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Autore: Sisya    26/03/2008    13 recensioni
Liberamente ispirata al film Forse un angelo, la mia primissima long fiction su Sakura e Sasuke. Una storia un po’ particolare, abbastanza fuori dagli schemi, ma darò il massimo, lo prometto *O*
Sasuke Uchiha è il ricchissimo erede di un impero finanziario. Sakura Haruno è una ragazza spigliata ma in grosse difficoltà economiche.
Sasuke Uchiha è un dongiovanni incallito con la fama di scapolo del secolo, un irraggiungibile bastardo. Sakura Haruno ha un piccolo angelo di cinque anni di cui deve prendersi cura.
Sasuke Uchiha ha un grosso affare da concludere, e urgente bisogno di una moglie. Sakura Haruno si vedrà fatta una proposta impossibile da rifiutare.
Soltanto tre settimane, poi tutto quanto tornerà come prima … ma se il destino (o l’amore) come al solito decidesse di mettersi in mezzo?
Quante cose possono cambiare, in tre settimane di inaspettata convivenza? *O*
Coppia principale: SasuSaku. Questa non cambia per niente al mondo, mi spiace XD Comunque anche tutte le altre sono abbastanza definite. Saranno: InoShika. NaruHina. Un piccolo accenno di NejiTen.
Recensite in tanti, mi raccomando! *O* Un grosso bacio a tutti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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7. Oh! Colazione movimentata? Influenza di stagione?: il signor Hisashi alla riscossa!


Sakura si accucciò davanti al microonde, sorridente. Aprì lo sportello e ci infilò dentro a forza un enorme pacchetto di popcorn sotto lo sguardo di Chiyo, che la osservava appollaiata a gambe incrociate sul lavello, lo zaino di scuola in spalla e due buffi codini ai lati della testa. Sasuke entrò in cucina vestito di tutto punto, col giornale ripiegato sottobraccio, la giacca aperta sul davanti e il nodo della cravatta ancora un po’ allentato. Inarcò un sopracciglio nel vedere Sakura così indaffarata e pimpante. Di un buonumore così esplicito da risultare contagioso perfino per uno come lui, che era già tanto se augurava il buongiorno.
- C-cosa stai combinando a quest’ora del mattino? Si può sapere? - balbettò sconvolto.
- Perché, non si vede? Sto preparando la nostra colazione, no? - rispose la ragazza rimanendo di spalle, e (detto per inciso) offrendo così all’Uchiha un panorama per niente disdicevole. - Oh, lo vedo eccome, Haruno - Sasuke inclinò leggermente il capo, stirando le labbra una contro l’altra in un mezzo sorrisetto malizioso; ma quando intercettò l’occhiata ironica della bambina fu costretto a distogliere rapidamente lo sguardo, arrossendo e cominciando a tossire per nascondere l’imbarazzo. Si infilò un paio di biscotti in bocca in tutta fretta, ma il solo risultato che ottenne fu di rischiare di soffocare davvero e procurarsi un ulteriore attacco di tosse. - Ahm. Coff. Eh. Bene. Coff. D’accordo, sì. Io … io ehm vado - balbettò dopo aver ripreso fiato. Sakura in quel momento si girò, la brocca di succo in una mano, un bicchiere di plastica nell’altra e lo stesso sorriso allegro di poco prima. Incrociò lo sguardo di Sasuke Notando poi inevitabilmente sia quel bavero di camicia che sporgeva dalla giacca, sia quella porzione di collo nudo seminascosta dalla cravatta, sia quei pantaloni stirati a lucido, e sia quel suo mezzo sorriso ironico che riservava sempre e soltanto a lei. Assolutamente impeccabile, certo. Assolutamente appetib …
Sakura abbassò subito gli occhi sul suo bicchiere, arrossendo violentemente e mordendosi un labbro.
Possibile che Sasuke Uchiha le suscitasse sempre pensieri del genere? Dannato, lo faceva apposta, lo faceva.
Lo faceva apposta ad apparire sempre così tanto, totalmente, irresistib …
- Vuoi … vuoi un po’ di aranciata? -
- Puoi anche continuare a guardare Haruno, non mi dispiace. Certo che in questo caso il nostro patto … -
Sakura gonfiò le guance, stringendo le nocche sul manico della brocca per trattenere la rabbia.
- Uchiha, non cominciare di prima mattina a dire scemenze, chi ti vuole guardare … -
- Tsk. Comunque. Stasera andrò a prendere il signor Hisashi in stazione - prese un lungo sospiro - Mi aspetto di trovarvi qui … con un aspetto almeno un po’ più decente del solito, se non è chiedere troppo -
- D’accordo. Saremo pronte per quell’ora - ribatté Sakura freddamente.
- Bene - Sasuke lanciò un breve cenno di saluto ad entrambe e uscì subito dopo dalla cucina.
- Bene! - gli urlò dietro la ragazza senza riuscire a trattenersi, seguendolo poi con lo sguardo, a labbra tirate.
- Ah! Mami! - Sakura sobbalzò, riscuotendosi. Solo allora si rese conto che durante tutto il tempo passato a fissare Sasuke aveva continuato a versare il succo nel bicchiere, col risultato che adesso una bella macchia arancione si allargava sul pavimento e sopra le sue pantofole. Chiyo si ficcò in bocca un altro morso di pane e marmellata per soffocare le risate, mentre Sakura avrebbe dato qualsiasi cosa pur di potersi disciogliere all’istante nel bricco che teneva in mano e smetterla una buona volta di arrossire.
- … ma sei proprio sicura di non volerlo sposare davvero, mami? -


