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Autore: Unusualize    26/03/2008    1 recensioni
!!!SPOILER!!! Chi deve ancora vedere il film Sweeney Todd-il diabolico barbiere di Fleet Street NON legga, se non si vuole rovinare il finale.
Questa è la Final Scene di Sweeney Todd, leggermente modificata, in cui alcuni personaggi riflettono.
E' vietato inserire il doppio tag br nelle introduzioni.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sono disumane queste urla. Strazianti, insopportabili, quasi penose… e dannatamente finte.
La immaginavo diversa la sua morte: pensavo che avrebbe fatto qualsiasi cosa per uscire, scappare e salvarsi.
Pensavo che fosse più forte, più attaccata a quella che sperava fosse una vita piena di gioie, e che in realtà, sebbene l’avesse appena sfiorata con le sue dita affusolate, le aveva già dato tante sofferenze solo mettendomi davanti alla porta del suo pies shop.
E’ bruciata nel fuoco come una bambola di carta dagli occhi umidi e incapaci di comprendere il perché delle mie azioni e che, dopo tutto, non ha emesso suono, nemmeno un gemito.
Ciò nonostante io la sento urlare. Strilla nella mia testa, distruggendo i miei pensieri con i suoi acuti improvvisi, come per punirmi, torturarmi, volendo vendetta.
Ma non la puoi avere la vendetta, vero? Dove ti trovi ora non conta più niente.
Nel tuo romanzo chiamato vita, io sono un minuscolo punto che non fa la differenza. Sono proprio lì: piccolo e irrilevante, esattamente a metà racconto e che ti accompagnarà fino alla fine.
Sono uguale a te: come io stavo nella tua vita, tu stavi nella mia. Eri una piccola parte nella mia recita e aspiravi a qualcosa di più che un semplice ruolo da spalla, e io non ti ho mai dato retta, non ti ho mai ascoltato o considerato.
Sono stato uno stronzo, lo so. Forse se ti avessi prestato più attenzione, non sarebbe finita così: mi avresti sicuramente fermato, scosso da questo incubo, secondo te, e sogno, per me, chiamato “l’avventura del barbiere sanguinario” e mi avresti urlato di finirla, di scendere da questo treno in fiamme.
Allora io contavo qualcosa, per te: non mi hai dedicato una riga, ma bensì un capitolo intero.
Mi dispiace, cara, non ho ricambiato. E si è visto cosa tu valevi per me, e io per te.
Credo tu abbia capito troppo tardi la mia indifferenza nei tuoi confronti, o forse no.
Sei tu, vero? Ti ho vista, non giocare! Sei tu quell’ombra nera che corre lungo il muro, non credere che non ti abbia riconosciuta. E ora è sicuro: sono ufficialmente impazzito perché avrei giurato di averti vista meno di venti minuti fa contorcerti nelle fiamme che mi danno ora la luce necessaria per vederti strisciare lungo la parete, come se avessero avuto bisogno di essere nutrite di carne fresca per ritornare in vita, come una belva assetata di sangue, assetata di te.
Mi indichi qualcosa: il tuo indice mi conduce alla fine della stanza, accanto al tavolo da lavoro.
Sento qualcosa nel petto, qualcosa di forte, talmente potente da farmi cadere a terra: è a metà tra un trasalimento e un infarto, ma è comunque potente. Come quando una macchina ferma da anni viene improvvisamente rimessa al lavoro e ci vuole il suo tempo prima che si riprenda bene: e questa macchina è il mio cuore.
Riesco a sentire il suo battere nel petto, alla vista di lei.
Certo, dopo quello che è successo, tra gli eventi, le disgrazie e la follia che li univa tutti insieme, come un filo tiene saldamente unite delle perle raffinate, c’è una morale che spiega tutto questo romanzo. C’è una lei che spiega tutto questo romanzo.
E questa lei si chiama Lucy. O meglio, si chiamava Lucy.
E’ lei, e solo lei, la causa di tutte le mie malefatte, i miei omicidi e il resto. La mia vendetta mi aveva accecato a tal punto che, quando me la sono ritrovata davanti dopo quindici anni, l’ho uccisa. Ero davvero cieco. La prendo tra le braccia, pitturandole il viso con le mie lacrime miste a sangue, probabilmente proprio il suo. Dopo che mi hanno esiliato, ha lasciato perdere tutto, la sua vita, la sua bellezza, tutto.
Proprio come quell’ingenua della Lovett aveva abbandonato tutto per seguirmi, per amarmi, senza mai capire che lei era il mio unico pensiero. Era a lei, Lucy, che io avevo dedicato pagine su pagine nel mio romanzo.
Ti sento, Lovett, non credere: respiri affannosamente, come se il fumo delle fiamme ti avesse chiuso i polmoni, esattamente dove eri prima, non hai fatto un passo, non mi hai raggiunto.
Lucy mi sembra ancora bellissima, come un tempo, sembra quasi che si sia conservata dentro questi vestiti laceri: il viso da angelo, con questa espressione indecifrabile, mi riportano indietro nel tempo, a quando eravamo felici, senza preoccupazioni.
La sua ombra mi raggiunge, esattamente davanti a me. Eccoti, sei qua dietro: dimmi qualcosa. Ma tu stai zitta e ferma. Parla dannazione, Lovett! Te lo ordino! Coraggio, dimmi cosa ne pensi di tutta questa storia, di tutto questo romanzo chiamato vita. Niente.
Piano piano la sua ombra si fa più piccola, sembra che sia avvicinando a me, e più si avvicina più si trasforma. Capisco che non sei tu, ma bensì una persona che ti era molta attaccata. Non sei tu, Lovett, che cerchi vendetta, allora. E’ lui.
Probabilmente ti ha guardato morire, con l’odio nel cuore, e ora vuole spiegazioni, o magari vedermi fare la tua stessa fine. Infatti: è uno dei miei rasoi quello che tieni in mano, Toby?
Inclino la testa all’indietro giusto in tempo per sentire un alito gelido attraversarmi le viscere, congelandomi il cervello e immobilizzandomi le mani a mezz’aria, che erano intente a prenderlo per il collo. Mi ricorda te, cara Nellie Lovett: è come se l’avessi posseduto, perché sono assolutamente sicuro che non è per sé stesso che ha fatto quello che ha fatto, ma mi ha ucciso a nome tuo.
Sento il sangue scorrermi dal collo al petto, come un fiume in piena che ha rotto gli argini e che esplora le terre circostanti. Brucia in modo strano, non come il fuoco, e sento il cuore che, affaticato, smette di pompare.
Vedo Toby soddisfatto, come lo saresti stata tu.
C’è un faro di luce e speranza in questo buio romanzo:
è la fine di ogni sofferenza.

Fine

Ragazzi io vi adoro! Ringrazio di sincero cuore tutte le persone che gentilissime mi hanno lasciato una recensione: la mia grande sorellona Strega_Mogana; Tonks94 sei un mito! (ci vediamo a scuola); LadyBennet92 grazie infinite. Ed per ultimo, ma decisamente non per importanza, Temperance_Booth: grazie, grazie, grazie, la tua recensione mi ha commosso, grazie infinite 
  
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