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Autore: Madama Pigna    02/10/2013    2 recensioni
Cos'è la giustizia senza la pietà?
Cos'è la vendetta senza l'atrocità?
I figli del Tessitore di Inganni sembrano avere dimenticato l'esistenza della prima, ma Jormungandr, terzogenito di Loki, unico essere nei Nove Regni ad avere mai sconfitto Thor in modo assoluto, non ci sta. In grado di dare sia la vita sia la morte, come il padre, ritorna su Midgard dopo essere stato liberato dalle acque del mare terrestre, in cerca di alleati che possano far tornare il senno ai suoi fratelli.. E che facciano tornare lo Jotun che gli ha dato la vita.
Se non fosse stato ubriaco, non lo avrebbe mai fatto, ma lo fece.
Ci furono momenti in cui Loki quasi pianse, sapendo che quella patetica toccata e fuga sarebbe stata la sola cosa che avrebbe ottenuto, che Thor non lo avrebbe mai amato come lo amava lui.
Quello che gli aveva dato, non lo avrebbe dato a nessun altro.[..]Ancora non sapeva che le vere conseguenze sarebbero state molto più grandi.

Seguito della Oneshot ''Solo un discendente diretto della famiglia reale''.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il ritorno dei Tre'
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A prima vista, Fenrir appariva molto diverso dal fratello.
 
 
Aveva vesti abbastanza simili a quelle di suo padre, se non ancora più rockettare. Era quasi completamente in nero, con qualche tocco d’argento nella veste e nel tessuto interno del lungo cappotto di pelle. Dai suoi guanti a mezze dita spuntavano dita robuste, ben provviste di unghie –forse era meglio dire artigli-, sporche di sangue. Inoltre erano percorse da crepitanti scariche di elettricità.
La cosa più inquietante era la testa: una zazzera di disordinati e mal tagliati capelli, neri lunghi fino alle spalle, la ricopriva, e due occhi blu, leggermente nascosti dalle ciocche ribelli, che osservavano i presenti con sadico divertimento. Si leccava in continuazione le labbra sporche di sangue, scoprendo i lunghi denti appuntiti. Non somigliava esattamente come una goccia d’acqua a Loki, perché aveva dei lineamenti un po’ meno affilati e più rotondi. Ma in quel momento lo ricordava molto. Almeno per come lo avevano conosciuto i Vendicatori.
 
- Ciao, fratellino. Perché non mi presenti i tuoi nuovi amichetti? Sfortunatamente non ho potuto avvisare della visita, ma sai, forse sarei stato più cortese se qualcuno avesse comunicato la sua partenza inaspettata! -, disse, facendosi strada tra i cadaveri che aveva disseminato.
Il suo passo era lento, cadenzato, incurante delle armi che gli puntavano contro. Il lupo guardava solo lui, Jormungandr. Teneva la testa china, guardando il fratello di sottecchi, con un ghigno divertito. Non si avvicinava a lui in modo diretto, ma facendo il giro, come un predatore che studia la propria preda lentamente, con calma, prima di attaccare il punto più debole.

- Fenrir.. -, mormorò il serpente. – Puoi combatterlo, fratello -.
- Combattere che cosa, Jor? I nostri propositi sono giusti. Dimmi dove si trova nostro padre, e lo libereremo insieme -.
- No. Non te lo dirò. Non sei nelle condizioni mentali per far sì che mi fidi di te. Guardati intorno, fratello! Hai ucciso queste persone e.. -.
- E bevuto il loro sangue, sì! Perché è il sangue che voglio! Perché, dopo tutto quello che ci è stato fatto, è un mio diritto! -, si alterò il moro.
- Quegli uomini non ti avevano fatto niente! -, replicò il biondo, allontanandosi da lui. Si muovevano in cerchio, senza modificare la distanza tra loro, mentre gli altri umani li osservavano attentamente.
- Hai ragione -, disse il fratello, con un tono più tranquillo che ai presenti non piacque affatto. – Ma tu non puoi capire come ci si senta.. dopo secoli senza cibo né acqua.. -, a ogni pausa, prendeva un profondo respiro con il naso. – Assetati. Affamati. -, concluse, girando lentamente la testa verso l’agente Romanoff, che le stava puntando contro la pistola.

