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Autore: mistery dragon    06/10/2013    4 recensioni
Si dice che per gli insegnanti, gli alunni bravi o meno rimangano sempre nei loro cuori.
Ma per Zoro Roronoa , maestro di italiano di una scuola elementare, c'è un bambino che sconvolgerà addirittura tutta la sua vita.
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Sanji, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Can I Call you Dad?'
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Capitolo 10-
Sanji si svegliò lentamente. Non aveva ancora una visuale chiara. Era tutto sfuocato e aveva una luce puntata su di lui. Strinse gli occhi infastidito e girò la testa di lato. 
- Finalmente ti sei svegliato, pigrone!-
All'inizio non riconobbe la voce della persona davanti a lui, finchè la sua vista tornò normale:
- Zeff! C-co-cosa è successo? Dove sono? - chiese il piccolo ancora debole.
- Beh neanche io so bene cos'è successo.........-
- Insomma cosa sai ?-
Il capo-chef  sospirò e iniziò il racconto:
- La polizia ha trovato ti ha trovato in piazza Duomo sanguinante e svenuto. Ti hanno portato in ospedale e ho scoperto tutto grazie al telegiornale............ Poi sono venuto qui e ti ho sorvegliato fino a oggi.
- Aspetta, aspetta, un momento: in che senso fino ad oggi?-
- Eri in coma da una settimana.-
- COSA?!- il biondino era incredulo: aveva veramente dormito una intera settimana?! 
Poi gli venne in mente una cosa importante:
-Dov'è il maestro Roronoa? Insomma io non ho capito se era lui che mi ha protetto prima che svenissi? Era lui?- chiese speranzoso il ricciolo.
Zeff abbassò il capo serio. Sanji iniziò a tremare pensando già di sapere cosa gli avrebbe detto.
- Sanji , ascolta....-
- No, non dirmelo! Lo so già!- rispose atono il bambino.
- No, non è come credi tu! Non è morto, ma non è neanche vivo. E' ancora in coma farmacologico e praticamente non si sa se riuscirà a salvarsi. Può anche darsi che rimarrà così a vita.-
E' vero erano parole dure da dire a un ragazzino di otto anni, ma era meglio dirgli la verità che dargli false speranze. Il piccolo sospirò: da una parte era sollevato che non fosse morto, dall'altra era in ansia per lui. Sorrise tristemente: qualche settimana fa se Zoro fosse stato in quelle condizioni non gliene sarebbe potuto importare nulla, ma adesso......... era diverso!
- Invece l'altro è.......... - domandò con un pizzico di rabbia nella voce.
- Sì, il tuo insegnante l'ha ucciso! Sei libero ora.- gli rispose il vecchio atono.
Sanji sorrise felice, per la prima volta dopo 3 anni di tortura. Doveva vederlo, doveva vedere Zoro!
- Vecchio,puoi portami dal signor Roronoa?-
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- Mi dispiace piccolo, ma non puoi entrare.- un dottore con i capelli ramati e tre cicatrici su un occhio stava negando un desiderio di un paziente.
- Insomma, perchè no?- chiese Sanji arrabbiato. Lui voleva vedere Zoro, ma senza autorizzazione non poteva passare.
- Ascolta piccolo, a me piacerebbe farti entrare , ma le regole me lo impediscono.-
- Ma non può proprio farmi entrare dottor Shanks, la prego, faccia uno strappo!-
- Mi spiace Sanji, io.........-
- Per favore..........- il medico non resistette a quegli occhi azzurri che lo supplicavano.
- Ok , va bene , ma solo per 10 minuti, va bene?-
Il piccolo annuì ubbidiente. Shanks accompagnò Sanji e Zeff (che spingeva la carrozzina dove c'era il piccolo) fino al letto di Zoro.
Il verde era attaccato a delle macchine, che continuavano a mandare segnali acustici fastidiosi, ricoperte di bende fino alla testa, respirava ancora grazie alla maschera d'ossigeno e aveva un aflebo contenente sangue che continuava a filtrare. 
