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Autore: AyuTsukimiya    05/04/2008    0 recensioni
(Spin Off di: If Deidara Was a Woman) Dove sei? Non sei qui...nemmeno lì...mi hai abbandonato..per sempre?Senpai...
Cosa è realmente successo in quegli attimi di vita in cui Tobi e la dolce Deidara hanno convissuto assieme, prima del doloroso addio?
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Deidara, Tobi
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quei ricordi le avevano ricordato momenti dolorosi, incubi e incubi nella notte…

Avvolta dal buio non riusciva più a vedere o a distinguere nulla, perchè era il nulla, lei era situata nel nulla.

-è solo un’altra giornata ordinaria, oggi come ieri e come domani, mi sveglierò starò con Sasori Danna e tenterò in ogni modo di essere un bravo partner per lui…Sasori è ancora qui con me lo so…e…queste mie mani con queste lingue, non sono mani di mostro…lo so-

piangeva e sorrideva

-e Sasori mi accetta comunque, lui…mi accetta così come sono- si stringeva a sé rimembrando la figura del suo Danna

Avvolta sempre di più da quel buio incessante, era come se avesse scordato quasi tutto, più il buio la invadeva più lei si lasciava cullare quasi come da una melodia senza fine, crudele ma anche così bella e che era la sola cosa che la facesse sentire meglio.

Svegliatasi da questo “sonno” si accorse che qualcuno la chiamava e la stava cercando

Qualcuno che si stava avvicinando alle tenebre che l’avevano avvolta.

-Deidara senpai!-

sentiva qualcuno arrivare, aveva un po’ di paura

Tobi la raggiunse subito, e le prese le mani

-s-sei tu…allora non sei morto…Sasori- sorrise e arrossì alla figura di Tobi

Tobi rimase spiazzato

-eh?Sasori? stai scherzando??-

Più lei sorrideva e più il buio s’infittiva

-si...non ti ricordi? i-io...ti ho aspettato...da tanto Sasori, non sei morto, non mi hai lasciato; si avvicina a lui e timidamente imbarazzata lo abbraccia sussurrando: Sasori-no-Danna

Lui la prese per le spalle e la fissò

-non sono Sasori, sono Tobi, non riesci a ricordarti? Stai scherzando vero???-

era preoccupato in modo inverosimile per quel suo strano comportamento di lei

-m-ma che ti prende Sasori?

disse lei più preoccupata

-non mi hai mai preso in questo modo-

disse imbarazzata abbassando lo sguardo con un sorriso, mentre tenta di guardarlo negli occhi ma non riesce a sostenere lo sguardo e lo distoglie.

-basta col chiamarmi Sasori! sono Tobi, non te ne rendi conto? non ti ricordi più di me? e poi il tuo Danna ha i capelli rossi dannazione!-

disse lui più preoccupato guardandola

dai suoi occhi caddero lacrime mentre si sentiva così fissata

-e-ecco... sapevo di non piacerti...i-io...-

tenta di asciugarsi le lacrime con le maniche

-s-sei solo tu il mio Danna…nessun' altro, però io volevo mostrarmi a te così com’ero come una ragazza…ma tu mi odi lo sapevo…-

pianse con un sorriso

-eh? no che non ti odio!- disse lui abbracciandola

-io... ti amo da impazzire... però non sono il tuo Sasori: sono il tuo Tobi, lo sai che Sasori è morto no? –

a quelle parole strinse le maniche del cappotto di Tobi

-n-no, Sasori tu non sei morto, sei...qui con me-

lo guardò e con gli occhi velati dalle lacrime mentre il buio ormai non permetteva nient’altro che vedere solo le due figure

