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Autore: clif    04/10/2013    1 recensioni
Jake Muller il figlio, mercenario, di Wesker scopre l'identita del padre tramite Carla Radames in RE6.
ma avete mai pensato cosa sarebbe successo se lo avesse scoperto molto prima? Ad esempio durante la sua infanzia? non dovete far altro che leggere
p.s. potrebbero scappare un po' di OOC, in tal caso scusate
Genere: Generale, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albert Wesker, Jake Muller, Sherry Birkin, Un po' tutti, William Birkin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dlin-dlon
Erano ormai un paio di minuti che Wesker era intento a suonare il campanello di casa Birkin.
Cominciavo a pensare che si fosse dimenticato dell’invito e che a casa non ci fosse nessuno; vidi lo
sguardo di Wesker diventare teso e notai le sue sopracciglia fremere: segno che stava
Per perdere quel poco di pazienza che aveva. Passò un altro minuto e quando feci per dire a lui i
miei dubbi, sentimmo dei passi oltre la porta.

-Chi è?-

Riconobbi subito la voce: era il dottor Birkin
-Chi cazzo vuoi che sia, Will?! Apri subito la porta prima che la butto giù!-
Trattenni a stento una risata: non lo avevo mai visto così incazzato, solitamente
Manteneva sempre un aria fredda e distaccata.

Sentii il rumore della serratura e del catenaccio, poi la porta si aprì
-Scusa Albert, ma io ed Annette stavamo nel giardino sul retro
 e non avevamo sentito il campanello-

Annette? Wesker aveva detto che la figlia si chiamava Sherry, perciò Annette doveva essere
Sua moglie.

Wesker tentò di mantenere un volto rilassato, senza risultati però, ed entrò in casa, scostando
bruscamente Birkin.

-Sempre il solito gentiluomo, vero?-
Nonostante tutto lui non se la prese, anzi cominciò a ridere di gusto: sempre più strano ‘sto tizio.
-Salve…-
Dissi io, cercando di attirare la sua attenzione. A quel punto smise di ridere e si voltò sorpreso,
verso di me: credo che non si fosse neanche accorto della mia presenza.

-Ehi ciao… Ti chiami Jake, giusto? entra pure-
Disse lui, cortese facendomi spazio per entrare.

Soltanto l’ingresso era più grande di tutta la mia precedente casa;
in salotto a parlare vi trovai Wesker e una donna con i capelli biondi: probabilmente era lei Annette.

-Anne’ ti presento Jake Muller: il ragazzo di cui ti ho parlato-Disse William, dopo essere entrato nel
salone.

“il ragazzo di cui ti ho parlato”? Avevano parlato di me? Come mai?
Stavo per aprir bocca quando la voce di Annette mi bloccò
-Piacere, io mi chiamo Annette-

Le strinsi la mano e le sorrisi: nonostante tutto, conoscevo le buone maniere.
-Comunque sbrighiamoci a cenare… così poi possiamo parlare di cose serie: in privato-
Sul vocabolario alla parola gentilezza vi era la foto di Wesker; non riusciva ad intavolare una
discussione senza perdere la pazienza.

-Come vuoi Albert, ora chiamo Sherry e ci mettiamo a tavola- Rispose Birkin, senza scomporsi
Non sembrava affatto sorpreso del suo caratteraccio, probabilmente lo conosceva da
Abbastanza tempo per capire che non sarebbe mai cambiato.

Quando il marito salì al piano superiore (per chiamare la figlia) io mi avvicinai ad Annette
-Mi scusi, ma come fa  a conoscermi? Prima lei e suo marito avete parlato come se mi conosceste
già?- Chiesi tutto di filato.

Notai l’espressione della donna farsi strana: come se non sapesse cosa rispondere, ma prima che
potesse aprir bocca fu interrotta dal ritorno del marito.

-Contento Albert? Ora che c’è anche Sherry possiamo cenare-
Vidi Birkin scendere le scale, accompagnato da… Rimasi senza parole: un angelo?
  
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