What's your guild mark colour?

“E tu, invece, Jellal? DI che colore è il tuo marchio di Crime Sorciere?”.
Jellal quasi sputò la bivita che stava bevendo in quel momento.
Si trovava nella grande sala di Fairy Tail, insieme sue due compagne di gilda: era stato grazie all'insistenza di Meredy, che diceva di voler vedere Juvia, e Ultear, che invece voleva controllare Gray, che Jellal aveva acconsentito a fare un salto in quel manicomio. Non che lui non avesse avuto nessuno che voleva incontrare.
In quel momento i tre e i membri del team Natsu si trovavano attorno ad un tavolo, e non si sa come l’argomento era andato a finire sul tatuaggio della gilda indipendente.
Jellal aveva cercato di tenersi il più fuori possibile, ma proprio quando sembrava che sarebbe passato inosservato, Lucy gli aveva posto quella fatidica domanda.
“Sì, Jelly, di’ a tutti di che colore è il tuo tatuaggio.” Rincarò la dose Ultear, un ghigno malefico sul volto, cogliendo la palla al balzo.
Gli occhi del criminale corsero subito verso quelli di una certa maga dell’ex-quip, che in quel momento era concentrata sulla sua fetta di torta alle fragole.
Poggiò il mento su una mano, cercando (inutilmente) di nascondere il rossore che già gli imporporava le guance.
Non riuscì neanche ad impedirsi di balbettare nel rispondere:”S-scarlatto.”.
Si mise a fissare un punto impreciso del soffitto, cercando di ignorare i fischi di approvazione e le risatine di Natsu e Gray, i ghigni compiaciuti delle due (malefiche) compagne e le varie tonalità di “awww” di Lucy, Wendy e Mira, il cui sesto senso “c’è qualcosa di romantico nell’aria” l’aveva portata a quel tavolo.
E il mago, pur sapendo che fosse la cosa più sbagliata da fare in quel momento, non riuscì a impedire ai suoi occhi di cercare nuovamente il viso di Erza: aveva lo sguardo ancora fisso sulla torta, e i capelli nascondevano parte del viso. Jellal vide comunque il volto tanto rosso quanto i suoi capelli, le sue labbra stringersi, e la forchetta tremarle tra le mani.
Fin troppo per lui, che arrossì ancora di più, iniziando poi a fissarla imbambolato.
“Ne, ne, Ul, perché non raccontiamo anche di quando abbiamo deciso quale simbolo usare?”.
“Meredy!” Sbottò Jellal, cogliendo al volo le sue intenzioni e guardandola con rabbia, pregando Mavis perché un fulmine le colpisse.
O che colpisse lui.
Incitata però anche dai ”Su, racconta!” e “Jelly –anche gli altri avevano preso l’abitudine di chiamarlo così, per sua sfortuna- lasciala stare”, Ultear, un ghigno divertito stampato sul volto, iniziò a dire, senza pietà:”Dovete sapere che non ci è voluto molto per decidere che simbolo avremmo usato per Crime Sorciere: ognuno di noi avrebbe pensato ad un possibile marchio, e la sera, a votazione, avremmo scelto quello che ci sarebbe sembrato il più bello.
Naturalmente io e Meredy ci eravamo già messe d’accordo su quale fare-”
“Come se non vi avessi chiesto di non imbrogliare.” La interruppe Jellal, sospirando.
“Ma volevamo vedere cosa avrebbe proposto Jelly –continuò la maga del tempo come se nulla fosse- E indovinate cosa ha proposto il nostro criminale che pretende di non essere innamorato?”.
Ultear lasciò diffondersi un silenzio carico di attesa, godendo della tensione creatasi e scrutando i volti degli ascoltatori uno per uno, soffermandosi su quello di Erza, completamente assorta nella contemplazione della sua torta, e su quello di Jellal, che invece sembrava trovare il soffitto e la parete molto più interessanti di quel discorso, il suo atteggiamento disinteressato tradito da una ben visibile goccia di sudore freddo che colava lungo la guancia.
“Voleva fare una rosa.
Il che significa per lui una rosa scarlatta”.
Un nuovo coro di fischi e mugolii si levò dal tavolo, mentre sia Erza che Jellal tenevano lo sguardo basso, entrambi completamente rossi in viso.
Quando finalmente tutte le risatine e gli schiamazzi si furono calmati ci pensò Mira ad esaudire le preghiere di Erza e Jellal, cambiando finalmente discorso.
Anche se non nel modo che avevano desiderato.
“Ok, adesso è il turno di Erza!
Allora, Erza –disse sorridendo ampiamente, sporgendosi verso di lei- perché non dici a tutti il motivo per cui il tuo tatuaggio è blu?”.
Mentre le risatine dei maghi riempivano l’aria per la terza volta, Lucy avrebbe potuto giurare di aver visto del fumo alzarsi dai diretti interessati.
Happy, che si trovava dall’altro lato della sala, intento a parlare con Charlie e Lily, attirato dal vociare insolitamente alto, si diresse verso quel tavolo.
Gli bastò una veloce occhiata e cogliere qualche commento particolarmente piccante di Natsu e Gray per capire quello che era successo, e subito non perse tempo a pronunciare quelle parole che ormai lo contraddistinguevano:
“Ssssiiiiii ppiiiiiaacciiionoooo!!!”.
Solo in quel momento, dall’inizio di quel viaggio infernale in cui erano entrati, gli sguardi di Erza e Jellal s’incontrarono, pieni di parole che non potevano essere espresse ad alta voce.


Nessuno dei due negò.









Angolino di Mokona_
Come ho detto nell'introduzione, ho pubblicato 'sta cosa perchè dovevo dirvi che: questa settimana è piena di interrogazioni, quindi proprio non so quando riuscirò ad aggiornare la raccolta! Comunque state pur sicure che aggiornerò, almeno prima di lunedì! Vi volevo anche dire che, sempre a causa dell'enorme mole di interrogazioni, non so quando potrò rispondere alle vostre meraviglioserrime recenzioni!
Ma vi amo tutte, davvero <3
Ah, tutti prendono in giro Jelly per la rosa...perchè per me Erza assomiglia moltissimo ad una rosa, davvero. Bella, forte, pericolosa. E vabbè.
Questa fic mi sembra tanto demenziale.
Che poi questa mattina ero entrata in panico perchè non riuscivo a trovare la mia fic di natale -sì, ho già scritto una fic per Natale- e altre due shottine di quelle diabetiche con così tanto fluff che fanno venire la carie...il brutto di quando scrivo su carta e non sul pc -che per me vuol dire sempre- Per fortuna le ho ritrovate. Non oso immaginare che avrei fatto se non ci fossi riuscita.
Ho detto quello che dovevo, spero.
Vi saluto, vado a studiare.
Auguratemi buona fortuna, ne ho bisogno.
Kiss
Mokona_