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Autore: Blake_    06/10/2013    14 recensioni
Aprii la porta e mi ritrovai un ragazzo alto e riccio che mi inchiodò subito con i suoi occhi verdi e rimasi lì immobile continuando a fissarlo un po' confusa..
Mi ripresi solo quando iniziai a notare il suo sguardo che andava su e giù lungo il mio corpo ricordandomi con imbarazzo in che modo ero vestita.
Presi la porta e la socchiusi leggermente in modo da mettermi dietro e non far vedere nient'altro, e a quanto pare questa mia azione lo fece divertire perché iniziò a ridacchiare.
- Bhè, non c'è motivo di nasconderti cara, ho già visto tutto quello che dovevo. - Disse con un sorrisetto stampato in faccia.
- Come scusa?! - Dissi scioccata.
MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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                                                                                                       33.Capitolo.

                                                                                          Sei innamorato di lei, Harry?

HARRY'S POV
Quella mattina fu il miglior risveglio di sempre, dopo la nottata migliore di sempre.
Nella scorsa serata avevo vissuto uno dei momenti più belli della mia vita, non avevo mai provato niente di simile. 
Lei, solo per me.
La sua dolcezza, la sua bellezza, la sua sensualità.
Cose a cui non avevo mai fatto caso con nessun' altra. Forse quella di ieri non era stata una notte di sesso no, non l'avevamo passata facendo quello.. ma facendo 
l'amore. Ne ero più che sicuro. 
C'era complicità, non foga.
C'era dolcezza, non fretta.
C'era la voglia di veder l'altro star bene, non il pensiero di soddisfare solo il proprio piacere.
C'era amore, non sesso.
Non era niente in confronto a quello che avevo fatto in passato, e anche se questa parola mi spaventava, di cosa altro si poteva trattare?

Mi aveva sempre fatto sorridere la visione di lei completamente aggrappata a me, al mio risveglio, ma dopo ieri, vederla ancora lì, dove tutte quante prima ormai 
erano già andate via, era una cosa che mi dava una sicurezza e una fiducia estrema.
Notai solo in un secondo momento che era già sveglia, così l'abbracciai forte all'improvviso, facendo sì che la sua risata fosse la prima cosa che avrei sentito per fare iniziare bene la mia giornata.

- Da quanto sei sveglia? - Le chiesi all'orecchio.
- Da poco. - Sorrise, contorcendosi dalla mia stretta. La lasciai e la feci girare verso di me, mentre mi guardava divertita.
- Buongiorno. - Disse mordendosi il labbro.
- Buongiorno. - Sorrisi, baciandola sul naso.
Mi stiracchiai e sbadigliai, strofinandomi gli occhi, per poi notarla osservarmi, come impaziente.
- Che c'è? - Chiesi curioso.
- Non voglio fare la rompipalle. - Borbottò affondando il viso nel mio collo. - Ma mi andrebbe di sentire la storia della promessa. - Finì facendomi il muso.
Per tutta risposta scoppiai a ridere e la strinsi a me.
- Ti sei svegliata con il pensiero!- E lei affondò di più il viso.

Dietro quella promessa c'era una storia più grande dietro, e Liam lo aveva già capito, ma nonostante sia sempre stato restìo a raccontarla ad altri, sapevo che di lei 
potevo fidarmi, e poi, glielo dovevo.
- Vuoi sapere tutto? - Chiesi guardandola negli occhi.
- Tutto quello che sentirai di dirmi. - Disse accarezzandomi.
Sorrisi convinto che nessun altro meriterebbe più di lei, le mie spiegazioni.

- Allora.. bhè, l'oggetto della mia promessa sai a cosa riguardava. E non l'avevo fatta così su due piedi, avevo iniziato a pensarci già quando io e te decidemmo di 
provare questa nostra cosa. Sapevo, o almeno speravo, che andasse a buon fine, e capii che tu.. bhè, che tu eri diversa dalle altre, e non avrei mai "approfittato" di te  in quel modo, così mi posi un limite, a me stesso.- Iniziai, notando di avere la sua completa attenzione.
- Un mese. Un mese di tempo per capire se tutto sarebbe andato bene, un mese per fare tutto ciò che non avevo mai fatto con nessun'altra.. un mese per capire che con te sarebbe stato speciale. - Continuai, giocando con i suoi capelli.
- Il fatto era che il mio stile di vita non mi piaceva per niente, anche se me ne andavo vantando in giro, avevo sempre voluto imparare a controllarmi e a dimostrare a me stesso che se sapevo pormi un obbiettivo, potevo portarlo a termine. Tu mi hai aiutato a cambiare, sei stata un po' la mia ragione. Ho sempre pensato che ormai non ne valesse più la pena per uno come me, ma il fatto che tu sia ancora qui con il sottoscritto e che tu mi faccia sentire qualcuno.. mi fa capire che anche io posso farcela. - Continuai sospirando.

Dopo qualche secondo di silenzio, dove forse Sarah stava elaborando ciò che le avevo appena detto, sentii la sua stretta intorno al mio petto aumentare.

- Harry.. non so per quale motivo tu abbia una tale bassa autostima di te stesso, davvero. Sei un bravo ragazzo, premuroso, dolce, intelligente, mi ispiri fiducia, mi fai 
divertire e mi sento al sicuro quando sono con te. Quindi non capisco da dove nascano tutte queste tue insicurezze, perchè devi credermi quando dico che.. tu, ne vali la pena. - Continuò guardandomi negli occhi, e appoggiando una mano sulla guancia.
La guardai negli occhi deglutendo, con il fiato mozzato per la convinzione con la quale mi aveva detto quelle cose, tanto che iniziai ad avere paura di deludere anche lei in qualche modo, come facevo sempre con tutti.
- Mi hai capito? - Continuò.
- Potrei rivelarmi una delusione.. - Dissi sottovoce, come una confessione che avevo il timore di fare.
- Per chi mai potresti esserlo, Harry? - Mi chiese dolcemente.

