Serie TV > JAG
Segui la storia  |       
Autore: kk549210    03/10/2013    3 recensioni
Harm e Mac ora sono sposati, ma la loro vita sarà davvero felice come hanno sempre sognato?
Seguito di "Cuore di padre".
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Bud Roberts, Harmon 'Harm' Rabb, Harriet Sims, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di padre'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Harm si sentiva come nato a nuova vita. Il ritorno a casa, la sua casa, era stato foriero di notevoli e inevitabili novità.  Al tedio e alla tempesta dei mesi precedenti era subentrata una dolce e apparente tranquillità, che lo lasciava però inappagato e inquieto. Temeva infatti che il buon rapporto che si era instaurato tra lui e sua moglie  fosse un fuoco di paglia. Harm sentiva l’urgenza di un vero ubi consistam, per costruire qualcosa che andasse al di là delle promesse che si erano scambiati in ospedale, presi dall’emozione del momento critico. Era consapevole del fatto che con le loro sole risorse non sarebbero riusciti a progredire molto nel loro cammino insieme. Aveva quindi proposto a Mac di chiedere aiuto a uno specialista e affrontare insieme una psicoterapia. Lei, a tutta prima un po’ restia, si era lasciata convincere. E ora la pace e la serenità del nido si stavano lentamente e faticosamente ricostruendo. Ma lo sforzo profuso non gli sembrava più vano, come in passato.

- Cara, a cosa stai pensando? – chiese alla moglie vedendola molto pensierosa.
- Niente, Harm. Niente di importante – rispose lei.
- Non è possibile. È da cinque minuti che ti sei incantata a fissare il piatto. So che i broccoli non ti fanno impazzire… ma da qui a farne un oggetto di approfondita indagine filosofica…
- Non lo so…
- “Non lo so” è un’espressione proibita. Vuol dire evitare il problema – fece lui con tono scherzoso.
- Oh no! Non parlare come il dottor Benjamin… Mica siamo in seduta!
- No, certo… ma dobbiamo fare tesoro delle sue indicazioni. Allora, cosa c’è che ti preoccupa tanto?
- Pensavo... tra pochi giorni sarà Natale. Anche se con Bud e Harriet le cose si sono sistemate, non mi va di festeggiare con loro. Vorrei rimanere a casa, con te e con Mattie.
- Tutto qui? – disse Harm inarcando le sopracciglia – Hai ragione, amore. È un’ottima idea. Dopo il trambusto delle ultime settimane sarà bello starcene noi tre soli, nell’intimità della nostra famiglia.
Mac sorrise. Ora finalmente, dopo tanti dubbi e angosce, anche lei si sentiva davvero parte della famiglia Rabb.   
- A proposito di famiglia, che ne dici di riprendere quel discorso lasciato a metà? – fece lui prendendole la mano e guardandola dritta negli occhi.
- Quale? – Mac era stupita e sorpresa.
- Non vorrei mettere troppa carne al fuoco, ma… dopo le feste, quando riapriranno gli uffici dei servizi sociali… che  ne dici di avviare le pratiche per l’adozione? Non faccio che pensarci da quando siamo tornati da Boston!
- Va bene, tesoro mio!  
 
 
  
Anno nuovo, vita nuova. Era questo che Harm si andava ripetendo in quei giorni. Le festività natalizie erano trascorse serenamente. Mattie era stata quasi tutto il tempo al pc, per terminare il suo progetto di meccanica – “Per quelle nozioni di base che ho, mi sembra un ottimo lavoro. Anche questa volta rapinerai un’A+…” le aveva detto lui con orgoglio – oppure per chattare con gli amici dell’MIT. E lui ne era naturalmente un po’ geloso. Finalmente arrivò il giorno fissato per l’inizio dell’istruttoria per l’adozione. Sia lui che Mac erano molto tesi ed emozionati. Entrarono tenendosi per mano nell’ufficio della signora Gray, l’assistente sociale che si occupava di affido e adozione.
 