- Ma se tieni alla vita di questi mortali, basta che tu venga con me. Non sfiorerò loro un capello -.
- Non sei un buon bugiardo, Fenrir, e lo sai -.
- Perché pensare alla vita di insignificanti formiche? -.
- Perché noi non siamo come gli Asir, Fenrir. Né come Thor. Neanche tu sei come lui, fratello. Ti prego, non ascoltare il tuo lato più selvaggio. Tu sei migliore di così! -.
Per tutta risposta Fenrir sbuffò, spostando un fastidioso ciuffo di capelli dall’occhio. – Perché devi essere sempre così reticente, Jor? Non posso cambiare la mia natura, come tu non puoi cambiare la tua. La furia guerriera, la sete di sangue, fanno parte di noi. Fanno parte di me. Sono scritte nel nostro sangue Asir.. -.
- Perché questo non sei tu. Mio fratello non avrebbe mai fatto un discorso del genere. Mio fratello lo avrebbe definito stupido e inutile -.
- In questo hai ragione. E’ inutile. Abbiamo parlato anche troppo -.
Fenrir alzò le mani, e le scariche elettriche del suo corpo si intensificarono, raggiungendo i palmi, e puntarono la Romanoff, che inutilmente sparò.

Jormungandr agì tempestivamente. Si buttò verso la rossa, scagliandola addosso a Capitan America e prendendo la scossa in pieno.
Cadde in ginocchio, sibilando, mentre la sua pelle cominciava a ricoprirsi di squame d’oro sbiadito. Era stato tutto premeditato, e se ne era reso conto troppo tardi. Artigliò il pavimento con le unghie, cercando di resistere alle scariche elettriche. Fenrir aveva intenzione di farlo tornare alla sua forma originale, con cui nemmeno i fulmini di Thor sarebbero serviti a nulla e, in quel caso, per l’intera struttura sarebbero stati guai.
 
Non sapeva se avrebbe resistito a lungo, ma, fortunatamente, non ci fu bisogno di mettersi alla prova. Un omone verde si gettò addosso al fratello, interrompendo immediatamente il contatto. Incominciarono a lottare.
Ma Fenrir era troppo agile per Hulk. Evitava i suoi pugni con destrezza, lo faceva rodere correndo sui muri a quattro zampe per poi tirare ganci e tagli all’improvviso, senza nemmeno aver bisogno di trasformarsi. Il Golia Verde, impegnato nell’inseguimento, faceva più danni che altro, e né le pistole degli agenti, né lo scudo di Capitan America o le frecce di Occhio di Falco riuscivano a fermare il lupo, talmente veloce com’era. 
 
 
 
 
 
Gli Avengers videro il biondo figlio di Loki gettarsi su Fenrir, e i due rotolarono sul pavimento, lottando con la ferocia di due leoni. Intanto, gli scossoni dell’Helicarrier divenivano sempre più intensi. I mortali non avevano idea di che cosa fare. Non potevano nemmeno tentare di attaccare il lupo, perché, avvinghiato com’era a suo fratello, avrebbero potuto colpire Jormungandr, e in quel caso l’altro semidio sarebbe stato a piede libero per la struttura.
 
- Nostro padre si vergognerebbe di te! Di te, che eri il suo prediletto! Parteggi per mortali e Asgardiani che lo odiano e disprezzano! Sei un traditore! -, esclamò Fenrir, sopra di lui, che lo riempiva di pugni. Jormungandr invertì le posizioni, cercando di bloccarlo sotto il suo peso. – Non parteggio per nessuno all’infuori della nostra famiglia! Ma non posso fidarmi di te se hai la mente controllata da qualcun altro! -, disse, tirandogli anche lui un pugno. Ma il serpente non era mai stato aggressivo come il fratello. E non era capace di mettere da parte il legame con Fenrir per colpirlo in modo anche solo vagamente sufficiente a tenerlo buono.
 
Con un calcio, il lupo si liberò di lui, trovandosi davanti ad Ironman, che gli stava puntando le sue armi. Subito il semidio lo colpì con l’ennesima scarica di fulmini.
 
 
Ed era proprio quello che Stark desiderava.
Con la potenza triplicata dell’armatura, attaccò il lupo, che, sorpreso, non reagì in tempo per parare il gancio destro del mortale, che poi usò il guanto della Mark per scagliarlo lontano, dritto verso la parete di metallo. Anche gli altri Vendicatori stavano per attaccarlo, quando, improvvisamente, un ennesimo scossone fece perdere l’equilibrio ai presenti. Barton, che stava puntando una freccia contro il figlio di Loki, per la prima volta dopo tanti anni sbagliò mira, e il dardo si piantò vicino la mano del lupo, senza sfiorarlo minimamente.
Subito dopo esplose, e se non fosse stato per l’onda d’urto, Fenrir forse non se ne sarebbe nemmeno accorto, seppure il calore avesse ustionato il povero Falco. In tutto quel fragore di tuono, poi, l’esplosivo pareva una bazzecola.
- Traditore -, ringhiò Fenrir, rialzandosi. Alzò lo sguardo, quasi come se potesse vedere i fulmini intorno all’Eliveivolo. Ruggì di frustazione, sebbene non fosse un verso esattamente lupesco. Poi indicò i presenti con un’occhiata assassina.
– Non è finita qui, mortali! Ci rincontreremo! -, disse, scomparendo in un lampo di luce bianco-azzurra.
 
