Cap. 5 - Alexis

Una ragazza con i capelli scuri, legati in una lunga coda, passeggia tranquilla nella via dei negozi, tra le mani trasporta alcune buste. Di tanto in tanto si ferma a guardare le vetrine e sospira. Mille pensieri affollano la sua mente, tra cui una conversazione particolare avuta con i propri genitori.
"Perché non me l'hanno detto prima?" pensa, abbassando gli occhi sulle buste.
Riprende a camminare, tenendo lo sguardo basso, poi all'improvviso urta qualcosa. O meglio, qualcuno. Quando alza lo sguardo, si ritrova di fronte un ragazzo alto.
- Ehm... s-scusami! Ero distratta e non guardavo la strada... -
- Figurati! -
La ragazza nota che ha un'aria sorpresa.
- C'è qualcosa che non va? - domanda infatti.
- Eh?? Oh, no, no! Perdonami, è che l'altro giorno ti ho vista ed ora, guardandoti da vicino, noto che sei identica ad una mia amica. -
- Identica?? Può essere che...? -
- Cosa? -
- Oh, nulla, nulla! -
- Comunque, mi sembra scortese non presentarmi. Io sono Aioros, piacere. -
- Il mio nome è Alexis, piacere mio. Ancora scusa per esserti finita praticamente addosso, io... -
- Ma di che ti scusi? Non è nulla! -
- Ora devo andare o i miei genitori mi sgrideranno se faccio tardi. Ero uscita a far la spesa ed è meglio che rientri il prima possibile. E' stato un piacere conoscerti, ci si vede! Ciao! -
Aioros vede Alexis allontanarsi nella direzione opposta alla sua. Dopo che la ragazza sparisce dal suo campo visivo, rimane a fissare un punto indefinito davanti a sè. Sorride. Ora ha la prova che la ragazza che aveva visto vicino al bar non è frutto della sua immaginazione, nè un'allucinazione. E' reale ed ha un nome.
 

***

- Cooosa?!? C'è una ragazza identica a Luna?!? - sbotta Shura. Per poco non si strozza col caffè.
Aioros gli aveva telefonato poco prima e, dopo i saluti, gli aveva chiesto, anzi, lo aveva supplicato, di vedersi urgentemente. Shura si era allarmato sentendo il tono di voce dell'amico ed aveva accettato, invitandolo a casa sua. Era da molto tempo che non si vedevano.
- Te lo giuro, Shura! E' la sua fotocopia! Mi ha detto di chiamarsi Alexis. -
- ... Ma... Era proprio identica? -
- Ti dico di sì! Insomma, Shura, mi credi o no?? -
- Sì, sì, ti credo! Ma... c'è qualcosa che non torna... -
- Che intendi? -
- Ragazzi, che succede? - Luna esce dalla cucina con un bicchiere d'acqua.
- Ros dice di aver visto una ragazza identica a te. -
- Ma come, non lo sapete che ognuno di noi, nel mondo, ha un sosia? -
- Lei non è un sosia... è la tua esatta copia: stesso viso, stessi lineamenti, stessi occhi, stessi capelli... - spiega Aioros.
Luna guarda il fratello e l'amico perplessa.
- Vabbè... Vi lascio, io e la mamma dobbiamo uscire per delle compere. A più tardi! -

***

L'indomani, Alexis esce di casa non appena i suoi vanno via per andare al lavoro. Vuole trovare Aioros, ha bisogno di parlargli. Quando lui, il giorno prima, le ha detto di essere identica ad una sua amica, in lei è scattato qualcosa.
Forse lui avrebbe potuto aiutarla a trovare ciò che cerca, anzi, chi cerca...
"Ma come faccio a trovarlo? Non posso mica girare tutta la città! Se solo sapessi qualcosa in più su di lui..."
Con questi pensieri, arriva davanti ad un negozio di abbigliamento. Guarda verso la vetrina, come a voler cercare una qualche risposta. Finché non lo vede, lì, all'interno di quel negozio. E' intento a prendere della roba dagli scatoloni ed a sistemarla sugli scaffali e sugli appendiabiti.
Istintivamente, entra nel negozio.
- C-ciao. - saluta, timidamente.
 - Oh, ciao! Che piacere rivederti. Ma che ci fai qui?-
- Ti cercavo e... beh, ti ho trovato. -
- Cercavi... me?? E per quale motivo? -
- Beh, ecco... ho bisogno di parlarti. -
Aioros le fa cenno di avvicinarsi. Nel negozio ci sono solo loro e qualche cliente.
- Allora, dimmi pure. -
- A proposito di ciò che mi hai detto ieri, e cioè che sono identica ad una tua amica... Volevo parlarti di una cosa. Forse ti sto dando troppa confidenza, ma... Ecco, cominciamo dall'inizio. Ieri, prima che uscissi di casa e che quindi ci incontrassimo, i miei genitori mi hanno detto una cosa che mi ha lasciata sconvolta, ma anche delusa dal loro comportamento: mi hanno detto che sono stata adottata. E ti spiego pure perché sono delusa: perché, come hanno detto loro, avrebbero dovuto dirmelo prima, al compimento dei 16 anni, e invece non l'hanno fatto. Come ricordo della mia vera famiglia ho solo questo. - mostra il ciondolo che ha appeso al collo - In più, quando sono stata portata dai miei genitori adottivi, c'era una lettera tra le pieghe della coperta che mi avvolgeva. Una lettera della mia madre naturale, che avvertiva che ho una sorella gemella, affidata ad un'altra famiglia e che quindi, una volta cresciuta, avrei dovuto rintracciare con l'ausilio di questo ciondolo, di cui lei ne ha una copia. Inoltre, c'era scritto che esistono solo due copie di questo ciondolo. -
- Luna, la mia amica, ha un ciondolo come quello... - si fermò, a bocca aperta. - Non... non ci posso credere... ma Luna non... Santo cielo! - Alexis lo guarda con aria interrogativa. - Luna non sa nulla del ciondolo e dell'adozione. Probabilmente non gliene hanno mai parlato. Devo chiederti di vederci di nuovo, voglio che tu dica ciò che hai detto a me a suo fratello Shura... Voglio sapere se lui ne sa qualcosa. -
- Ok, non c'è problema. Vuoi che ti lascio il mio numero? -
- No, aspetta. Sei di fretta? - e al cenno di diniego di lei - Avviso Shura e ci diamo subito appuntamento. - Aioros estrae il cellulare dalla tasca e compone il numero dell'amico. Quando Shura risponde: - Shura, ho qui con me la ragazza di cui ti ho parlato. Dobbiamo vederci subito. Ce la fai a venire in negozio tra un po'?... No, il proprietario non c'è fino all'ora di pranzo, doveva sbrigare delle faccende e mi ha affidato il negozio. Allora, vieni? Su, ti aspettiamo! A dopo! -

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Angolo dell'autrice
Bene, eccomi qui dopo mesi. *maledice l'ispirazione che va e viene*
Spero sia venuto bene questo capitolo, e che sia di vostro gradimento! :)
Alla prossima, baci!