Sanji chiese di rimanere solo per un po'. Si avvicinò lentamente al letto, spingendo le ruote. Si mise esattamente alla destra di Zoro. Si sentiva in imbarazzo, cosa si doveva fare in questi casi? Alla fine decise di seguire il suo istinto. Titubante prese la mano dell'insegnate e la tenne stretta nella sua. Si sentiva strano: sembrava che tenendo quella mano niente lo avrebbe più ferito , come se essa lo avrebbe protetto........... 
Volse lo sguardo su Zoro: sembrava una statua di marmo visto che non aveva espressività e anche perchè era molto pallido.
- E' buffo, non trova? Fino 2 settimane fa mi odiava con tutto sé stesso, e non posso dire che io non ricambiavo con la stessa moneta, però ora è qui in ospedale, a causa mia.- strinse la mano del docente un po' più forte.- Io però non le avevo chiesto questo, l'ho sempre trattata male ma lei ha messo da parte queste cose e mi ha salvato. Sa, non ho parole per ciò che ha fatto solo...................... GRAZIE! Grazie di cuore!- Sanji iniziò a piangere e appoggiò la mano del maestro sul suo viso. 
Poi la mano si liberò dalla presa del biondino e asciugò le lacrime del piccolo.
- Sanji, perchè continui a piangere? Non ne hai più bisogno.....- Il ricciolo era rimasto di stucco, era bloccato.
- M-maestro.......-  e gli gettò le braccia intorno al collo, affondando il volto nella spalla dell'altro.
- Sanji, non così stretto, mi fa male il petto.- disse dolorante il verde.
L'allievo allentò la stretta ma rimase comunque nella stessa posizione.
Lo spadaccino accarezzò la nuca del bambino, e sorrise.
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- Pensavo che fossi un po' più autoritario Rosso.- Mihawk era seduto su una sedia in sala d'aspetto e di fianco a lui c'era Shanks.
- Credimi, quando passi molto tempo con dei bambini , la durezza si va a farsi benedire.  Beh almeno questo è ciò che so, poi ci sono anche situazioni particolari......- rispose ironico il Rosso.
- Non prendere in esame me, idiota!-
- No, no , non mi permetterei mai! Anche perchè hai dimostrato di tenerci a persona.....-
- Chi? Roronoa? Umpf, è solo perchè è un valido insegnante, nulla più.-
- Va bene come vuoi!- rispose sarcastico.
- Comunque sei stato bravino ad operarlo....-
- Se è un grazie ti rispondo con un prego! Ma come hai saputo che erano proprio lì?-
- Ho inserito un chip nella bandana di Roronoa, mi è bastato usare il radar.-
- E invece a convincere Bartholomew?-
- Mi doveva un favore e quando gli ho dato le foto non truccate si è subito convinto!-
- Beh, hai sbagliato a fare il preside Mihawk, dovevi fare il detective!-
- No! In realtà chi mi ha raccontato di questo fatto è stato Law, appena prima del processo.-
- Ah beh, ritiro tutto quello che ho detto! Sei un pessimo detective!-
- La vuoi finire o no?- disse stizzito il preside.
- Che c'è? Non è la verità?- chiese il medico innocentemente.
- Ma tu non dovresti essere a casa a curare i tuoi marmocchi?- chiese Mihawk nervoso.
- Chi Ace e Rufy? I miei adorati nipotini? No, ho il turno fino a tardi oggi.- rispose il Rosso dispiaciuto.
- E allora pensa a lavorare invece di chiaccherare!- esclamò piccato il preside.
Shanks si alzò, poi gli disse sarcastico:
- Comunque parlare con te è sempre un piacere Occhi di Falco.- e si avviò verso un paziente.
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Pochi giorni dopo.................
- Allora come ti sta oggi maestro?- chiese Sanji seduto sul letto di Zoro.
-Un po' meglio. Il petto è ancora un po' dolorante e l'occhio sinistro è andato perso completamente, ma non importa.-