- Awn, pronto? - borbottò Ino dentro alla cornetta strofinandosi una mano sugli occhi ancora assonnati.
- Inooo-pig! Oh, come sono contenta di sentirti! - la voce trillante di Sakura la costrinse ad allontanare la cornetta dall’orecchio per non rischiare di rimanere sorda già di prima mattina - Awn, fronte spaziosa, non ti hanno insegnato che non si viene a disturbare la gente che sta ancora dormendo e che soprattutto vorrebbe continuare a farlo? -
- Ah-Ah! Hai fatto le ore piccole ieri, eh, Ino-pig? Lo sapevo! Lo sapevo! Su, racconta, racconta! -
- Come? Ieri? -
- Ino, ma stai dormendo veramente allora! Sveglia! Sto parlando del tuo appuntamento! -
- S-Sono stata bene, Sakura. Shikamaru è un tipo a posto -
- … E? -
- Ehi, fronte spaziosa. Io e Shikamaru siamo solo amici, capito? Non farti venire strane idee -
Ci fu un breve silenzio da parte di Sakura, rotto subito dopo da una fragorosa risata.
Ino s’imbronciò, gonfiando le guance, e fu seriamente tentata di riattaccarle il telefono in faccia.
- … cosa vorresti insinuare con questo, fronte spaziosa? Che non posso avere un amico maschio? -
- Oh, andiamo, Ino-pig! Non dirai sul serio! Tu non sei mai riuscita ad aver amici maschi che restassero tali! -
- Falso! Assolutamente falso! - ribatté la biondina piccata - … George non lo consideri? Lui è mio amico -
- Ino … George convive felicemente col suo ragazzo da tre anni -
- Beh, c-che centra questo adesso con …! Oh! Aspetta! Questa dev’essere Hinata! Ora devo andare, fronte spaziosa! Ho ideato un piano assolutamente geniale per aiutare tua cugina a conquistare il nostro Naruto! - Ino cominciò a saltare sul posto, elettrizzata - Vedrai, vedrai che andrà tutto a meraviglia! No, non preoccuparti, lascia fare a me! Hinata sarà entusiasta, ne sono sicura! -


