Capitolo
24 – Confusione
Il giorno dopo, a scuola, India
avrebbe giurato che ci fosse qualcosa che non andava.
Qualcosa di serio.
Un po’ per l’espressione da cane
bastonato di Marco, un po’ per il ghigno malefico che non
abbandonò Rudi
neanche per un istante, un po’ per lo sguardo indecifrabile
di Veronica.
- Ehm… ciao, India. – Il suo
saluto fu molto meno allegro ed entusiasta di quelli che le riservava
di
solito.
- Ciao a te, Vero. Che è quella
faccia? – Veronica fece un gesto vago con la mano.
- Oh, niente… pensavo solo… non
farci caso. – Detto ciò, si affrettò a
spostare il suo sguardo altrove.
Sono
tutti matti.
Poco dopo, Marco le passò
davanti, con la sua solita espressione afflitta.
- C-ciao, India. – Lei rispose
con un cenno della testa, ansiosa solo di vedere Walter. Possibile che
fosse
l’unico a cui fosse rimasto un po’ di senso
dell’umorismo?
Ma neanche Walter sembrava in
vena di scherzare, quel giorno. Entrò in classe come un
fulmine, scuro in
volto, e superò India a passo di carica, senza neanche darle
il tempo di
salutarlo. India si voltò di scatto verso Veronica.
- Ma che gli prende? – La sua
compagna si strinse nelle spalle e non rispose. Sembrava molto a
disagio. India
non riuscì a pensare a niente se non a un ulteriore discorso
con Stefania.
No,
per favore. Che non ci abbia
ripensato!
Alla
ricreazione, Walter uscì in fretta dalla classe portandosi
dietro Veronica.
India rimase a guardare la porta aperta, chiedendosi
cos’altro potesse essere
successo. Rimise i libri nello zaino e uscì in corridoio:
Walter e Veronica
parlavano fitto tra loro, ma, non appena India sporse la testa fuori
dalla
classe, Walter si allontanò di corsa. La ragazza rimase a
guardarlo con
espressione allibita.
- Si
può sapere che ha?! – Veronica le rivolse
nuovamente uno sguardo indecifrabile.
– Allora? –
- Oh,
odio ‘ste situazioni! – si lamentò la
bionda. - Per favore, non mettermi ‘n
mezzo, finché non avrete chiarito, ok? –
- Che
vuol… - fece per controbattere India, ma Veronica era
già sparita. Che voleva
dire, perché non voleva “stare in
mezzo”? Di che situazione parlava? E perché Walter
si era comportato così? India non trovò altra
soluzione se non chiederlo
direttamente a lui.
In
quel momento se ne stava dall’altra parte del corridoio, da
solo, con le
orecchie coperte dalle cuffie del lettore mp3. India si
avvicinò cautamente.
Quando Walter la vide, fece per andarsene, ma lei lo
acchiappò per la
maglietta.
- Eh,
no! Ora mi spieghi! – lo ammonì. Walter sembrava
fare di tutto per non
guardarla negli occhi.
- Non
c’è proprio niente da spiegare. Lasciami in pace.
–
- Ma
perché? Che ho fatto? –
- Che
hai fatto? – Walter rise. Era una risata strana. Falsa,
tagliente. – Bella
domanda, miss Chicco di Caffè. Perché non provi a
risponderti da sola? – India
rimase talmente colpita da quelle parole che lasciò andare
la sua maglietta,
guardandolo con la bocca spalancata, incapace di formulare una frase
sensata.
- Ma
cosa… -
-
Lasciami in pace! – ripeté rabbiosamente lui,
voltandole le spalle e correndo
via.
Che
significa tutto questo?
Di
qualsiasi cosa si trattasse, Veronica lo sapeva. E India
l’avrebbe fatta
parlare, a costo di tirarle fuori le parole con le pinze. Quando
rientrò in
classe, si diresse subito verso di lei e le si piazzò di
fronte.
- O
mi dici cos’è successo con Walter, o… o
non lo so. Voglio solo saperlo. –
- Io…
-
- E
non dirmi che non hai idea di cosa sia successo. Tu lo sai benissimo, a
differenza di me, visto che nessuno mi degna mai di una spiegazione!
– Strinse
i pugni mentre Veronica si torturava nervosamente ciocche di capelli
tra le
dita.
- Senti,
te l’ho detto, non mi piace sta’ ‘n
mezzo. Per favore, non prendertela con me,
sbrigatevela da soli! – E non ci fu modo di farle dire altro.