Immediatamente, la tempesta si placò, e i valori elettromagnetici tornarono normali.
 
 
 
 
 
I Vendicatori, Nick Fury, Maria Hill e Jormungandr si guardarono, senza sapere cosa dire.
Arrivarono alcuni agenti (inutili), ma Fenrir ormai non c’era più, e si era lasciato dietro solo una sala riunioni distrutta. Un uragano avrebbe fatto meno danni, probabilmente.
 
 
 
Una volta trasferiti nel laboratorio, Bruce, ritornato a dimensioni normali e con abiti nuovi, si sistemò la bruciatura nel braccio di Clint. – Perché se ne è andato? Non stava rischiando di perdere.. -.
- Credo che Hela lo abbia richiamato. Thor è in procinto di liberarsi, e lei ha bisogno di Fenrir per trattenerlo. Non ci sarebbero stati tutti quei fulmini, altrimenti. Mio fratello non ha mai scatenato una tempesta tanto forte, almeno non in mia presenza -.
- Come sarebbe a dire ‘non ha mai scatenato una tempesta tanto forte’? Come è possibile che un lupo sia in grado di manipolare i fulmini? Fenrir non è Thor! Non ha il Mjolnir! -.
- Non dipende da questo, signor Fury. Quel martello è solo uno strumento per controllare meglio le scariche elettriche, ma non ne è la fonte primaria. È un talento unico, che si ha dalla nascita -.
- Come fa Fenrir ad averlo ereditato? Insomma, Thor ci aveva detto che Loki era stato adottato. Geneticamente parlando.. -, parlò Bunner, riflettendo ad alta voce.
- E’ più complicato di quanto sembri -.
- E allora spiegacelo. Qui sono considerato un genio, non mi sarà difficile capire perché Victor Creed è una specie di centrale elettrica ambulante -, affermò Tony.

- Victor Creed? Centrale elettrica?-, domandò il serpente, guardandolo dubbioso. – Non capisco -.
- Intende Fenrir -, spiegò Natasha. – Lascia perdere Stark, e rispondi -.
- Te l’ho detto, Lady Natasha, è complicato. E comunque non è importante sapere perché Fenrir sa manipolare i fulmini o gli elementi atmosferici. Lo sa fare e basta -.
- Invece lo è. Jormunagad.. -, disse Capitan America.
- Jormungandr -, lo corresse lui.
- Sì, scusa. Se non abbiamo un’idea precisa su cosa affrontare, o su chi, noi non possiamo aiutarti -.
- O aiutare noi stessi, vista la situazione spiacevole -, affermò Fury, che non era certo di buon umore dopo aver scoperto le
capacità del secondogenito di Loki.

Il serpente sospirò, rendendosi conto che non poteva chiedere un aiuto se lui non diceva tutta la verità. – Non è una cosa di cui mi piace parlare.. -.
- Non hai molta scelta -, affermò Stark. Il biondone non lo guardò nemmeno. Era alto quanto Thor, come Fenrir ed Hela quando avevano il loro aspetto umano, del resto, ma non aveva neppure lontanamente la sua aria minacciosa.
- Cosa vi dicono i vostri racconti, sulla mia famiglia? -, domandò decidendo di partire con cautela.
- Che siete tre fratelli. Fenrir, il maggiore, tu, il secondo, e infine Hela. Giganti imprigionati fino all’inizio del Ragnarok. Tuo fratello, secondo i miti, e tanto grande da toccare il cielo e la terra spalancando la mascella, ma la aprirebbe ulteriormente, se ci fosse più spazio. Di te dicono che sei così grosso che le tue spire circondano il mondo, al punto tale che puoi morderti la coda. Hela sarebbe la sovrana delle anime dannate, ha la pelle in decomposizione e con lei sono nate tutte le malattie dell’umanità. Siete figli di Loki e della gigantessa Angroba -, disse Ironman, tutto d’un fiato.

Jormungandr lo guardò leggermente sconvolto. Conosceva già in linea generale parte dei miti Midgardiani, ma non così minuziosamente. – I vostri avi -, disse, - Dovevano avere molta fantasia.. -.
Si riscosse. – La maggior parte delle informazioni sono ingigantite. Io e Fenrir non siamo così grossi.. Hela non ha il corpo metà in decomposizione e quando era imprigionata nella dimensione dei morti li governava tutti, non solo i dannati. Inoltre è lei la primogenita, io sono l’ultimo, e Fenrir sta in mezzo. E noi tre non siamo figli di Angroba, ma.. di Thor -.