- Sì! Tanto ti perderesti comunque.......- disse il biondino furbetto.
- Non è vero! Io non mi perdo!-rispose il verde imbronciato.
- Ma se a scuola sbaglia sempre piano e aula...........-
- Bugiardo!- 
- No, lei lo è!-
- Portami rispetto ragazzino, sono sempre il tuo insegnante!- esclamò Zoro ilare.
- Va bene, sensei.......- disse Sanji prendendolo in giro.
Al verde invece aveva fatto piacere essere chiamato sensei, anche se....... presto il bambino avrebbe dovuto chiamarlo in un altro modo. Ora che Sanji non aveva più famigliari in vita, Zeff aveva deciso di chiedere l'affidamento del marmocchio e oggi ci sarebbe stato l'esito. Però il piccolo era all'oscuro di una cosa.................
- Quindi se devo andare a vivere dal vecchio, dovrò ubbidirgli?-
- Perchè, l'hai mai fatto?- chiese l'insegnante ridendo.
- Beh con lui no, ma con la signorina Robin sì!-
- Sei davvero strano.-
- Non è vero! E' mio nonno che mi ha insegnato di trattare da principesse le donne.- rispose l'allievo imbronciato.
- E anche di essere sgarbato con i maschi?-
- No! Sono io che trovo sempre degli uomini adulti imbecilli.....-
- Ehi!-
- Cosa?-
- Mi hai dato dell'imbecille?-
- E' lei che lo ha detto, io non ho fatto nomi.-
- Come ti permetti!-
E iniziò a fargli il solletico sulla pancia.
- HAHAHAHAHAHAHAHAHAA basta!!!-
- Rimangia quello che hai detto!-
- NO!-
- Ah è così che la metti?-
E continuò a fargli il solletico, più forte di prima.
- HAHAHAHAHHAHHHAHHAA ok, ok, mi arrendo HAHAHHAHAHAHA!-
Zoro smise subito e osservò contento il piccolo Sanji che continuava a ridere tendendosi la pancia.
- Avvisatemi quando finite! - disse Zeff scocciato.
Si avvicinò al letto e lanciò dei fogli al verde:
- Tieni! Io vado!-
- Ehi, ma non mi dici niente?- chiese Sanji arrabbiato.
- Fatti spiegare tutto da lui.- rispose indicando Zoro e se ne andò, sbadigliando.
- Che cosa mi deve dire maestro?- domandò il biondino sempre più nervoso. Insomma, che stava succedendo?
- Ehm, vedi Sanji, Zeff è troppo vecchio per badare a te.........- iniziò Zoro imbarazzato.
- E quindi?-
- Vuoi che ti preparo sushi o ci prendiamo una pizza quando torniamo a casa?- chiese il verde rosso come un pomodoro.
All'inizio il ricciolo non capì la sfumatura tra le righe, poi capì finalmente il vero significato della frase:
- Quindi lei........-
- Sì, ti ho adottato!- finì Zoro grattandosi la nuca, ormai viola in viso.
Sanji sgranò gli occhi per la sorpresa e gli saltò sul collo.
- Ahia! Sanji, il petto! Mi fa male!- esclamò dolorante il verde.
Il biondo però era così contento che non lo lasciò andare.
- Va bene ho capito, ora mollami!-
- Posso darle del tu?- chiese il piccolo.
- Va bene, puoi!- staccò il biondino da sè.
Sanji sorrise timidamente e guardandolo negli occhi gli chiese:
- Po-posso chiamarti Papà?-
Il cuore del verde iniziò a battere fortissimo, gli occhi erano lucidi e sorridendo dolcemente rispose:
- Certo che puoi, figliolo.-
Prese una ciocca di capelli del piccolo ,gliela spostò di lato e gli posò un bacio sulla fronte.
Il ricciolo si appoggiò sul petto di Zoro, stando attento a non fargli male:
- Sì ,ti chiamerò Papà Marimo.-
- Come?-
-Il Marimo è un'alga!-
- Cosa? Allora tu da adesso sei Torciglio.-
- Non prendermi in giro per le mie sopracciglia!-
- E tu per i miei capelli!-
Ridesero come dei pazzi, mentre il compagno di stanza di Zoro li mandava mentalmente a quel tal paese per il casino che stavano facendo. Ma a quei due non importava molto: in quel momento erano solo loro due, il nuovo padre di Sanji e il primo figlio di Zoro.
E, beh questa non è proprio una fine ma solo l'inizio
THE END

