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Autore: Natty    25/03/2008    2 recensioni
Allora scrivo e mi sfogo, coloro fogli con la penna nera, affondo quel pezzo di bracciale nel polso e piango, raramente, tenendo tutto dentro.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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E certe volte mi viene il desiderio di affondare quelle forbicine nel mio braccio. Che però oppone resistenza, è dotato di spirito di sopravvivenza proprio. Così non vado oltre, neanche un piccolo solco, niente.

Solo casino interiore, posso definire così come mi sento. Incasinata interiormente, confusa, sentimentalmente ma non solo. Mento a tutto e tutti, sono certa che finirò all'Inferno, ma non riesco a dire la verità, deludere tutti. Tanto li deludo lo stesso, quindi rimango confusa e bugiarda, mentre di nuovo affondo nel mio braccio un'oggetto che, finalmente, riesce ad eludere la resistenza delle mie membra.

Una scheggia del bracciale che papà mi ha regalato pochi giorni fa. Si è rotto subito, pensavo di aggiustarlo, ma a pensarci bene va meglio così.

Ma neanche quelle piccole strisce di sangue e quel bruciore al polso mi danno sollievo.

Una persona, forse due, potrebbero darmi sollievo. Confusione, dolore, vergogna di me stessa, altro dolore, altra delusione, poi quelle piccole gocce di sangue, il mio sangue.

Sorrido, ci sono riuscita. Finalmente. Ora, però, come lo nascondo? Scaldamuscolo, perfetto.

Torno a studiare, mentre mi sento fallita.

Brutta, ignorante, deludente, sola, disperata FALLITA.

E con questi pensieri sfioro il polso che brucia, sorrido, nascondendo questa mia gioia perversa a mamma, così per bene.

E piango, fingendo una crisi isterica perchè la versione di greco non vuole avere un senso. E subito è anche così, ma poi capisco che sto piangendo perchè non mi capiscono, non mi capisce neanche la donna che mi ha dato la vita.

Figuriamoci, se non mi capisce lei!

Se non mi capisce lei, mia madre, allora come potrebbe farlo la mia migliore amica, da dieci lunghi anni? Non lo fa, infatti. E' troppo presa dal suo tipo possessivo.

Allora a chi posso dire come sto? A chi posso dire come mi sento?

Sono una persona pessima, quindi neanche Dio mi ascolta, anche se lo supplico di farlo.

Neanche ho il diritto di avere nuove amiche, pensate un pò. NO. Perchè sono Martina la sfigata, quella a cui ridere dietro, di cui sparlare, che se non c'è è anche meglio. Dimenticata anche dai dimenticati. Fantastico, no?

E so che c'è tanta gente che sta peggio di me, che dovrei ringraziare per quello che ho. Ma non sempre ci riesco, anzi. Ben poche volte ringrazio, mentre spesso mi lamento. Sono pessima, lo so. Mi dispiace, tanto.

Sono sporca di me stessa, delle mie menzogne, che sono di poco conto ma di grande quantità. Chi mi può ripulire? Non lo so, questo proprio non lo so.

L'amore non può farlo, è una cazzata e non esiste se non per far soffrire. La verità neanche, perchè ferirei troppe persone dicendola.

Allora scrivo e mi sfogo, coloro fogli con la penna nera, affondo quel pezzo di bracciale nel polso e piango, raramente, tenendo tutto dentro. E mi sporco ancora di più dicendo che "Va tutto bene".

Sono così fallita che non ho neanche il coraggio di tagliarmi seriamente le vene o smettere altrettanto seriamente di mangiare o bere. No, io devo vivere, perchè ci sono abiutuata.

Si, è così.

Io ci sono abituata.

* * * * *

PICCOLO SFOGO, ANCORA. PRATICAMENTE OGNI VIRGOLA E' VERA, TUTTO. MA VA BENE COSI', NO?

COMMENTATE SOLO SE VOLETE, NON SIETE OBBLIGATI, SOLO NON COMMENTATE SE DOVETE OFFENDERMI O DARE GIUDIZI.

GRAZIE

Chino

  
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