Il
sabato successivo, India decise di andare comunque in officina da Ezio:
se
Walter trovava sempre il modo di evitarla e scappare, a scuola, in un
modo o
nell’altro sarebbe riuscita a capire cos’era che
non andava.
Si
affacciò cautamente all’interno
dell’officina. In un angolo, Ezio trafficava
con un’auto piuttosto malandata. India si schiarì
la voce. – Ehm… salve, Ezio.
–
-
Ciao, India. Cercavi Walter? –
-
Veramente sì. Non c’è? –
- No,
oggi non è venuto. – La ragazza cercò
di mascherare la delusione.
- Oh,
capisco. Va bene. Grazie lo stesso. – E se ne andò
a testa bassa, rimuginando
senza sosta. Chi restava? Decise di parlarne con Marco. Fu molto
sconfortante
per lei scoprire che Walter non rivolgeva più la parola
nemmeno a lui.
- Ma
perché? Perché, dico io?! – Il ragazzo
allargò le braccia, sconfortato.
- Non
ne ho idea, India. So solo che stare in banco con uno che manco ti
guarda in
faccia è una tortura! –
- E
non ti ha detto quale sia il problema? –
- Ci
ho provato, a chiederglielo, ma è convinto che io lo
sappia… Non ci capisco
niente. –
- Ma…
non può averci visti, quel giorno, no? – India
evitò di scendere nei
particolari, ma Marco capì subito che si riferiva al giorno
in cui aveva di
nuovo tentato di baciarla… con discreto successo. Aveva
creduto che tra lei e
Walter fosse finita, e adesso… - Cioè,
è entrato e uscito, non avrà avuto il
tempo di salire, vederci e andarsene, in due secondi! –
- Ma
no, non può essere niente di così…
niente del genere, insomma. C’avrà i cavoli
suoi. –
- Sì,
anch’io ho i cavoli miei, ma non per questo incenerisco la
gente con lo
sguardo, pretendendo che tutti sappiano cosa mi frulla per la testa!
– concluse
lei, sconsolata. Quella situazione era frustrante.
-
Dài, non ti preoccupare… Si sistemerà
tutto. – Marco sembrò sul punto di
allungare una mano e accarezzarle una guancia, ma si trattenne con la
mano a
mezz’aria. India pensò che fosse ancora
imbarazzato per quello che era
successo, ma subito dopo vide Walter passare a razzo dietro di loro,
con la
stessa espressione che manteneva ormai da quattro giorni. –
Sì, però così
quello inciampa nel suo mento! –
- Gli
starebbe bene… - mormorò India, con lo sguardo
fisso sui propri piedi.
-
Ciao, India! – La ragazza fece quasi un salto
all’indietro per la sorpresa di
vedere Stefania materializzarsi di fronte a lei e Marco. –
Come va? –
-
Ehm… benissimo, grazie. – rispose, esitante.
- Tu
e Walter avete smesso di studiare insieme? Eppure vi avevo detto
che… -
- Ci
siamo presi un periodo di pausa. – La risposta le
uscì un po’ troppo in fretta,
ma Stefania non sembrò farvi caso. La scrutò con
espressione severa.
-
Beh, vedete di darvi da fare. Mancano due mesi agli esami. Non vorrete
mollare
proprio adesso? –
- Oh,
no, no… Certo che no. Riprenderemo tra pochissimo,
tranquilla. –
Pochissimo.
Già. O quanto ci
vorrà per capire cos’ha Walter…
Stefania
sorrise soddisfatta. – Bene. So che posso fidarmi di te.
Buona giornata, ragazzi.
–
-
Già, fantastica… - borbottò Marco
quando la donna si fu allontanata abbastanza
da non sentirlo.
Dunque,
Walter e Veronica erano gli unici a conoscere la causa di
quell’improvvisa
metamorfosi… Ma erano anche convinti che India sapesse
tutto.
E
invece no. Non so niente.
Nessuno mi dice mai niente.
Non
pensava ad altro da ore, stesa a pancia in giù sul suo
letto, con Bambù ai suoi
piedi, in attesa di qualche coccola. Gli diede una grattatina sulla
schiena, e
il cane alzò la testa, guardandola con i suoi grandi occhi
color nocciola.
Quando faceva così, sembrava quasi che sorridesse.