Capitolo 10- Posso chiamarti papà?

Sanji si svegliò lentamente. Non aveva ancora una visuale chiara di ciò che c'era intorno: era tutto sfuocato e aveva una luce puntata su di lui. Strinse gli occhi infastidito e girò la testa di lato. 

- Finalmente ti sei svegliato, pigrone!-

All'inizio non riconobbe la voce della persona davanti a lui, finchè la sua vista  tornò normale:

- Zeff! C-co-cosa è successo? Dove sono? - chiese il piccolo ancora debole.

- Beh neanche io so bene cos'è successo.........-

- In che senso ?-

Il capo-chef  sospirò e iniziò il racconto:

- La polizia  ti ha trovato in piazza Duomo svenuto e sanguinante e  ti hanno portato subito in ospedale. Io invece sono venuto a conoscienza di tutto grazie al telegiorna,  poi sono venuto qui e ti ho sorvegliato fino a oggi.

- Aspetta, aspetta, un momento: in che senso fino ad oggi?- domandò il biondino accigliato.

- Eri in coma da una settimana.-

- COSA?!- il piccolo chef era incredulo: aveva veramente dormito una intera settimana?!

Ma la domanda che in realtà lo tartassava era:

-Dov'è il maestro Roronoa? Insomma, era lui che mi ha protetto prima che svenissi? Come sta?- chiese speranzoso il ricciolo.

Zeff abbassò il capo serio. Sanji iniziò a tremare pensando già di sapere cosa gli avrebbe detto.

- Sanji , ascolta....-

- No, non dirmelo! Lo so già!- rispose triste il bambino.

- No, non è come credi tu! Non è morto, però è ancora in coma farmacologico e praticamente non si sa se riuscirà a salvarsi. Può anche darsi che rimarrà in queste condizioni a vita.-

E' vero erano parole dure da dire a un ragazzino di otto anni, ma era meglio dirgli la verità che dargli false speranze. Il piccolo sospirò: da una parte era sollevato che non fosse morto, dall'altra era in ansia per lui.

Sorrise tristemente: qualche settimana fa se Zoro fosse stato in quelle condizioni non gliene sarebbe potuto importare nulla, ma adesso......... era diverso!

- Invece Akuma è.......... - domandò con un pizzico di rabbia nella voce.

- Sì, il tuo insegnante l'ha ucciso! Sei libero ora.- gli rispose il vecchio ,con una inclinazione delle labbra che voleva essere un sorriso.

Sanji era felice, per la prima volta dopo 3 anni di tortura. Doveva vederlo, doveva vedere Zoro!

- Vecchio,puoi portami dal signor Roronoa?-

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- Mi dispiace piccolo, ma non puoi entrare.- un dottore con i capelli ramati e tre cicatrici su un occhio era immobile davanti a un portone e stava negando il desiderio di un paziente.

- Insomma, perchè no?- chiese Sanji arrabbiato. Lui voleva vedere Zoro, ma senza autorizzazione non poteva passare.

- Ascolta piccolo, a me piacerebbe farti entrare , ma le regole me lo impediscono.-

- Ma non può proprio farmi entrare dottor Shanks, la prego, faccia uno strappo alla regola.........-

- Mi spiace Sanji, io.........-

- Per favore..........- il medico non resistette a quegli occhi azzurri che lo supplicavano.

- Ok , va bene , ma solo per 10 minuti, intesi?-

Il piccolo annuì ubbidiente. Shanks aprì la porta dell'area, prendendo la carrozzina di Sanji dalle mani di Zeff e lo spinse fino al letto del docente. 

Il verde era attaccato a delle macchine, che continuavano a mandare segnali acustici fastidiosi,era  ricoperto di bende fino alla testa, respirava ancora grazie alla maschera d'ossigeno e aveva un aflebo contenente del sangue che continuava a filtrare. 

Sanji chiese di rimanere solo per un po'.Quando il dottore fu abbastanza lontano, si avvicinò lentamente al letto, spingendo le ruote. Si mise esattamente alla destra di Zoro. Si sentiva in imbarazzo, cosa si doveva fare in questi casi? Alla fine decise di seguire il suo istinto. Titubante prese la mano dell'insegnate e la tenne stretta nella sua. Si sentiva strano: sembrava che tenendo quella mano si sentisse al sicuro..............

Volse lo sguardo al maestro: sembrava una statua di marmo visto che non aveva espressività e anche perchè era molto pallido.

Infine trovò la forza di parlare:

- E' buffo, non trova? Fino a 2 settimane fa mi odiava con tutto sé stesso, e  posso dire che io  ricambiavo con la stessa moneta, però ora è qui in ospedale, a causa mia.- strinse la mano del docente un po' più forte.- Io però non le avevo chiesto questo, l'ho sempre trattata male ma lei ha messo da parte queste cose e mi ha salvato. Sa, non ho parole per ciò che ha fatto solo...................... GRAZIE! Grazie di cuore!- Sanji iniziò a piangere e appoggiò la mano del maestro sul suo viso. 

