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Autore: little star    31/03/2008    9 recensioni
Lo sapevano anche le pietre che al matrimonio Potter-Malfoy mancasse solo un mese. Tutte le pietre tranne quelle del Malfoy Manor, e di conseguenza anche i suoi genitori. Quando Harry aveva detto che sarebbe venuto al Malfoy Manor per dirglielo Draco pensava scherzasse. Vero?
Genere: Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quel pomeriggio, Narcissa convocò Harry e Draco per un the in uno dei deliziosi salottini settecenteschi del Manor. La padrona di casa aveva fatto in modo che il suo abito fosse dello stesso colore del mobilio: un delicato azzurro cielo molto raffinato.
Li fece accomodare con modi da signora, un gesto veloce della mano e un sorriso tirato, prima di far cenno a Tappo di portar loro il the. La ceramica della tazze era molto pregiata e ricoperta da disegni di stucco d’oro. Harry suppose che avrebbe dovuto farci l’abitudine, a tutto quel lusso. Non che fosse poi così difficile, dopotutto.
Narcissa poso la tazza sul piattino riuscendo chissà come a non produrre alcun suono e sorrise, serena.
“Allora, Harry… Draco ti ha portato a vedere il parco?”
“Oh, si. È meraviglioso.”
“Ti ha fatto vedere la cascata?”
“Certamente. Fino ad ora, si può dire che è il posto che preferisco.”
Oh già. Lui lo preferiva solo perché vicino alla cosiddetta cascata Draco gli aveva fatto due occhioni dolcissimi, aveva dato bella mostra dei suoi denti bianchissimi, per poi spogliarsi e buttarsi in acqua ridendo come un matto. Harry lo aveva raggiunto pochi attimi dopo, mormorando tanti di quei “ti amo” sulla sua pelle bagnata che a Malfoy per poco non era venuto il diabete.

“Mamma, posso sapere il perché di questa convocazione così formale? Ci hai mandato delle pergamene che andavano bene per un gran ballo!”
“Oh, ho finito quelle per il the, tesoro. Tuo padre aveva ragione, quando diceva che dopo un po’ sarei riuscita a finire anche gli Inviti Infiniti che mi aveva regalato.”
Harry rabbrividì al solo pensiero che la famiglia di Draco usasse costosissima carta intestata per ogni occasione. Per lui bastavano foglietti spiegazzati, ecco.

Narcissa sorseggiò un altro po’ del suo the, prima di parlare nuovamente.
“Tuo padre mi vuole portare a vedere i mondiali di Quidditch, la settimana prossima.” buttò lì con noncuranza.
“Cosa?”
“Il bello è che io non so nemmeno come funziona una partita di Quidditch! Ma tuo padre… lo sai com’è, no?” sbuffò molto elegantemente, accavallò leggermente le gambe. Poi si morse il labbro inferiore pieno di rossetto, in preda a chissà quali pensieri nervosi. “Non è che mi insegnereste le regole? Non voglio arrivare lì senza sapere niente, sai… Infondo a tuo padre fa piacere…”
“Oh porca miseria, mamma!”
“Draco! Usa un linguaggio consono alla tua posizione sociale e alla tua educazione, insomma!”
“Oh, mamma!” protestò Draco “Ho solo detto “porca miseria” non “porca puttana” o “porco cazzo” o…"
“Basta così, smettila! Puoi dire tutti i “porca puttana” che vuoi, ma non davanti ad un ospite.”
Draco sbuffò e si lasciò andare contro lo schienale della poltrona.
“D’accordo. Cosa vuoi sapere del Quidditch?”
Narcissa fece un sorrisone che non prometteva niente di buono. Andò alla porta e chiuse a chiave.
“Voi due non ve ne andrete da qui finché io saprò tutto quello che c’è da sapere sul Quidditch.”

