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Autore: _Miokie    06/10/2013    5 recensioni
"Uccido i demoni sulla terra perché quelli nella mia mente non possono morire".
In città è arrivata una ragazza avvolta da un mantello e dai lunghi capelli vermigli.
[Avvertimento per coloro che leggono, la storia che vi accingerete a leggere si rifà agli avvenimenti presenti nell' anime ispirato dalla saga dei videogiochi di Devil May Cry ]
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Siamo tornati a casa nel pomeriggio, io che trasporto un paio di buste ed entrambi con lo stomaco pieno. Per pranzo ci siamo fermati in un ristorante in centro città, ha offerto tutto Dante, non mi ha fatto sborsare neanche un centesimo, dicendo col suo solito tono che non ammette repliche: "Hai speso abbastanza per oggi, i soldi che avanzano mettiteli da parte per altre eventualità".
Una buona parte del denaro guadagnato è andato in vestiti nuovi e avendone portati pochi nel mio bagaglio alcuni in più sarebbero necessari, anche perché ormai mi sono stabilita in un posto fisso, finalmente.
Sono andata subito a sistemare la mia roba nell'armadio in camera, mettendo tutto in ordine. Più tardi credo mi riproverò alcune cose, ho cercato di spendere meno tempo possibile nei negozi per non far annoiare Dante, per le taglie delle maglie sono andata molto a occhio quindi sarebbe bene controllare.
Una volta finito di mettere a posto la roba mi sono messa seduta sul letto, pensando alla Trish che ho conosciuto stamattina.
Di sicuro ha avuto a che fare con Dante in passato, e non mi riferisco solo al fatto che probabilmente sono stati colleghi di caccie di demoni.
In quel momento, quando uno strano pensiero attraversa la mia mente, ho sentito una strana sensazione allo stomaco e d'improvviso il volto mi si è tinto di rosso.
Beatrix cosa vai pensando? Piuttoso sbrigati a tornare nello studio!
Scuoto forte il capo e torno di là con il blocco da disegno. Per fortuna ho trovato il mio soggetto allo stesso posto di prima, così ricomincio il mio lavoro.
All'improvviso Dante, intento a leggere una delle sue riviste, rompe il silenzio creatosi con una domanda che mi lascia alquanto sorpresa.
-Allora, cosa ne pensi di Trish?-
La punta della matita si è spezzata contro il foglio, ho imprecato nella mia testa e ho alzato il viso incontrando i suoi occhi di ghiaccio che mi stanno squadrando, quasi come se si aspettasse già la risposta.
-Perché me lo chiedi?- rispondo temperando la matita.
Se devo essere sincera, Trish non mi va molto a genio, così come credo di non andare a genio a lei.
Il fatto che è un demone non c'entra niente, è solo che non mi è piaciuto il modo in cui mi ha guardata da subito.
Nascondendo un mezzo sorriso fa spallucce.-Curiosità- comunque non ha smesso di fissarmi, anzi sembra che stia cercando di leggermi nel pensiero guardandomi dritto negli occhi. E dato che non posso reggere il suo sguardo ritorno al mio disegno.
-Sai- ha continuato – Ora che mi ci fai pensare i vostri nomi hanno la stessa origine.-
-Come?- a quel punto ho drizzato di nuovo le orecchie scrutandolo attraverso i ciuffi di capelli che mi ricadono davanti.
-"Trish" deriva da "Beatrish" che guardacaso è una versione alternativa di "Beatrix" ed entrambi sono la traduzione del nome "Beatrice"- Ha fatto una breve pausa per notare una qualche reazione da parte di me, che invece non ho lasciato trapelare niente. -La trovo una cosa curiosa- un'altra alzata di spalle, per poi tornare alla rivista.
Non so perché ma improvvisamente non ho più voglia di disegnare, chiudo di scatto il blocco da disegni e lo lascio sul tavolino davanti a me. Mi avvio verso la mia camera, d'un tratto sono nervosa.
La cosa che mi preoccupa è che non capisco neanche io perché.
Mi fermo quando passo di fianco alla scrivania, c'è una cosa che devo chiedere a Dante e fremo dalla curiosità più di quanto voglia dare a vedere.
-Dante, ti offendi se ti chiedo che tipo di legame c'è, tra te e Trish?- di nuovo non lo guardo, semplicemente mi limito a fissare il pavimento vicino a lui.
Credo abbia sussultato alla mia domanda, chiude il giornale e si alza in piedi poggiandosi alla scrivania. -Più che offendermi non vedo perché possa interessarti.- dice atono e, nonostante le parole usate, non sembra essere seccato.
Sorrido lievemente -Curiosità...-
Anche lui contagiato dal mio sorriso, tende leggermente le labbra lasciando intravedere i denti bianchi.
Sospirò prima di cominciare a parlare. - Trish è mia amica da un po' ormai, però c'è stato un periodo in cui... eravamo un po' più amici – ha lasciato intendere calzando sulla parola "amici" – Perché me lo chiedi?- dice, stavolta è lui a copiare me.
-Non so, in fondo l'ho vista muoversi con molta disinvoltura...-
-Anche tu lo fai, eppure stai qui da poco più di una settimana...- mi interrompe. In effetti è vero quel che dice.
-E poi ho notato la vicinanza dei vostri corpi. Forse è solo una mia impressione perché ho vissuto con poche persone attorno, però in genere vedere due persone stare così vicini fa pensare che siano intimi o comunque hanno un legame molto forte che li unisce.-
Neanche mi sono accorta del suo movimento, tanto da sussultare quando me lo ritrovo davanti. Tanto vicino da poter sentire i bottoni della sua camicia premere contro il mio corpo ogni volta che inspira.
-Per vicini intendi, così vicini?- il suo viso dista solo pochi centimetri dal mio, la punta del suo naso a sfiorarmi la fronte. Le sue mani sono sospese nell'aria vicino ai miei fianchi. E i nostri occhi si incontrano. I miei sono spalancati dalla sorpresa i suoi invece sono seri, la fronte aggrottata, come se un pensiero stesse vagando per la sua mente e si stesse sforzando per cacciarlo via.
Occhi negli occhi.
Ghiaccio nel ghiaccio.
La mia bocca semi aperta e nessun suono che ne fuoriesce. Anche le sue labbra si schiudono e sento il suo respiro sfiorarmi la lingua.
E continua a guardarmi, dovrei dire qualcosa suppongo. Il punto è che non riesco a parlare. Come si fa a parlare? Non ricordo più niente. Non sono più sicura di niente.
L'unica cosa di cui sono certa è che gli occhi azzurri dell'uomo di fronte a me mi stanno intrappolando, impedendomi di poter fare qualsiasi cosa. Cerco di concentrarmi su altro, sulle ciocche di fili perlacei che ricadono sul suo viso, ma niente. La mia attenzione ritorna sempre alle sue iridi azzurrine, contornate di un blu intenso e con qualche sfumatura tendente al grigio.
Possono gli occhi provocare tutto questo in una persona?