Poi la mano si liberò dalla presa del biondino e asciugò gli le lacrime.

- Sanji, perchè continui a piangere? Non ne hai più bisogno.....- Il ricciolo era rimasto di stucco.

- M-maestro.......-rimase ermo per qualche secondo , poi gli gettò le braccia intorno al collo, affondando il volto nella spalla dell'altro.

- Sanji, non così stretto, mi fa male il petto.- disse dolorante il verde.

L'allievo allentò la stretta ma rimase comunque nella stessa posizione.

Lo spadaccino accarezzò la nuca del bambino, e sorrise: grazie a lui era ancora vivo; non sapeva il perchè ma quelle parole lo avevano salvato e riempito il cuore di gioia. 

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In sala d'attesa intanto:


- Pensavo che fossi un po' più autoritario Rosso.- Mihawk era seduto su una sedia  e di fianco a lui c'era Shanks.

- Credimi, quando passi molto tempo con dei bambini , la durezza si va a farsi benedire.  Beh almeno questo è ciò che so io, poi ci sono anche situazioni particolari......- rispose ironico il medico.

- Non prendere in esame me, idiota!-

- No, no , non mi permetterei mai! Anche perchè hai dimostrato di tenerci a persona.....- lo stuzzicò.

- Chi? Roronoa? Umpf, è solo perchè è un valido insegnante, nulla più.-

- Va bene come vuoi!- rispose sarcastico.

- Comunque sei stato bravino ad operarlo....- esclamò Occhi di Falco cercando di limitare i complimenti.

- Se è un grazie ti dico che questo fa parte del mio dovere! Però ho un dubbio:  come hai saputo che erano proprio lì al Duomo ?-

- Ho inserito un chip nella bandana di Roronoa, mi è bastato usare un radar.- disse atono.

- E invece come hai fatto a convincere Bartholomew di scagionarlo?-

- Mi doveva un favore e poi quando gli ho dato le foto non truccate si è subito convinto che dicessi la verità!-

- Beh, hai sbagliato a fare il preside Mihawk, dovevi fare il detective!- lo elogiò teatralmente Shanks.

- No! In realtà io sapevo tutto fin dall'inizio: Zoro mi teneva aggiornato via e-mail su ciò che scopriva a proposito di Sanji.-

- Ah beh, ritiro tutto quello che ho detto! Sei un pessimo detective!-

- La vuoi finire o no?- disse stizzito il preside.

- Che c'è? Non è la verità?- chiese il medico innocentemente.

- Ma tu non dovresti essere a tua casa a curare i tuoi marmocchi?- chiese Mihawk nervoso.

- Chi Ace e Rufy? I miei adorati nipotini? No, ho il turno fino a tardi oggi.- rispose il Rosso dispiaciuto.

- E allora pensa a lavorare invece di chiaccherare!- esclamò piccato il preside.

Shanks si alzò, poi gli disse sarcastico:

- Comunque parlare con te è sempre un piacere Occhi di Falco.- e si avviò verso un paziente.

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Pochi giorni dopo, Zoro venne trasferito in una camera e quindi Sanji aveva il permesso di stare con lui quando lo desiderava.

- Allora come  sta oggi maestro?- chiese Sanji seduto sul letto di Zoro, che era seduto anch'egli.

-Un po' meglio. Il petto è ancora un po' dolorante e l'occhio sinistro è andato perso completamente, ma per il resto meglio.-

- Sì! Il problema che la dovevano operare anche per il suo senso dell'orientamento.......- disse il biondino furbetto.

- Non è vero! Io non mi perdo MAI!-rispose il verde imbronciato.

- Ma se a scuola sbaglia sempre piano e aula...........-

- Bugiardo!- 

- No, lei lo è!-

- Portami rispetto ragazzino, sono sempre il tuo insegnante!- esclamò Zoro ilare.

- Va bene, sensei.......- disse Sanji prendendolo in giro.

Al verde invece aveva fatto piacere essere chiamato sensei, anche se....... presto il bambino avrebbe dovuto chiamarlo in un altro modo. Ora che Sanji non aveva più famigliari in vita, bisognava che qualcuno lo prendesse in affidamento e Zeff era andato a prendere il certificato. Solo che Sanji pensava a un'altra cosa:

- Quindi se devo andare a vivere dal vecchio, dovrò ubbidirgli?-

- Perchè, l'hai mai fatto?- chiese l'insegnante ridendo.