- N-non se ne parla n-nemmeno! -
- Ma se è un’idea geniale! -
- Oh, ma io … io non ci riesco, Ino, davvero. Non posso, mi vergogno troppo, e se poi lui mi dicesse di no? -
La biondina sospirò, cacciando una scodella in mano all’amica e sospingendola di peso verso la porta. - Va da lui e dì che abbiamo finito lo zucchero! Semplice, no? Eppoi da qualche parte dovrete pur cominciare! Sei cotta di Naruto, va bene, ma non puoi andare avanti per sempre a far finta di niente, o nasconderti dietro le piante dell’ingresso pur di non doverlo incontrare quando vieni qui! Su, Hinata, andrà tutto bene! Coraggio! -
- Ino, aspetta, n-non me la sento … poi scusa, ma presentarmi da lui così … Oddio, è troppo imbarazzante! -
Contro ogni sua protesta però, Hinata si ritrovò da sola sul pianerottolo, in ciabatte, con quella ridicola scodella in mano e Ino che da dentro casa tirava su i pollici in segno d’incoraggiamento. Sospirò, raggiungendo a passetti microscopici la porta di sinistra. Con un dito tremante riuscì addirittura a suonare il campanello, ma in realtà l’unico vero motivo per cui ancora non era ancora scappata via era che non si sentiva proprio più le gambe. Naruto le venne ad aprire. O meglio, colui che sarebbe dovuto essere Naruto, ma che adesso a ben guardare le pareva piuttosto uno zombie in pigiama, le venne ad aprire.
Due occhiaie da far paura, i capelli biondi scompigliati e il naso rosso.
- Hinada? Sei du? -
- N-Naruto-kun! ma … ma c-cosa ti è successo? -
- Crebo di aver predo la febbre, Hinada -
- S-Sei anche raffreddato! -
- Un pochido … ma du volebi qualcoda? -
- Io … io volevo … oh, ma che importa! Devo chiamare il dottore! -
Lui rise, divertito, ma un violento attacco di tosse lo costrinse a smettere e piegarsi in due tenendosi la pancia.
Hinata lo osservava angosciata, tremando dal nervosismo, talmente imbarazzata da non sapere cosa fare, né cosa dire. Ma per fortuna, la preoccupazione ebbe la meglio sulla timidezza, e la ragazza finì per appoggiare una mano sulla fronte accaldata del biondino, che la guardò con un mezzo sorriso stupito.
- Sodo così grabe? Subererò la nodde, Hinada? - domandò lui.
- Devi riposare adesso, rientra in casa. Ti cucinerò qualcosa di caldo, c-che ne dici? - propose lei timidamente.
- Uhm? Raben? - domandò lui spiandola dubbioso da dietro la porta.
- Ramen! - ripeté lei ridendo.


- Insomma, siamo qui da un’ora! Un’ora! Dov’è andato a cacciarsi quel vecchiaccio?! - borbottò Sasuke assottigliando gli occhi, le braccia incrociate al petto mentre scrutava la folla con sguardo minaccioso. Proprio in quel momento, un allegro signore di mezza età in giacca e cravatta trotterellò verso di loro trascinandosi dietro una voluminosa valigia. - Sorridi, su, sorridi - sussurrò Shikamaru dandogli una gomitata nel fianco. Sasuke contrasse i pugni lungo i fianchi, sospirando a fondo. Il volto gli si distese un po’ e andò incontro al signor Hisashi tendendogli una mano. - C-che piacere poterla finalmente incontrare … -


- Signorina, per favore, non può continuare ad andare su e giù in questo modo! Sta rovinando tutto quanto l’orlo! Si segga un momento, la prego! … Signorina, aspetti, torni qui, mi ha sentito? Signorina! Lorlo! - Sakura sospirò, portandosi stancamente una mano sulle tempie pulsanti mentre la voce stridula della sarta la raggiungeva fin dal salone. Si accomodò senza troppi complimenti sullo sgabello della cucina, sollevando un lembo della gonna per riuscire a sedersi, ma continuando però a mordicchiarsi nervosamente le unghie. Spostò lo sguardo sulla sua bambina, seduta a gambe incrociate sul tavolo con la faccia seminascosta da una tazza di cioccolata calda … ma così diversa dal solito nel suo piccolo kimono elegante e i capelli scuri raccolti dietro la testa. Sakura abbassò lo sguardo, lisciandosi l’abito con un palmo tremante per sistemare una piega inesistente. Questo mondo non faceva per loro, no. Semplicemente, non erano loro. E se poi non fosse stata minimamente all’altezza? E se si fosse tradita? E se il signor Hisashi avesse scoperto tutto? E se …?
- Se la smettessi per un attimo di pensarci, mia cara, sono sicura che ti calmeresti subito - sussurrò con fare materno la governante di casa Uchiha, una signora grassottella e simpatica dal sempre immancabile grembiule di pizzo - Prendi un bel respiro, coraggio. Vedrai che andrà tutto benissimo … oh, oh, se solo tu potessi essere davvero la moglie del signorino Sasuke! Oh, beh, anche così, finirò sicuramente per commuovermi lo stesso … -
- Una cara signora come lei però dovrebbe cercarsi un principale un po’ meno scorbutico, Mrs. Nanny - commentò Sakura riconoscente, sorridendo di rimando.
- Oh, ma io sono al servizio della famiglia Uchiha da tre generazioni! Conosco il signorino Sasuke da quando era un soldo di cacio! Oh, oh. È un caro ragazzo, signorina Sakura, e ne ha passate tante, mi creda … ammetto che la prima impressione su di lui non è sempre la migliore, ma col tempo … -
- Ehm. Sicura che stiamo parlando della stessa persona, Mrs. Nanny? -
- Mia cara, non deve mica piacerti per forza … -
- N-non è questo - la corresse Sakura arrossendo leggermente - Solo che non riesco a capirlo, tutto qui … non so come, ma rovina sempre tutto … anche i pochi bei momenti che … oh, ma che sto dicendo adesso? -
- Beh. Potresti provare a dargli almeno una possibilità, mia cara … -
Chiyo riappoggiò la tazza, rivelando un sorrisone e due grossi baffi di cioccolato ai lati della bocca. Sakura sorrise e alzò gli occhi al cielo, sospirando divertita. - Anche se decidessi di farlo … Oh, su, Mrs. Nanny, ci dia un’occhiata. Siamo un po’ troppo fuori dall’ordinario per uno come Sasuke, non crede anche lei …? - esclamò ridendo, e inciampando subito dopo nell’abito lungo mentre tentava di rimettersi in piedi. Prese Chiyo in braccio, strofinandole un tovagliolo sulla bocca sporca, ma quando poi si accorse di aver così soltanto peggiorato la situazione scoppiò a ridere, scrollando la testa. Mrs. Nanny sorrise leggermente a sua volta, finendo di sorseggiare il suo the. - Non è detto, mia cara, non è detto … Potreste essere invece proprio quello di cui ha più bisogno … -