***



Tre ore dopo Draco aveva una voglia matta di strapparsi i capelli, che intanto erano diventati bianchi per disperazione. E meno male che Narcissa era una che capiva in fretta.
“Mamma, allora… Se Harry mi dà un pugno mentre sto cercando si prendere il Boccino, che succede?”
“Che io lo uccido?”
“No! L’arbitro, mamma, l’arbitro che deve fare?”
“Ummm. Lo uccide l’arbitro al posto mio?”
Draco sbuffò. Sua madre era decisamente troppo realista, per poter giocare a Quidditch.
“L’arbitro assegna una punizione.”
“Uff. Dài, un’altra domanda.”
“Ma non abbiamo fatto altro che chiederti cose da quando ci hai chiusi qui dentro! Basta! Io non ne posso più!”
“Beh, se non ho imparato niente ci sarà un motivo, no?”
“E con questo cosa vorresti insinuare?”
“Che sei un pessimo insegnante, tesoro.”
A quel punto Draco temette che non sarebbe più riuscito a trattenersi dall’uccidere quella donna tremenda. Lo stava facendo impazzire, non ne poteva più!
“Allora… Una delle due squadre chiede un time out, la partita dura dodici ore, cosa succede se questa stessa squadra, allo scadere delle due ore previste dal regolamento, non si presenta in campo?”
“Lo so! Il pubblico inizia a gridare e a tirare un sacco di schifezze ai giocatori fino a fare del male a qualcuno, allora devono intervenire gli Auror, e poi c’è il rimborso dei biglietti, e un sacco di proteste e…e… Ho sbagliato, vero? Te lo si legge in faccia.”
“Si, mamma. La squadra viene squalificata, se non si presenta in campo.”

Narcissa sospirò.
“Non ce la farò mai. Come cavolo fate a giocare con tutte queste cose per la testa?” E qui un altro sospiro affranto. “Insomma, lo stesso giorno della Coppa del Mondo c’è l’anniversario della proposta di matrimonio che mi ha fatto Lucius… Pensavo se ne fosse ricordato, ma… pazienza. E quindi pensavo che dimostrandomi un po’ più entusiasta a lui avrebbe quantomeno apprezzato lo sforzo.” E concluse con l’ennesimo sospirone.
A quel punto intervenne Harry, che con sguardo dolce, disse:
“È una cosa molto bella quella che sta cercando di fare, Narcissa. Ci vuole solo un po’ d’impegno.”
Draco si stupì quando vide il suo uomo, vicino a sua madre, mentre le prendeva le mani con un sorriso bellissimo, uno di quelli che potrebbero infondere l’amore in tutte le persone del mondo.
“Draco magari è un po’ stanco. Lei è una donna che capisce in fretta, Narcissa, quindi con un po’ di pazienza e di impegno, tra un’oretta saprà più regole di Quidditch che io e suo figlio messi insieme.”
Sorrise questa volta in direzione del biondo, come a dire: “Ehi, guarda, lo sto facendo per te, solo per te, perché ti amo così disperatamente da cercare di ingraziarmi tua madre insegnandole tutto quello che so di Quidditch come non ho mai fatto con nessuno.”

“Grazie, Harry. La data della nostra proposta di matrimonio è un giorno importante per me. Anche perché forse è l’unica cosa davvero carina che ha fatto quello sconsiderato del padre di Draco nei miei confronti! All’inizio, sapete, eravamo due giovani purosangue, un matrimonio combinato, e il resto si sa. Le nostre famiglie ci hanno fatto conoscere un mese prima delle nozze. E ovviante abbiamo passato le prime due settimane antecedenti al matrimonio a litigare. Poi un giorno, mentre io stavo cercando di incantare il bagno di Lucius affinché gli vomitasse dalla tazza del water qualcosa di schifoso, lui se n’è accorto. Oh, Draco, avresti dovuto vederlo tuo padre. Ha iniziato a fare i capricci come un bambino, pestando perfino i piedi per terra, gridando e strepitando che non ne poteva più, che io ero una cretina, e che non era possibile che io fossi così ristretta di mente da scegliere di incantargli il bagno eccetera eccetera. Era così comico che, quando sono triste, per tirarmi su il morale ripenso a quanto si era reso ridicolo. Comunque sia… l’ho trovato delizioso. Infatti ogni volta che ci penso me ne stupisco. Non ho la più pallida idea di come diavolo abbia fatto a piacermi tuo padre in versione isterica, ma beh, è successo. In ogni caso, Lucius dopo una settimana mi ha portata nel giardino d’inverno del Manor e mi ha fatto, un po’ goffamente, una dichiarazione d’amore, mi ha regalato un diadema di diamanti e il giorno dopo ci siamo sposati.”
Narcissa sorrise al vuoto, poi si riscosse ed chiese, in un tono che sembrava più un ordine: “Draco, perché non vai un po’ da tuo padre, mentre io e Harry ripassiamo il Quidditch?”

