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Autore: Facy    04/04/2008    6 recensioni
E se George non avesse affatto amato il fratello gemello? Riflessioni notturne dopo la morte di Fred. Sapore amaro di vendetta.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ti sei preso tutta la mia vita...

 

 

Stanotte guardo la luna tramontare, seduto su una panchina del parco di Hogwarts, e sono libero.

 

Per la prima volta in tutta la mia vita sono libero dalla mia ombra, libero dalla mia ossessione, libero da mio fratello gemello, che è morto e che io odiavo.

 

Sono libero da lui.

 

Chi non ha vissuto in prima persona diciannove anni come sono stati quelli della mia vita non può capire. Forse nessuno può farlo.

 

Del resto, non molti riusciranno a capire cosa significa trascorrere la propria esistenza nell’ombra della persona che tutti considerano la tua metà perfetta, la più vicina al tuo cuore, quella che tu ami più di ogni altra: il tuo gemello identico.

 

Ma che ne potevano sapere i nostri genitori, i nostri fratelli, i nostri amici? Come potevano immaginare il tormento che rodeva il mio cuore giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, istante dopo istante?

 

Io stesso, per primo, lo nascondevo dietro un sorriso e uno scherzo, un abbraccio a mio fratello, una risata burlesca.

 

Fred e George. Mai George e Fred.

 

Non che questo fosse importante. Non quanto almeno, l’essere eternamente eclissati da lui.

 

Ad ogni modo. Fred era stato il primo a nascere tra di noi. Fred era stato sempre il gemello preferito dei nostri genitori. Fred era (sia pure nella incredibile somiglianza del loro aspetto) il più bello tra loro due. Le battute di Fred erano migliori. Le sue idee erano migliori. Lui era migliore.

 

Era sempre stato così, a casa prima, e poi a scuola. A Hogwarts, durante il quarto anno, ci eravamo entrambi innamorati della stessa ragazza. Angelina Johnson, una bella Grifondoro dalle lunghe treccine nere, dal piglio deciso e con un sorriso da far sciogliere il ghiaccio.

 

Non saprei nemmeno descrivere cosa causava in me il suo passaggio nei corridoi, il fuoco che mi si accendeva dentro, il turbamento che mi scuoteva. Purtroppo era lo stesso per Fred e, come al solito, a lui era bastato allungare una mano per prendersi quello che voleva, per toglierlo a me.

 

Come ogni volta, come per ogni cosa (dalla più piccola, un giocattolo da bambini, alla più importante, l’amore di mia madre, di mio padre, dei miei fratelli, dei miei amici, di Angelina), Fred arrivò per primo, impadronendosi di quello che volevo anch’io, lasciandomelo magari dopo, quando il desiderio era svanito.

 

E sempre con quel bel sorriso sulle labbra, con quella faccia così uguale alla mia, e così diversa, perchè in fondo io lo sapevo che non sarei mai stato come lui, lo sapevo che sarei rimasto in eterno un passo dietro Fred: il secondo termine della coppia, il numero due.

 

Per lo stesso motivo non gli portai rancore per la storia di Angelina, non troppo, almeno... Sapevo che non era per me, se piaceva anche a Fred. Nessuno poteva cambiare questa realtà.

 

Lei non poteva scegliere me. Io non potevo averla. Fred non poteva lasciarmela. Si chiama destino.

 

Ma stanotte ho scoperto che il corso del fato può essere modificato. Che possono succedere cose così terribili, atroci e impensabili, che la dea della giustizia, colei che decide le leggi del mondo, può decidere di nascondere il volto con il velo dello sdegno, lasciando gli uomini a se stessi.

 

E allora, il destino può mutare.

 

Questa notte Fred è morto, ucciso dal sortilegio di un Mangiamorte di cui io non conosco l’identità, il nome, il volto. Probabilmente è morto anche lui, probabilmente era un essere indegno di vivere, una persona crudele dalla mente traviata. Ma mi ha liberato per sempre.

 

Per questo io rendo grazie a lui e alla dea che ha distolto lo sguardo splendente da un mondo oscuro e brulicante di malvagità, lasciando che la fortuna della mia vita cambiasse per sempre.

 

Per diciannove anni Fred si è preso tutta la mia vita. Stanotte comincia a esistere George.

 

Perchè, in questa fredda notte autunnale, io non ho più un gemello. Perchè io sono libero.

  
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