-t-tu mi ami da impazzire?...è ...sembra un sogno...-

lui la scrollò

-non sono Sasori! io sono Tobi...smettila di chiamarmi così…mi fai diventar pazzo… e sono io colui che ti ama da impazzire! non quel Sasori! ti sei dimenticata tutto? tutto quello che è successo fra noi? oppure pensavi fossi il sostituto di Sasori?-

lei continuava a non capire

-no questo mai! Ma…m-mi fai male...nemmeno tu mi vuoi bene, è la verità, vero?-

la voce rotta dall’inizio di un pianto

-io... io ti amo diavolo! Deidara cosa ti è successo così improvvisamente? non ti ricordi proprio più?-

in una disperazione confusa la baciò passionale solo come Tobi era, passionale solo come lui poteva essere.

lei spalancò gli occhi a quel bacio

tutto attorno a lei venne invaso a poco a poco di una tenue luce, mentre il buio spirava pian piano

dopo quel bacio si guardarono per alcuni attimi e

-tu...chi sei?...pur non conoscendoti voglio stare con te...perchè? mi rendi triste e felice allo stesso tempo?-

si allontanò spaventata facendo qualche passo indietro, indugiando

-cosa ti è successo? si che quando ero tornato ancora mi conoscevi... cosa ti è successo Deidara-senpai? io sono Tobi... Tobi! dannazione! ci siamo messi insieme! abbiamo fatto anche l’amore... e tu ora hai dimenticato tutto?-

La guardò confuso arrabbiato e preoccupato

-Perché mi incolpi così?-

arrossì però a ciò che lui le aveva detto

-i-io...-

iniziarono ad apparire davanti a lei scene del passato, di lei con Tobi

Sorrideva con lui, si arrabbiava si lamentava, lui la prendeva in giro e…una scena confusa, dove lei con il mantello e le bende in mano, e lui che si avvicinava mentre lei tentava di coprire il fatto di essere una donna.

La testa le fece male e si inginocchiò a terra per il dolore.

-i-io...ricordo di essere sempre stata sola...senza nessuno, però…tu Tobi il tuo nome…io-

ma mentre stava per dire qualcosa il dolore si fece più forte e si tenne la testa.

-Deidara-senpai! cosa ti sta capitando? io... non voglio che tu mi dimentichi ne che tu soffra-

la sorresse e le alzò il viso mentre le lacrime uscivano dai suoi occhi.

Lacrime, scendevano sulle sue mani, sul vestito di Tobi, lo abbracciò piangendo

-ho paura, sono sola, non mi lasciare!...i-io chi sono?-

-tu... sei la più splendida creatura che esista sulla terra e io colui che ne è follemente innamorato... questo ti può bastare? potrai ricominciare una nuova vita se vuoi... poi pian piano ricorderai, non c’è fretta; a me basta che tu stia con me e che tu sappia che io sono Tobi non Sasori-

la abbracciò tentando di calmare e alleviare il suo dolore.

Lei a poco a poco si riprese.

-g-grazie, io…ti voglio bene- gli sorrise

Prendendosi per mano dopo che lui le aveva asciugato le lacrime si erano diretti in un posto vicino per mangiare qualcosa.

-io sono Deidara... riuscirò a farcela...grazie a te-

lo continuava a guardare e sorrideva, ingenua quasi come se non ci fossero più problemi per lei ora avendo lui la suo fianco, perché non sapeva ancora bene il perché, ma averlo vicino la rasserenava, le infondeva sicurezza.

-si… ora vieni con me... ti porto a mangiare il ramen! ti piace il ramen?-

-il ramen??cos'è il ramen? è...buono?-

-ramen sono spaghetti in brodo all’uovo... molto buono... ^^ eccoci qui! su prima le signore-

disse facendole la riverenza

-grazie- disse lei e si sedette

-Deidara... spero che ti piaccia-

lei guardò la ciotola davanti a se

-ohh, che carini questi spaghetti!-

tentò di mangiarli, ma non ci riusciva e continuavano a cadergli

-devi usare così le bacchette così... hai visto?- disse Tobi

provò ancora ma senza riuscirci

-oh bhe, non c’è niente da fare... allora fai aaaa- disse lui avvicinandosi a lei e facendola arrossire

