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Autore: LunaMoony92    06/10/2013    3 recensioni
Da quando aveva scoperto che Harry aveva la Mappa del Malandrino, passava il suo tempo libero a osservare i suoi movimenti, per assicurarsi che non si cacciasse nei guai. Era rimasto molto sorpreso quando gliel’aveva confiscata, un misto tra la felicità e l’arrabbiatura: poteva seriamente cacciarsi nei guai. L’aveva rimproverato, ma, dentro di sé, era molto felice che l’avesse trovata. Dopo tutto, era sua di diritto.
Una storia che ha come protagonista Remus. Secondo me è stato un pò messo da parrte, non è stato molto considerato da Harry per tutti i sacrifici che ha fatto per lui e questo è il modo in cui avrei voluto andassero le cose.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Da quando aveva scoperto che Harry aveva la Mappa del Malandrino, passava il suo tempo libero a osservare i suoi movimenti, per assicurarsi che non si cacciasse nei guai. Era rimasto molto sorpreso quando gliel’aveva confiscata, un misto tra la felicità e l’arrabbiatura: poteva seriamente cacciarsi nei guai. L’aveva rimproverato, ma, dentro di sé, era molto felice che l’avesse trovata. Dopo tutto, era sua di diritto. Aveva contribuito anche suo padre alla sua realizzazione, anzi, forse lui più di tutti, con quel suo mantello dell’invisibilità. Che  bei tempi quelli! Erano spensierati, felici, uniti: Lunastorta, Ramoso, Codaliscia e… Felpato.  
Un moto di rabbia e malinconia lo colse. Pensare di aver perso tutto questo lo faceva sentire male, ogni giorno. La sua non era stata una vita semplice. Morso da un lupo mannaro quando era piccolo, aveva passato la sua infanzia nascosto, sempre da solo, a sentirsi “sporco” e “indegno” di qualsiasi affetto.
Poi Silente aveva cambiato la sua vita. Gli aveva permesso di frequentare la Scuola di Stregoneria e Magia di Hogwarts e da quel momento aveva preso a vivere.
Ridestatosi dai suoi pensieri malinconici, si ricordò perché era li. Aveva giurato a se stesso di proteggere Harry dal momento in cui l’aveva incontrato di nuovo, soprattutto adesso che c’era un assassino in circolazione che voleva ucciderlo.
Un assassino. Il suo ex migliore amico. Colui che mai si sarebbe aspettato potesse tradire Lily e James. All’inizio si era rifiutato di crederci. Ma quando le prove si fecero schiaccianti, suo malgrado, dovette cedere. Ma forse, nel suo profondo, non ci aveva creduto mai veramente.
Guardando la mappa vide ciò che si aspettava: Harry, Ron e Hermione stavano andando da Hagrid per l’esecuzione di Fierobecco. Sorrise. Quei ragazzi gli ricordavano maledettamente i suoi anni a Hogwarts. Probabilmente, come lui e i suoi amici avevano fatto innumerevoli volte, avevano usato il Mantello dell’Invisibilità di James. Decise che non li avrebbe disturbati, ma avrebbe comunque controllato che tornassero ai loro dormitori sani e salvi.
Stava scrutando la Mappa, sorridendo di Silente che faceva su e giù nel suo studio quando, ad un tratto, vide una cosa che lo sconvolse. Harry, Ron e Hermione erano usciti dalla capanna di Hagrid, ma adesso con loro c’era qualcun altro. Sussultò leggendo quel nome. Non poteva essere, lui era morto, l’aveva ucciso Black insieme a tutti quei babbani, ormai 12 anni fa. Sgomento, si prese la faccia tra le mani.
E se… Senza indugiare, prese il suo mantello e partì alla volta della Foresta Proibita. Se aveva capito bene, forse c’era una possibilità per Harry di avere di nuovo una famiglia. E anche per lui. Seguendo la Mappa, vide che i tre ragazzi avevano incontrato anche Black che adesso stava trascinando due di loro attraverso il tunnel sotto al Platano Picchiatore. Certo, Black quel tunnel lo conosceva bene.
Durante i loro anni a Hogwats ci erano entrati un sacco volte, da quando James, Peter e lui erano diventati Animaghi per assisterlo durante le sue dolorose trasformazioni durante la Luna Piena.
Arrivato davanti al Platano, non c’era più nessuno. Dovevano già essere dentro. Mormorò un Immobilus e l’albero si bloccò di colpo. Prese ad entrare nel tunnel. Che strano entrarci da solo, pensò.
Arrivato nella Stamberga Strillante, sentì delle urla provenire dal piano superiore. Corse nelle scale, spalancò la porta con un incantesimo e gli si presentò davanti una scena davvero raccapricciante. Harry sovrastava Black, la bacchetta puntata contro di lui e uno sguardo sconvolto e bramante vendetta che mai avrebbe voluto vedere, Hermione e Ron accasciati a terra. Ron, probabilmente aveva la gamba rotta e stringeva convulsamente il suo topo Crosta.
