Serie TV > I Cesaroni
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Autore: Nike93    02/04/2008    1 recensioni
La diciottenne India si trasferisce a Garbatella per due anni. Lì farà la conoscenza della grande famiglia Cesaroni e, soprattutto, dei Masetti: un ragazzo spensierato e irriverente, una professoressa vigile e severa, un meccanico simpatico e distratto. Non tutto ciò che sembra complicato lo è davvero...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 24 – Confusione

 
Il giorno dopo, a scuola, India avrebbe giurato che ci fosse qualcosa che non andava.
Qualcosa di serio.
Un po’ per l’espressione da cane bastonato di Marco, un po’ per il ghigno malefico che non abbandonò Rudi neanche per un istante, un po’ per lo sguardo indecifrabile di Veronica.
- Ehm… ciao, India. – Il suo saluto fu molto meno allegro ed entusiasta di quelli che le riservava di solito.
- Ciao a te, Vero. Che è quella faccia? – Veronica fece un gesto vago con la mano.
- Oh, niente… pensavo solo… non farci caso. – Detto ciò, si affrettò a spostare il suo sguardo altrove.

Sono tutti matti.
Poco dopo, Marco le passò davanti, con la sua solita espressione afflitta.
- C-ciao, India. – Lei rispose con un cenno della testa, ansiosa solo di vedere Walter. Possibile che fosse l’unico a cui fosse rimasto un po’ di senso dell’umorismo?
Ma neanche Walter sembrava in vena di scherzare, quel giorno. Entrò in classe come un fulmine, scuro in volto, e superò India a passo di carica, senza neanche darle il tempo di salutarlo. India si voltò di scatto verso Veronica.
- Ma che gli prende? – La sua compagna si strinse nelle spalle e non rispose. Sembrava molto a disagio. India non riuscì a pensare a niente se non a un ulteriore discorso con Stefania.

No, per favore. Che non ci abbia ripensato!
Alla ricreazione, Walter uscì in fretta dalla classe portandosi dietro Veronica. India rimase a guardare la porta aperta, chiedendosi cos’altro potesse essere successo. Rimise i libri nello zaino e uscì in corridoio: Walter e Veronica parlavano fitto tra loro, ma, non appena India sporse la testa fuori dalla classe, Walter si allontanò di corsa. La ragazza rimase a guardarlo con espressione allibita.
- Si può sapere che ha?! – Veronica le rivolse nuovamente uno sguardo indecifrabile. – Allora? –
- Oh, odio ‘ste situazioni! – si lamentò la bionda. - Per favore, non mettermi ‘n mezzo, finché non avrete chiarito, ok? –
- Che vuol… - fece per controbattere India, ma Veronica era già sparita. Che voleva dire, perché non voleva “stare in mezzo”? Di che situazione parlava? E perché Walter si era comportato così? India non trovò altra soluzione se non chiederlo direttamente a lui.
In quel momento se ne stava dall’altra parte del corridoio, da solo, con le orecchie coperte dalle cuffie del lettore mp3. India si avvicinò cautamente. Quando Walter la vide, fece per andarsene, ma lei lo acchiappò per la maglietta.
- Eh, no! Ora mi spieghi! – lo ammonì. Walter sembrava fare di tutto per non guardarla negli occhi.
- Non c’è proprio niente da spiegare. Lasciami in pace. –
- Ma perché? Che ho fatto? –
- Che hai fatto? – Walter rise. Era una risata strana. Falsa, tagliente. – Bella domanda, miss Chicco di Caffè. Perché non provi a risponderti da sola? – India rimase talmente colpita da quelle parole che lasciò andare la sua maglietta, guardandolo con la bocca spalancata, incapace di formulare una frase sensata.
- Ma cosa… -
- Lasciami in pace! – ripeté rabbiosamente lui, voltandole le spalle e correndo via.

