Siamo
tornati a casa nel pomeriggio, io
che trasporto un paio di buste ed entrambi con lo stomaco pieno. Per
pranzo ci siamo fermati in un ristorante in centro città, ha
offerto
tutto Dante, non mi ha fatto sborsare neanche un centesimo, dicendo
col suo solito tono che non ammette repliche: "Hai speso
abbastanza per oggi, i soldi che avanzano mettiteli da parte per
altre eventualità".
Una buona parte del denaro guadagnato è
andato in vestiti nuovi e avendone portati pochi nel mio bagaglio
alcuni in più sarebbero necessari, anche perché
ormai mi sono
stabilita in un posto fisso, finalmente.
Sono andata subito a sistemare la mia
roba nell'armadio in camera, mettendo tutto in ordine. Più
tardi
credo mi riproverò alcune cose, ho cercato di spendere meno
tempo
possibile nei negozi per non far annoiare Dante, per le taglie delle
maglie sono andata molto a occhio quindi sarebbe bene controllare.
Una volta finito di mettere a posto la
roba mi sono messa seduta sul letto, pensando alla Trish che ho
conosciuto stamattina.
Di sicuro ha avuto a che fare con Dante
in passato, e non mi riferisco solo al fatto che probabilmente sono
stati colleghi di caccie di demoni.
In quel momento, quando uno strano
pensiero attraversa la mia mente, ho sentito una strana sensazione
allo stomaco e d'improvviso il volto mi si è tinto di rosso.
Beatrix cosa vai pensando? Piuttoso
sbrigati a tornare nello studio!
Scuoto forte il capo e torno di là con
il blocco da disegno. Per fortuna ho trovato il mio soggetto allo
stesso posto di prima, così ricomincio il mio lavoro.
All'improvviso Dante, intento a leggere
una delle sue riviste, rompe il silenzio creatosi con una domanda che
mi lascia alquanto sorpresa.
-Allora, cosa ne pensi di Trish?-
La punta della matita si è spezzata
contro il foglio, ho imprecato nella mia testa e ho alzato il viso
incontrando i suoi occhi di ghiaccio che mi stanno squadrando, quasi
come se si aspettasse già la risposta.
-Perché me lo chiedi?- rispondo
temperando la matita.
Se devo essere sincera, Trish non mi va
molto a genio, così come credo di non andare a genio a lei.
Il fatto che è un demone non c'entra
niente, è solo che non mi è piaciuto il modo in
cui mi ha guardata
da subito.
Nascondendo un mezzo sorriso fa
spallucce.-Curiosità- comunque non ha smesso di fissarmi,
anzi
sembra che stia cercando di leggermi nel pensiero guardandomi dritto
negli occhi. E dato che non posso reggere il suo sguardo ritorno al
mio disegno.
-Sai- ha continuato – Ora che mi ci
fai pensare i vostri nomi hanno la stessa origine.-
-Come?- a quel punto ho drizzato di
nuovo le orecchie scrutandolo attraverso i ciuffi di capelli che mi
ricadono davanti.
-"Trish" deriva da "Beatrish"
che guardacaso è una versione alternativa di "Beatrix" ed
entrambi sono la traduzione del nome "Beatrice"- Ha fatto
una breve pausa per notare una qualche reazione da parte di me, che
invece non ho lasciato trapelare niente. -La trovo una cosa curiosa-
un'altra alzata di spalle, per poi tornare alla rivista.
Non so perché ma improvvisamente non
ho più voglia di disegnare, chiudo di scatto il blocco da
disegni e
lo lascio sul tavolino davanti a me. Mi avvio verso la mia camera,
d'un tratto sono nervosa.
La cosa che mi preoccupa è che non
capisco neanche io perché.
Mi fermo quando passo di fianco alla
scrivania, c'è una cosa che devo chiedere a Dante e fremo
dalla
curiosità più di quanto voglia dare a vedere.
-Dante, ti offendi se ti chiedo che
tipo di legame c'è, tra te e Trish?- di nuovo non lo guardo,
semplicemente mi limito a fissare il pavimento vicino a lui.
Credo abbia sussultato alla mia
domanda, chiude il giornale e si alza in piedi poggiandosi alla
scrivania. -Più che offendermi non vedo perché
possa interessarti.-
dice atono e, nonostante le parole usate, non sembra essere seccato.
Sorrido lievemente -Curiosità...-
Anche lui contagiato dal mio sorriso,
tende leggermente le labbra lasciando intravedere i denti bianchi.
Sospirò prima di cominciare a parlare.
- Trish è mia amica da un po' ormai, però
c'è stato un periodo in
cui... eravamo un po' più amici – ha lasciato
intendere calzando
sulla parola "amici" – Perché me lo chiedi?- dice,
stavolta è lui a copiare me.
-Non so, in fondo l'ho vista muoversi
con molta disinvoltura...-
-Anche tu lo fai, eppure stai qui da
poco più di una settimana...- mi interrompe. In effetti
è vero quel
che dice.