- Oh,
Bambù, meno male che almeno tu sei contento. –
sospirò India, voltandosi su un
fianco. In quel momento, sentì lo squillare del telefonino.
Si frugò nelle
tasche e lo tirò fuori.
“Nuovo
messaggio MMS”.
Mittente:
Marco.
Cosa
mai poteva volere Marco a quell’ora? Cliccò su
“OK” e sullo schermo comparve
una piccola immagine, accompagnata da un testo: “Forse
è per questo che
Walter si comporta così.”
L’immagine
era confusa, ma strizzando gli occhi India cominciò a
distinguerne i contorni,
e rimase paralizzata per lo stupore. Era una foto.
Non
una qualsiasi.
Lei e
Marco che si baciavano.
Solo
che era stata scattata proprio nel momento in cui Marco
l’aveva colta di
sorpresa stringendola tra le braccia e incollando la bocca alla sua, e
sembrava
più un romantico quadretto che altro.
Ma
Walter…? Cosa c’entrava Walter?
Senza
più poter resistere, India digitò in fretta il
numero di cellulare di Marco. Il
telefono squillò solo una volta, prima che una voce sommessa
e afflitta
rispondesse: - Pronto? –
-
Marco, cos’è questa storia? –
- Oh,
Dio, India, abbiamo combinato un gran casino. –
-
Abbiamo?! Vorrei proprio sapere cosa… -
-
Rudi ci ha fotografati con il cellulare e ha fatto vedere la foto a
Walter. –
India sentì come un pugno allo stomaco. Anzi no, peggio.
Deglutì, cercando di
incassare il colpo.
-
N-no… non ci posso credere. –
-
Credici! – gemette Marco. – Io non lo so, non
capisco… ha sempre avuto una
certa propensione a fare scherzi idioti, ma non credevo che sarebbe
arrivato a…
- In altre circostanze, India l’avrebbe interrotto con il
solito “Quel
ragazzino mi odia!”. Ma ora, la faccenda era diversa.
-
Quindi Walter ha… crede che io… oh, no, no, no!
–
- Mi
dispiace, India… -
- Ma
che mi dispiace e mi dispiace! Oddio, e ora come… come gli
parlo? Neanche mi
vuole guardare in faccia! – Frenò a stento
l’impulso di prendere a calci il
comodino. Evidentemente anche Bambù avvertì il
rapido cambiamento di umore,
perché si allontanò a passo felpato, con la coda
tra le zampe.
-
C-cosa vorresti fare? –
- Non
lo so, cavolo, non lo so! – Richiuse di scatto il cellulare e
lo scagliò sul
letto, prendendosi la testa tra le mani.
Pensa,
pensa, pensa.
Ma
c’era poco da pensare. Walter credeva che lei …!
Non riusciva neanche a
pensarci. E tutto per gli stupidi divertimenti di un teppistello di
tredici
anni…
E a
scuola non andò meglio. Non avendo il tempo di rallegrarsi
per il sorriso
sempre meno spavaldo di Rudi, India tentò disperatamente di
bloccare Walter per
parlargli. Invano. Così decise di sfogarsi con Veronica.
-
Scusa, mi stai dicendo che… -
- Che
è tutto uno stupido equivoco! – Veronica si fece
meditabonda.
- Mi
sembrava strano! Tra me e me, pensavo che tu non fossi il tipo da
mettere le corna
al tuo ragazzo, ma quando Walter mi ha fatto vedere la foto…
Non sapevo cosa
pensare, te lo giuro! –
- Non
ti preoccupare. Fosse questo, il problema più grave!
–
-
Certo, ora come fai a parla’ con lui? – India
appoggiò il mento sul banco,
sconsolata.
- Non
ne ho idea, Vero. Walter mi evita come la peste. Se hai qualche
suggerimento… -
- Mi
dispiace, piccola. – Veronica le strinse affettuosamente una
spalla. –
Dev’essere terribile, vero? –
- Sì…
terribile. –
- Se
devi preparare ‘n piano d’azione, ti suggerirei di
strozzare Rudi, come fase
uno. Anzi no, meglio, quando va in bagno, entra dalla finestra e
fotografalo
seduto sul cesso! – Quella volta, neanche Veronica
riuscì a farla ridere con le
sue battute irriverenti.
Doveva
parlare con Walter. Assolutamente. Anche a costo di farsi ricoprire di
insulti.
Ma doveva, o sarebbe impazzita, ne era sicura.