- ..Per la mia famiglia. - Bisbigliai poco dopo, serrando gli occhi.
Sentii la sua mano stringere la mia.
- Non so' che sia successo, ma sono sicura che non è così. - Disse con tono convinto, e avrei voluto solo baciarla per tutta la fiducia che stava mostrando nei miei 
confronti in quel momento.
- Non è così facile. - Ammisi, scuotendo la testa, con un sorriso mesto.
Sarah non fece nessuna domanda, così le raccontai per mia scelta, ciò che mi opprimeva.

- Mio padre.. - Iniziai, giocando con le dita della sua mano. - Con lui non avevo mai avuto un rapporto speciale, anzi, sembrava quasi mi evitasse come la peste. Ero 
il figlio che non aveva mai voluto. Interessi diversi, pensieri diversi. Eravamo due persone completamente differenti. Poi il lavoro era solo una scusa che usava per stare fuori casa più del dovuto, e mia madre.. lei non diceva mai niente e io mi chiedevo sempre il perchè. Solo una sera capii il motivo dei suoi silenzi.. li trovai a litigare, e mio padre un po' sbronzo le alzò le mani, ma lei reagì come se se lo aspettasse, quindi non ci volle molto a capire che non era la prima volta.. così non ci vidi più. Lei era la persona a cui volevo più bene in assoluto! Quella che si prendeva cura di me, che era sempre pronta a consolarmi e abbracciarmi qualunque cosa sarebbe successa.. così raggiunsi mio padre e lo colpii.. ma non solo una volta. Mi fermai solo quando non lo vidi più cercare di reagire.. Gli dissi con tutta la rabbia che avevo in quel momento di non tornare più.. e alla fine, fece quello che gli dissi. - Mi fermai a sospirare, poichè tutti i ricordi cominciarono a riaffiorare, e sentii Sarah stringermi la mano, per incoraggiarmi.
- Sapevo che quella era la cosa giusta da fare, e promisi che da allora in poi, mi sarei preso cura io, di mia madre e mia sorella.. ma non avevo idea di come. Iniziai a cercare qualche impiego, a lavorare giorno e notte, ma non era mai abbastanza, la situazione era complicata, perchè stavano entrambe male per questa storia, e io non sapevo cosa fare. Poco dopo mio padre ritornò, rivendicando che senza la sua presenza non saremmo riusciti a cavarcela, e promettendo che quell'episodio non sarebbe mai più capitato.. io non gli credevo, ma alla fine riuscì a ritornare a casa, ed io non ce la facevo a stargli accanto.. così me ne andai.-

- Le ho lasciate.. Hai capito?.. Insieme a lui, da sole.. anche se non ha mai più alzato un dito.. Non sono stato in grado di aiutarle, in niente. Mi ero imposto, mi ero ripromesso di badare a loro.. ma non ce l'ho fatta.. e mi sento un completo schifo, un buon a nulla.- Confessai frustrato.
Sentii le sue mani raggiungere le mie guance e con delicatezza alzare il viso, che per tutto il racconto avevo tenuto basso, per far sì che i nostri occhi si incontrassero.
- Non pensarlo, mai. Tu Harry, le hai difese, ti sei messo sulle spalle un grande responsabilità quando hai deciso di prenderti cura di loro. Gli vuoi veramente bene, e 
se credi che in qualche modo tu le abbia deluse, so per certo che ti sbagli di grosso. - Disse seria, continuando a guardarmi dritta negli occhi, per poi prendermi in un lungo abbraccio.

SARAH'S POV
Non avrei mai immaginato che Harry avesse passato una situazione del genere, e vedendo che tutto questo lo facesse stare male, rendeva maledettamente triste anche 
me. Lo racchiusi in un abbraccio per fargli capire che non era solo, e speravo lo capisse.
Rimanemmo così per un bel po' finchè non sentii Harry lasciarmi qualche bacio sul collo.

- Come stai? - Chiesi passandogli una mano tra i capelli.
- Ho la mia ragazza nuda nel letto, secondo te? - Mi sorrise malizioso.
Completamente scordata di essere senza vestiti, iniziai subito a sentire un calore farsi vivo in volto. 
Era ritornato il solito Harry, e ora avevo solo voglia di prenderlo a schiaffi se non fossi nuda e imbarazzata, ma almeno sapevo che stava meglio.
- Stupido. - Affermai, aggiustandomi le lenzuola sul petto.
Lui ridacchiò e si mise di lato per guardarmi.
- Sto benissimo, grazie a te. - Disse serio, lasciandomi un bacio sulla spalla scoperta.

                                                                                                               **

Dopo che ci rivestimmo e mettemmo apposto la camera, scendemmo in salotto trovando Liam, Zayn e Niall già svegli, guardarci, come chi la sapeva lunga, e in quel 
momento sarei voluta sprofondare. Ovviamente sapevano tutto e io ero imbarazzata da morire.
- Buongiorno.- Fecero in coro, sorridenti.
-'Giorno. - Risposi andando dritta in cucina, per evitare i loro sguardi.

Certamente non potevo godermi la giornata, perchè possedendo una mente masochista, elaboravo solo tutto quello che mi avrebbe portato a dei problemi.
Avevo un enorme quantitativo di cose a cui pensare, ma per quante ne fossero, solo uno era il fulcro, Harry.
Avrei voluto meglio riflettere a ciò che mi aveva confessato, la sua storia, il suo passato. Fargli capire che se avesse voluto un appoggio, io ci sarei stata, sempre e 
comunque. Alla promessa, alla notte che avevamo trascorso insieme, che credo rimarrà ben impressa nella mia mente. A cosa stavamo diventando piano piano, perchè Harry, ormai lo sapevo, non era una cottarella estiva.
Immersi i miei pensieri in una tazza di latte fresco che accompagnai con dei biscotti al cioccolato, evitando quelli rotti, che detestavo.
Avevo bisogno di parlare, di capire meglio tutti i pensieri di troppo che avevo nella testa, e Denise fu la prima persona che mi venne in mente.
Salii le scale raggiungendo la mia camera, buttandomi sul mio letto intatto, per recuperare il cellulare, e con mia sorpresa trovai un messaggio da parte sua.