-E poi ho notato la vicinanza dei
vostri corpi. Forse è solo una mia impressione
perché ho vissuto
con poche persone attorno, però in genere vedere due persone
stare
così vicini fa pensare che siano intimi o comunque hanno un
legame
molto forte che li unisce.-
Neanche mi sono accorta del suo
movimento, tanto da sussultare quando me lo ritrovo davanti. Tanto
vicino da poter sentire i bottoni della sua camicia premere contro il
mio corpo ogni volta che inspira.
-Per vicini intendi, così vicini?-
il suo viso dista solo pochi centimetri dal mio, la punta del suo
naso a sfiorarmi la fronte. Le sue mani sono sospese nell'aria vicino
ai miei fianchi. E i nostri occhi si incontrano. I miei sono
spalancati dalla sorpresa i suoi invece sono seri, la fronte
aggrottata, come se un pensiero stesse vagando per la sua mente e si
stesse sforzando per cacciarlo via.
Occhi negli occhi.
Ghiaccio nel ghiaccio.
La mia bocca semi
aperta e nessun suono che ne fuoriesce. Anche le sue labbra si
schiudono e sento il suo respiro sfiorarmi la lingua.
E continua a
guardarmi, dovrei dire qualcosa suppongo. Il punto è che non
riesco
a parlare. Come si fa a parlare? Non ricordo più niente. Non
sono
più sicura di niente.
L'unica cosa di cui
sono certa è che gli occhi azzurri dell'uomo di fronte a me
mi
stanno intrappolando, impedendomi di poter fare qualsiasi cosa. Cerco
di concentrarmi su altro, sulle ciocche di fili perlacei che ricadono
sul suo viso, ma niente. La mia attenzione ritorna sempre alle sue
iridi azzurrine, contornate di un blu intenso e con qualche sfumatura
tendente al grigio.
Possono gli occhi
provocare tutto questo in una persona?
-Secondo
me sei
gelosa...- dice all'improvviso.
E in un secondo
tutta l'atmosfera creatasi, quel non so cosa che fa molto film
romantico da quattro soldi. Quel momento squallido in cui i due si
guardano come se esistesse solo l'altro. È finita. Andata in
frantumi. In mille pezzi, come un vetro colpito da un proiettile.
- C-come? - sbatto
più volte le palpebre riprendendomi da quella specie di
stato di
trance. Inizio a sentire caldo.
Ride.
Perché? Perché
ride? Cosa diavolo sta succedendo?
Si allontana di
qualche passo e mi volge le spalle.
-Non sei l'unica
che sa osservare, sai?-
Solo ora realizzo
cosa sta accadendo... Dante mi crede gelosa di Trish?!
- C-Che cosa?! Come
ti salta in mente!- sbotto, forse con una voce troppo acuta.
Ride ancora e io
sento sempre più caldo. Mi sfioro la guancia col dorso della
mano e
percepisco il calore della mia pelle.
Sono arrossita.
Sono imbarazzata.
Sono una stupida.
Mi ha fatto
semplicemente uno scherzo, io mi sono lasciata imbambolare da un paio
di occhi e ora lui se la sta ridendo.
Ma quello che più
mi fa rabbia è che lui mi crede gelosa di una donna che lui
si è
portato a letto.
Perché diavolo
dovrei esserlo?! Non stiamo mica insieme io e lui!
Si rigira di nuovo
verso di me, non sta più ridendo ma il sorriso non l'ha
comunque
abbandonato.
-Che c'è? Stavo
scherzando Bea...- ha detto allungando la mano verso di me. Mi
dà un
buffetto in testa e mi scompiglia la frangia. Mi oltrepassa e va a
sedersi sul divano.
-Comunque, non ti
ho ancora risposto.- assumo un tono di voce più calmo, ma
non riesco
a voltarmi per guardarlo. -E spero che tu non ci rimanga male se ti
dico che Trish non mi piace affatto.-
-Se il motivo è
valido, non vedo perché dovrei...-
Faccio un respiro
profondo per calmarmi, il sangue comincia a defluire dalle guance
dandomi il mio solito colorito pallido.
-Non mi piacciono
le persone che mi squadrano da testa a piedi e che si sentono una
spanna sopra a tutto e tutti. Dante, io non permetto a nessuno di
guardarmi dall'alto in basso, non più...- al termine della
frase
vado verso l'attaccapanni e afferro la felpa.
-Mi faccio un giro-
Dante
improvvisamente allarmato si alza in piedi. -Ma dove vuoi andare? A
breve pioverà.-
Non lo ascolto
neanche. Indosso la felpa alzando il cappuccio ed esco di fuori,
imbattendomi nell'aria fresca. Prima che Dante possa dire altro,
chiudo la porta alle mie spalle.
