva evitato ogni genere di domanda
Tornata a casa, salutai Michael, che stava andando via, e raggiunsi Summer in camera.
“Come stai?” chiesi entrando.
“Così.” Fece spallucce.
“Sum..” richiamai la sua attenzione. “sono preoccupata per te.”
“Lo so, altrimenti Mike non sarebbe venuto.”
Continuava a parlare ma sembrava trovarsi in un altro mondo. Il suo sguardo, nonostante si sforzasse di non darlo a vedere, era perso nel vuoto. Vederla così mi faceva male, più di quanto non avesse fatto Dan poco prima. Adoravo la mia migliore amica e se lei soffriva, allora soffrivo anche io.
“Sum devi riprenderti!” mi avvicinai a lei.
“Mi hanno puntato una cazzo di pistola alla testa!” sbraitò lasciandomi di stucco.
“C’ero anche io Sum. Ho visto tutto!” ribattei. “Ho visto quella pistola, ho visto te piangere, ho visto quell’uomo stringerti un braccio alla gola, ho visto il suo compagno trascinarmi di sopra e prendere la nostra roba avanti ai miei occhi! Non eri da sola!” risposi con lo stesso tono.
“Tu non hai rischiato la vita!” sputò e io mi sentii come se qualcuno mi avesse lanciato un coltello dritto al cuore.
“Se è questo che pensi..” mi alzai dal letto.
Speravo che dalla sua bocca uscisse qualcosa, qualsiasi verso che mi avrebbe fatto capire il contrario e invece ci fu solo silenzio.
“Bene! Mi fa piacere che la pensi così. Sai qual è la verità? Sono stata una stupida! Dovevo uscire con Dan stasera, dovevo fregarmene di te, di come stavi e di quello che provavi!” le urlai contro.
“Nessuno ti ha chiesto niente! Vai, esci, fa quello che ti pare!” ribatté.
“Scusa se ho messo la mia migliore amica prima di uno stupido ragazzo!”
Pronunciai le ultime parole lasciando intravedere un filo di delusione. Uscii dalla stanza e scesi di sotto. Presi la mia roba ed uscii sbattendo la porta dietro di me. 



Spazio delle autrici: Hey Hey Hey rieccoci! Oddio abbiamo pubblicato due capitoli e già abbiamo sette recensioni! Siamo felicissime, non potete immaginare! 
Ma parliamo del capitolo. Forse non c'è molto da dire oppure sono io che non amo parlarne perché voglio lasciarvi la sorpresa haha Che succede a Summer? Come avete visto è molto spaventata e per questo tende a trattare male chi le sta intorno. Secondo voi Jamie la perdonerà? Ha lasciato Dan per stare con Sum e lei l'ha trattata male.. Povera Jam e povera anche la nostra Sum :(
Ashton non sopporta la biologia e rischia di giocarsi il semestre.. Dovrebbe prestare attenzione haha 
Michael ha messo al primo posto la sua "nullafacenza" e ha lasciato la scuola con la scusa di raggiungere Sum. Molto studioso dicevano haha
Anyway ora vi lasciamo. Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto :) Baci. L&B  
  
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