I mortali lo guardarono con un cipiglio scettico. – Che.. che cosa hai detto? -, chiese Steve, incredulo.
- Noi tre non siamo figli di Angroba. Lui era un amico di mio padre, l’unico, a ben vedere, e per noi più una sorta di zio. Ci ha portati in grembo Loki, e l’altro padre era Thor -, rispose, incrociando le braccia, evitando di guardare le facce degli Avengers.
- Un momento. Ci stai dicendo che i due fratellini hanno avuto una tresca chissà quanto tempo fa e che da quella siete nati voi? -, domandò il miliardario.

- Non. Sono. Fratelli -, ribatté lui, fulminando Stark con un’occhiata. – A parte questo, sì, è più o meno così -.
- Thor non ci ha mai detto niente. Le nostre storie non citano nemmeno una cosa simile! -.
- Per forza. Non lo sapeva nemmeno lui, figuriamoci il resto dei Nove Regni. Anzi, Thor nemmeno se la ricordava, la notte in cui.. in cui ci hanno concepiti, ecco -, disse, pudico.
- Quindi Loki si è.. trasformato in donna, come con Sleipnir, e vi ha partoriti -.
- No. Sleipnir è un cavallo come qualsiasi altro, eccetto il numero di zampe, e non è figlio di mio padre. E no, non si è trasformato in donna -.
- Come è possibile quindi.. -.

- Mio padre è ermafrodita -, affermò. Tutti erano troppo sbigottiti per parlare, perciò continuò.
- E’ uno Jotun. Un Gigante di Ghiaccio. Fa parte di una specie mutaforma, per questo io e Fenrir possiamo cambiare aspetto, e anche Hela, a dire la verità. Questa capacità include anche l’ermafroditismo -.
- E’ impossibile -, disse Clint, che non si era fidato di lui fin dal primo istante. – Stai mentendo -.
- Sì che è possibile -.
- Balle. E se anche tu fossi sincero, come fai a credere a una storia simile? Tuo padre è una schifoso bugiardo, assassino, manipolatore e.. -.
- Non ti azzardare a insultare mio padre in mia presenza, mortale! Lui non è la persona che credi, non solo questo, comunque! Quello che sto dicendo è la verità e.. -.
- Dimostramelo -.
- Cosa? -.
- Dimostrami che non stai mentendo, forza -, ripetè Clint, spalancando le braccia da arciere di fronte al serpente. – Quel maledetto ha quasi ucciso Phil, che adesso è in coma, ma se tu credi che sia un santo, ermafrodita, per di più, dimostramelo -.
Gli Avengers videro gli occhi di Jormungandr aggrottarsi. All’apparenza sembrava una persona molto tranquilla, ma ognuno aveva i suoi limiti e Clint lo stava provocando deliberatamente. Prima che qualcuno potesse riprendere l’agente Barton, però, il serpente socchiuse gli occhi, abbassando lo sguardo.
- D’accordo. Se nessuno di voi mi crede, vorrà dire che ve lo farò vedere -, disse, con le gote leggermente arrossate. Sotto gli occhi di tutti, cominciò ad abbassarsi i pantaloni.
- Mi chiedi come faccio a credere a una cosa del genere, Occhio di Falco? La risposta è semplice. Perché sono come lui. Sono come mio padre -, disse, sedendosi in uno dei tavoli lì disponibili, allargando le gambe per garantire una vista migliore. Alzò il suo genitale maschile, in modo che si vedesse anche l’altro.
 
- Sono ermafrodita -.
 
Un istante, e Rogers svenne. Per un momento, a Bruce gli parve di sentire il suono che lo avvisava dell’aumento dei suoi battiti cardiaci.
Stark, sebbene allibito, fece un commento a voce bassa.
 
- E fu così che gli Avengers persero Capitan Verginello.. -.







Va bene, siete tutti vivi?
Ovviamente sapevate già la storia, ma ho voluto mettere questa azione piuttosto osè da parte di Jormungandr. Spero di non avervi fatto venire degli infarti XD ma io adoro la versione intersex di Loki, non ci posso fare niente. Dovevo quindi mettere Jor con questa particolarità <3 Ma vi lascio a sporgere denuncia per tentati omicidi, se credete :)
Quanto alla battuta di Stark su Fenrir, non nego di essermi ispirata a Victor Creed riguardo al suo
lato oscuro. Faccia a parte, eh. Infatti con il suo lato buono ce lo vedo bene in sella ad una Harley, come Wolverine xD
Spiegherò più tardi cosa sta combinando Thor di bello. Per dubbi o domande o critiche o altro ancora, non esitate a chiedere, risponderò con molto piacere :)
Alla prossima!
Madama Pigna.

 
  
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