7. Oh! Colazione movimentata? Influenza di stagione?: il signor Hisashi alla riscossa!
Sakura
si accucciò davanti al microonde, sorridente.
Aprì lo sportello e
ci infilò dentro a forza un enorme pacchetto di popcorn
sotto lo
sguardo di Chiyo, che la osservava appollaiata a gambe incrociate sul
lavello, lo zaino di scuola in spalla e due buffi codini ai lati
della testa. Sasuke entrò in cucina vestito di tutto punto,
col
giornale ripiegato sottobraccio, la giacca aperta sul davanti e il
nodo della cravatta ancora un po’ allentato.
Inarcò un
sopracciglio nel vedere Sakura così indaffarata e pimpante.
Di un
buonumore così esplicito da risultare
contagioso perfino per
uno come lui, che era già tanto se augurava il buongiorno.
-
C-cosa stai
combinando a
quest’ora del mattino? Si può sapere? -
balbettò sconvolto.
-
Perché, non si vede? Sto preparando la nostra colazione, no?
- rispose la ragazza rimanendo di spalle, e (detto per inciso)
offrendo così all’Uchiha un panorama per niente
disdicevole. - Oh,
lo vedo eccome, Haruno - Sasuke inclinò leggermente il capo,
stirando le labbra una contro l’altra in un mezzo sorrisetto
malizioso; ma quando intercettò l’occhiata ironica
della bambina
fu costretto a distogliere rapidamente lo sguardo, arrossendo e
cominciando a tossire per nascondere l’imbarazzo. Si
infilò un
paio di biscotti in bocca in tutta fretta, ma il solo risultato che
ottenne fu di rischiare di soffocare davvero e procurarsi un
ulteriore attacco di tosse. - Ahm.
Coff. Eh.
Bene. Coff. D’accordo,
sì. Io … io ehm
vado - balbettò dopo aver ripreso fiato. Sakura
in quel momento si girò, la brocca di succo in una mano, un
bicchiere di plastica nell’altra e lo stesso sorriso allegro
di
poco prima. Incrociò lo sguardo di Sasuke …
Notando poi
inevitabilmente sia quel bavero di camicia che sporgeva dalla giacca,
sia quella porzione di collo nudo seminascosta dalla cravatta, sia
quei pantaloni stirati a lucido, e sia quel suo mezzo sorriso ironico
che riservava sempre e soltanto a lei. Assolutamente impeccabile,
certo. Assolutamente appetib …
Sakura
abbassò subito gli occhi sul suo bicchiere, arrossendo
violentemente
e mordendosi un labbro.
Possibile
che Sasuke Uchiha le suscitasse sempre pensieri del genere?
Dannato, lo faceva apposta, lo faceva.
Lo
faceva apposta ad apparire sempre così tanto, totalmente,
irresistib
…
-
Vuoi … vuoi un po’ di aranciata?
-
-
Puoi anche continuare a guardare Haruno, non mi dispiace. Certo che
in questo caso il nostro patto … -
Sakura
gonfiò le guance, stringendo le nocche sul manico della
brocca per
trattenere la rabbia.
-
Uchiha, non cominciare di prima mattina a dire scemenze, chi ti vuole
guardare … -
-
Tsk. Comunque. Stasera andrò a prendere
il signor Hisashi in
stazione - prese un lungo sospiro - Mi aspetto di trovarvi qui
…
con un aspetto almeno un po’ più decente del
solito, se non è
chiedere troppo -
-
D’accordo. Saremo pronte per quell’ora -
ribatté Sakura
freddamente.
-
Bene - Sasuke lanciò un breve cenno di saluto ad entrambe e
uscì
subito dopo dalla cucina.
-
Bene! - gli urlò dietro la ragazza senza
riuscire a
trattenersi, seguendolo poi con lo sguardo, a labbra tirate.
-
Ah! Mami!
- Sakura
sobbalzò, riscuotendosi. Solo allora si rese conto che
durante tutto
il tempo passato a fissare Sasuke aveva continuato a versare il succo
nel bicchiere, col risultato che adesso una bella macchia arancione
si allargava sul pavimento e sopra le sue pantofole. Chiyo si
ficcò
in bocca un altro morso di pane e marmellata per soffocare le risate,
mentre Sakura avrebbe dato qualsiasi cosa pur di potersi disciogliere
all’istante nel bricco che teneva in mano e smetterla una
buona
volta di arrossire.