-d-d'accordo...ahhhhhm-

disse lei aprendo la bocca lentamente

prese con le bacchette un po’ di ramen dalla sua scodella e glielo mise in bocca dopo averlo raffreddato

-allora come è?– disse lui dolce come non mai

-è....è buonissimo^\\\\\^ mi ricorda tanto... qualcosa di dolce e buono-

disse lei assaporandolo lentamente per poi mandarlo giù

lui sorrise contento

-allora, ora riesci a mangiarlo con le tue bacchette o ti continuo ad imboccare? anche se preferirei la seconda opzione, ma essendo in un luogo pubblico...-

-b-bhe...a me piacerebbe se-

ma non finì la frase perché Tobi prese il suo viso voltandola dalla sua parte e la baciò.

Lei chiuse piano gli occhi lasciandosi cullare dal suo sapore.

Intanto il padrone del locale aveva deciso di rimanere dentro alla bancarella per non disturbarli.

-buono anche così?- disse sottovoce Tobi

-si…moltissimo…-sussurrò lei quasi come se avesse la febbre ma era felice

Appoggiò la testa a quella di lei e sorrisero entrambi.


Anche se lei pareva ricordarsi a poco a poco delle cose, lui era felice comunque di averla accanto a sé, e un giorno accadde però qualcosa…che lo avrebbe segnato moltissimo.

Deidara lo guardò spaventata perché un flash, tornando da dopo aver mangiato il ramen, le aveva invaso la testa facendola tremare.

Deidara lo guardò spaventata; non riusciva a parlare ma disse solo

-v-violare...è così che si dice vero? e-ecco...qualcuno lo ha fatto...a me…-

-v-violare? violare... il tuo corpo?-

la guardava non riusciva a crederci che qualcun altro oltre a lui avesse potuto assaggiare e rendere sua la sua dolce senpai... non riusciva ad accettarlo... per lui...quella volta era la prima volta per entrambi; non se ne era reso minimamente conto che la senpai... no!... non doveva pensarci altrimenti... tutto ciò avrebbe portato solamente alla tentazione di fare nuovamente sua Deidara con brutalità per la rabbia che tuttora gli cresceva dentro

Deidara si allontanò da lui....si sentiva mortificata e sconfitta.

-i-io ti chiedo scusa...-

disse con tono sottile di voce, quasi impercepibile; aveva vissuto bene senza quei ricordi...e ora le rovinavano nuovamente l'esistenza?

-Deidara... io... non posso permettere che qualcuno abbia violato così il tuo corpo! che un povero bastardo ti abbia fatto questo e che ti stia rovinando l'esistenza con quel ricordo!-

Deidara non sapeva proprio che dire; lo allontanò da sé. Il pensiero di ciò che aveva visto la rendeva insicura ma soprattutto, provava un senso di colpa impagabile…si odiava perché stava facendo di nuovo soffrire quel ragazzo che continuava a starle vicino e le voleva bene, troppo bene per una come lei.

-senpai...-

Tobi la spinse verso di sè bloccandole le labbra con un bacio violento tentando di poter arrivare più in là guidato dalla rabbia e dalla gelosia.

-mn...anf...c-che vuoi fare?- disse lei improvvisamente

-io... io non riesco ad accettare che ti abbiano violentata! devo assolutamente riavere il tuo corpo tutto per me!- la guardò lui imbarazzato/arrabbiato

-m-ma cosa...stai dicendo?...-

lei rossa in volta senza più capire niente, timida imbarazzata dolce un po’ spaventata.