Devi raccontarmi che avete combinato ieri sera o ti ammazzo! xx


Risi leggendo l'sms, così le risposi.

Recuperiamo l'uscita di ieri e ti racconterò tutto, ne ho bisogno! xx

Perfetto! Alle quattro al molo come sempre?

Andata! A dopo c: xx


Louis ritornò a casa ignaro di tutto, e sperai che ne rimanesse tale. Era solo a conoscenza del fatto che Harry mi avesse preparato una sorpresa in veranda.
Forse mi stavo tenendo un po' sulle mie con quest ultimo durante il pranzo, ma ero confusa, avevo bisogno di parlare con Denise, e finalmente le quattro arrivarono in 
fretta e la trovai lì ad aspettarmi.

Facemmo il nostro solito percorso molo-chiosco dei gelati-parco, e ci sedemmo sulle panchine.
- Lo sapevo che lo avreste fatto! - Disse felice e saccente.
Portai gli occhi al cielo, imbarazzata.
- Comunque l'ultimo aggettivo che avrei affibbiato ad Harry Styles è romantico. Non c'è che dire, mi hai lasciato senza parole. - Ammise, dopo che le raccontai cosa 
mi avesse organizzato.
- Già. -  Annuii con sguardo basso, mentre rigiravo il gelato nella mia coppetta.
- Ma?.. - Chiese con le sopracciglia alzate.
Sbuffai e piegai meglio le ginocchia verso il petto.
- Non lo so Denise! Lui non ha niente che non va, sembrerebbe sciocco da dire, ma è perfetto. Anche tutte le cose che prima ritenevo fastidiose e snervanti ora 
invece le adoro. Amo quando fa' il coglione, capisci? Quando mi fa' gli scherzi! Tutte queste cose prima mi mandavano su tutte le furie! Ora ci vivo di questo. Se  immagino solo per un momento Harry che finisce di giocare con me, mi sentirei mancare qualcosa, perchè è così che interagiamo. Poi mi sento sempre così bene quando sono in sua compagnia..serena, felice, al sicuro. E mi tratta in modo così.. speciale, io.. non lo so. - Sbottai nervosa, quasi in lacrime.
- Ehi, e che c'è che non va in questo? - Mi chiese, con le sopracciglia aggrottate, allungando un braccio verso di me.
- Denise, non posso, capisci? - Sospirai, passandomi una mano tra i capelli.
- Cosa? - Mi chiese confusa, ma con dolcezza.
- Innamorarmi di lui.-

HARRY'S POV
- Giuro Harry, se sorridi ancora ti do un pugno in faccia.- Sbottò Zayn, infastidito.
- Ma lascialo stare, è felice. - Rispose Niall, ridendo.
Era da stamattina che Zayn era innervosito dal mio sorriso, a parer suo, da ebete, che mi ritrovavo. Ma Niall aveva ragione, ero felice, semplicemente raggiante.
Lo lasciavo stare, non mi andava nemmeno di prendermela del perchè gli dassi tanto noia.
- Tanto neanche mi risponde.. guardalo. - Mi indicò il moro, mentre me ne stavo beatamente sdraiato in veranda.
Liam e Niall risero.
- Ragazzi, c'è da riempire il frigo! Chi viene? - Annunciò Louis, passando dalla porta.
- Eccomi!- Rispose Niall, alzandosi.
- Vengo anche io, devo comprarmi le sigarette. - Disse Zayn annoiato, allontanandosi dalla ringhiera.
- Non far prendere tante schifezze a Niall. - Raccomandò Liam a Louis, mentre il biondo era già entrato in casa.
- Ci provo. - Sorrise, salutandoci.

Io e Liam passammo il tempo a chiacchierare un po' mentre il sole era ancora luminoso in cielo.
- Non ti ho mai visto così felice come un bambino, sai? - Ammise.
- Sto bene. Davvero bene. - Sorrisi.
Lo strano silenzio di Liam che si andò a formare lo avevo interpretato, sapevo che aveva timore di farmi una domanda.
- Avanti, puoi chiedermelo. Non mi metterai in difficoltà. - Ridacchiai dopo un po'.
- Ne sei sicuro?- Mi chiese con la fronte aggrottata.
- Certo. - Lo guardai.

- .. Sei innamorato di lei, Harry? - Chiese con calma.
Sorrisi e mi misi le mani in grembo, guardando il cielo.
- Sai.. Credo proprio di si.-

SARAH'S POV
Ero divisa in due.
Una parte di me era completamente innamorata di quel ragazzo. Delle sue fossette, dei suoi occhi, dei suoi sorrisi, dei suoi atteggiamenti, comportamenti e sguardi. Il 
fatto che si confessasse così apertamente mi faceva rendere conto di quanto si fidasse di me, ed ero felice per questo. Ma l'altra parte era dubbiosa, confusa, spaventata. Questa storia stava diventando molto più grande, il mio volergli bene stava diventando più grande. Ma la vera domanda che mi ponevo era.. e quando l'estate sarebbe finita? Che fine avremmo fatto? Io avevo la mia vita, lui aveva la sua, abitavamo in due città diverse, e niente ci legava. Era l'estate che ci aveva fatto avviciniare, e alla fine sarà la stessa che ci farà dividere. Di questo avevo timore. Se gli avrei completamente aperto il mio cuore, sarei andata contro il devastamento più totale. Non volevo ritrovarmi nel mio letto a Londra a piangere per lui. Odiavo certe cose. Magari se avessi fermato tutto come stava, sarei stata ancora in tempo, o forse era già troppo tardi?