***



Sfrattato da sua madre, e si augurò con tutto il cuore che non stesse martirizzando Harry come credeva stesse facendo, Draco andò a rintanarsi in camera sua. In effetti, quando sua madre aveva detto tutte quelle cose sulla sua fantastica proposta di matrimonio, gli era venuta un po’ di nausea, e tanta, tanta malinconia.

Tra lui ed Harry le cose avevano preso una piega tutt’altro che romantica. Era stato un caso, che avessero deciso di sposarsi. Stavano parlando di matrimoni in generale, dopo essere stati a quello di Ron e Hermione, e Harry aveva buttato giù, con leggerezza: “E se io ti chiedessi di sposarmi?”. Non l’aveva neanche scandito in modo decente, aveva, ecco, borbottato.
Certo, Draco non aveva mai preteso troppo zucchero nella loro relazione, anzi. Riusciva a smorzare ogni istinto romantico che aleggiava nell’aria. Solo che, col senno di poi, ripensandoci, avrebbe voluto che quella proposta fosse stata mandata avanti con meno sottigliezza.
Si ritrovò a pentirsi di anni interi di parole dolci frenate, e di baci casti sulle labbra trasformati in qualcosa di violento. Oh, ma che diamine, era tutta colpa di quella brutta strega di sua madre!

Si buttò sul letto con le braccia aperte, affondando nella seta nera delle lenzuola.
Ma perché doveva essere tutto così complicato? Lui voleva sposare Harry senza pensarci. Quando aveva pensato al matrimonio la prima cosa che gli era venuta in mente era libertà.
Ok, non proprio la prima. Quella era stata: fare l’amore con Harry ogni momento della mia vita, fino a morirne. Ma era stata la seconda, che differenza c’è?

***



Toc. Toc, toc toc.
“Draco! Draco! Aprimi!”
Il biondo mugugnò qualcosa di sconnesso. E aprì gli occhi. Doveva essersi addormentato.
“Arrivo…”
Aprì la porta per ritrovarsi di fronte un Harry che gli sorrideva timidamente.
“Ehi. Tua madre ed io abbiamo finito. Ci sono volute tre ore e mezza abbondanti, ma ora ne sa più di me. Sinceramente pensavo peggio, questo te lo devo dire.”
“Grazie.”
“E di cosa.”
Ci fu un attimo, poi il moro rise e disse: “Mi fai entrare, o pensi di lasciarmi sulla porta fino a che tuo padre non mi veda a decida di insultarmi per l’ennesima volta?”
“Oh, scusami…”
“Qualcosa non va?”
“Niente. Non ti preoccupare, sto benissimo.”
Harry lo scrutò con occhio indagatore, poi abbassò lo sguardo e prese a fissare a terra e a tormentarsi le mani. Draco lo osservò cercando di capire che diavolo stesse pensando, in quella sua piccola testolina bacata che si ritrovava.
“Draco… Ti ricordi a quando ti ho chiesto di sposarmi?”

Ok. Cos’era quell’aria affranta? Non si era pentito, vero?
Vero?
VERO?

“E tu hai detto di si, ecco io… lì non stavo facendo sul serio.”

Draco spalancò gli occhi fino a arseli schizzare fuori dalle orbite.
Cosa?!
Come sarebbe a dire che non stava facendo sul serio?! Il matrimonio era tra un mese, diavolo, non poteva mandare tutto a monte così! Che cosa ne sarebbe stato del pranzo? E dei testimoni? E delle fedi? E del menu? E del povero, piccolo cuore di Draco che in quel momento era straziato?
Lo stava mollando? Solo perché aveva passato tre ore in compagnia di Narcissa? Che gli aveva fatto, quella megera? Perché non aveva pensato ad uccidere Narcissa prima? Perché?!

“Harry…”
“No, no, lasciami finire. Ecco, quando te l’ho chiesto, non intendevo chiedertelo. Io… Mio, Dio, non so come dirtelo.”

Oh beh, bastava dire “ti lascio” non ci volevano mica parole così sofisticate, per esprimere quel concetto così rude.

