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Autore: Shade Owl    24/09/2013    1 recensioni
Durante le operazioni minerarie su un lontano pianeta, l'agente di sicurezza Parker Bones viene svegliato nottetempo a causa di alcuni problemi con tre uomini che ha arrestato il giorno prima: sembrano aver contratto una qualche malattia e questo, in seguito ad altri avvenimenti misteriosi, spinge il Capitano della PCP Ascendant a chiedere aiuto.
E così, una donna viene mandata sulla nave: l'Ufficiale Valentine...
Genere: Mistero, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Bones si grattò la testa nel punto dove, fino a pochi giorni prima, si trovavano i bendaggi, ora spariti per lasciare in bella mostra una piccola fila di punti. Brenda gli diede una leggera gomitata, guardandolo con severità.
- Non ti grattare.- mormorò - Vuoi che si riapra?-
- Ma prude!-
- Sarà, ma questo non è il momento né il luogo.- osservò lei.
In effetti, non erano esattamente liberi di parlare o di muoversi. Anzi, non lo erano affatto: si trovavano in un’ampia sala riunioni semicircolare, dalla parete curva costituita interamente da ampie vetrate di vetro polarizzato, regolato elettricamente in modo tale da far passare una quantità variabile di luce, in quel momento peraltro piuttosto bassa. Una lunga scrivania a ferro di cavallo si trovava davanti a loro, e un gruppo di uomini e donne sedevano lì intorno.
Quello era il consiglio di amministrazione della F&D Enterprise, e loro due si trovavano in quella sala riunioni poiché, a quanto pareva, era necessario che a relazionarli per fatti simili servissero i due ufficiali di grado più alto presenti sulla nave. E, sorpresa delle sorprese, Bones aveva scoperto di essere il terzo, nella catena di comando: Malkovich (defunto), Brenda e infine lui. Non si era mai reso conto di avere un ruolo così rilevante, sulla Ascendant.
- Che ne è stato di questi… ehm… alberi?- chiese un uomo sottile e grinzoso.
- Dopo che l'Ufficiale Valentine ha riparato la Ascendant, hanno lasciato gli ospiti umani e sono tornati con lei sul pianeta.- rispose Brenda - Non abbiamo più avuto comunicazioni con l'Ufficiale Valentine, in seguito a questo evento, ma dopo poco più di un’ora abbiamo visto la sua navetta personale che lasciava Cassandra V, e non abbiamo motivo di credere che fosse ferita o in qualche modo indisposta.-
- Dunque l’emergenza è rientrata completamente?-
- Riteniamo di sì.- annuì Brenda - Il problema si è verificato solo in seguito a un equivoco sulle nostre reali intenzioni. Spiegato tutto e rimediato al disastro provocato dal defunto Ethan Malkovich, il Popolo Verde ha cessato ogni ostilità.-
- E che cosa potete dirci delle operazioni di scavo?- domandò una donna più a destra, pesantemente truccata - Non c’è stato più modo di portarle avanti dopo il focolaio, questo possiamo capirlo, ma ritenete che sia possibile riprendere da dove avevamo interrotto?-
- Probabilmente no.- disse Bones, combattendo contro se stesso per non grattarsi di nuovo - Parlando con Va… con l'Ufficiale Valentine mi è parso di capire che ulteriori scavi disturberebbero di nuovo l’ecosistema, provocando altri problemi con il Popolo Verde. I soli sistemi di estrazione rimasti sono a livello orbitale oppure, se proprio volessimo tornare a terra, con le dovute precauzioni per la salvaguardia dell’ambiente. E in ogni caso avremmo bisogno di accordarci prima con loro, non credo che sarebbero troppo felici di vederci tornare senza nemmeno l'Ufficiale Valentine ad accompagnarci.-
La donna si appoggiò alla poltrona, visibilmente contrariata.
- Questo è un grave danno economico per noi.- disse - I sistemi ecosostenibili sono estremamente costosi. Diminuirebbero sensibilmente le entrate totali, rendendo inutili ulteriori spedizioni minerarie.-
- Sono certo che troveremo un modo.- disse un uomo seduto al centro, pensieroso - Pensate possa esserci un modo per accordarsi con il… Popolo Verde?-
- Non senza l'Ufficiale Valentine.- rispose Brenda - Il mio suggerimento è di spostare le operazioni. Costerebbe meno e ci porterebbe via un tempo sicuramente inferiore. In base a un rapido calcolo statistico, è estremamente improbabile che la signora accetterebbe di tornare su Cassandra V unicamente per favorire la ripresa delle procedure di estrazione.-
- Primo Ufficiale Fletcher, le ricordo che lei appartiene legalmente a questa compagnia.- osservò in tono duro uno dei membri del consiglio - Non siamo noi a dover prendere ordini da lei.-
- Ne sono ben consapevole.- disse pazientemente Brenda, dando un colpetto discreto a Bones che, sentendo quelle parole, aveva fatto per aprire bocca - Non sto ordinandovi niente, difatti. Il mio è solo un suggerimento basato sui miei calcoli statistici. Sono programmata per questo, oltre che per dirigere la vita di bordo.-
- In ogni caso, la sua opinione non è stata chiesta.- disse l’uomo - Piuttosto, l’idea di Malkovich… senza dubbio ha causato molti problemi nel risolvere la crisi, durante la permanenza dell’Ufficiale Valentine a bordo, ma incendiare l’atmosfera…-
- State forse suggerendo uno sterminio di massa, signori?- chiese Bones, cercando di controllare il tono - Stiamo parlando di miliardi di vite. Vite senzienti e intelligenti. O è tutta una questione di affari?-
- La vita stessa è una questione d’affari, signor Bones.- rispose l’uomo seduto in posizione centrale, senza staccare gli occhi dal soffitto - Un uomo come lei esce di casa la mattina e va al lavoro, per guadagnare denaro con cui successivamente fa la spesa o paga le bollette. In entrambi i casi cerca un sistema qualsiasi per risparmiare, per ridurre i consumi e mettere da parte più denaro. Aggiungiamo eventualmente uno o due figli, e magari il lavoro della moglie, se non è una casalinga. Altre spese, altri consumi, che cercherebbe di ridurre o di compensare in qualche modo.- rimase immerso in un silenzio meditabondo per qualche altro secondo, continuando a tenere gli occhi fissi verso l'alto - Naturalmente un genocidio non è una buona pubblicità, basterebbero delle voci per scatenare il finimondo. Tuttavia, sarebbe sufficiente come minaccia per ottenere un risultato favorevole.-
La porta si aprì senza preavviso, in modo non molto brusco ma rumoroso, lasciando entrare una persona bassa e occhialuta, con addosso una divisa militare priva di gradi o mostrine. Una segretaria dall’aria disperata le stava correndo dietro, ostentando un’espressione mortificata.
- Temo che non sarà praticabile nemmeno questa soluzione.- disse l'Ufficiale Valentine, marciando fino al centro della stanza con la propria ventiquattrore in mano.
 