- … ma sei proprio sicura di non volerlo
sposare davvero, mami? -
-
Awn, pronto? - borbottò Ino dentro alla
cornetta
strofinandosi una mano sugli occhi ancora assonnati.
-
Inooo-pig! Oh,
come sono
contenta di sentirti! - la voce trillante di Sakura la costrinse ad
allontanare la cornetta dall’orecchio per non rischiare di
rimanere
sorda già di prima mattina - Awn, fronte
spaziosa, non ti
hanno insegnato che non si viene a disturbare la gente che sta ancora
dormendo e che soprattutto vorrebbe continuare a farlo?
-
-
Ah-Ah!
Hai fatto le
ore piccole ieri, eh, Ino-pig? Lo sapevo! Lo sapevo!
Su,
racconta, racconta! -
-
Come? Ieri? -
-
Ino, ma stai dormendo veramente allora! Sveglia!
Sto
parlando del tuo appuntamento! -
-
S-Sono stata bene, Sakura. Shikamaru è un tipo a posto -
-
… E? -
-
Ehi, fronte spaziosa. Io e Shikamaru siamo solo
amici, capito?
Non farti venire strane idee -
Ci
fu un breve silenzio da parte di Sakura, rotto subito dopo da una
fragorosa risata.
Ino
s’imbronciò, gonfiando le guance, e fu seriamente
tentata di
riattaccarle il telefono in faccia.
-
… cosa vorresti insinuare con questo,
fronte spaziosa?
Che non posso avere un amico maschio? -
-
Oh, andiamo, Ino-pig! Non dirai sul serio! Tu non
sei mai
riuscita ad aver amici maschi che restassero tali! -
-
Falso! Assolutamente falso! - ribatté la biondina piccata -
…
George non lo consideri? Lui è mio amico -
-
Ino … George convive felicemente col suo
ragazzo da tre anni
-
-
Beh, c-che centra questo adesso con …! Oh!
Aspetta! Questa
dev’essere
Hinata! Ora devo andare,
fronte spaziosa! Ho ideato un piano assolutamente geniale per aiutare
tua cugina a conquistare il nostro Naruto! - Ino cominciò a
saltare
sul posto, elettrizzata - Vedrai, vedrai che andrà tutto a
meraviglia! No, non preoccuparti, lascia fare a me!
Hinata
sarà entusiasta, ne sono sicura! -
-
N-non se ne parla n-nemmeno! -
-
Ma se è un’idea geniale! -
-
Oh, ma io … io non ci riesco, Ino, davvero. Non posso, mi
vergogno
troppo, e se poi lui mi dicesse di no? -
La
biondina sospirò, cacciando una scodella in mano
all’amica e
sospingendola di peso verso la porta. - Va da lui e dì che
abbiamo
finito lo zucchero! Semplice, no? Eppoi da qualche parte dovrete pur
cominciare! Sei cotta di Naruto, va bene, ma non
puoi andare
avanti per sempre a far finta di niente, o nasconderti dietro le
piante dell’ingresso pur di non doverlo incontrare quando
vieni
qui! Su, Hinata, andrà tutto bene! Coraggio! -
-
Ino, aspetta, n-non me la sento … poi scusa, ma presentarmi
da lui
così … Oddio, è
troppo imbarazzante! -
Contro
ogni sua protesta però, Hinata si ritrovò da sola
sul pianerottolo,
in ciabatte, con quella ridicola scodella in mano e Ino che da dentro
casa tirava su i pollici in segno d’incoraggiamento.
Sospirò,
raggiungendo a passetti microscopici la porta di sinistra. Con un
dito tremante riuscì addirittura a suonare il campanello, ma
in
realtà l’unico vero motivo per cui ancora non era
ancora scappata
via era che non si sentiva proprio più le gambe. Naruto le
venne ad
aprire. O meglio, colui che sarebbe dovuto essere Naruto, ma
che adesso
a ben guardare le pareva piuttosto uno zombie in pigiama, le venne ad
aprire.
Due
occhiaie da far paura, i capelli biondi scompigliati e il naso rosso.
-
Hinada? Sei du?
