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Autore: kk549210    09/10/2013    3 recensioni
Harm e Mac ora sono sposati, ma la loro vita sarà davvero felice come hanno sempre sognato?
Seguito di "Cuore di padre".
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Bud Roberts, Harmon 'Harm' Rabb, Harriet Sims, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di padre'
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La notte era molto calda. Harm stava dormendo con un braccio intorno alla vita di Mac, quando fu svegliato di soprassalto da un pianto disperato. Maria. Anche Mac si riscosse dal torpore.
- Sono le due e mezzo – disse lei, sicura del suo infallibile orologio interno.
- Vado io, cara – la rassicurò Harm buttando un occhio alla radiosveglia e infilandosi una tshirt – Tanto Gabo non tarderà a reclamare il suo biberon. E’ goloso come un orso bruno, quel nanetto!

Maria si era messa a sedere, tutta sudata, alla luce fioca della piccola lampada a forma di luna accesa sul comodino. Harm la prese in braccio e sedette sul letto. Le asciugò le lacrime e le accarezzò i capelli.
- Mamma e babbo dentro il mare… - piagnucolò la bambina.
- Era solo un brutto sogno, piccolina – la consolò lui – Sai, è molto bello andare in mare. Io e Sarah siamo andati tante volte su delle navi grandi grandi… Un giorno ci andiamo tutti insieme…
- Con Arcadio? – fece Maria indicando il suo coniglio di peluche.
- Certo, amore mio.
La piccola gli si strinse più forte al petto. Harm continuò ad accarezzarla teneramente, in silenzio. Qualche minuto più tardi anche Gabriel si svegliò e iniziò a strillare. Il suo piccolo stomaco voleva essere riempito di latte. Continuando a tenere Maria in braccio, il padre si alzò per prendere su anche il piccolino.
- Gabo ha fame. Lui è piccolo – disse la sorellina.
- Eh sì, non ce la fa proprio ad aspettare la colazione – disse Harm solleticando dolcemente la pancia del piccolino. Maria sorrise felice.
- Non ce la fai a tenerli tutti e due in braccio, non fare il solito supereroe – disse Sarah entrando nella cameretta e chinandosi sul lettino di Gabriel.
- È tutto tuo, il signorino – le rispose Harm con un sorriso.
Sua moglie prese in braccio il bambino, che si placò quasi del tutto, limitandosi a fare dei sonori versetti. Aveva già intuito il suo gradevolissimo destino. Sarah lo portò via con sé per dargli il biberon.
- Sarah è bella. – disse Maria quando lei e Harm furono rimasti soli - Come la mamma…
- Sì – fece lui con un largo sorriso – E tu sei bellissima. Ora però devi dormire, tesoro mio.
Mise a letto la bambina, la coprì con il lenzuolo e le diede un bacio sulla fronte. Si sedette accanto a lei per accompagnarla tra i bei sogni, cantando a mezza voce.

Good night, good night
Look at that moon shine so bright
And tonight he smiles
Especially for you

Sleep tight, sleep tight
Know everything is alright
And tonight I will be here
Watching over you

For tonight I will be here watching over you
Tonight I'll be here watching over you

Sweet dreams, sweet dreams
It is never as real as it seems
And in the morning when you wake up
I will be right here

Sleep on, sleep on
For no matter how dark or how long
It may seem that your night is
I will still be here

I will still be here watching, watching over you
So sleep, little darling, sleep on through

So be still, be still
For you know that I always will
Tonight and forever
Be watching over you

For tonight and forever, be watching over you
So sleep, little darling, sleep on through

I will be watching over you.


Maria dormiva ormai serenamente. Suo padre si alzò per ritornare a dormire. Con una mano accarezzò la foto di Aureliano e Tranquilina sul comodino, con il cuore pieno di gratitudine perché avevano donato la vita a quei due bambini meravigliosi.
 

 
Rientrando nella sua stanza, Harm scorse una scena tenerissima. Il quadro più intimo e dolce che avesse mai osservato in vita sua. Nonostante la stanchezza che gli appesantiva le palpebre, decise comunque di fermarsi sulla soglia a contemplarlo in raccolto silenzio. Sarah era seduta sulla poltroncina di vimini nell’angolo vicino alla finestra con Gabriel accoccolato tra le braccia. Il piccolino si era addormentato sereno dopo l’avida poppata notturna. Un raggio di luna filtrava all’interno della stanza a illuminare il volto raggiante di Sarah, che accarezzava la testolina scura del suo bambino abbandonata sul suo seno. Harm si illuminò a un estatico sorriso e sentì una ineffabile dolcezza distillarsi nel profondo del suo cuore. Gabriel e Maria avevano trovato casa, il calore di un padre e di una madre. E, quello che più contava per lui, in Sarah la gioia era finalmente piena e autentica.
  
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