- Mi dispiace, signor Medina… ho tentato di spiegarle…-
L’uomo in posizione centrale zittì con un cenno la segretaria, guardando direttamente l'Ufficiale Valentine che si avvicinava.
- Come mai dice questo?- chiese - Intende ricattare questa società in qualche modo? Se preferisce, potrebbe essere lei stessa a mediare per nostro conto un accordo con gli abitanti di Cassandra V. Sarebbe forse una soluzione più dispendiosa della semplice paura, ma…-
- Non sarà necessario nulla di tanto elaborato, temo.- rispose lei, interrompendolo e sbattendo di malagrazia la ventiquattrore sulla scrivania, davanti al signor Medina - Ho passato una settimana ad aggirarmi per il Ministero per i Diritti dei Non Umani e delle Specie Sottosviluppate.-
Schiaffò un pacco di fogli sul tavolo, richiudendo la valigetta.
- Mi perdoni, so che non ama il formato cartaceo, ma io odio gli olotesti. Mi danno il mal di testa. Ad ogni modo è una copia del decreto ministeriale secondo il quale ogni ulteriore tentativo di estrazione sulla superficie del pianeta di Cassandra V dovrà essere prima approvato dal Ministero stesso e ispezionato a discrezione. Ogni violazione verrà punita severamente. Legga pure, è tutto qui.-
Prima che Medina o uno degli altri membri del consiglio di amministrazione potesse aprire bocca, Valentine girò sui tacchi, riprendendo la valigetta, e si diresse verso la porta.
- Parker, Brenda…- disse passando - Non si preoccupi, conosco la strada.- aggiunse, rivolta alla segretaria.
Bones la guardò sparire lungo il corridoio, stordito quanto la prima volta che l’aveva incontrata.
 