-
-
N-Naruto-kun! ma … ma
c-cosa ti è successo? -
-
Crebo di aver predo la febbre,
Hinada -
-
S-Sei anche raffreddato! -
-
Un pochido … ma du
volebi qualcoda? -
-
Io … io volevo … oh, ma che
importa! Devo chiamare il
dottore! -
Lui
rise, divertito, ma un violento attacco di tosse lo costrinse a
smettere e piegarsi in due tenendosi la pancia.
Hinata
lo osservava angosciata, tremando dal nervosismo, talmente
imbarazzata da non sapere cosa fare, né cosa dire. Ma per
fortuna,
la preoccupazione ebbe la meglio sulla timidezza, e la ragazza
finì
per appoggiare una mano sulla fronte accaldata del biondino, che la
guardò con un mezzo sorriso stupito.
-
Sodo così grabe? Subererò
la nodde,
Hinada? - domandò lui.
-
Devi riposare adesso, rientra in casa. Ti cucinerò qualcosa
di
caldo, c-che ne dici? - propose lei timidamente.
-
Uhm? Raben? - domandò
lui spiandola dubbioso da dietro
la porta.
-
Ramen! - ripeté lei ridendo.
-
Insomma, siamo qui da un’ora! Un’ora!
Dov’è
andato a cacciarsi quel vecchiaccio?! -
borbottò Sasuke
assottigliando gli occhi, le braccia incrociate al petto mentre
scrutava la folla con sguardo minaccioso. Proprio in quel momento, un
allegro signore di mezza età in giacca e cravatta
trotterellò verso
di loro trascinandosi dietro una voluminosa valigia. - Sorridi, su,
sorridi - sussurrò Shikamaru dandogli una gomitata nel
fianco. Sasuke
contrasse i pugni lungo i fianchi, sospirando a fondo. Il volto gli
si distese un po’ e andò incontro al signor
Hisashi tendendogli
una mano. -
C-che piacere poterla finalmente incontrare … -
-
Signorina, per favore, non può continuare ad andare su e
giù in
questo modo! Sta rovinando tutto quanto
l’orlo! Si segga un
momento, la prego! … Signorina, aspetti, torni qui, mi ha
sentito?
Signorina! L’orlo!
- Sakura sospirò,
portandosi stancamente una mano sulle tempie pulsanti mentre la voce
stridula della sarta la raggiungeva fin dal salone. Si
accomodò
senza troppi complimenti sullo sgabello della cucina, sollevando un
lembo della gonna per riuscire a sedersi, ma continuando
però a
mordicchiarsi nervosamente le unghie. Spostò lo sguardo
sulla sua
bambina, seduta a gambe incrociate sul tavolo con la faccia
seminascosta da una tazza di cioccolata calda … ma così
diversa
dal solito nel suo piccolo kimono elegante e i capelli scuri raccolti
dietro la testa. Sakura abbassò lo sguardo, lisciandosi
l’abito
con un palmo tremante per sistemare una piega inesistente. Questo
mondo non faceva per loro, no. Semplicemente, non
erano loro. E
se poi non fosse stata minimamente all’altezza? E se si fosse
tradita? E se il signor Hisashi avesse scoperto tutto?
E se …?
-
Se la smettessi per un attimo di pensarci, mia cara, sono sicura che
ti calmeresti subito - sussurrò con fare materno la
governante di
casa Uchiha, una signora grassottella e simpatica dal sempre
immancabile grembiule di pizzo - Prendi un bel respiro, coraggio.
Vedrai che andrà tutto benissimo … oh,
oh, se solo
tu potessi essere davvero la moglie del signorino Sasuke!
Oh,
beh, anche così, finirò sicuramente per
commuovermi lo stesso … -
-
Una cara signora come lei però dovrebbe cercarsi un
principale un
po’ meno scorbutico, Mrs. Nanny - commentò Sakura
riconoscente,
sorridendo di rimando.
