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Autore: kk549210    10/10/2013    5 recensioni
Harm e Mac ora sono sposati, ma la loro vita sarà davvero felice come hanno sempre sognato?
Seguito di "Cuore di padre".
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Bud Roberts, Harmon 'Harm' Rabb, Harriet Sims, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di padre'
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-Un po’ mi dispiace… ora non sono più la tua bambina…
- Ehi, Mattie! Fai la gelosa adesso? – disse Harm pizzicandole scherzosamente una guancia – Tu sarai per sempre la mia bambina. La mia meravigliosa primogenita – e la strinse forte a sé.
“Se non ti avessi incontrato, tesoro mio… sarei ancora perso dietro ai miei fantasmi e alle mie paure. Un bambinone irrancidito pieno di complessi. E oggi non ci sarebbe questa fantastica famiglia” pensò con commozione.
“Glielo dico o non glielo dico? Speriamo che non si metta lui, a fare il geloso…” rimuginò tra sé la ragazza.
Nel suo lettino vintage, Gabriel si sentiva un po’ trascurato. Ancora non riusciva a mettersi seduto, ma scalciava e si agitava in un animato spettacolino di fanciullesco egocentrismo. Harm lo prese in braccio e rivolse a Mattie un’occhiata molto eloquente.
- Com’è pesante il mio erede! – esclamò con una smorfia mettendolo sul fasciatoio.
- Pesante non mi sembra l’aggettivo giusto… – rise Mattie. “Glielo dico o non glielo dico?” – Papà – soggiunse approfittando del fatto che Harm era tutto preso dal piccolino che sgambettava come un ranocchio e non si faceva cambiare il pannolino – Ti devo dire una cosa…
- Dai, ciccio! Stai un po’ fermino… ho solo due mani!
- Papà…  “Distratto sì, ma non su un altro pianeta!”
- Sì, Mattie. Mi devi dire una cosa… Guarda che due o tre neuroni che funzionano, li ho ancora! – disse lui girandosi a guardarla, senza però mollare il proteiforme esserino.
“Ecco… ora mi ha piantato addosso quegli occhi indagatori. Clemenza, vostro onore!”
- Beh, sai com’è all’MIT… si conosce gente… si fanno laboratori di gruppo…
- … si studia anatomia invece che ingegneria – sorrise lui a denti stretti, preparandosi già al peggio. Tirò su Gabriel pulito e sorridente – E così aspetti un bambino! – concluse la frase girandosi e fissandola dritta negli occhi.
- Ma no, Harm! Lo sai che sei davvero fissato?  - fece lei seccata, con le mani sui fianchi – volevo dirti che ho un ragazzo… Anthony. Studia informatica ed ha un anno più di me.
-È un bravo ragazzo?
-Sì, non si droga. Non è un terrorista. Non spara alle vecchiette. Non dice nemmeno le parolacce e si è già laureato con il massimo dei voti.  
-Un mostro, in poche parole. E tu, gli vuoi bene?
-Sì, tanto. – rispose Mattie raggiante – E lui ne vuole a me.
-Allora è questa la cosa importante… da quanto tempo va avanti? Attenta o questo ti mangia i capelli… – Gabriel stava già allungando una manina per ghermire uno di quei boccoli così invitanti.
- Da due mesi… aspettavo di dirtelo di persona, non sapevo come l’avresti presa – fece lei porgendo un dito al piccolino, che dovette accontentarsi di una preda molto meno ambita.
- Ma per chi mi hai preso? Per un cavernicolo? Sono peloso, ma mica vado in giro con la clava! – rise Harm.
- Sei sempre stato un po’ rompi…
- È vero… ma devo esserlo. Sono o non sono tuo padre?
- Sì – disse Mattie con orgoglio.
-Se sono un po’ palloso è per il tuo bene. Non voglio che tu faccia sciocchezze. Sono stato giovane anch’io, sai?
La ragazza sorrise.
        Sai quante stupidaggini ho fatto. Non voglio che tu soffra.
-Sì, papà.
-Devi portarlo a casa, per farcelo conoscere. Al Ringraziamento, oppure in un’altra occasione più informale…
-Oh no, fidanzati in casa!
Harm si illuminò tutto.
-Ora andiamo dagli altri…
-Grazie, papà. Questa nostra famiglia è bellissima… - disse guardando dalla finestra Sarah, Maria e i Roberts che erano già in giardino.
 

 
Uscendo di casa, Harm acchiappò con una mano il passeggino di Gabriel.
-Siamo proprio fortunati, noi fratelli Rabb… - disse Mattie.
-Ah sì?
-Abbiamo l’incredibile Hulk per padre!
Harm si mise a ridere e depositò il bambino a sedere su una copertina sul prato.
-Zio Harm! Zio Harm! – AJ si precipitò subito vicino a Gabriel – Posso prenderlo in braccio? Ti prego!
-Non ce la fai a tenerlo, sei troppo piccolo – disse Harriet preoccupata che l’entusiasmo di suo figlio potesse nuocere al bimbo.
-Non è vero! Sono grande, io! Ho già nove anni… dai, zio… Ti prego! – fece il primogenito dei Roberts fissando il suo padrino con sguardo supplichevole – Lo tengo solo un pochino…
-E va bene… solo un pochino. Però stai molto attento… - acconsentì Harm mettendoglielo in braccio.
AJ era alle stelle. Anche Gabriel era contentissimo. Quel bambino biondo che lo riempiva sempre di baci e di carezze gli piaceva tanto.
A ognuno il suo. Maria e Nicki erano tutte impegnate a servire il tè alle loro bambole. Bud giocava a baseball con James e Paul. E il terzetto delle donne si era ricostituito. Harriet e Sarah accolsero con affetto e con muliebri schiamazzi la bella notizia che Mattie aveva un ragazzo.
Harm seguiva distrattamente la conversazione,  tutto preso com’era a controllare AJ e Gabriel.  
Il bambino si allontanò di qualche passo dal gruppo degli adulti, fiero di portare in giro quel suo caro frugoletto. Un cuginetto tutto nuovo che era arrivato come per miracolo nella sua vita.   
-Sei proprio bello, Gabo – gli disse dandogli un bacio. Il piccolino sorrise tutto contento – Ti confesso un segreto. Da grande farò il dottore. Così curerò tanti bei bambini come te…  
  
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