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Autore: SoGi92    30/09/2013    3 recensioni
Derek Palmer e William Harrison. Due ragazzi molto simili, tranne per una cosa: Derek è un angelo! La sua missione: evitare che William commetta i suoi stessi errori. Riuscirà a portarla a termine?
Spero di avervi incuriosito ^.*
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un cupido un po' speciale'
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Capitolo 6

Capitolo 6

 

(William)

 

Quando riapro gli occhi sono quasi le nove. Maledizione! Non ho sentito la sveglia ed ho perso un’ora… mi sistemo prono sul letto e mi stropiccio un po’ gli occhi per abituarli alla luce. Se la sera prima ho avuto quell’allucinazione dovevo essere proprio stanco…

-Giorno! Dormito bene?- chiede una voce non del tutto sconosciuta. Mi volto e vedo l’uomo della sera prima coricato accanto a me. Dallo spavento cado dal letto.

-E tu che ci fai ancora qui?- chiedo urlando. Devo essere impazzito… parlare con un allucinazione! Dovrei chiamare lo psicologo dove è stata in cura Nathalie…

Quello si mette seduto… o almeno mi sembra, dato che è leggermente sollevato dalla superficie.

-Visto! Ora riesco a levitare un pochino! E dire che prima potevo solo camminare! Comunque te lo hanno mai detto che russi come un trombone? Fossi in te mi farei visitare da uno specialista!-

Come si permette! Addirittura il frutto della mia immaginazione mi prende in giro?! Okay. Sto impazzendo. Forse se lo ignoro prima o poi scomparirà. Se no mi resta sempre il Dr Scupert…

Vado in bagno e mi faccio una doccia fredda. Forse con questa mi calmerò. Torno in camera e lo vedo ancora lì sul letto, diciamo… e mi fissa costantemente. Lo ignoro e inizio a rivestirmi. La fame si fa sentire e decido di andare al bar sotto casa mia “The Place”. Lo frequento ormai da tre anni quasi tutte le mattine e devo dire che non è niente male…

Esco in fretta e scendo le scale. In un attimo sono davanti al bar. È un po’ mal ridotto all’esterno, ma l’apparenza inganna.

-Perché vai sempre in questa topaia?- mi volto di scatto e vedo l’allucinazione accanto a me. Sospiro amareggiato… riuscirò a sbarazzarmene prima o poi?

Entro e mi siedo al mio solito posto e lui mi segue!

-Per una volta potresti rivolgerti a me chiamandomi per nome ti pare? Derek. Non è così difficile… si chiama così anche il principe de “L’incantesimo del Lago”!-

Vorrei ribattere, ma mi trattengo. Uno siamo in un luogo pubblico, e due è solo il frutto di troppo stress!

-Senti, ora vorrei spiegarti il motivo per cui sono venuto sulla Terra…-

 

 

(Derek)

 

Che ragazzo testardo! Nemmeno si degna di ascoltarmi! Ha preso in mano il menù e finge che io non esista. Che in fin dei conti è vero... per le altre persone, perché non riescono a vedermi, ma lui mi vede e sente eccome!

-Sono qui da te perché stai per commettere un gigantesco errore.- assolutamente nulla. Come se non ci fossi. In effetti non posso dargli torto…nemmeno io crederei all’esistenza degli angeli, se non fossi quasi uno di loro.

-Ascolta bene ragazzo. Credimi preferirei non essere qui, ma nel mio ufficio a lavoro e, soprattutto, vivo, ma purtroppo il destino ha voluto così e ora voglio impedirti di fare il mio stesso errore! Ho così tanti rimpianti... così tanti sogni nel cassetto irrealizzati!- assumo una posa drammatica.

Okay, forse sto facendo un po’ troppo la parte e, devo ammettere che questo non è precisamente il motivo per cui sono qui, ma ne fa parte.

Arriva una cameriera a prendere l’ordinazione di William.

-Hai scelto cosa vuoi ordinare tesoro?-

Assomiglia alla porzia Melinda… capelli rossicci acconciati in uno chinion malfatto, sigaretta in bocca… proprio zia Melinda!

-Sì. Delle uova e una spremuta grazie.-

La donna annuisce e se ne va’. Questa è vera e propria discriminazione verso la gente invisibile! Si meriterebbe una denuncia per non avermi chiesto cosa volessi! Ma non è questo il momento di perdersi in fantasticherie alla Parry Mason. Devo trovare il modo di attrarre l’attenzione del ragazzo qui.

-Mi ascolti? Mi ascolti? Mi ascolti? Mi ascolti? Ti avverto, ho intenzione di ripeterlo all’infinito. Ho tre fratelli più grandi è so essere molto asfissiante quando voglio. Mi ascolti? Mi ascolti?-

Vedo una piccola vena pulsargli sulla fronte. Manca davvero poco perché esploda!

-Okay che vuoi!- urla e attira su di se tutta l’attenzione del locale.

-Ehm… onde evitare la tua reclusione in un ospedale psichiatrico ti suggerisco di comunicare con me attraverso il pensiero.-

Mamma mia, sembravo proprio un cervellone!

Che vuoi da me? Perché non mi lasci in pace?”

-Non posso amico. Stai per commettere un errore, e non posso lasciartelo fare.-

Non dire baggianate! Eri anche tu un uomo d’affari in vita e di sicuro lo sei ancora adesso. Quelli come noi non fanno nulla per nulla. Dimmi il vero motivo per cui sei qui!”

Astuto il ragazzo, ma dovevo saperlo. In fondo se mi è stato assegnato lui è perché siamo fatti della stessa pasta.

-Hai ragione. Devo impedirti di commettere un errore di cui potresti pentirti per il resto della vita, ma tu mi servi anche per entrare in Paradiso.-

Lui mi guarda stranito. “Vuoi dire che esiste davvero? E tu non hai ottenuto l’accesso? Che hai combinato di così tremendo?”

-Ehm… non né importante questo!- dico, un po’ imbarazzato –L’importante è quello che non devi assolutamente fare tu! Non ti devi...-

La cameriera porta l’ordinazione al tavolo. Mi fermo un momento a guardarla, non è la zia Melinda! Questa è una ragazza molto, ma molto più giovane e carina di lei. Ha i capelli bruni, legati in una coda alta. Ad occhio e croce non ha più di venticinque, ventisei anni.

-Ordini sempre il solito Will. Non ti stufi mai?-

-No, sono abbastanza abitudinario.-

Noto un cambiamento nel tono di voce. Sembra essersi addolcito.

All’improvviso vedo una luce rossa provenire dalla tasca dove ho messo il cellulare. È una gioia vedermi addosso un colore diverso dal bianco. Bianco… puh che orrore! Lo tiro fuori e vedo che sullo schermo è apparso un cuore e una scritta “Bersaglio individuato!”. Sgrano gli occhi. Allora è lei, è la cameriera la mia, cioè la preda di William. Sorrido. Non è stato così difficile trovarla. Il difficile sarà far capire a lui che la sua felicitò è con quella ragazza… ma perché la vita deve essere così complicata!

 

   
 
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