“Volevo fosse una cosa un po’ più romantica, ma ti conosco, Draco, tu mi avresti allontanato, e quindi… l’ho buttata già in modo distratto. Non era così che volevo chiedertelo. Mi ero anche preparato un discorso, quella sera, ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo. Sai, oggi, quando tua madre ci ha raccontato quella storia di lei e tuo padre, io mi sono sentito… incompleto. Quindi adesso ti prego, lasciami fare a modo mio.”
Harry gli andò vicino, gli prese le mani, le baciò, e con uno sguardo limpido gli chiese:
“Draco, mi vorresti sposare? Ti giuro che sarai il mio unico pensiero ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo, della mia vita. Te lo giuro. Ti giuro che riuscirò a sopportarti per sempre e sempre. Non ti assicuro che riuscirò a non perdere la pazienza, ma… vorrei passare la mia vita con te, se ti fa piacere.” Prese fiato, sbuffò. “Oh, è venuta male. Doveva essere molto più…”

Non riuscì a finire la frase, perché Draco gli aveva premuto le labbra sulle sue e lo stava abbracciando così forte da mozzargli il respiro.
“Razza di idiota, avevo quasi pensato tu stessi per lasciarmi.”
Harry rise di cuore, avvolgendo le sue braccia attorno al busto di Draco e dandogli un bacio sulla fronte.
“E sentiamo, perché avrei dovuto lasciarti proprio adesso? Ti ho sopportato per così tanto tempo che non credo riuscirei a dormire più la notte senza te nel letto che scalci come un disperato.”
“Per mia madre!”
Harry rise di nuovo. “Oh, ma ti prego. Tua madre è esattamente insopportabile come te, Draco.”
“Ehi!”
“Ti avevo comprato una cosa, per il matrimonio, sai. Apri l’armadio.”
Gli occhi di Draco brillavano, letteralmente. C’era così tanto amore, in quella stanza, che si poteva facilmente essere sommersi da cumuli e cumuli di cuoricini rossi.
“É… una giacca…” mormorò, cercando in tutti i modi di nascondere la delusione.
“Oh, ma non è una giacca qualunque, infila le mani nelle tasche.”
“Ma…”
“Sono calde. Forza, mettici le mani.”
“Ma…”
“Draco, ficca quelle cazzo di mani nelle tasche e non rompere!”

C’erano due gemelli. Con due diamanti enormi, e bellissimi, di una lucentezza quasi spaventosa.
“Ho pensato che ti avrebbero fatto piacere…”
“Stanotte non ti muovi di qui, Harry Potter, che ti piaccia o no. Farai l’amore con me finché non sorgerà il sole, e finché non avrai più forze nemmeno per respirare. Chiudi la porta.”



SPAZIETTO!

Eccomi qui! Le regole del Quidditch le ho prese da "Il Quidditch attraverso i secoli", credo che ritornerò sull'argomento... Non so voi, ma a me piace follemente Narcissa che cerca di imparare le regole! Mi è venuta una fissa pazzesca per gli HIM, e appena ho scoperto che avevano già fatto il concerto a Milano il 6 marzo ho urlato: "NOOOOOOO! Non è giustoooooooooooooo!"
E comunque, una buona notizia: mi sono innamorata di questa fic^^! Mi stanno venendo in mente un sacco di cose, tnato che faccio fatica a tenerle dentro la testa!

Manny_chan: Per quei due in giro per Londra ci vuole un pò (oh, ma chi voglio prendere in giro? Nonn ne ho la più pallida idea, scrivo TUTTO sul momento!)Si, i conoglietti rosa erano finiti, povero Lucius, ha pianto come una fontana quando lo ha saputo...

animablu: Quello che passa nella mente schizzofrenica di Draco è un mistero^^... forse!

DJKIKA: Grassie, grassie! Io adoooooro Lucius. Lo vorrei avere io un suocero così... così... così... Lucius!

xla: Tessora! Lo sai io come la pensao, su Harry, per me emanava stupro solo nel quarto film^^! Però, si, lì era davvero da stupro! Ho passato tutto il film ha dire: "Ma quanto è puccioso!" Dopodiché ho convertito un altro paio di mie amiche allo slash, sai? Ma tu quando è che continui BbDG? Io la ADORO! (No, non ti sto mettendo pressione...) SCRIVI, SCRIVI, SCRIVI! (Ecco, adesso si.)Un baicone!

Eleonora22: Sono contenta che ti sia divertia a leggerla! Spreo che ti piaccia il continuo!

frallina_12_12: Toh, ma guarda chi si vede... Come promesso non ti ho anticipato niente, anche se sei la mia tester, ma se a te fa piacere leggerli così, i capitoli, partoriti senza permesso dalla mia mente bacata, accomodati pure! Besos!

Un grazie anche a tutti quelli che hanno letto e messo nei preferiti questa fic!
  
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