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Autore: kk549210    30/09/2013    3 recensioni
Harm e Mac ora sono sposati, ma la loro vita sarà davvero felice come hanno sempre sognato?
Seguito di "Cuore di padre".
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Bud Roberts, Harmon 'Harm' Rabb, Harriet Sims, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di padre'
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- Abbiamo sospeso il coma farmacologico. Ora dobbiamo solo aspettare che si risvegli da solo.
Così aveva sentenziato il medico, tre giorni prima, ma il bell’addormentato non mostrava ancora l’intenzione di destarsi.
Woody era andato in ospedale per vedere come andavano le cose. Lui e Jordan avevano deciso di cercare di stare il più possibile vicini a Sarah, compatibilmente con i loro stressanti impegni di lavoro. Si sentivano entrambi in colpa per quello che era successo e, anche se avevano passato pochissimo tempo con lui, si sentivano affezionati ad Harm.
- Ciao, Sarah –  le disse  sorridendo.
- Ciao – rispose lei con aria mesta – Niente di nuovo… - e indicò Harm ancora inchiodato al letto.  
- Non ti preoccupare. Sai, ti capisco bene – soggiunse lui mettendole una mano sulla spalla – anch’io ho vissuto una situazione simile. Otto mesi fa Jordan ha subito un delicatissimo intervento per la rimozione di un grosso meningioma. Io e gli altri ragazzi dell’obitorio – siamo tutti una famiglia, sai?- l’abbiamo vegliata a lungo. Coraggio, Harm si sveglierà presto. E tu non sei sola
Mac sorrise debolmente.
 
 
Il freddo gelido che penetra fin nel midollo. Sarah ubriaca che vomita. Le onde altissime dell’oceano. Le pale frenetiche degli elicotteri di soccorso che si allontanano. Un uomo armato. Woody, Jordan… Il respiro caldo di Skates che lo riporta alla vita. Jordan che gli accarezza i capelli e dice “Non mollare”…
Harm riaprì gli occhi. Un soffitto azzurro sopra di lui. La penombra. Spossatezza e torpore addosso. Girò debolmente la testa e vide Mattie e Sarah, la sua Sarah, vicino al suo letto. Avevano un’aria così affranta che lo fecero preoccupare.
- Ehi! – disse con un filo di voce.
In un secondo le due donne della sua vita furono sopra il suo viso.
- Harm, amore mio!
- Papà!
- Non ricordavo che foste così belle…
Entrambe sorrisero. Mac in particolare rammentò con immensa gioia che lui le aveva detto le stesse parole in Paraguay, all’Hotel Nuevo Simpatico, dopo averla strappata alle grinfie spietate di Sadik Fahd. Il suo amato Harm era davvero ritornato.
- Ora però lasciatemi respirare – disse lui centellinando il fiato ancora debole.  
 
 

-Perdonami, Harm. Sono stata ossessiva, cocciuta, egoista. Tanto egoista… - esordì Mac quando furono soli.
- Sst, tesoro. Perdonami tu. Anch’io non sono stato da meno. Non riuscivo a capire quanto tu stessi soffrendo…Mac si chinò su di lui per baciarlo.
- Ahi! Fai piano, per favore… Sto insieme solo con la colla e i punti – scherzò lui, reprimendo una smorfia di dolore.
- Scusami, Harm.
- Basta con le scuse. Avremo tempo per parlare… tutta la vita, più o meno…
Lei sorrise rincuorata.
- Sarah, cara… Sai dove sono le mie cose? – chiese lui un po’ preoccupato.
- La divisa è andata…
-… poco male.
- Ma Jordan aveva preso in consegna il resto… l’orologio, gli anelli, le decorazioni e il distintivo. Li ho nella borsa.
- Prendi l’anello, Sarah… - chiese Harm sussurrando dolcemente.
-Quello dell’Accademia? – ribatté lei facendo finta di non capire.
Harm inarcò le sopracciglia e la guardò dritta negli occhi.
- Vedi? – disse alzando debolmente la mano sinistra e mostrandole l’anulare nudo.
-Sì, eri molto arrabbiato con me… me lo meritavo… - disse Mac con aria molto sconsolata.
- Sst… lasciami parlare. Ho tolto l’anello… non per rabbia o per rifiuto… - riprese fiato – ma per tenere su di me il segno di una ferita. Il segno del mio amore per te – sospirando ancora, dopo una lunga pausa di silenzio, durante la quale la moglie stava in trepidante attesa - Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio, perché forte come la morte è l’amore.
Mac si commosse fino alle lacrime.
- Dai, non fare la sentimentale, Mac!
- Senti chi parla… - protestò lei asciugandosi le guance.
- Mi vuoi rimettere la fede, mia cara sposa? – chiese Harm scrutandola con i suoi occhioni spalancati.
Mac prese l’anello dalla borsa e glielo infilò al dito.
- Ti amo, Harm – disse baciandogli e accarezzandogli la mano.
Harm sentì il cuore riempirsi di una gioia nuova, carica di speranza. Al contrario di lui, Sarah era sempre stata un po’ avara nelle manifestazioni verbali. Preferiva essere rassicurata e confermata da lui, piuttosto che aprirgli il suo cuore. Ora davvero una nuova luce si apriva sul futuro.   
 
 
 
Harm era seduto a letto, alle prese con il fiero pasto ospedaliero.
- Blerr! Si mangiava meglio sul sottomarino russo – esclamò poco soddisfatto.
- Dai, Harm! Non fare lo schizzinoso. Dopodomani ti dimettono – lo consolò la moglie.
Woody e Jordan fecero capolino sulla soglia.
- Guarda, brontolone! Hai visite… - disse Mac.
- Ciao, caro. Come va? – Jordan lo salutò con un sorriso.
- Ehi, ragazzi! Che piacere vedervi! – disse Harm prendendo la mano di Woody.
- Il caso è risolto. – gli comunicò il detective – Avevamo visto giusto. Di Serio non era l’assassino… il vero colpevole è già dentro. Con l’aggravante del tuo ferimento e di spaccio di droga.
- Fantastico! Giustizia è fatta! – disse Harm sorridendo – E Di Serio?
- Lo processerete solo per aggressione. È venuto un tuo collega a prenderselo… un tenente giovane, un autentico pallone gonfiato!
- Vukovic – dissero in coro Harm e Mac, ridendo.
-Sì, proprio lui!
-Ancora una volta siamo sulla stessa lunghezza d’onda, amico mio – disse Harm strizzando l’occhio a Woody.
Mac e Jordan scossero la testa ridendo di gusto.
- Jordan, sono in debito con te. Mi hanno detto che sei stata tu a salvarmi la vita.
La dottoressa Cavanaugh sorrise. Era una gioia insolita e straordinaria salvare una vita, per lei che aveva sempre e solo a che fare con i morti.
- Non perdiamoci di vista, eh? Vogliamo conoscere questa piccolina – disse Mac accarezzando la pancia di Jordan.
Harm osservò estasiato quella tenera scena. Negli occhi di sua moglie c’erano pace, gioia e serenità.
  
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