Sfogo introspettivo contro la persona che ero e che, per fortuna, non
sono più.
Il titolo è preso dalla canzone One In A Million
dei Guns N'Roses.
Spero che queste poche righe vi facciano riflettere.
xXx Kim xXx
One
In A Million
Quando avevo tredici anni non capivo niente del mondo.
Ero una sudicia ragazzetta che disprezzava il detto "Non è
tutto oro quello che luccica".
Ero troppo impegnata a strizzarmi in vestiti firmati, a piagnucolare
quando il papi non mi comprava le Gucci e a guardare dall'alto in basso
chi, a differenza di me, pensava a vivere, e non ad apparire.
Il cervello stretto nei canoni mediati imposti dalla tv, sempre in
paranoia su cosa potessero pensare gli altri su di me, su come mi
vestivo, su come mi atteggiavo, su come mi comportavo.
Morbosamente fissata sul giudizio altrui, convinta di essere la
più figa, la più ricca e la più
ammirata, consideravo gli altri delle nullità, quegli esseri
insignificanti che osavano non conformarsi alla massa, esemplari
difettosi tra una schiera di burattini omologhi.
"Guarda che sfigato, non ha le scarpe di marca!"
"Hai visto quello, ha comprato la giacca di seconda mano"
"Che orrore, ma come porta i pantaloni questa?!"
La domada che mi sorge spontanea è: "Ma chi cazzo ero io per
giudicare la gente?"
Se uno porta i capelli lunghi, le scarpe da due soldi e la maglia dei
Nirvana, ma saranno cazzi suoi?!
Chi mi credevo di essere per sputare sentenze su persone che non cagavo
manco di strisicio, a cui passavo vicino sculettando con la puzza sotto
il naso, pensando "Che sfigato, io sì che sono figa invece"?
Il tipo avrà avuto sicuramente più interessi dei
miei, se ne fregava di come la pensavano le troiette come me e viveva
la sua vita.
Se era contento, perchè cazzo cambiare per quelle due oche
che lo giudicavano solo in base alla stupida e mediocre apparenza?
Chi cazzo mi credevo di essere, la regina del mondo?
La più bella solo perchè avevo una cintura di
marca schiacciata sulla pancia?
La principessa più fashon che usciva solo con le persone
più in e ben viste della società?
Ma vai a cagare, và. E' proprio il caso di dirlo.
Cazzo, la vita è una sola!
C'è troppo poco tempo per pensare a banalità come
queste!
E' unica l'opportunità che ti hanno concesso, non
c'è un secondo tentativo!
Conoscilo il mondo, non guardarlo e basta!
Vivi, respira in mezzo alla gente, assapora le piccole cose, dal
cornetto caldo alla mattina, al tramonto del sole. Fai sentire la tua
presenza, esprimiti, non voler essere come quelle tettone ignoranti che
inneggiano ai soldi e alla moda, fregatene e pensa a vivere!
E non importa quanto uno rocchettaro, sfigato, negro, metallaro,
frocio, sporco comunista, fascista, dark o etichettato diversamente sia.
Pensa a te stesso, e rifletti su chi cazzo sei tu per giudicare se uno
è o non è.
Chiamatelo come sfogo, insurrezione comunista, ribellione ai media,
foglietto patetico scritto da una sfigata che vorrebbe essere figa,
chiamatelo come volete, a me non interessa.
Io la penso così, e se non vi piace affari vostri.