-Secondo me sei gelosa...- dice all'improvviso.
E in un secondo tutta l'atmosfera creatasi, quel non so cosa che fa molto film romantico da quattro soldi. Quel momento squallido in cui i due si guardano come se esistesse solo l'altro. È finita. Andata in frantumi. In mille pezzi, come un vetro colpito da un proiettile.
- C-come? - sbatto più volte le palpebre riprendendomi da quella specie di stato di trance. Inizio a sentire caldo.
Ride.
Perché? Perché ride? Cosa diavolo sta succedendo?
Si allontana di qualche passo e mi volge le spalle.
-Non sei l'unica che sa osservare, sai?-
Solo ora realizzo cosa sta accadendo... Dante mi crede gelosa di Trish?!
- C-Che cosa?! Come ti salta in mente!- sbotto, forse con una voce troppo acuta.
Ride ancora e io sento sempre più caldo. Mi sfioro la guancia col dorso della mano e percepisco il calore della mia pelle.
Sono arrossita. Sono imbarazzata.
Sono una stupida.
Mi ha fatto semplicemente uno scherzo, io mi sono lasciata imbambolare da un paio di occhi e ora lui se la sta ridendo.
Ma quello che più mi fa rabbia è che lui mi crede gelosa di una donna che lui si è portato a letto.
Perché diavolo dovrei esserlo?! Non stiamo mica insieme io e lui!
Si rigira di nuovo verso di me, non sta più ridendo ma il sorriso non l'ha comunque abbandonato.
-Che c'è? Stavo scherzando Bea...- ha detto allungando la mano verso di me. Mi dà un buffetto in testa e mi scompiglia la frangia. Mi oltrepassa e va a sedersi sul divano.
-Comunque, non ti ho ancora risposto.- assumo un tono di voce più calmo, ma non riesco a voltarmi per guardarlo. -E spero che tu non ci rimanga male se ti dico che Trish non mi piace affatto.-
-Se il motivo è valido, non vedo perché dovrei...-
Faccio un respiro profondo per calmarmi, il sangue comincia a defluire dalle guance dandomi il mio solito colorito pallido.
-Non mi piacciono le persone che mi squadrano da testa a piedi e che si sentono una spanna sopra a tutto e tutti. Dante, io non permetto a nessuno di guardarmi dall'alto in basso, non più...- al termine della frase vado verso l'attaccapanni e afferro la felpa.
-Mi faccio un giro-
Dante improvvisamente allarmato si alza in piedi. -Ma dove vuoi andare? A breve pioverà.-
Non lo ascolto neanche. Indosso la felpa alzando il cappuccio ed esco di fuori, imbattendomi nell'aria fresca. Prima che Dante possa dire altro, chiudo la porta alle mie spalle.
Inizio a correre e mi fermo solo dopo aver girato l'angolo, ritrovandomi così sulla strada principale.
Dò un'occhiata al cielo. Dei grandi nuvoloni plumbei si stanno concentrando su tutta la città e la temperatura si sta abbassando. Alzo la zip della felpa, le mani in tasca e a grandi falcate inizio a camminare, non so dove sto andando. Ho bisogno solo di scaricare un po' di nervosismo.