- Secondo me Sarah, ti fai troppi problemi. Dovresti rilassarti e vivertela. - Disse Denise, dopo che le confessai i miei timori.
- Non ce la faccio, penso sempre alle conseguenze. La fine sarà quando ognuno se ne dovrà tornare a casa propria a continuare quello che stava facendo, e di noi 
non ne rimarrà nulla.-
- Ma che ne puoi sapere! Siamo ancora agli inizi di luglio, l'estate è appena cominciata e tu pensi già alla fine. Avete due mesi di tempo, può succedere qualsiasi cosa! - Disse, dandomi una spinta.
Facendo due conti avevamo due mesi scarsi ancora, ma.. erano pur sempre due mesi.. no?
Forse Denise aveva ragione, dovevo calmarmi e vivere il presente. D'altronde quella razionale era lei al momento, io ero ancora un po' sotto sopra.
- Per quanto ne sai potreste lasciarvi! Vi incazzerete a morte e tu non vedrai l'ora di tornare a casa! Oppure se vi amerete davvero, una soluzione la trovere.- Disse 
scrollando le spalle.
Sospirai e sorrisi, continuando la passeggiata, confortata dalle sue parole, o almeno dalla metà.
Troppi problemi, troppi timori! Avevamo tempo, e io dovevo decidere a godermela, i problemi, caso mai se ne fossero presentati, li avrei affrontati a tempo debito.
Non dovevo fasciarmi la testa prima di essermela rotta, si diceva così, no?

- Hai ragione, basta pensarci troppo. - Sospirai, decisa.
- Oh, finalmente si ragiona!- Disse allargando le braccia.

- Comunque è da un po' che non parliamo di te e Mr. Malik, sai? - Le feci notare, con un sorriso sotto i baffi.
- Lo so, e mi andava bene così. - Ammise, sorridendomi fintamente.
- Io non ho mai capito cosa è che ti frena! Ammettilo, vi mangiate con gli occhi ogni volta che vi vedete, che aspettate a fare qualcosa? - Spiegai.
- Cos'è? Ora ci siamo scambiati i ruoli?- Fece con un sopracciglio alzato.
- Non cambiare discorso e rispondimi! - La guardai sottecchi.
- Ma che ne so, risulta un po' patetico ma aspetto che faccia qualcosa, perchè io di certo il primo passo non lo faccio. - Borbottò.
- E cosa aspetti di preciso? Un bacio, che già ti ha dato?? - Sottolineai.
- E che poi mi ha detto di dimenticare, trattandomi per altro sempre come se gli desse fastidio avermi intorno! - Ribattè subito.
- Denise, Zayn non ha mai avuto a che fare con le ragazze se non per portarle a letto, per quanto mi ha detto Harry.. -
- Si ma sai, se mi baciasse di nuovo non farebbe male a nessuno! - Sbottò acida.
Mi fermai in mezzo alla strada guardandola con un sopracciglio alzato.
- Allora è questo che vuoi? Un altro bacio?.. Perchè diavolo non crei la situazione o non ti avvicini a lui più del solito?- Spiegai gesticolando.
- ..Tu dici? - Chiese pensierosa.
- Dio Denise, se vi trovate a un palmo dal naso sicuramente controllarvi i brufoli sarà l'ultima cosa che farete! - Dissi esasperata.
- Forse hai ragione.. - Ammise sottovoce.
- Caspita come diventiamo stupide quando si tratta di queste cose. - Osservai, preoccupata.
- In effetti. - Disse ridendo, coinvolgendo anche me.


Rientrata da una serata con Denise, che anche questa volta mi aveva aiutata a riordinare i miei pensieri, raggiunsi i ragazzi che erano in veranda.
- Pizza stasera? - Chiesi, notando i cartoni sul tavolo.
- Già, Niall ha insistito. - Rispose Liam, rassegnato.
- Ehi, non si dice mai di no alla pizza! - Ammiccò.
Sorrisi e lo raggiunsi per chiedergli se avesse ordinato la mia preferita.
- Margherita con patatine ordinata, signora! - Fece con un gesto da perfetto cameriere, porgendomi il cartone.
- Oh, grazie mille. - Dissi portandomi una mano sul petto.

Harry non l'avevo ancora visto, era l'unico che mancava, ma non appena iniziai a farmi qualche domanda, sentii delle braccia avvolgermi da dietro, e un bacio essere 
posato sulla testa.
- Ciao. - Dissi sorridendo.
- Ciao. - Sorrise, abbassandosi all'altezza del mio volto.
- Si ciao anche a voi, ora prendi la pizza e vai a mangiare. - Disse Louis sbrigativo, allungando un cartone ad Harry.
Ridemmo ormai abituati all'acidità che usava, che potevo ben definire di irritazione e gelosia, Louis cercava sempre imperterrito di proteggermi da qualunque cosa ed 
ora che Harry sembrava avesse preso il suo posto, faceva scenate da prima donna che ci facevano sorridere tutti.
Anche Harry lo sapeva, e ci rideva su, non prendendosela mai troppo. Vederlo mi aveva riportato alla conversazione che avevo avuto con Denise, ma cercai di dimenticarmela. Aveva ragione, dovevo viverla e basta.

La cena proseguì piuttosto tranquillamente, parlammo e scherzammo come sempre, pensando anche a cosa fare nelle serate successive.
- Ragazzi, io devo fare un salto a casa perchè mi dispiace ammetterlo, ma mi manca la mia piccola. - Ammise Niall, triste.
Aggrottai le sopracciglia, non avendo la minima idea di cosa stesse parlando, mentre invece i ragazzi scoppiarono a ridere.
- In effetti si sente la sua mancanza. - Annuì Louis.
- Non è lo stesso senza di lei. - Disse Zayn, dispiaciuto.
- Ci passavamo certe nottate.. - Disse Harry, sognante.
Mi girai verso di lui, e se avessi potuto incenerirlo con lo sguardo sarebbe stato già un mucchietto di polvere. Ma di chi diavolo stavano parlando?
A quanto pare però, la mia reazione non passò inosservata e tutti quanti risero compreso Harry, il che mi fece pensare che quell'affermazione fosse stata fatta di 
proposito.
- La smettete? - Feci innervosita, incrociando le braccia.
- Ehi, stavo scherzando. - Disse, pizzicandomi una gamba, che allontanai.
- Non ti preoccupare Sarah, davvero. - Disse Niall, ridendo, il che non mi fece credere alle sue parole.
Continuai a tenere il bronciò sbuffando, mentre Liam si apprestò a spiegarmi la situazione.
- Parlano della Play Station, lasciali perdere. - Disse sorridendo, scuotendo la testa.
Roteai gli occhi guardandoli poi truce, mentre sghignazzavano, ed Harry mi fece un occhiolino che risposi con una linguaccia.