- Beh con lui no, ma con la signorina Robin sì!-

- Sei davvero strano.-

- Non è vero! E' mio nonno che mi ha insegnato a trattare da principesse le donne.- rispose l'allievo imbronciato.

- E anche di essere sgarbato con i maschi?-

- No! Sono io che trovo sempre degli uomini adulti imbecilli.....-

- Ehi!-

- Cosa?-

- Mi hai dato dell'imbecille?-

- E' lei che lo ha detto, io non ho fatto nomi.-

- Come ti permetti!-

E iniziò a fargli il solletico sulla pancia.

- HAHAHAHAHAHAHAHAHAA basta!!!-

- Rimangia quello che hai detto!-

- NO!-

- Ah è così che la metti?-

E continuò a fargli il solletico, più forte di prima.

- HAHAHAHAHHAHHHAHHAA ok, ok, mi arrendo HAHAHHAHAHAHA!-

Zoro smise subito e osservò contento il piccolo Sanji che continuava a ridere tendendosi la pancia.

- Ti ha insegnanto anche altre cose tuo nonno?- chiese il verde.

- E' lui che mi ha insegnato a combattere con le gambe. Diceva che le mani per un cuoco sono preziose.-

- In realtà anch'io ti ho fatto da allenatore! - disse Zeff scocciato, sbuacato fuori chissà da dove.

Si avvicinò al letto e lanciò dei fogli al verde:

- Tieni! Io vado!-

- Ehi, ma non mi dici niente?- chiese Sanji arrabbiato.

- Fatti spiegare tutto da lui.Io ti aspetto al ristorante quando ti sei ripreso. - gli rispose sgarbato e se ne andò, sbadigliando.

- Che cosa mi deve dire maestro?- domandò il biondino  nervoso. Insomma, che stava succedendo?

- Ehm, vedi Sanji, Zeff è troppo vecchio per badare a te.........- iniziò Zoro imbarazzato.

- E quindi?-

- Vuoi che ti preparo sushi o ci prendiamo una pizza quando torniamo a casa?- chiese il verde rosso come un pomodoro.

All'inizio il ricciolo non capì la sfumatura tra le righe, poi capì finalmente il vero significato della frase:

- Quindi lei........-

- Sì, ti ho adottato...... e anche mentito !- finì Zoro grattandosi la nuca, ormai viola in viso.

Sanji sgranò gli occhi per la sorpresa e gli saltò sul collo.

- Ahia! Sanji, il petto! Mi fa male!- esclamò dolorante lo spadaccino.

Il biondo però era così contento che non lo lasciò andare.

- Va bene ho capito, ora mollami!-

- Posso darle del tu?- chiese il piccolo.

-Sì, è ovvio!Ora però lasciami.- staccò il biondino da sè.

Sanji  timidamente  lo guardò negli occhi gli chiese:

- Posso chiamarti Papà?-

Il cuore del verde iniziò a battere fortissimo, gli occhi erano lucidi e sorridendo dolcemente gli rispose:

- Certo che puoi, figliolo.-

Prese una ciocca di capelli del piccolo ,gliela spostò sull'orecchiò e gli posò un bacio sulla fronte.

Il ricciolo si appoggiò sul petto di Zoro, stando attento a non fargli male:

- Sì ,ti chiamerò Papà Marimo.-

- Come?-

-Il Marimo è un'alga!- rispose Sanji furbetto.

- Cosa? Allora tu da adesso sei Torciglio.- esclamò piccato l'altro.

- Non prendermi in giro per le mie sopracciglia!-gli disse il minore arrabbiato.

- E tu per i miei capelli!-

Si lanciarono uno sguardo fulminante, poi si misero a ridere come dei pazzi, mentre il compagno di stanza di Zoro li mandava mentalmente a quel tal paese, per il casino che stavano facendo. Ma a quei due non importava molto: in quel momento erano solo loro due, il nuovo padre di Sanji e il primo figlio di Zoro.

Sapevano che avrebbero passato tanti momenti insieme, belli e brutti e beh questa non è proprio una fine ma solo l'inizio!

THE END

Nota dell'autrice:

Non mi dilungo tanto qui perchè  vi ringrazio in un capitolo a parte.

Un bacione

Mistery Dragon

  
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