Sette.
Il
ritorno dei loro genitori si avvicinava e loro non avevano ancora
trovato un modo per convivere con questa situazione,
pensò Ranma, distratto dalla carpa che nuotava nel laghetto di casa
Tendo.
“Hey, Ranma!” si sentì chiamare da
lontano.
Girandosi, vide Akane con un bel vestito giallo che le
lasciava scoperte le lunghe gambe, e mostrava leggermente il suo
décolleté, il tutto fasciando sinuosamente le sue forme. Arrossì
leggermente a quella vista.
“Che ne dici se facciamo un giro in
centro oggi? È una bella giornata!”
Akane gli stava chiedendo
di uscire? E si era pure vestita in quel
modo. Un po' intrigato e leggermente imbarazzato, cercò in tutti i
modi di mostrarsi disinvolto.
“Va
bene!” urlò, facendosi sentire. Si rigirò verso il laghetto per
alzarsi, quando Akane riprese: “Così mi porti le buste della
spesa, devo comprare un sacco di cose... domani tornano i nostri
genitori, lo sai!”
Come non detto.
Le sarebbe servito solo come attaccapanni. Fantastico.
Donne
e shopping. Nuovo appunto al taccuino mentale di Ranma Saotome sulla
convivenza dell'altro sesso: evitare in tutti i modi
possibili di accompagnare una donna a fare acquisti in centro.
Neanche il più grande artista marziale del Giappone potrebbe uscirne
vivo.
“Mi sembrava ovvio pensare che tu saresti stata lontana
dai fornelli per tutto il tempo, Akane” esclamò Ranma
indispettito, guardando tutti gli articoli che la ragazza aveva
acquistato.
Quando poteva esserci abituata a questo genere di
battute? Akane stava forse imparando
a mordersi la lingua? Prima regola del quieto vivere.
Non
poteva credere di averla accompagnata a fare la spesa oggi, saltando
così il suo allenamento del giorno.
Infondo, non gli dispiaceva
vederla girare tra i negozi con aria sognante, sorridendo ad ogni
minima cianfrusaglia che vagamente risultasse inutile.
Dovevano
fare la spesa per il ritorno dei loro genitori, eppure Akane si
fermava nei negozi più impensabili, ad ammirare vetrine di tutti i
tipi. Forse era meglio così
– riflettè Ranma – una busta piena di alimenti era più
che sufficiente per mandare a fuoco la casa.
Improvvisamente,
Akane accelerò il passo, andando incontro a delle sue compagne di
scuola per andare a salutarle. Al suo passaggio, Ranma sentì il suo
profumo arrivargli alle narici, probabilmente sprigionato dai suoi
capelli mossi dal vento. Si sentiva come un perfetto idiota di quei
film romantici, dove c'era la musica in sottofondo e le immagini a
rallentatore. Poteva essere più patetico?
Scrollò la testa in modo da allontanare quegli insulsi pensieri da
sé, quando, proprio in quell'istante, una lama si scaglia
velocemente nella direzione di Akane.
Senza pensarci troppo, il
ragazzo le prese la vita e balzò su un albero là vicino, mentre la
folla si guardava intorno spaesata.
“Ranma? Che diavolo sta
succedendo?!” Esclamò Akane, con una voce spaventata.
“Non
lo so, aspetta qui.” Proprio quando stava per balzare per terra dal
ramo più basso dell'albero, un'altra lama arriva nella loro
direzione, questa volta strappando leggermente la manica del vestito
di Akane e ferendole un braccio. Un urlo strozzato uscì dalle sue
labbra.
“AKANEE!” urlò Ranma, tornando su.
Si guardò
intorno con aria circospetta, non notando nulla di strano, a parte la
folla impazzita che si sparpagliava per le vie del centro.
“Akane,
stai bene?” le chiese con tono preoccupato.
“Sì, sto bene, è
solo un graffio.”
“Non è vero, stai sanguinando parecchio
Akane. Ti devo portare subito dal Dottor Tofu.” La prese tra le sue
braccia, cercando di non farle male e balzò di tetto in tetto fino
allo studio del medico.
Quando
arrivarono allo studio, Akane parve svenuta. Aveva perso molto sangue
e il suo vestito immacolato era ormai con grandi chiazze rosso
scuro.
“Dottore, dottore!” Alla vista dei due, il dottore
lasciò subito le sue letture per controllare cosa stesse succedendo.
“Akane è svenuta, ha perso molto sangue. Deve medicarla subito!”
affermò Ranma, con tono spaventato.
“Fai vedere” fece
stendere Akane in un lettino e controllò accuratamente la ferita.
“Sta tranquillo Ranma, non è niente di grave. Ha perso un po'
di sangue, ma con la medicazione che le farò starà meglio.”
Iniziò subito a spogliare Akane, in modo da medicarla. “Anzi, mi
stupisco che sia svenuta, la ferita non è molto grave... si
dev'essere spaventata parecchio”
“Dottore,
ma che fa?!” Ranma si girò immediatamente.
Tofu lo guardò
sorpreso. “Ranma, sei suo marito. Non c'è motivo di imbarazzarsi!”
affermò in tono di comprensione.
“Io vado nell'altra stanza”
risponse il codinato, irrigidendosi. Ancora non era abituato a quel
ruolo, e forse, non si sarebbe mai abituato a vedere Akane nuda senza
sentirsi in imbarazzo.
Si era davvero spaventato quando ha visto
Akane perdere conoscenza. Com'era possibile che non si fosse reso
conto di qualcuno che volesse farle del male? Non aveva percepito
nessuna presenza minacciosa. Che fosse lo stesso personaggio che era
entrato di nascosto nella camera di Akane la notte precedente? Qui
poteva esserci lo zampino di una sola persona.
Mentre
si perse in questi pensieri, il Dottore lo richiamò nella stanza.
Angolo autrice
Buondì
:)
Mi scuso immensamente per il ritardo di parecchi mesi... o
forse dovrei dire un anno -.-” non mi ero accorta che fosse passato
così tanto tempo :O ma come si dice? Meglio tardi che mai :) questi
personaggi mi sono mancati parecchio, direi!
Alloraaaa, stiamo
entrando nel vivo della storia. Ranma si sente più vicino nei
confronti di Akane, e lei sta imparando ad essere meno impulsiva. Che
sia la combinazione perfetta? :D ma ovviamente, non poteva essere
tutto così facile per loro due... oltre alla faccenda del
matrimonio, a quanto pare dovranno fare i conti con un personaggio
che darà loro del filo da torcere. Questo pericolo li allontanerà
di più o complicherà ancora di più le cose? Spero di aggiornare un
po' più in fretta con il prossimo capitolo.
Ovviamente la mia
richiesta di poter conoscere il vostro parere è sempre valida ;)
un
bacio, a presto!