                                                                                                                   **

I giorni passavano e Niall era andato a recuperare la sua "piccola", che portò solo continue sfide che venivano lanciate durante l'arco della giornata, per ogni minima 
sciocchezza, come il chi perde lava i piatti, pulisce il bagno, e via dicendo. Queste poi, venivano disputate durante la tarda notte. Qualche volta li trovavo a imprecare o ad esultare davanti alla tv nel pomeriggio, e dopo un attenta analisi di come Zayn diventasse una bestia ogni volta che qualcuno gli facesse un goal, non sapevo se ridere o piangere. Harry non era un accanito giocatore, come neanche Liam, gli altri tre invece sembravano esserne dipendenti. Notai il comportamento di Zayn cambiare quando durante una partita si ritrovò Denise in salotto ad osservarlo. Taciturno, sguardo fisso sullo schermo, e non un minimo accenno di irrascibilità quando Niall segnava, il quale gli festeggiava intorno, approfittando della situazione. Sarei potuta seriamente scoppiare in una grossa risata, ma cercai di trattenermi.
Quei due finalmente decisero di smuovere la situazione e a quanto pare si ribaciarono di nuovo dopo una discussione avvenuta su quale thè fosse il migliore, tra il limone e la pesca. Non so esattamente come ci finirono a una cosa del genere, ma tutti li sentimmo bisticciare in cucina, dal salotto. Avevamo intuito che poi quell'improvviso silenzio si fosse placato con un bacio ma non ne fui sicura finchè lei non me lo confermò. Ero contenta che finalmente si fossero decisi, e con un'uscita che coinvolse tutti noi, riuscirono ad avvicinarsi e al dare il via ad altre uscite, però per noi off limits. 
Tra Emily e Niall pure sembrava andare bene, le aveva chiesto finalmente di uscire e lei gli aveva risposto subito di sì, iniziando poi però ad andare nel pallone quando ce lo raccontò. Io e Denise l'aiutammo a vestirla, truccarla e rassicurarla, e sentendo poi sia la sua versione che quella Niall, capimmo che la serata era stata magnifica e che entrambi si erano divertiti. 
Anche tra Louis ed El, e Liam e Kelly le cose andavano bene e io ed Harry, bhè.. non eravamo da meno.

Nei giorni successivi il caldo aumentava, e il bisogno di stare a mollo nell'acqua fresca prendeva per la gola tutti, così iniziai con i ragazzi ad andare più spesso in 
spiaggia.

- Possibile che tu sia ancora bianca come una mozzarella? - Disse ridendo Harry, mentre lo raggiungevo in acqua.
- Taci. - Borbottai, mentre lentamente avanzavo nell'acqua fredda.
- Lo sai che ci si butta tutta una volta, e non a piccoli passi come stai facendo tu? - Chiese, per poi avvicinarsi lentamente, abbassandosi fino ad avere l'acqua sotto il 
naso.
Sembrava un alligatore in attesa della sua preda, e quell'espressione non mi piaceva affatto.
- Harry, non ti permettere. - Lo indicai severa, intuendo già cosa volesse fare.
Prima che potessi dire altro mi afferrò e mi portò giù con se, per poi lasciarmi andare.
- Brutto idiota! - Urlai una volta salita in superficie, stropicciandomi gli occhi.
- Poverina. - Disse in tono fintamente dispiaciuto, abbracciandomi e accarezzandomi la testa come una bambina.
Una volta che non sentii più gli occhi bruciare allungai le mani sul suo viso e iniziai a stroppicciargli la faccia, esattamente come facevano i bambini piccoli quando 
venivano presi in braccio ma volevano scendere.
Lui si divincolò divertito e dopo si riabbossò in acqua facendo emergere solo i suoi occhi che risplendevano chiarissimi grazie al sole e il mare.

- Abbassati anche tu. - Borbottò dopo un po', mentre mi avvicinavo di più alla riva, dove l'acqua ora mi arrivava quasi sotto il sedere.
- E perchè? - Alzai un sopracciglio mentre mi aggiustavo i capelli, portandomeli di lato.
Lui senza rispondermi si alzò, mostrandomi nuovamente il suo fisico, a mio avviso, maledettamente perfetto, che nascondeva abbassato nell'acqua da un po', e poi mi 
avvicinò a se.
- Ma che hai ora? - Gli chiesi, visto il gesto inaspettato.
- C'è troppa gente.. che guarda. - Disse aggrottando le sopracciglia, forse per il sole o per altro, guardando verso la riva che era alle mie spalle.
Roteai gli occhi e portai le mani al suo collo, azione che fece girare la sua testa verso di me.
- Finiscila. - Sorrisi.
- Sei in costume. - Continuò lui con la sua espressione corrucciata.
- Anche tu. - 
Lui sbuffò portandomi poi giù con lui, fino a farmi quasi stendere.
Adoravo quando faceva il geloso, ma certe volte poteva risparmiarselo. Eravamo tutti in costume lì, non potevo mica nascondermi in acqua per tutto il giorno!
- Sei un caso perso. - Ridacchiai comunque.
- Solo io posso guardarti. - Disse avvicinandosi, sfiorandomi il naso.
- Ma davvero? - Chiesi divertita con un sopracciglio alzato.
- Già. - Fece, annuendo convinto.
Sorrisi e mi guardai intorno per poi passargli affianco e allontanarmi.
- Dove vai? - Mi chiese confuso.
- Allontaniamoci un po'. - Dissi avanzando per qualche metro finchè da in piedi l'acqua non mi sfiorasse il mento.
- Ehi, fermati qui. - Fece toccandomi il braccio e traendomi a se.
- Non preoccuparti, non ho intenzione di raggiungere l'acqua alta e affogarmici. - Ridacchiai.
- Non lo permetterei. - Disse con sguardo di rimprovero.
Mi morsi internamente il labbro per trattenere un sorriso spontaneo che stava per nascere da quella sua affermazione.