Subito gridò: Expelliarmus! Afferrò le bacchette dei tre ragazzi al volo e, voltandosi verso Sirius, disse:
”Dov’è, Sirius?” I ragazzi parvero sconvolti alle sue parole.
Black lo guardò con un espressione vuota, come se non l’avesse nemmeno visto. Poi, molto lentamente si mosse, alzò la mano e indicò Ron. I ragazzi sussultarono, ma lui aveva capito.
Finalmente tutto gli era chiaro. Aveva sempre avuto ragione sul suo migliore amico. Si erano scambiati senza dirglielo, Peter era il custode segreto che aveva tradito i Potter, non Sirius. Ma perchè non gliel’avevano detto? Adesso non aveva importanza. Stava abbassando la bacchetta, un momento dopo era al fianco di Black, gli afferrava la mano, lo aiutava a rialzarsi e lo abbracciava come un fratello. Harry urlò. “Io, io le credevo! Io pensavo di aver trovato di nuovo qualcuno che potesse essere la mia famiglia e invece lei era amico suo!”
 Ancora preso dall’abbraccio con Sirius, Remus faticò a rispondere. Dopo 12 anni aveva ritrovato un amico che credeva un traditore, tutti i tasselli erano tornati al loro posto e si sentiva felice come ormai non lo era da troppo tempo. Lentamente poi rispose. “Ti sbagli” disse. “Per dodici anni non sono stato amico di Sirius, ma ora lo sono... Lascia che ti spieghi...” E prese a raccontare di come erano andate le cose. 
Raccontò della sua licantropia, della sua amicizia con James, Sirius e Peter. Di come i suoi amici erano diventati Animaghi (e qui non potè non sentirsi in colpa) per affiancarlo durante le sue trasformazioni. Dell’Incanto Fidelius, della morte di Lily e James e del tradimento di Sirius, che in realtà non aveva alcuna colpa.
Il pensiero che Sirius avesse scontato 12 anni di prigionia ad Azkaban da innocente lo colpì come una lama, mozzandogli il respiro. Prese fiato e, guardano Sirius, gli chiese di continuare suo posto. Lui non conosceva questa parte della storia. Sirius, che stava perdendo la pazienza, cominciò a raccontare di come Peter avesse finto di morire per mano di Sirius, mozzandosi un dito per far credere che fosse rimasto solo quello di lui. Peter, che aveva passato informazioni per un anno a Voldemort e, infine, gli aveva confidato il nascondiglio segreto dei Potter. A queste parole, Sirius e Remus si guardarono e Remus capì. Sirius aveva dubitato di lui, aveva creduto che fosse stato lui il traditore.
Ma non si risentì. D’altronde non poteva incolpare l’amico, aveva fatto anche lui la stessa cosa.
E poi accadde tutto in un attimo: finito il racconto, Remus e Sirius puntarono le bacchette su Crosta, che si trasformò in un omino basso e grassottello, con una grossa chiazza calva sulla testa. Nel vedere l’ex amico, i due provarono un moto istintivo di rabbia e voglia di vendetta ma Harry li fermò. Disse loro che non l’avrebbero ucciso, ma portato dai Dissennatori.
Tutto sembrava finito. La verità era venuta a galla, i due amici si erano ritrovati e per Remus questo voleva dire che finalmente Harry avrebbe avuto una famiglia. Sarebbero stati, tutti e tre, una famiglia. James e Lily avrebbero voluto così.
E, dopo aver legato Peter, corse verso Harry, che aveva un’aria smarrita e gli occhi sgranati, ma rallentò di botto. Harry stava parlando con Sirius: gli aveva rivelato che era il suo padrino e che, finito tutto, sarebbero potuti andare a vivere insieme. Remus si bloccò, sentendosi un po’ stupido per aver pensato che potessero una famiglia tutti e tre. Lui non c’entrava niente. Era solo il professore di Harry, pensò rabbuiandosi. Harry lo considerava solo come professore, niente di più e fece per andare via.
Ma Harry si voltò verso di lui e lo fermò. Guardò per un attimo Sirius che annuì e parlò. “Professor Lupin… Cioè, Remus?” Il licantropo si voltò di scatto, il cuore in gola dopo aver sentito quelle parole. “Mi chiedevo, cosa farai adesso? Insomma, sei stato amico dei miei genitori, mi hai tenuto in braccio quando ero piccolo. Per tutto quest’anno non hai fatto che proteggermi, insegnandomi più di quanto nessun altro abbia mai fatto. Beh… Volevo chiederti se volevi venire anche tu a vivere con noi.” disse impacciato. Remus aveva un’espressione di vera sorpresa e Sirius non potè che ridere.
 “Credevi che ti avrei lasciato solo, eh Lunastorta?”disse allora. “Credevi che i Malandrini potessero stare lontani adesso che ci siamo ritrovati?” Remus non riuscì a parlare, mosse le labbra e ciò che uscì fu solo
un: ”Grazie”, ma che conteneva tutto l’affetto e la gratitudine che provava per loro. Da lì avrebbe ricominciato a vivere di nuovo.
  
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