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Autore: Whiteney    09/10/2013    2 recensioni
"E fu allora, in ammollo nell'acqua, che Leo capì che c’era in realtà una persona contro la quale non avrebbe mai voluto combattere.
Ma il sentimento che lo frenava, non era la paura."
[...]
"Perché quello non era un sogno, e come tale, loro non erano più sotto lo stesso padrone.
Nemici, ecco cos'erano."
[...]
"Aries
Era l’unica cosa a cui riusciva a pensare, mentre estraniava del tutto ciò che lo circondava.
Per questo il raggio che lo colpì fu come un fulmine a ciel sereno."
[...]
"Ancora una volta, tutto si era dissolto come in un sogno."
Perchè il tuo peggior nemico è il tuo migliore amico.
♦Lories♦
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries, Loke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You are my worst Enemy



 




 

Aries aveva avvertito qualcosa di strano quando, con un ghigno, la sua padrona Angel l’aveva evocata.
Aveva avvertito lo stomaco contrarsi in preda al panico, conscia dei metodi che usava per vincere uno scontro. E sapeva che quella battaglia doveva essere vinta a tutti i costi. L’aveva capito dal numero di Spiriti che aveva evocato e poi rimandato indietro.
Faceva sempre così quando voleva far soffrire qualcuno.
Con un sospirò tremolante si era alzata in piedi, deglutendo con forza la paura e il senso di panico che le premeva sullo stomaco, sperando con tutta se stessa che il senso di disagio che provava... quello strano sentore... fosse solo frutto della sua immaginazione, niente di più.
Con gli occhi chiusi rispose alla chiamata, con il cuore in gola.
Sperava solo che non si trattasse di un Mago degli Spiriti Stellari.

Ma sarebbe stato chiedere troppo.

 

Loki era apparso nel massimo della forma, pronto a combattere contro qualunque nemico per proteggere Lucy e Fairy Tail.
Lui era lo Spirito del Leone, il più forte degli Spiriti e nessun nemico sulla faccia della Terra sarebbe stato in grado di scalfire la sua corazza di sicurezza.
Lui era la reincarnazione del coraggio. Lui era il
Leone. Non aveva paura di nessuno.
Ma quando, con un’espressione soddisfatta, quella donna innalzò una chiave d’oro, capì che qualcosa non andava, mentre il suo cuore gridava a gran voce, straziato dall’improvvisa consapevolezza.
Una nuvoletta rosa esplose con grazia nell’aria, rivelandone al suo interno una figura dalle dolci curve avvolta da un vestitino di soffice lana bianca.
E fu allora, in ammollo nell’acqua, che
Leo capì che c’era in realtà una persona contro la quale non avrebbe mai voluto combattere.
Ma il sentimento che lo frenava, non era la paura.
Trattenne il fiato, mentre le pupille si dilatavano.
Il suo peggior nemico era lì, di fronte a lui.

 

Aries avvertì il terreno sotto i suoi piedi svanire mentre il suo sguardo si posava, timido e impacciato, sulla figura irrigidita della persona contro la quale non avrebbe mai voluto combattere.
Leo...
Il suo nome si disperse nella sua mente come un eco, mentre le fenditure cicatrizzate del suo cuore si riaprivano dolorosamente, rendendo tutti quegli anni passati tra ansie e paure inutili, mentre concretizzava con i suoi occhi che lui era lì, sano e salvo.
Davanti a lei... vivo e vegeto...
Avrebbe voluto toccarlo... accertarsi che non fosse solo il suo ennesimo sogno che le riempiva il cuore di gioia, per poi spezzarglielo quando la realtà le si presentava di fronte.
Avrebbe voluto corrergli incontro per abbracciarlo. Avrebbe voluto dirgli quanto le era mancato in tutti quegli anni, di quanto si fosse preoccupata... di quanto avesse sofferto...
Avrebbe tanto voluto farlo, ma non poteva.
Perché quello non era un sogno, e come tale, loro non erano più sotto lo stesso padrone.
Nemici, ecco cos’erano.
Aries si morse il labbro inferiore, tentando di sopprimere quel senso di oppressione che le premeva al petto, mentre il suo cuore gridava straziato di scappare, di allontanarsi dal campo di battaglia, di non combattere contro la persona della quale, ormai lo sapeva, era innamorata, nella speranza che fosse tutta un’illusione che si sarebbe dissolta.
Ma non poteva farlo, perché era quello il loro orgoglio... e il loro destino.
Cacciò indietro le lacrime; si misero in posizione e con uno scatto, partirono.

 

Leo sentiva il petto squarciarsi ogni qualvolta che un suo colpo andava a segno.
Non poteva continuare così.
Non sarebbe mai riuscito a ferirla più di quanto stava facendo ora...
Stava ferendo anche se stesso in quel modo... ma non poteva fare altrimenti... lei era una nemica, non importava cosa il cuore gli urlasse.
La guardava negli occhi mentre combattevano.
I suoi grandi occhi viola lo fissavano a loro volta, all’apparenza determinati più che mai ma al suo interno, dietro quello specchio, Leo lo sapeva, si celava la stessa sofferenza che provava anche lui in quel momento e che, come lei, doveva camuffare.

Perché loro erano nemici.
Per questo le grida del suo cuore erano state soppresse.