-io dico solo ciò che penso! se ti voglio per me ci sarà un motivo diamine! te l'ho detto! ti amo -

-anch’io ti... amo, ma ho paura...- era un sussurro il suo

-si ti amo... e non ho paura! non ho paura di amarti... però vedi se tu hai paura di ciò allora... forse è meglio se veramente rimani sola…in questi giorni non fai altro che avere paura di tutto! anche dell'amore che è la cosa più meravigliosa che esista al mondo…-

-non è amore...quando la gente ti inganna non puoi credere che esista qualcosa di cosi meraviglioso come dici... se vuoi che io resti da sola ...d'accordo...ma almeno...potrò contare su di te... quando... ne avrò bisogno?- disse lei in preda quasi allo sconforto

-si... forse è meglio che per un po'stiamo lontani… così vedi cosa fare, se hai proprio paura di tutto ciò o se magari io non sono la persona adatta a te... anche se mi dispiacerebbe da impazzire quest’ ultima scelta; ti prego di riflettere con cura e non così sprovvedutamente-

lui la guardò sorridendo ma gli occhi lucidi e rossi lo contraddissero.

-si; poi io non voglio assolutamente che una persona dolce e gentile come te possa stare male per... una(lo disse come volesse dire Un mostro) come me, però...ti chiedo di non dimenticarmi...ok? io...- stava quasi per piangere ormai

lui l'abbracciò forte forte

-ti prego ti prego… non dire queste assurdità mai più! come posso dimenticarmi? E stare male per te? -

-per-perchè è cosi!...-

piangeva e ricambiava l'abbraccio.

-sono un mostro...è destino che chi mi stia vicino soffra...è come se io portassi solo dolore a chiunque abbia a che fare con me...-

Lei poi si staccò da lui a fatica –mi raccomando, cerca di essere felice perché tu lo sarai anche senza me…- sorrideva lei a lui sfiorando con il dorso della sua mano le lacrime degli occhi di lui e la guancia.

Si voltò e si allontanò mentre lui tratteneva il pianto mentre avrebbe voluto fermarla e riaverla tutta per sé.

Si voleva voltare a guardarlo un’ultima volta ma, strinse il pugno che teneva sul cuore.

Iniziò a piangere senza controllo.

“voltati ti prego Deidara non andartene…”

Tobi aveva il volto coperto dalla frangia, a stento ci vedeva per le lacrime che invadevano il suo volto.

“no! Gli causerei solo altro dolore standogli vicina…i-io devo essere forte e rendergli la vita più felice…senza la mia inutile presenza”

si allontanò e pianse per il dolore.

-gh…sigh-

le cicatrici ora come ora facevano molto più male di allora, eppure non usciva sangue.

I suoi ricordi pulsavano sul suo cuore e su quelle ferite provocando un dolore molto forte ma…non era paragonabile alla sofferenza di ciò che provava lei nel suo animo…

-io non voglio stare senza di te…- piangeva come una bambina eppure non voleva fare altro se non piangere. Tenendo a stento una mano sul cuore e una sulla bocca mentre il dolore e il pianto la opprimevano.

Poi d’un tratto, tutto fu buio.

-c-cosa?-

disse lei spaventata e…

Si accorse che era in uno dei suoi ricordi.

E vide, lo vide…

Suo padre.

Se la madre la picchiava, suo padre…quello che vide la fece stare male, mise una mano sulle labbra scuotendo la testa.

-n-no!!!!!-

Poi si risvegliò di soprassalto.

Non era ancora lontana per poter almeno dire a Tobi quella cosa che aveva visto.

Tornando indietro dov’era però non lo vide.

-dov’è?!- disse preoccupata guardandosi intorno

si sentiva in colpa ma decise di reagire e di smetterla di piangere.

-i-io devo essere forte, così non continuerò a essere un peso per lui…tanto lo sarei comunque ma…almeno potrò alleviare un po’ le sue preoccupazioni dicendogli che…-

Si mise a cercarlo, non lo trovava ma non demordeva.

Era arrivata non molto lontana da dov’era, dove c’erano parecchi alberi

Un’ombra, lei non la vide, su di un albero che guardava il cielo…solitaria come se avesse perso tutto dalla sua vita…

Appena vide la ragazza però, quell’ombra, scese dall’albero e…

Lui la vide.

