Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |       
Autore: Mariam Kasinaga    10/10/2013    0 recensioni
Una ragazza con un sogno: poter diventare finalmente gondoliera per poter ottenere l'approvazione della madre.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nick EFPFORUM: Mariam Kasinaga/Mariam_Kasinaga Titolo: On the way of a smile
Generi: Triste, drammatico
Rating: Giallo

Avvertimenti: Nessuno
Note: Ho deciso di considerare la figura del ribelle contro la società e le istituzioni, ma ambientando la vicenda nel passato, visto che nella Storia ci sono molti esempi di donne che hanno scelto di mentire sul proprio sesso per perseguire un obiettivo.
Numero capitoli: Prologo, tre capitoli, epilogo
Breve introduzione: La storia è ambienta nella Venezia settecentesca, quando alle donne era severamente vietato poter esser gondoliere. Il racconto segue le vicende di una ragazza che decide di fingersi maschio per ottenere, nella sua mente, l’approvazione della madre morta di malattia.

ONE THE WAY OF A SMILE

Prologo

Venezia, 1854
La pioggia primaverile picchiettava dolcemente sulle lapidi marmoree del cimitero, bagnando le persone che si attardavano a trovare un riparo sotto i portici circostanti. Soltanto un uomo continuava imperterrito il suo lavoro, continuando a strappare le piante infestanti che si erano attorcigliate ad una misera croce di legno tarlata.
Il becchino sfiorò con la punta delle dita i solchi rovinati che, quasi un secolo prima, declamavano l’identità della vittima. Le intemperie e l’usura del tempo la stavano facendo completamente marcire, insieme alla storia che era diventata solo un ricordo sbiadito nella mente dei veneziani più anziani. L’uomo finì di estirpare le erbacce e, dopo essersi avvolto nella mantella nera, corse verso il porticato. Una coppia di uomini lo salutarono con un cenno del capo:“Presti molta cura a quella tomba”commentò uno, fermandosi un attimo davanti a lui. Il becchino si tolse la mantella fradicia:“Sì, signore”rispose semplicemente. L’uomo insistette:“Si direbbe molto vecchia, certamente gli eredi sono tutti morti!”insistette, lanciandole un’occhiata veloce. L’altro scrollò le spalle:“In verità, signore, mio nonno conosceva la famiglia e ha promesso alla figlia di prendersi sempre cura della tomba della madre. Vuole sentire perchè non sono sepolte insieme?”domandò.

1° Capitolo- Morte

Venezia, 1750
La ragazza correva lungo le calle, cercando di farsi largo attraverso la folla che popolava il mercato a quell’ora del mattino. Evitava di farsi trascinare dalla folla impegnata a sentire le grida dei mercanti di seta e dei venditori, che declamavano le meravigliose qualità dei propri prodotti. Il cuore le scoppiava nel petto, mentre stringeva convulsamente tra le mani il sacchetto del droghiere:era terrorizzata dall’idea di inciampare in una pietra o, peggio ancora, che qualcuno potesse spingerla a terra. “Devo fare in fretta” continuava a ripetersi mentalmente, dirigendosi verso una delle zone più miserabili della città. Si fermò a prendere momentaneamente fiato davanti ad un palazzo fatiscente, abitato principalmente da stranieri, prostitute e persone che la Serenissima aveva bollato come indesiderate. Stette per qualche momento a contemplare l’intonaco scrostato e cadente, gli infissi rovinati e le grandi macchie di umidità della facciata, causando un odore disgustoso che le penetrava fin dentro al cervello.
Salì faticosamente le numerose rampe di scale e, imprecando sottovoce contro i ratti, entrò in un angusto appartamento poco illuminato. Tirò delicatamente fuori dal sacchetto una polverina biancastra e la fece sciogliere dentro un bicchiere d’acqua, mescolandola dolcemente con il cucchiaio più pulito che riuscì a trovare. Lentamente aprì la porta di legno sulla sua sinistra ed entrò nell’unica camera riscaldata dell’appartamento, dove in un vecchio letto matrimoniale una donna respirava affannosamente. La ragazza si sedette sulla sponda del letto:“Bevi”ordinò, aiutando l’altra a compiere quel semplice gesto che sembrava costarle immani sforzi. La donna aprì gli occhi, prima di accasciarsi nuovamente sul cuscino:“Tuo fratello non è ancora tornato?”domandò debolmente, prima di essere interrotta da un eccesso di tosse. Sua figlia cercò di sorridere, stringendole la mano:“No, mamma. Tornerà presto, vedrai. Va tutto bene”sillabò meccanicamente, pronunciando l’ultima frase soprattutto a se stessa. Le ripeteva da quando era una bambina ed aveva continuato a mormorarle mentre giaceva con molti uomini per procurarsi i soldi necessari per comprare la medicina o quando sua madre sembrava aggravarsi. Rimase seduta in quella posizione per un tempo interminabile, continuando a stringere la mano dell’unica persona che, ancora per poco, le era rimasta:“Ho deciso di entrare nella corporazione dei gondolieri”annunciò, tentando di controllare il tremore della voce. L’altra rispose come se non avesse compreso a fondo il significato di quella affermazione:“Tuo fratello era un bravo gondoliere...se l’acqua è nostra amica perchè me l’ha portato via?”farfugliò, cominciando a piangere. La ragazza distolse lo sguardo, ma rimase immobile, sentendola disperarsi per l’unico figlio a cui avesse voluto bene. 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Mariam Kasinaga