- Mi ci porteresti tu? - Chiesi innocentemente.
- Dove? - Chiese aggrottando la fronte.
- Di là. - Indicai l'acqua più profonda alle mie spalle.
- Sarah, non sai nuotare bene, è meglio rimanere qui, dove ti so al sicuro. - Fece guardando malamente il mare alle mie spalle.
- Mi aggrappo a te, dai! Ci allontaniamo di pochissimo, dove vuoi tu. - Lo pregai, sorridendo.
Lui dopo vari sbuffi e occhi ruotati si decise a darmela vinta.
- Rimanimi sempre attaccata, guai a te se mi lasci. - Disse serio, guardandomi dritto negli occhi.
- Ti starò appiccicata come un koala al suo albero. - Feci sorridendo, aggrappandomi al collo, e al suo bacino con le gambe.
Una volta che si assicurò di avermi ben stretta, avanzò verso l'acqua sempre più profonda.

- Qui è gelata. - Dissi sentendomi un brivido lungo la schiena.
- Vuoi tornare indietro? - Mi chiese subito.
- Harry. - Lo richiamai guardandolo con un sopracciglio alzato.
- Va bene, va bene. - Disse avanzando ancora un po' e poi fermandosi.
- Ecco qui ci tocco a mala pena. - Mi informò, mentre io cercai di nascondere al meglio la mia piccola imminente ansia.

- Si sta bene qui. - Riflettei poi, notando la poca gente intorno e il chiasso della riva ormai lontano, mentre giocavo con i suoi capelli, alla base del collo.
- Già. - Rispose dando uno sguardo prima alle mie spalle e poi a me.
- Sei contenta ora? - Mi chiese.
- Si, grazie. - Risposi, grata per avermi portata lì, nonostante non ne fosse entusiasta, lasciandogli un veloce bacio.
- Mmm, sai che non mi piace quando mi baci così. - Disse, guardandomi con le sopracciglia aggrottate.
- Lo so. - Risi consapevole del fatto che ad Harry i piccoli baci non piacevano, perchè troppo veloci e "privi di coinvolgimento".
- Allora dammene uno come si deve. - Disse, osservandomi le labbra.
- Uno bello? - Chiesi sorridendo.
Lui mi sorrise, annuendo per poi avvicinare le labbra al mio orecchio.
- Prendi un bel respiro. - Mi sussurrò.
Non capii cosa volesse dire, ma quando lo vidi lentamente abbassarsi, inspirai e ci immergemmo insieme per scambiarci insieme un lungo bacio sotto le onde del 
mare.

Fu bellissimo, ma allo stesso tempo particolare. Ogni suono sotto l'acqua era ottavato, compresso, e l'unica cosa che sentivo era solo Harry, lì con me.


C'erano vari pomeriggi che passavamo a casa, e tra una cosa e l'altra, a mia sorpresa, anche la play station ci aiutò a intrattenerci.

- Zombie, calcio o lotta? - Mi chiese mostrandomi le custodie dei giochi, mentre se ne stava seduto con le gambe incrociate, per terra.
Rimasi a guardarlo perplessa.
- Ci sono solo questi?- Chiesi.
- Niall se li è riportati gli altri.- Mi informò continuando a rovistare tra i vari cd.
- Proviamo con il calcio allora. - Dissi scrollando le spalle.
- Sicura? Le sai almeno le regole? - Mi chiese ridendo.
- Lascia fare, le capirò giocando. - Dissi, allungandomi per prendere un joystick, mentre lui mi raggiungeva sul divano.
Scegliemmo le squadre e iniziammo a giocare, o almeno ci provai. Non sapevo ne dove andare, ne cosa fare e ne a che porta avrei dovuto fare goal.
Harry non la smetteva di ridere dopo un mio esulto per quello che poi scoprii fu un autogoal, e capito da entrambi che quel gioco non era cosa per me, provammo 
con gli zombie.

- Squadre avversarie o la stessa? - Mi chiese mettendo le impostazioni, risedendosi sul divano.
- Avversarie, perchè qui Styles, ti straccio, me lo sento! - Ammiccai, andandomi a sedere tra le sue gambe.
- Convinta tu. - Rise, poggiando il mento sulla mia spalla.
Quanto mai poteva essere difficile ammazzare degli zombie? Poi non avevo la minima idea di come Zayn e Niall ne fossero praticamente dipendenti.
L'inizio non fu uno dei più belli, c'erano questi cosi che spuntavano da tutte le parti, per di più spaventandoti, e tra le varie risate di Harry e poi anche tra le mie, riuscii 
a capire il meccanismo.

- No un'altra per favore! - Lo pregai, portando la testa indietro, per poggiarla su di lui.
- Sarah è da tre ore che stiamo giocando. - Disse facendo una smorfia.
- Lo so che è da tre ore che perdi, ma un'ultima partita, dai!! - Gli chiesi sorridendo.
Lui dopo che mi ebbe lasciato un'occhiataccia, sbuffò e mi accontentò.
Aveva provato a lasciarmi vincere le prime volte, e me ne ero accorta, così lo minacciai di non farlo mai più.
Dopo un po' uccidere tutti quegli zombie mi stava riuscendo facile e Harry mi guardava male perchè lo stavo completamente stracciando, come avevo detto sarei 
riuscita a fare.
Ora capii perchè i ragazzi ne erano dipendenti, quel gioco era fottutamente divertente.




HARRY'S POV
Il nostro mese era già passato e lo festeggiammo trascorrendo una nottata in spiaggia, dove cercai di farle fare il bagno, ma con scarsi risultai, perchè completamente terrorizzata dall'acqua, popolata a quell'ora a suo dire, da strane creature. Dopo averla presa in giro tutto il tempo, passai grazie a lei, un'altra stupenda serata.

Le settimane scorrevano veloci, ma non c'era niente a cui pensavo se non vivermele giorno per giorno.