Lei lo riconobbe.

-T...To-bi?-

-Deid- on aveva finito di pronunciare il suo nome che li gli era corsa incontro e lo aveva abbracciato.

-aspetta! Voglio dirti una cosa importante! Era la prima volta quindi…e…poi era stato mio padre ma non è successo e quindi non devi preoccuparti e…-

piangeva

lui non comprese, la abbracciò piano e le chiese –tranquilla, dimmi, non ho ben capito…cos’è che vuoi dirmi?-

lei con gli occhi colmi di lacrime sorrise e disse che era stata colpa di suo padre che aveva tentato di usurpare il suo corpo di bambina, ma che grazie proprio a quelle sue lingue e bocche considerate mostri, erano state proprio quei mostri a salvarla attaccando il padre e facendo in modo che lei potesse scappare e….

-q-quindi volevo solo dirti che…quella volta lo è stata come prima volta per me con te e con nessun’altro…- piangeva felice

Lui la abbracciò forte e guardò al cielo piangendo sussurrando

-se avessi qui tuo padre io…lo…- ma si fermò non voleva continuare la frase anche perché era troppo felice di avere lei di nuovo tra le sue braccia

-non volevamo…- ma lei decise di non parlare e di abbracciarlo a sua volta, e di evitare di parlare del fatto che volevano separarsi, era troppo felice anch’ella.

-non voglio lasciarti…-sussurrò lei

-anch’io…io non sono in grado di stare senza di te, non sai quanto tu sia importante per me-

-a poco a poco ricorderò tutto e…anche se ho avuto una bruttissima infanzia ora sono felice- strinse la mano di lui.

Lui appoggiò la testa di lei sul suo petto, accarezzandole piano la testa.


Alla sera stessa, quando avrebbero dovuto dividersi in realtà avevano finito col restare assieme, e qualche ricordo con Tobi le era tornato alla mente.

-accidenti no!- aveva urlato lei

-che succede?- disse lui vedendola tutta indaffarata alla ricerca di qualcosa

-un cerotto, uff mi sono tagliata…è che…- aveva tentato di cucinargli qualcosa e aveva finito con lo scottarsi.

-senpai fermati...- disse lui

-ma così esce il sangue...e-

-se ti fermi un secondo…- sorrise e le afferrò la mano

-eviti di fare disastri inutili-

si mise in bocca il dito.

-m-ma…t-ti ringrazio...-

arrossì molto, e la scena le aveva ricordato una scena dove quando si era tagliata anche all’ora Tobi le aveva curato così la ferita.

-figurati, era mio dovere-

non le mollò però la presa alla mano e la guardò fisso negli occhi.

Era troppo tempo che non sentiva di nuovo quella sensazione di piacere e di voglia di fare l’amore con lei.

Lei lo guardò di rimando arrossendo, però non distolse lo sguardo da quegli occhi così scuri ma così belli…non si limitò a dire nulla, anche perché avrebbe voluto che lui l’avesse fissata così per tanto altro tempo ancora.

Voleva dirgli del pranzo che non era riuscita a preparare ma…ormai il suo unico pensiero in quel momento non era più il pranzo ma…Tobi stesso.

-senpai ...promettimi... che nessuno potrà mai violare il tuo corpo oltre a me…non voglio essere egoista ma…io ti voglio solo tutta per me-

disse lui baciandola e arrossendo

-te lo prometto Tobi- disse lei ricambiando il bacio in modo dolce

-mio padre, come Sasori…fanno parte del passato…anche se con i loro ricordi però ritornano spesso nella mia vita e…fanno male…- abbassò lo sguardo

-e io impedirò che loro ti facciano soffrire ancora...-

le alzò il capo e la guardò

-se dovesse succedere di nuovo io… ho paura e…-

ma lei non si accorse di essere inciampata sulle scatole per preparare il cibo che aveva lasciato in giro e finirono entrambi a terra

-ma so che ci sarai t-u…-

-senpai, stai bene...?-

Tobi si rialzò un po’.