Aries
Era l’unica cosa a cui riusciva a pensare mentre estraniava del tutto ciò che lo circondava, ignorando tutto il resto.
Per questo il raggio che lo colpì fu come un fulmine a ciel sereno.
Spalancò gli occhi, sentendo i polmoni sgonfiarsi, mentre il suo sguardo si posava sulla figura della ragazza dai capelli rosa.
E il suo cuore perse un battito, mentre i suoi occhi viola perdevano la maschera della determinazione, lasciando il posto al dolore e alla sorpresa più pura, insieme alla sofferenza che aveva nascosto fino ad allora.
La padrona di Aries aveva colpito il suo Spirito...
Leo strinse le palpebre, digrignando i denti, mentre avvertiva il corpo dissolversi, pronto a ritornare nel Regno degli Spiriti, con la consapevolezza di aver perso la battaglia...
Si guardarono per un secondo, lei con le lacrime agli occhi, un sorriso gentile e sollevato ma comunque sofferente ad incresparle le labbra, mentre protendeva la mano verso di lui.
Leo serrò la mascella, stendendo anche lui la mano verso di lei, conscio di cosa quel sorriso volesse dire... conscio del fatto del fatto che lei, nonostante tutto quello che stava passando con quella donna, fosse felice per lui. Lui, che aveva trova una padrona, anzi no, un’amica perfetta in una Gilda dove era accolto a braccia aperte. Mentre lei... la sua piccola Aries... continuava a soffrire nonostante tutto.
Le sue dita bianche e affusolate erano a pochi centimetri dalle sue, mancava così poco... per sentire nuovamente il suo tocco gentile.
Ma ciò non avvenne, le loro mani si dissolsero nell’esatto istante in cui stavano per incontrarsi dopo tanto tempo.
Leo si ritrovò così nel mondo degli Spiriti, con una mano protesa verso il nulla e un debole sussurro oltre le sue labbra.
«
Aries...»

 

Aries si ritrovò a casa sua, inginocchio sul pavimento, una mano stesa verso il vuoto, nuovamente sola, con l’unica compagnia delle lacrime che avevano combattuto fino ad allora per uscire.
L’aveva perso... di nuovo.
La ragazza rimase immobile per qualche secondo, cercando di elaborare l’accaduto, per poi lasciarsi andare.
Smise di combattere contro le lacrime, concedendo loro di abbandonare i suoi occhi, mentre scendevano lentamente lungo le sua gote pallide, abbassando lentamente lo sguardo.
Si morse il labbro, afflitta, portando con lentezza la mano protesa in avanti sul cuore, stringendo con forza il tessuto del vestito, mentre le lacrime continuavano a rigarle il volto, copiosamente.
Ancora una volta, tutto si era dissolto come in un sogno.
Aveva perso nuovamente Leo... e probabilmente quella volta non l’avrebbe ritrovato...
Rilassò i muscoli, poggiandosi con la mano libera per terra, fissando con i suoi occhi viola un punto vuoto della stanza, il cuore che doleva... e un’unica parola che rotolava timida ma preziosa lungo le sue labbra rosee.
«
Leo...»

 

 

Angolo Autrice

Salve Minna! ^o^
Eh... niente!
Era da tempo che volevo scrivere una Lories ma, causa ispirazione zero, non l’avevo mai fatto.
Fino a ieri sera, alle undici e quaranta per essere più precisi.
Non chiedetemi come mi è venuto in mente, ma ho pensato di mettere su carta –o monitor dir si voglia- le sensazione provate da Leo e Aries durante lo scontro di Lucy e Angel. (Se ci sono riuscita, sta a voi decretarlo XD) Ovviamente ho apportato qualche piccola modifica rispetto all'episodio,ma niente di grave XD 
Mi sono basta più sull’episodio 58 dell’Anime che sul capitolo 143 del Manga, visto che lì la scena mi sembra un tantino più drammatica. (Solo lei sa dove)
Comunque! L’ho iniziata a scrivere verso mezzanotte e l’ho finita al a mezzanotte e mezza... e sono andata a dormire all’una... infatti sta mattina avrei voluto tanto spegnere il sole XD, ma, ahimè, me la sono cercata ùwù (Mi è andata pure troppo bene che mia madre non mi ha beccato a mezzanotte davanti al PC XD)
E se, per puro caso, qualcuno si sta chiedendo perché non ho finito di scrivere la storia oggi, rispondo in questo modo: una volta che mi viene l’ispirazione, se non la metto su carta sul momento, state pur certi che non verrà mai più come lo volevo all’inizio -.,-
Quindi, scusate per i miei sproloqui del tutto inutili e non necessari ma... ma niente XD
Beh, ditemi se ci sono errori –temo di sì T_,T- e via dicendo!
E vorrei sapere se devo mettere l’avviso OOC perché, decisamente, io non ne ho idea =_=”
Oh, ultima cosa, i generi li ho messi in base a quelle che credo sia venuto fuori, poi non so se ci ho effettivamente preso X,D
Ora vado, se fa schifo non esiterò a cancellarla, basta dirmelo ù_ù
Ora vado, prima che mi tiriate qualcosa OwO
Ciao e
A preeesto
Whiteney *Scappa via*


 

   
 
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