-
Oh, ma io sono al servizio della famiglia Uchiha da
tre
generazioni! Conosco il signorino Sasuke da quando era un soldo di
cacio! Oh, oh. È un caro ragazzo,
signorina Sakura, e ne ha
passate tante, mi creda … ammetto che la prima impressione
su di
lui non è sempre la migliore, ma col tempo … -
-
Ehm. Sicura
che stiamo
parlando della stessa persona, Mrs. Nanny? -
-
Mia cara,
non deve mica
piacerti per forza … -
-
N-non è questo - la corresse Sakura arrossendo
leggermente -
Solo che non riesco a capirlo, tutto qui … non so come, ma
rovina
sempre tutto … anche i pochi bei momenti che …
oh, ma che sto
dicendo adesso? -
-
Beh. Potresti provare a dargli almeno una possibilità, mia
cara …
-
Chiyo
riappoggiò la tazza, rivelando un sorrisone e due grossi
baffi di
cioccolato ai lati della bocca. Sakura sorrise e alzò gli
occhi al
cielo, sospirando divertita. -
Anche se decidessi di farlo … Oh, su,
Mrs. Nanny, ci dia
un’occhiata. Siamo un po’ troppo
fuori dall’ordinario
per uno come Sasuke, non crede anche lei …?
- esclamò
ridendo, e inciampando subito dopo nell’abito lungo mentre
tentava
di rimettersi in piedi. Prese Chiyo in braccio, strofinandole un
tovagliolo sulla bocca sporca, ma quando poi si accorse di aver
così
soltanto peggiorato la situazione scoppiò a ridere,
scrollando la
testa. Mrs. Nanny sorrise leggermente a sua volta, finendo di
sorseggiare il suo the. - Non è detto, mia cara, non
è detto …
Potreste essere invece proprio quello di cui ha più bisogno
… -
-
Signor Hisashi, prego, m-mia moglie ci starà sicuramente
aspettando.
Sa com’è, è tanto ansiosa di conoscervi
… Ehm.
Già - balbettò Sasuke nervosamente,
precedendo il signor
Hisashi sul vialetto di casa sgombro di neve. Prima che suonasse
però, la porta lo precedette aprendosi
dall’interno. Sasuke
sgranò gli occhi, fermandosi con un dito a
mezz’aria sulla traiettoria del campanello … cosa?
Sakura
stava in piedi sulla soglia della porta, sorridendo radiosa nel suo
abito elegante, i capelli rosa, ancora più lucenti del
solito,
legati dietro la testa in un’acconciatura complicata. -
Oh.
Signora Uchiha, mi perdoni, ma non ero preparato a tanto
splendore … - disse il signor Hisashi baciandole
galantemente il
dorso della mano. Sakura sorrise di rimando, inclinando graziosamente
la testa di lato e facendo oscillare gli orecchini. Sasuke
rimase un attimo imbambolato a fissarla.
‘No,
nemmeno io …’
Sakura
attese che il signor Hisashi fosse entrato per abbassare lo sguardo
su di lui, continuando a sorridere.
-
Cosa succede? Ti hanno morso la lingua? Non hai detto una parola -
domandò ridendo, per poi tornare subito seria - No-Non vado
bene,
forse? Ho sbagliato qualcosa, vero? Sono
… sono stata
pessima, mi disp-
-
Sei perfetta, davvero, non … non farti
questi problemi - la
interruppe lui, sbrigativo, facendo un enorme sforzo per ingoiare
l’imbarazzo a riassumere un atteggiamento normalmente
distaccato -
Co-continua così - La superò senza guardarla in
faccia. Sakura
rimase da sola, sbattendo un paio di volte le palpebre e seguendolo
con lo sguardo mentre si dileguava al piano di sopra. Si era forse
imbarazzato?
Sorrise,
tra sé e sé, richiudendosi la porta alle spalle.
Perfetta.
Angolino
di Sisya
Con
tutto questo sbocciare di primavera e col SasuSaku di mezzo rischio
ogni giorno di più di passare definitivamente dallo stato
solido
allo quello di gelatina ondeggiante *O* - perché tra
SasuSaku e
Royai non si scampa mica eh XD - Scrivendo la parte NaruHina poi
ridevo da sola come una scema comunque >.< non sono
normale, lo
so XD Scusatemi tantissimo se non ho il tempo di ringraziarvi una per
una, ma il tempo è davvero poco e sto facendo io
(non ancora Ino XD) le ore piccole per riuscire ad aggiornare in
tempo! Sappiate quindi che vi adoro tutte, dalla prima
all’ultima. Sì,
magari un po’ di più quelle che si fanno sempre
sentire nei loro
splendidi commenti *O*
Grassie
infinitamente a tutti i 59 che hanno messo la fic nei preferiti.
Sperando
davvero di non deludervi mai,
Vostra,
Sisya.