- Da quanto tempo siete sposati? – chiese la Gray dando inizio alle domande.
- Quasi due anni – rispose Harm.
- E vi conoscete da molto?
- Da dodici – disse Mac con un sospiro.
- Qualcosa che non va, signora Rabb? – l’assistente sociale la scrutò attraverso le spesse lenti da vista.
- No, niente…
- Siete consapevoli del fatto che adottare non è una cosa semplice?
- Certo, sappiamo che la procedura è complessa… e poi, noi non siamo più così giovani – disse Harm sfoderando il suo irresistibile sorriso.
- Non mi riferivo a questo… l’adozione non è avere un figlio per soddisfare un proprio bisogno, ma dare una famiglia a un bambino – disse un  po’ bruscamente la signora Gray.
“E’ quello che ho fatto con Mattie, anche se non era proprio una bambina…” pensò lui.
- Ne siete davvero coscienti?
- Sì – disse Harm con decisione.
- E lei, signora?
- Sì – Mac era un po’ meno convinta, ma riuscì a non farlo trapelare. Il duro addestramento dei Marine ha i suoi vantaggi, in fondo.
- Signora Gray – intervenne lui – siamo perfettamente consapevoli del passo che stiamo affrontando. Ne abbiamo parlato a lungo e siamo disponibili ad accogliere bambini di qualunque età… anche fratelli, nel caso se ne presenti l’occasione…
- Un impegno piuttosto ambizioso, il vostro. Cosa ne pensate dell’adozione aperta? – chiese l’assistente sociale, proseguendo la sua indagine conoscitiva.
- Non abbiamo nessuna preclusione – rispose Mac – In fondo, è giusto che un bambino conosca le proprie origini…
- Bene, questo è stato un primo incontro informativo. Se siete ancora dell’idea, nei successivi mi affiancherà la psicologa del centro, la dottoressa Finnegan.
“Un’altra strizzacervelli…” pensò sconsolata Mac.  
- Dovrete ripercorrere la vostra storia personale e familiare, per chiarire le vostre motivazioni. Serve più a voi che a noi, credetemi. Poi parleremo anche delle prospettive future… dell’ideale genitoriale che vi siete formati, insomma… e vi faremo dei test su possibili situazioni critiche.
- Va bene, siamo pronti – fece lui.
-Dovremo anche prendere informazioni su di voi, dai vostri parenti, amici o datori di lavoro, per poter valutare al meglio la situazione.
“Fantastico!” si disse Harm.
- Sappiate che la strada è tutta in salita. Non lo dico per scoraggiarvi, ma solo a titolo informativo. Terminata l’istruttoria, potreste dover aspettare mesi, oppure anni… Non è facile trovare l’abbinamento giusto. Vorremmo evitare al massimo di fare errori sulla pelle dei bambini… non sempre quello che sembra ottimale sulla carta funziona poi in concreto…
- Certo, non ci sono problemi da parte nostra – disse lei. Harm annuì.
 
 
 
Nonostante la signora Gray avesse prospettato loro un percorso tutt’altro che lineare e idilliaco, i coniugi Rabb uscirono soddisfatti da quel primo colloquio. Harm in particolare era molto fiducioso. Sapeva che doveva tenere i piedi ben saldi per terra, ma la sua mente volava alto e l’agile speranza precorreva già il lieto evento che, ne era sicuro, prima o poi avrebbe rivoluzionato totalmente le loro vite.
 
- Pronto, mamma?
- Harm, caro. Come stai?
- Bene, mamma. Scusa, mi potresti mandare a Washington quella cosa di cui parlavamo l’altro giorno?
- Sì, tesoro mio. Te la spedisco subito. La riceverai nel giro di pochi giorni.
- Grazie, mamma. Sei unica!   
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > JAG / Vai alla pagina dell'autore: kk549210