- Sai andare sullo skate? - Le chiesi, riesumandone uno dal garage di Niall.
Ci aveva portato con se per il compleanno della madre, che aveva tanta voglia di rivedere Sarah, così li accompagnai.
- No, però ho sempre voluto provarci, tu? - Chiese, sorridendo.
- E' da un po' che non ci vado in effetti. - Ammisi, rigirandomelo tra le mani.
Mi venirono in mente tutte le cadute e le ginocchia sbucciate che mi facevo, perchè andavo sempre troppo veloce, ma poi imparai a cavarmela egregiamente.
- Dove ti aveva detto che stavano le bottiglie? - Mi chiese poi, guardandosi intorno.
- Sopra il mobile nero. - Le indicai, salendo sulla tavola.
- Non ti fare male. - Sorrise, raggiungendomi dopo aver preso le bevande.
- Ehi, ero piuttosto bravo con questi. - Dissi avanzando con una spinta, lungo il garage.
- Ragazzi, le avete trovate? - Ci chiese Niall, scendendo dalle scale.
- Eccole. - Rispose lei, alzandole.

- Sai, ce ne devo avere un altro di quelli, qui in giro. - Mi disse Niall, indicando lo skate e guardandosi intorno.
- Con chi ci andavi? - Chiesi riprendendolo in mano.
- Con Greg, mio fratello, ci passavamo i pomeriggi. - Sorrise.
- Non sai dov'è l'altro? - Gli chiesi, guardando in giro.
- Mm.. quello che hai tu è il mio, ma mi sembra che l'altro sia sullo scaffale. - Disse avvicinandosi ad esso.

- Eccolo, infatti. - Disse, alzandosi sulle punte per recuperarlo.
- Te li potrei rubare per domani? - Chiesi, speranzoso.
- Ehm, si certo, ma che ci devi fare? - Mi chiese curioso, porgendomelo.
- Un giro. - Dissi, guardando Sarah, sorridendo.


- Non dovrei indossare tipo delle ginocchiere o un casco? - Disse mentre le porgevo lo skate.
Risi mentre posavo il mio per terra e guardavo la sua faccia preoccupata.
- Non devi mica farci le acrobazie, devi proseguire dritto, con calma, e poi ci sto io affianco a te a impedirti di ruzzolare, o investire qualcuno. - Le dissi divertito, 
mettendoci un piede su.
- Va bene. - Sbuffò, imitandomi.
- Il molo è dritto, quindi non ci sono buche o dossi, sta tranquilla. Tu datti delle piccole spinte con l'altro piede e quando te la senti metti anche quello sulla tavola, 
ok?- Le chiesi porgendole la mano.
- Ok. - Fece decisa, stringendola.

Dopo vari tentativi dove si bloccava perchè aveva paura di mettere l'altro piede sullo skate o perchè non ci riusciva, finì finalmente col farcela e mano nella mano 
proseguimmo per tutto il molo e dopo anche un po' per la strada. 
Eravamo usciti al tramonto e ne approfittammo per raggiungere la scogliera e guardarcelo insieme da lassù.
Era bello averla per questi pomeriggi, passati nella più estrema semplicità. La guardavo assorta, con il vento che le faceva spostare qualche ciocca davanti al viso qui, 
così come prima sul molo, mentre era concentrata a non cadere dallo skate. La stringevo a me e la baciavo, erano cose come queste che mi facevano stare bene.


Qualche volta capitava qualche temporale estivo, e la maggior parte delle volte noi rimanevamo intrappolati in casa e gli altri sempre bloccati fuori.

- Ho voglia di torta. - Disse. - Con la panna. - Aggiunse guardando dentro la sua tazza di thè.
- Falla fare a Niall quando torna. - Sorrisi, spostando leggermente la schiena che avevo appoggiata sulla ringhiera delle scale.
Molte volte ci ritrovavo seduti sugli scalini a parlare, era un luogo insolito, ma che sentivamo intimo.
Sarah era esattamente davanti a me, appoggiata al muro, seduta con una gamba piegata tra le mie e l'altra sulla mia coscia. 
- Ma io la voglio ora. - Sbuffò, come una bambina.
- Allora falla tu. - Dissi semplicemente mentre mi guardava sottecchi.
- Non la voglio più. - Ammise poi, poggiando la testa al muro, ridacchiando.
- Pigrona. - Risposi sorridendo, prendendo poi un sorso di thè.
- Che hai voglia di fare? - Mi chiese a bassa voce, muovendo il piede che avevo vicino.
- Tu che vuoi fare? - Le chiesi accarezzandole la gamba scoperta che aveva appoggiata sulla mia.
- Non lo so, ho chiesto a te. - Sorrise, stiracchiandosi per poi poggiare la tazza sullo scalino in alto.
- Avrei un'idea, ma se caso mai la declinassi dovresti correre a metterti qualcosa addosso. - Mormorai guardandola.
Indossava un maglione largo e delle culotte, se poi vogliamo contare i calzini. Ma nessun pantalone copriva le gambe, che stavo accarezzando in quel preciso 
momento. E se avesse programmi diversi da quelli che alla vista di quella mìse, avevo già fatto, faceva meglio a seguire il mio consiglio.
- E sentiamo, quale sarebbe la tua idea? - Chiese mordendosi il labbro, maliziosa.
- Forse a parole non riuscirei a rendere l'idea. - Le dissi avvicinandomi al suo viso.
- Allora sembra non resti altro che mostrarmela. - Rise sfiorandomi il naso e mettendo anche l'altra gamba sulla mia coscia in modo che potessi alzarla senza 
problemi.
La baciai e la portai su con me, per farla nuovamente mia.



SARAH'S POV
I giorni scorrevano veloci, non mi rendevo nemmeno conto di quanto tempo fosse trascorso da quando ero arrivata qui. Così tanto, ma allo stesso tempo così poco.
Con Harry avevo passato tanti momenti e tante giornate stupende ma, non sempre tutto andava bene, come alcuni litigi che avvenivano sopratutto quando frequentavamo dei locali, nei primi tempi.