Che significa tutto questo?
Di qualsiasi cosa si trattasse, Veronica lo sapeva. E India l’avrebbe fatta parlare, a costo di tirarle fuori le parole con le pinze. Quando rientrò in classe, si diresse subito verso di lei e le si piazzò di fronte.
- O mi dici cos’è successo con Walter, o… o non lo so. Voglio solo saperlo. –
- Io… -
- E non dirmi che non hai idea di cosa sia successo. Tu lo sai benissimo, a differenza di me, visto che nessuno mi degna mai di una spiegazione! – Strinse i pugni mentre Veronica si torturava nervosamente ciocche di capelli tra le dita.
- Senti, te l’ho detto, non mi piace sta’ ‘n mezzo. Per favore, non prendertela con me, sbrigatevela da soli! – E non ci fu modo di farle dire altro.
Il sabato successivo, India decise di andare comunque in officina da Ezio: se Walter trovava sempre il modo di evitarla e scappare, a scuola, in un modo o nell’altro sarebbe riuscita a capire cos’era che non andava.
Si affacciò cautamente all’interno dell’officina. In un angolo, Ezio trafficava con un’auto piuttosto malandata. India si schiarì la voce. – Ehm… salve, Ezio. –
- Ciao, India. Cercavi Walter? –
- Veramente sì. Non c’è? –
- No, oggi non è venuto. – La ragazza cercò di mascherare la delusione.
- Oh, capisco. Va bene. Grazie lo stesso. – E se ne andò a testa bassa, rimuginando senza sosta. Chi restava? Decise di parlarne con Marco. Fu molto sconfortante per lei scoprire che Walter non rivolgeva più la parola nemmeno a lui.
- Ma perché? Perché, dico io?! – Il ragazzo allargò le braccia, sconfortato.
- Non ne ho idea, India. So solo che stare in banco con uno che manco ti guarda in faccia è una tortura! –
- E non ti ha detto quale sia il problema? –
- Ci ho provato, a chiederglielo, ma è convinto che io lo sappia… Non ci capisco niente. –
- Ma… non può averci visti, quel giorno, no? – India evitò di scendere nei particolari, ma Marco capì subito che si riferiva al giorno in cui aveva di nuovo tentato di baciarla… con discreto successo. Aveva creduto che tra lei e Walter fosse finita, e adesso… - Cioè, è entrato e uscito, non avrà avuto il tempo di salire, vederci e andarsene, in due secondi! –
- Ma no, non può essere niente di così… niente del genere, insomma. C’avrà i cavoli suoi. –
- Sì, anch’io ho i cavoli miei, ma non per questo incenerisco la gente con lo sguardo, pretendendo che tutti sappiano cosa mi frulla per la testa! – concluse lei, sconsolata. Quella situazione era frustrante.
- Dài, non ti preoccupare… Si sistemerà tutto. – Marco sembrò sul punto di allungare una mano e accarezzarle una guancia, ma si trattenne con la mano a mezz’aria. India pensò che fosse ancora imbarazzato per quello che era successo, ma subito dopo vide Walter passare a razzo dietro di loro, con la stessa espressione che manteneva ormai da quattro giorni. – Sì, però così quello inciampa nel suo mento! –
- Gli starebbe bene… - mormorò India, con lo sguardo fisso sui propri piedi.
- Ciao, India! – La ragazza fece quasi un salto all’indietro per la sorpresa di vedere Stefania materializzarsi di fronte a lei e Marco. – Come va? –
- Ehm… benissimo, grazie. – rispose, esitante.
- Tu e Walter avete smesso di studiare insieme? Eppure vi avevo detto che… -
- Ci siamo presi un periodo di pausa. – La risposta le uscì un po’ troppo in fretta, ma Stefania non sembrò farvi caso. La scrutò con espressione severa.
- Beh, vedete di darvi da fare. Mancano due mesi agli esami. Non vorrete mollare proprio adesso? –
- Oh, no, no… Certo che no. Riprenderemo tra pochissimo, tranquilla. –

Pochissimo. Già. O quanto ci vorrà per capire cos’ha Walter…
Stefania sorrise soddisfatta. – Bene. So che posso fidarmi di te. Buona giornata, ragazzi. –
- Già, fantastica… - borbottò Marco quando la donna si fu allontanata abbastanza da non sentirlo.
Dunque, Walter e Veronica erano gli unici a conoscere la causa di quell’improvvisa metamorfosi… Ma erano anche convinti che India sapesse tutto.