- Signor Hisashi, prego, m-mia moglie ci starà sicuramente aspettando. Sa com’è, è tanto ansiosa di conoscervi … Ehm. Già - balbettò Sasuke nervosamente, precedendo il signor Hisashi sul vialetto di casa sgombro di neve. Prima che suonasse però, la porta lo precedette aprendosi dall’interno. Sasuke sgranò gli occhi, fermandosi con un dito a mezz’aria sulla traiettoria del campanello … cosa?
Sakura stava in piedi sulla soglia della porta, sorridendo radiosa nel suo abito elegante, i capelli rosa, ancora più lucenti del solito, legati dietro la testa in un’acconciatura complicata. - Oh. Signora Uchiha, mi perdoni, ma non ero preparato a tanto splendore … - disse il signor Hisashi baciandole galantemente il dorso della mano. Sakura sorrise di rimando, inclinando graziosamente la testa di lato e facendo oscillare gli orecchini. Sasuke rimase un attimo imbambolato a fissarla.

No, nemmeno io …’

Sakura attese che il signor Hisashi fosse entrato per abbassare lo sguardo su di lui, continuando a sorridere.
- Cosa succede? Ti hanno morso la lingua? Non hai detto una parola - domandò ridendo, per poi tornare subito seria - No-Non vado bene, forse? Ho sbagliato qualcosa, vero? Sono … sono stata pessima, mi disp-
- Sei perfetta, davvero, non … non farti questi problemi - la interruppe lui, sbrigativo, facendo un enorme sforzo per ingoiare l’imbarazzo a riassumere un atteggiamento normalmente distaccato - Co-continua così - La superò senza guardarla in faccia. Sakura rimase da sola, sbattendo un paio di volte le palpebre e seguendolo con lo sguardo mentre si dileguava al piano di sopra. Si era forse imbarazzato?
Sorrise, tra sé e sé, richiudendosi la porta alle spalle.
Perfetta.


Angolino di Sisya
Con tutto questo sbocciare di primavera e col SasuSaku di mezzo rischio ogni giorno di più di passare definitivamente dallo stato solido allo quello di gelatina ondeggiante *O* - perché tra SasuSaku e Royai non si scampa mica eh XD - Scrivendo la parte NaruHina poi ridevo da sola come una scema comunque >.< non sono normale, lo so XD Scusatemi tantissimo se non ho il tempo di ringraziarvi una per una, ma il tempo è davvero poco e sto facendo io (non ancora Ino XD) le ore piccole per riuscire ad aggiornare in tempo! Sappiate quindi che vi adoro tutte, dalla prima all’ultima. Sì, magari un po’ di più quelle che si fanno sempre sentire nei loro splendidi commenti *O*
Grassie infinitamente a tutti i 59 che hanno messo la fic nei preferiti.
Sperando davvero di non deludervi mai,
Vostra, Sisya.

  
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