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Autore: palanmelen    30/03/2008    6 recensioni
"Fermi in mezzo al cielo, Harry posò una mano sulle sue."
Nasce come primo capirolo di una fanfiction che non ho il tempo di scrivere. Lo posto come one-shot. Scritta mooolto prima del 7mo libro.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Into the bluest sky

 

-È stato davvero magnifico, signor Potter!-
Harry s’inginocchiò di fronte al bimbo e gli scompigliò dolcemente i capelli.
-Sono contento che ti sia piaciuto, David. Ora non hai più paura di volare, vero?-
-Sissignore! Non vedo l’ora che mi comprino una scopa tutta mia.-
-Bravo!-, si alzò sorridendogli affettuoso. –Ora torna dai tuoi genitori, e ricordati di tifare per me alla prossima partita.-
-Sì!-

Si mise la scopa in spalla e si diresse verso gli spogliatoi,felice.
Adorava i bambini. Ce n’era sempre qualcuno che s’intrufolava nello stadio quando la sua quadra aveva gli allenamenti.
Cercavano lui. “Mi farebbe provare a volare con lei, signor Potter?”
Lui accettava e i loro occhi si illuminavano di quella gioia pura che solo i bambini riescono a provare.
Quella gioia che tutti i bambini dovrebbero provare.
Era il loro eroe. Non “il bambino sopravvissuto” dei loro genitori, ma Harry Potter, il miglior cercatore dell’anno.
A forza di decollare e atterrare aveva polpacci e ginocchia distrutti.
Gli ci voleva proprio una lunga doccia calda.

Aveva visto tutti i suoi compagni andarsene, Ron compreso, che si era dimenticato il regalo per Herm ed era dovuto correre a cercarlo.
Nessuno sarebbe dovuto esserci. Eppure i suoi sensi fini gli dicevano che qualcuno c’era, non appena si avvicinò agli spogliatoi. Un altro bambino?
-Ehi?-
Qualcosa si mosse dall’ombra ed il sole serale si rifletté improvvisamente su dei capelli chiarissimi.
-Potter.-
-Malfoy?!-
Harry fece quasi un passo indietro per la sorpresa.
Era da… dalla fine della guerra, che non lo vedeva.
Lo squadrò con un’occhiata veloce.
Si era rimesso in carne, indossava abiti dal taglio raffinato ma non troppo costosi. Il suo viso era più pallido di come ricordava, ma i suoi occhi erano ancora quelli di una volta, quelli di un ragazzino sperduto.
Anzi, più nuvolosi ancora, quasi distanti: quelli di un ragazzino sperduto che ha perso la speranza di essere ritrovato.
-Cosa ci fai qui?, chiese senza alzare la voce. I suoi occhi da bambino lo avevano intristito.
Lui fece una smorfia, le sue guance si colorarono appena e distolse lo sguardo, mentre rispondeva.
-Mi ha costretto il... il mio analista.-
-Ti… costringe ad intrufolarti negli spogliatoi delle squadre maschili di Quidditch?-
Il piede di Draco grattò il terreno, ma la sua voce tornò pungente per un momento. –No, stupido. A venirti a cercare.-
-Mh.. uno spogliatoi maschile tira sempre su il morale, però.-
Gli sembrò quasi che arrossisse. Sorrise. –Cosa ti serve?-
Lo guardò di sottecchi, sospettoso. –Dice che devo esaudire i … "desideri" di quand’ero ragazzino. Per “liberare” la mia infanzia, dice.-
Che colloquio surreale.
Se Malfoy lo era venuto a cercare dopo tanti anni e si era messo a raccontargli certe cose private, voleva dire che il motivo era importante. Harry decise di starlo ad ascoltare. – Quindi?- lo spronò.
Draco prese fiato. –Quindi… dovrei volare con te. Posso pagarti.- aggiunse in fretta.
-Volare con me? Sulla mia scopa, insieme?-
-Sì. Come hai fatto con quel bambino.-
Harry corrugò la fronte e ci pensò un momento.
-Vieni con me, sediamoci un po’ sulla panchina.-

-L’espressione che hai quando voli. È indescrivibile. Vorrei provare quello che provi tu, volando. Non sono capace, ma forse… forse salendo con te… magari potrei averne un pochino.-
-Mmh… non credo che ci si possano scambiare le emozioni, Draco.- Si accorse di sfuggita di aver cambiato tono, cercando di metterlo a suo agio.
Odiava le persone in difficoltà. Lui si torturava le mani, belle mani pallide, lunghe e fragili.
-Vorrei provare.- bisbigliò.
-Ok.- rispose sicuro.
Draco lo guardò spalancando gli occhi.
Harry gli sorrise.

-Appoggia le mani davanti alle mie. Sì, così.-
Sulla scopa, gli circondava le spalle magre col proprio petto ampio. Non si accorse che anche il proprio odore ora lo avvolgeva, ma Draco rabbrividì.
-Non preoccuparti, non ti faccio cadere.- Per un momento scordò che era Malfoy, non un bimbo spaventato, poi se ne ricordò. –Non è tanto diverso dal volare da soli.. cambia solo che la scopa la guido io, non tu.- Appoggiò il mento sulla sua spalla, chinandosi attorno a lui. –Rilassati e lasciami fare.-
Aspettò che il suo passeggero fosse pronto, che la rigidezza della sua schiena e delle sue spalle, che sentiva così bene contro di sé, si allentasse. Si staccò da terra e in un attimo prese quota.
Draco trattenne un urlo.
-È da… è da anni che non volo…- balbettò come per scusarsi.
Harry scosse la testa, divertito.
Le nocche si Malfoy erano sbiancate.
Fermi in mezzo al cielo, Harry posò una mano sulle sue.
-Tieniti, adesso ti faccio girare.-


-Lascia che il vento ti riempia i polmoni. – bisbigliò nel suo orecchio.- lascia che ti sostenga colle sue correnti. Senti come ti bacia? È un amante, Draco, tu sei tra le sue lenzuola.- Il suo tono era caldo e… seducente. –Sei tra le sue lenzuola ed avete appena fatto l’amore.-
Draco chiuse gli occhi, rosso in viso, ubriacandosi con una capriola in aria.
-Ti sta afferrando di nuovo. Ti tocca, ti massaggia… Vuole ancora farlo con te. Lo senti? Senti quanto è appagante questa libertà? È l’orgasmo che lui ti dona.-
Draco mormorò in fondo alla gola.


-Wow…-, sospirò appena smontato dal manico. Gli tramavano le gambe. Si passò una mano tra i capelli arruffati.
Il suo volto era rosso, i suoi occhi brillanti.
Harry lo guardò soddisfatto.
-Mi sembra abbia funzionato.-
Draco fece un mezzo sorriso. –Sì… sembra anche a me.- Portò la mano alla tasca. –Ehm… senti, quanto…?-
Harry scosse la testa. -È stato un vero piacere-
-Ma…-
-Niente ma.-
Allungò la destra con decisione.
Draco la fissò per un po’, prima di decidersi a stringerla.
-Beh, grazie.-
-Di nulla, davvero. Sono contento di averti rivisto. Spero ci capiti ancora.-
-Fo… forse.-
Divisero le mani.
Rimasero immobili l’uno di fronte all’altro per un lungo momento. Poi Harry fece un ultimo cenno col capo e se ne andò verso gli spogliatoi, senza voltarsi.

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=225013&i=1 (è la Flashfic di Manenglî! Che amore, tu lo costringi a fare le cose, e lui le fa anche bene!)
  
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