E invece no. Non so niente. Nessuno mi dice mai niente.
Non pensava ad altro da ore, stesa a pancia in giù sul suo letto, con Bambù ai suoi piedi, in attesa di qualche coccola. Gli diede una grattatina sulla schiena, e il cane alzò la testa, guardandola con i suoi grandi occhi color nocciola. Quando faceva così, sembrava quasi che sorridesse.
- Oh, Bambù, meno male che almeno tu sei contento. – sospirò India, voltandosi su un fianco. In quel momento, sentì lo squillare del telefonino. Si frugò nelle tasche e lo tirò fuori.
“Nuovo messaggio MMS”.
Mittente: Marco.
Cosa mai poteva volere Marco a quell’ora? Cliccò su “OK” e sullo schermo comparve una piccola immagine, accompagnata da un testo: “Forse è per questo che Walter si comporta così.
L’immagine era confusa, ma strizzando gli occhi India cominciò a distinguerne i contorni, e rimase paralizzata per lo stupore. Era una foto.
Non una qualsiasi.
Lei e Marco che si baciavano.
Solo che era stata scattata proprio nel momento in cui Marco l’aveva colta di sorpresa stringendola tra le braccia e incollando la bocca alla sua, e sembrava più un romantico quadretto che altro.
Ma Walter…? Cosa c’entrava Walter?
Senza più poter resistere, India digitò in fretta il numero di cellulare di Marco. Il telefono squillò solo una volta, prima che una voce sommessa e afflitta rispondesse: - Pronto? –
- Marco, cos’è questa storia? –
- Oh, Dio, India, abbiamo combinato un gran casino. –
- Abbiamo?! Vorrei proprio sapere cosa… -
- Rudi ci ha fotografati con il cellulare e ha fatto vedere la foto a Walter. – India sentì come un pugno allo stomaco. Anzi no, peggio. Deglutì, cercando di incassare il colpo.
- N-no… non ci posso credere. –
- Credici! – gemette Marco. – Io non lo so, non capisco… ha sempre avuto una certa propensione a fare scherzi idioti, ma non credevo che sarebbe arrivato a… - In altre circostanze, India l’avrebbe interrotto con il solito “Quel ragazzino mi odia!”. Ma ora, la faccenda era diversa.
- Quindi Walter ha… crede che io… oh, no, no, no! –
- Mi dispiace, India… -
- Ma che mi dispiace e mi dispiace! Oddio, e ora come… come gli parlo? Neanche mi vuole guardare in faccia! – Frenò a stento l’impulso di prendere a calci il comodino. Evidentemente anche Bambù avvertì il rapido cambiamento di umore, perché si allontanò a passo felpato, con la coda tra le zampe.
- C-cosa vorresti fare? –
- Non lo so, cavolo, non lo so! – Richiuse di scatto il cellulare e lo scagliò sul letto, prendendosi la testa tra le mani.

Pensa, pensa, pensa.
Ma c’era poco da pensare. Walter credeva che lei …! Non riusciva neanche a pensarci. E tutto per gli stupidi divertimenti di un teppistello di tredici anni…
E a scuola non andò meglio. Non avendo il tempo di rallegrarsi per il sorriso sempre meno spavaldo di Rudi, India tentò disperatamente di bloccare Walter per parlargli. Invano. Così decise di sfogarsi con Veronica.
- Scusa, mi stai dicendo che… -
- Che è tutto uno stupido equivoco! – Veronica si fece meditabonda.
- Mi sembrava strano! Tra me e me, pensavo che tu non fossi il tipo da mettere le corna al tuo ragazzo, ma quando Walter mi ha fatto vedere la foto… Non sapevo cosa pensare, te lo giuro! –
- Non ti preoccupare. Fosse questo, il problema più grave! –
- Certo, ora come fai a parla’ con lui? – India appoggiò il mento sul banco, sconsolata.
- Non ne ho idea, Vero. Walter mi evita come la peste. Se hai qualche suggerimento… -
- Mi dispiace, piccola. – Veronica le strinse affettuosamente una spalla. – Dev’essere terribile, vero? –
- Sì… terribile. –
- Se devi preparare ‘n piano d’azione, ti suggerirei di strozzare Rudi, come fase uno. Anzi no, meglio, quando va in bagno, entra dalla finestra e fotografalo seduto sul cesso! – Quella volta, neanche Veronica riuscì a farla ridere con le sue battute irriverenti.
Doveva parlare con Walter. Assolutamente. Anche a costo di farsi ricoprire di insulti. Ma doveva, o sarebbe impazzita, ne era sicura.

 

Michelle... hai ragione per quanto riguarda l'officina di Ezio... caspita, non ci avevo pensato completamente!! O_O che razza di fan dei cesaroni sono?!? Perdonami, ti prego! ^^
  
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