- Valentine, aspetta!-
Valentine si fermò nella piazza antistante al complesso amministrativo della F&D Enterprise, voltandosi a guardare Bones che le correva dietro. Quando l’ebbe raggiunta si fermò ansimando, e per un secondo barcollò minacciando di perdere l’equilibrio. Valentine lo prese al volo per un braccio.
- Non dovresti correre così velocemente se non ti sei ancora ripreso.- osservò.
- Sto bene… sto bene…- disse - Devo solo… ah, diavolo… sei stata grande, là dentro.- disse - Brenda ha detto di uscire di corsa, che avrei solo fatto incavolare di più tutti quanti…-
- Spero di non averla messa nei guai.-
- No, sta bene… è fuori dalla porta, aspetta che si calmino prima di rientrare, stanno litigando tra loro.-
- Questo non è un mio problema.- disse Valentine, in tono piatto - Sospettavo che potesse verificarsi una simile eventualità, quando ho abbandonato Cassandra V, per questo sono tornata in fretta sulla Terra. Ho mosso qualche filo.-
- Qualche filo? Hai coinvolto la politica, Valentine!- rise Bones - Hai causato uno tsunami economico, nel caso non l’avessi notato!-
- Avevo promesso al Popolo Verde sicurezza e pace duraturi. La mia parola non è mai campata in aria.-
Bones tornò a sghignazzare di nuovo, scuotendo la testa.
- Geniale.- disse - Beh, credo che questo allungherà la mia licenza. Potrò starmene un po’ a casa.-
- E vedrai la tua ragazza. Mi sembra una bella cosa.- osservò Valentine.
- Sì, non mi lamento.- annuì Bones - Ehi, perché non vieni a cena da noi? Te ne sei andata così in fretta che non ti ho potuta salutare né ringraziare…-
Valentine sorrise, ma scosse la testa con gentilezza.
- Grazie, Parker, ma devo rifiutare. Un’altra volta, forse.-
Se la risposta lo deluse, Bones non lo diede a vedere, stringendosi semplicemente nelle spalle.
- Beh, chiamami veggente ma me l’aspettavo.- ammise - Quindi… cosa farai adesso? Ti prenderai una vacanza?-
- Temo di no.- rispose lei - C’è un pianeta su cui devo recarmi urgentemente. Per un po’ sarò irreperibile anche per il Governo Terrestre.-
Bones annuì, e stavolta il sorriso era scomparso dal suo volto.
- Sarà pericoloso?-
- Forse. Non lo so ancora.- mentì Valentine: per qualche motivo, non aveva voglia di dirgli la verità. Non se la sentiva - Immagino che lo scoprirò all’arrivo.-
- Ti servirà aiuto?-
Valentine aggrottò la fronte.
- E la tua licenza?-
- Beh, mi puoi dare un paio di giorni per stare a casa e poi partiamo, no? Così vieni anche a cena da noi.-
Lei sospirò, scuotendo la testa.
- Sei molto gentile, Bones, e sicuramente hai stoffa per gestire le emergenze. Quando ti ci metti sai come renderti utile. Ciononostante, penso di non poter accettare anche stavolta. È qualcosa che dovrò fare io da sola.-
Bones sospirò, stavolta davvero deluso.
- Bene.- disse - Ma come farai? Voglio dire, hai detto che sarai irreperibile. Come faremo noialtri a sapere se ti serve una mano? E come ci contatterai tu se volessi aiuto?-
Valentine gli sorrise con fare rassicurante.
- Quando qualcuno chiede aiuto, sono io a rispondere, Parker. Non accade mai il contrario.-
- E se dovesse succedere? C’è sempre una prima volta.-
- Vero.- annuì lei, raccogliendo la valigetta - Ma questa in particolare è ancora molto lontana. Stammi bene, Parker. Prometto che ci rivedremo ancora.-
Detto ciò si voltò con un ultimo sorriso e si allontanò lungo la piazza semideserta, lasciando Bones da solo. Lui fissò la sua schiena pensieroso, la mente di nuovo piena di interrogativi irrisolti su di lei e sulle sue stranezze ma, soprattutto, sulle sue capacità.
Dentro di sé, Parker Bones cominciò già a contare il tempo che lo stava separando dal loro prossimo incontro.

Siccome siamo giunti all'ultimo capitolo, è inutile dire qualcosa... è tutto nell'epilogo!

   
 
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