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Coming Shit
Poco
dopo aver scoperto che in realtà non
avevo una Cacca Rosa Gigante per Coscienza, bensì un Angelo
custode chiamato
niente poco di meno Luigi, realizzai che in effetti io non avevo affatto una voce interiore portatrice di
consigli giusti e rimproveri sbagliati. Tant’è che
ricominciai a rubare
qualsiasi cosa mi passasse davanti agli occhi (e al culo), persino una
confezione di assorbenti per donne incontinenti, che decisi di regalare
a mia Nonna,
la quale me lì infilò con forza dritti
nell’ano.
Eh, si, Blair era divenuta piuttosto suscettibile da quando aveva
zavorra in
grembo. Ormai erano passati già tre mesi e la nascita era
piuttosto vicina. Ah,
no, perché non ve l’ho detto? Chi resta incinta
attraverso la Cacca partorisce
prima rispetto alle altre donne, con esattezza dopo cinque mesi e
cinque
giorni.
Pasquale, ormai, era diventata una di famiglia: stava sempre a casa
nostra,
mangiava con noi, rideva con noi, cagava con noi e per
noi. Cercava di essere vicina al bambino, anche se mal
sopportava la presenza di quella grande cessa di Blair.
Aveva persino lasciato il lavoro alla Marketoala
per avere più tempo libero, e di conseguenza
faceva la spogliarellista per
arrotondare.
“Credo che dovremmo chiamarlo Sandro se è una
femminuccia e Anna se è un
maschietto” suggerì Pasquale, mostrando
chiaramente di aver ereditato dai
genitori il cattivo gusto nella scelta dei nomi.
Comunque, frattanto che le tre puttanelle + essere misterioso nella
pancia
chiacchieravano della gravidanza, io mi rintanavo nella mia camera e
pensavo a
tutte le possibili torture a cui avrei sottoposto il mio
nuovo…ehm, in realtà
non sapevo come chiamarlo considerato che quello sarebbe dovuto essere
mio…
zio/a/trans.
Ok, quanti di voi stanno pensando alla remota possibilità
che il nuovo arrivato
possa essere trans? Ci sarebbe mancato solo quello, giusto?!
**
“Anche se non sono la tua vera Coscienza, devi comunque
obbedirmi ed io ti
ordino di non rubare più, piccolo psicolabile
puttaniere” disse dolcemente
Luigi.
Tutt’oggi non so se le persone facessero a gara per
affibbiarmi i complimenti più
belli, considerato anche che avevo soli 12 anni. Quindi, se adesso
insulto
facilmente quelle teste di cazzo che leggono questa cazzo di storia
perché non
hanno un cazzo da fare e vogliono provare una cazzo di emozione per non
apparire come cazzi, beh, non lamentatevi, tutti abbiamo i propri cazzi
di traumi.
“Vai a farti fottere” fu la mia semplice risposta
e, il secondo dopo, mi
ritrovai a correre per tutto il centro commerciale alla disperata
ricerca di un
bagno.
Ma questa, ormai, è storia vecchia!
**
“Credo che tu sia relativamente brava a lavorare qui e hai
una faccia da troia
vogliosa niente male, ma dovresti allargare un po’
più le gambe per dare un
senso di infinita elasticità” suggerì
Pamela, la proprietaria del locale Casual
Club, lo stesso in cui lavorava ShaXia e lo stesso in cui adesso
lavorava
Pasquale.
La mia sexy amica apprese quel consiglio con molta serietà e
si mise a lavoro
duramente per sembrare una vera troia.
Se solo fossi più troia, non
è giusto!
(Se questo capitolo ha preso una piega maschilista, beh, non
venite a
cercare me!)
“Un padre di famiglia non dovrebbe fare la puttana”
una voce rauca e assurda
allo stesso tempo si udì nel locale a luci rosse.
“Blair, e tu che ci fai qui?”. Diciamo che Pasquale
era sconcertata quanto me. Ah,
nel caso non ve l’avessi detto, io mi ero nascosto sotto il
tavolo per non
farmi vedere, d’altronde mia mamma mi credeva nel bagno a
defecare.
“Sono venuta a iscrivere mia figlia, mi hanno detto che
cercano una nuova
spogliarellista chiamata Trinità e i tre capezzoli di Serena
sembrano perfetti
per questo ruolo”.
(Ma stiamo ancora parlando di mercificazione della donna? Bah!)
“Io non voglio vederti in questi locali”
sibilò d’improvviso Pasquale “non
voglio che nostro figlio mi veda in questo stato”.
“Tuo figlio non può vederti, cretina, è
nel mio utero”.
(Cercando di cancellare questa boriosa immagine dalla mente…
comunque Pasquale
non aveva tutti i torti: i bambini concepiti attraverso la Cacca erano
dotati
della vista a raggi X)
“Ma se è per questo… nemmeno io voglio
vederti così piena di vergogna. Devi
essere fiera di fare la puttana per mantenere la famiglia”.
Ad un tratto le luci si abbassarono e il silenzio calò nella
saletta soft.
Molto probabilmente non crederete a quello che sto per dirvi, ma io ve
lo dico
lo stesso.
Pasquale e Nonna si guardarono languidamente negli occhi, come due
lontani
amanti che non scopano da mesi.
“Grazie” fu la risposta della mia sexy amica.
Lettori miei, credetemi quando vi dico che si avvertiva una profonda
tensione
sessuale che urlava chiaramente “voglio il BIS!”.
Non so come fosse possibile, non so se io avevo avuto i paraocchi per
tutto
quel tempo e non avevo mai fatto caso a nulla, non so se il bambino
aveva fatto
avvicinare le due acerrime nemiche, ma… in quel momento
capii come stavano le
cose.
Pasquale e Nonna si amavano.
Per davvero.
Continua l’11 Ottobre con un nuovo Caccoso Capitolo!