- Perchè devi sempre fare l'idiota? - Dissi irritata, mentre sbattevo forte la portella dell'auto, una volta entrataci dentro.
- Non faccio sempre l'idiota. - Rispose arrabbiato, raggiungendomi, e sbattendo la sua.
- Era retorico Harry, non dovevi rispondere. - Dissi alzando una mano e guardando fuori dal finestrino.
- Sei tu che hai dato retta a quel tipo. - Disse arrabbiato.
- Cosa? Io non ho dato retta a nessun tipo! Sei tu che ti sei fatto milioni di film in testa! - Sbottai, girandomi verso di lui.
- Non ti toglieva gli occhi di dosso, ecco perchè! - Mi spiegò, alzando il tono della voce.
- Ma non dovevi certo avventarti sul mio collo! - Sbottai mostrandogli il segno che mi aveva lasciato.
- Almeno ha capito che si doveva togliere dai piedi. - Disse a denti stretti.
- Harry non mi va' per niente che mi usi per far capire agli altri di chi sono! Smettila di stare sempre a marcare il territorio, io sto con te, degli altri non mi interessa, lo 
vuoi capire si o no? - Chiesi allargando le braccia.
Sbuffò e abbassò il capo per poi guardare fuori al finestrino.

- E'.. che mi da' fastidio. - Borbottò arrabbiato.
- Anche a me da' fastidio come ti guardano le altre, ma cerco di ignorarle e devi farlo anche tu, ok? Se no di questo passo non risolveremo mai niente. - Dissi, seria.
Lo vidi poi rilassare le spalle e guardarmi.

- Anche a me delle altre non interessa. Voglio solo te. - Confessò dopo un po', silenziosamente.
Mi allungai e lo abbracciai, cosa che contraccambiò all'istante.


Più avanti i locali non furono più un problema, o meglio, quelli che cercavano di farceli creare, ovvero ragazze senza pudore e pervertiti ubriachi. Noi li evitavamo semplicemente. Qualche altro battibecco poteva venire per opinioni differenti o quando entrambi pensavamo di avere ragione.

- Te l'avevo detto che avresti dovuto girare a destra. - Dissi come una cantilena mentre tenevo poggiata la testa sul finestrino.
- Te la smetti di dire, "te l'avevo detto"?! - Sbottò irritato.
- Ma è vero. A quest'ora se mi avessi dato ascolto li avremmo già raggiunti da un'ora ma tu devi sempre fare l'uomo della situazione!- Spiegai scocciata.
- Che diavolo vorrebbe dire? - Disse mentre cercava di fare inversione con la macchina.
- Che voi ragazzi dovete sempre fare "i so tutto io" e gli eroi. Non sapete accettare i consigli perchè sicuri di farcela da soli sempre e comunque. - Dissi guardandomi 
intorno.
- Il bue che dice cornuto all'asino! Se qui c'è "una so' tutto io", quella sei tu cara. - Disse con ovvietà.
- Come scusa? - Chiesi staccandomi dal sedile, e girandomi verso di lui. - Io non faccio "la so' tutta io", magari sei tu che sei ignorante. - Gesticolai.
- Mi stai dando dell'ignorante? - Alzò un sopracciglio, distogliendo per un attimo gli occhi dalla strada per guardarmi, mentre teneva tese, le braccia sul volante.
- Mm.. fammici pensare,si, l'ho appena fatto!- Affermai.
- Ma tu guarda che faccia tosta! Se sei intelligentona come dici, avresti saputo indicarmi la strada da quello che Liam ci aveva detto!- Disse, socchiudendo gli occhi.
- C'è differenza tra essere intelligenti e veggenti. Io non ci sono mai venuta da queste parti, se mi dice di voltare ad una cavolo di quercia, posso minimamente sapere 
a quale diavolo si riferisce? - Alzai la voce, allargando le braccia.
- Però mi riempi la testa di 'gira a destra'e 'gira a sinistra'! Se non sai la strada, porca vacca, stai zitta! - Disse alzando una mano dal volante, per farmi segno di tenere la bocca chiusa.
- Tu zitta non me lo dici, perchè l'unica cosa che mi ricordavo bene era 'gira a destra al bar "Papillon" ' e tu che fai? Giri a sinistra!- Dissi tenendo la voce alta.
- Bene, ritorniamo a questo diavolo di Papillon e giriamo a destra! - Sbottò, aumentando la velocità.
- E non ti incazzare, rallenta. - Dissi ributtandomi sullo schienale, sbuffando.

- Certe volte mi fai veramente infuriare.- Disse, qualche minuto dopo, sospirando, più calmo.
- Me ne sono accorta, avevi cambiato colore. - Ammisi, portando una mano vicino al viso.
- Il bar lo abbiamo superato, immagino quella sia la quercia. - Disse indicando con un cenno, il grande albero che si parava davanti ai nostri occhi.
- Già.. a quanto pare siamo arrivati. - Sospirai, ravvivandomi i capelli, dopo che ebbe svoltato.

- Calmata? - Mi chiese dopo aver spento la macchina, girandosi le chiavi tra le mani.
- Io si, tu? - Lo guardai, tenendo la testa poggiata sul sedile.
- Anche io. - Disse annuendo e poi guardandomi. 

- Scusa se ti sono stata troppo addosso e ho continuato a chiamarti idiota dopo che ci siamo persi. - Dissi a bassavoce, toccandomi l'orlo del vestito.
- Scusa anche me se non ti ho dato ascolto prima, pensavo di ricordarmi le indicazioni. - Disse lui, giocherellando con le scanalature della chiave.
- Pace? - Sorrisi, guardandolo.
- Pace. - Rise, baciandomi.


.. Anche se alla fine, risolvevamo sempre.

Blake's Corner.
Che mi scuso più a fare? LOL
No veramente, mi dispiace farvi aspettare così tanto, ma sono a corto sia di tempo che di idee. çwç
Per mandare avanti la storia ho pensato di fare questi piccoli flash tra Harry e Sarah, raccontando le piccole cose successe, spero di trovare qualche idea carina in questi giorni per non farvi aspettare oltre!
Spero che questo capitolo via sia piaciuto, e fatemi sapere che ne pensate con una recensione 

Grazie mille a tutti xx
  
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