Inizio a correre e
mi fermo solo dopo aver girato l'angolo, ritrovandomi così
sulla
strada principale.
Dò un'occhiata al
cielo. Dei grandi nuvoloni plumbei si stanno concentrando su tutta la
città e la temperatura si sta abbassando. Alzo la zip della
felpa,
le mani in tasca e a grandi falcate inizio a camminare, non so dove
sto andando. Ho bisogno solo di scaricare un po' di nervosismo.
-Dante-
-Ma dove
vuoi andare? A breve pioverà.- mi sono alzato in piedi, ma
lei non
mi ha ascoltato. Ha indossato la felpa ed è uscita sbattendo
la
porta.
Sono
crollato di nuovo a sedere sul divano, massaggiandomi le tempie.
Ragazzine... tutte uguali.
Quando
alzo lo sguardo, mi trovo davanti il blocco da disegno di Bea. Ora
che ci penso, stava disegnando qualcosa stamattina, prima che
arrivasse Trish e lo stava facendo anche fino a qualche momento fa.
Colto
dal desiderio di sbirciare prendo in mano il blocco e inizio a
sfogliare finché non arrivo all'ultimo disegno che non
è ancora
terminato, ma anche così sembra un'opera d'arte.
Sorrido.
Ah, piccola Beatrix... stai attenta, non sai in cosa potresti
cacciarti.
Suona il
telefono.
Vado
verso la scrivania e alzo la cornetta in fretta. Potrebbe essere
un'altro cliente.
-Devil
May Cry, chi parla?-
-Dante
sono io, Morrison.-
-Ah ciao
Morrison...-
-Sto per
venire in studio, volevo sapere se c'eri. Ho un nuovo lavoro per voi
due.-
Bene,
nuovo lavoro, altri soldi. -Ok, ti aspetto.-
-Sarò
lì tra poco-
-Ehi
Morrison, aspetta un secondo!- Quasi mi dimentico che quella stupida
è in giro per la città.
-Dimmi
tutto-
-Prima
di venire in studio, fai un giro nei dintorni e se trovi Beatrix ti
do' l'obbligo di prenderla e ripostarla qui, con la forza se
necessario.-
-Che
c'è, non riesci a tenere a freno neanche una ragazzina di
poco più
di vent'anni?- L'ho sentito ridere dall'altro capo del telefono.
Chiudo
la chiamata. Tu e le tue battutacce Morrison.
Nonè
che sono preoccupato per Beatrix, è solo che se si prende
un'accidenti sotto quella pioggi mi toccherà occuparmi della
Devilm
May Cry e allo stesso tempo occuparmi di una malata.
-Beatrix-
Dante
aveva ragione, infatti. Pochi minuti dopo l'inizio della mia
passeggiata ha iniziato a piovere, non forte, ma è comunque
abbastanza fastidiosa e fredda.
Continuo
a camminare con la testa bassa, per evitare che le gocce mi finiscano
in viso.
Sento un
clacson suonare insistente.
Mi volto
e vedo una macchina che mi segue, guardo bene dentro i finestrini
appannati.
E'
Morrison!
-Ehi
Bea!- Apre la portella della macchina ed esce fuori con un'ombrello,
una volta raggiunta lo apre per ripararmi dalla pioggia che si sta
facendo più insistente.
-Dante
mi ha detto che ti trovavi nei paraggi- e ti pareva... -Ma con questa
pioggia si è preoccupato per te, aveva paura che ti
ammalassi-
Mi
accompagna in macchina e mi fa sedere nel sedile del passeggero, dove
mi rannicchio e inizio a strofinarmi le gambe. Fa freddo e io indosso
dei miseri shorts.
-Scaldati
un po'... - Dice accendendo l'aria condizionata calda – E'
strano
che la temperatura si sia abbassata così all'improvviso-
-Già...-
ho mormorato.
Morrison
è ripartito subito dopo per riportarmi alla Devil May Cry.
Spero
che Dante non si sia arrabbiato, o saranno guai.
L'angolo
di Lilith!
Sciao
belli! Lo so che mi odiate perché ho aggiornato dopo secoli,
ma
essendo arrivata l'estate mi sono voluta riposare un pochino... Sono
stata anche in vacanza e ho avuto pochissimo tempo per scrivere. Ma
andiamo al capitolo...
Si
inizia ad intuire qualche cosa o sbaglio? Ho paura di fare le cose
troppo in fretta, però questo capitolo mi piace tanto
com'è venuto,
mi sarebbe dispiaciuto mettere una situazione del genere più
avanti.
Ricordatevi
di recensire, voglio sapere cosa ne pensate e mi scuso per eventuali
errori :3
Immagino
anche che avrete notato una ripetizione di quel pezzo "Ghiaccio
nel ghiaccio", volevo subito mettere le mani avanti perché
oltre a piacermi molto questa espressione, credo proprio che si
rivelerà importante più avanti ;)
E
questo è tutto :D
Sayonara
people!