-Dante-


-Ma dove vuoi andare? A breve pioverà.- mi sono alzato in piedi, ma lei non mi ha ascoltato. Ha indossato la felpa ed è uscita sbattendo la porta.
Sono crollato di nuovo a sedere sul divano, massaggiandomi le tempie. Ragazzine... tutte uguali.
Quando alzo lo sguardo, mi trovo davanti il blocco da disegno di Bea. Ora che ci penso, stava disegnando qualcosa stamattina, prima che arrivasse Trish e lo stava facendo anche fino a qualche momento fa.
Colto dal desiderio di sbirciare prendo in mano il blocco e inizio a sfogliare finché non arrivo all'ultimo disegno che non è ancora terminato, ma anche così sembra un'opera d'arte.
Sorrido. Ah, piccola Beatrix... stai attenta, non sai in cosa potresti cacciarti.
Suona il telefono.
Vado verso la scrivania e alzo la cornetta in fretta. Potrebbe essere un'altro cliente.
-Devil May Cry, chi parla?-
-Dante sono io, Morrison.-
-Ah ciao Morrison...-
-Sto per venire in studio, volevo sapere se c'eri. Ho un nuovo lavoro per voi due.-
Bene, nuovo lavoro, altri soldi. -Ok, ti aspetto.-
-Sarò lì tra poco-
-Ehi Morrison, aspetta un secondo!- Quasi mi dimentico che quella stupida è in giro per la città.
-Dimmi tutto-
-Prima di venire in studio, fai un giro nei dintorni e se trovi Beatrix ti do' l'obbligo di prenderla e ripostarla qui, con la forza se necessario.-
-Che c'è, non riesci a tenere a freno neanche una ragazzina di poco più di vent'anni?- L'ho sentito ridere dall'altro capo del telefono.
Chiudo la chiamata. Tu e le tue battutacce Morrison.
Nonè che sono preoccupato per Beatrix, è solo che se si prende un'accidenti sotto quella pioggi mi toccherà occuparmi della Devilm May Cry e allo stesso tempo occuparmi di una malata.


-Beatrix-


Dante aveva ragione, infatti. Pochi minuti dopo l'inizio della mia passeggiata ha iniziato a piovere, non forte, ma è comunque abbastanza fastidiosa e fredda.
Continuo a camminare con la testa bassa, per evitare che le gocce mi finiscano in viso.
Sento un clacson suonare insistente.
Mi volto e vedo una macchina che mi segue, guardo bene dentro i finestrini appannati.
E' Morrison!
-Ehi Bea!- Apre la portella della macchina ed esce fuori con un'ombrello, una volta raggiunta lo apre per ripararmi dalla pioggia che si sta facendo più insistente.
-Dante mi ha detto che ti trovavi nei paraggi- e ti pareva... -Ma con questa pioggia si è preoccupato per te, aveva paura che ti ammalassi-
Mi accompagna in macchina e mi fa sedere nel sedile del passeggero, dove mi rannicchio e inizio a strofinarmi le gambe. Fa freddo e io indosso dei miseri shorts.
-Scaldati un po'... - Dice accendendo l'aria condizionata calda – E' strano che la temperatura si sia abbassata così all'improvviso-
-Già...- ho mormorato.
Morrison è ripartito subito dopo per riportarmi alla Devil May Cry.
Spero che Dante non si sia arrabbiato, o saranno guai.



L'angolo di Lilith!
Sciao belli! Lo so che mi odiate perché ho aggiornato dopo secoli, ma essendo arrivata l'estate mi sono voluta riposare un pochino... Sono stata anche in vacanza e ho avuto pochissimo tempo per scrivere. Ma andiamo al capitolo...
Si inizia ad intuire qualche cosa o sbaglio? Ho paura di fare le cose troppo in fretta, però questo capitolo mi piace tanto com'è venuto, mi sarebbe dispiaciuto mettere una situazione del genere più avanti.
Ricordatevi di recensire, voglio sapere cosa ne pensate e mi scuso per eventuali errori :3
Immagino anche che avrete notato una ripetizione di quel pezzo "Ghiaccio nel ghiaccio", volevo subito mettere le mani avanti perché oltre a piacermi molto questa espressione, credo proprio che si rivelerà importante più avanti ;)
E questo è tutto :D


Sayonara people!

  
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