-p-penso di s-...- non finì la frase perchè si sentì in imbarazzo per la posizione in cui erano finiti

-d-da quando ho recuperato la memoria, o buona parte di essa, è la prima volta che….-

arrossì lei sotto di lui

-la prima volta che... cosa... –

la guardò lui un po’ maliziosamente

-è...-

arrossì di più e sussurrò

-la prima...volta...-

-la prima volta per cosa? per questo?- sorrise malizioso iniziando a baciarla dal collo in giù aprendole un po’ la parte davanti del cappotto dell’akatsuki.

Lei fece dei piccoli sospiri.

-nmh, si...-

lo guardò con sguardo timoroso ma felice

a mano a mano che scendeva sempre più verso il seno della ragazza le tolse il cappotto e la maglia.

-s-se dovesse far male?- chiese lei un po’ preoccupata mentre lui continuava a baciarla

-tranquilla, anche se ti farà male dopo proverai solo piacere- sorrise lui

-d-davvero?... ma...come fai a saperlo?-

domandò un po’ imbarazzata e sorpresa della risposta di Tobi

-perchè...-

le diede un bacio e sorrise

-lo abbiamo gia fatto-

Lei restò senza parole, solo guardava attraverso la luce dei suoi occhi.

E alcune immagini come tanti flash le affiorarono alla memoria bisognose di essere ricordate, come ricordi dei quali non si può fare a meno.

Come l’alba del mattino.

Come l’acqua e il cielo.

Così avvenne.

Comparvero veloci, ma apparvero chiare e felici…immagini di ciò che era accaduto sotto a quell’albero, assieme a lui…quando per la prima volta erano diventati una cosa sola.

E…come se fosse stata una liberazione per il suo cuore, iniziò a piangere.

-perchè piangi Deidara-senpai? hai paura? qualcosa non va?- chiese Tobi triste e preoccupato

-n-o...- si asciugò lei le lacrime e lo abbracciò

-i-io ricordo!... sotto quell' albero io... tu...ricordo!-

piangeva come una tenera bimba felice e lo abbracciava

-sul serio? ma è... è... fantastico senpai!- la strinse forte lui

-si lo è!...- non faceva altro che piangere e sentiva il contatto con lui più vivo che mai.

-ti amo- disse lui

-a-anch’io ti amo...tantissimo!-

lo guardò con occhi dolcissimi

prese il viso tra le sue mani e lo baciò

E lui mentre si lasciava baciare la distese a terra per ritornare com’erano prima

Baci carezze…

La guardò maliziosamente sorridendo

Lei arrossì al suo sguardo provocante

Le diede una carezza sfiorandole le labbra con un dito


-stavolta…non mi scorderò di altre cose e…- sussurrò Deidara

-forse è meglio non pensarci ora, penso che potrebbe rovinarci questo momento- gli sorrise sincero

-d’accordo-

le sollevò il viso mordicchiandole deliziosamente le labbra

lei fece piccoli gemiti di piacere e si sentì avvinghiata a lui

-è così dolce il tuo sapore... - sussurrò lei

- il tuo è meraviglioso e così… così eccitante-

sussurrò lui

-e-eccitan-te?-

con le gote arrossate e le labbra socchiuse sospirò piano

-m-mi fai provare il paradiso sulla mia pelle...-

- perchè tu lo fai provare a me...-

le leccò il collo interrompendo il corso con dei baci e lasciando così alcuni marchi… poi si fermò sul colletto della maglietta.

-i-in che modo lo faccio provare a te?...dopotutto sono...così passiva...-

sussurrò triste e imbarazzata gemendo piano ad ogni leccata e ad ogni “marchio” che lui le lasciava sul collo

-le ragazze come te sono quelle che si fanno desiderare di più...-

Quella frase fece arrossire Deidara.

Lui la guardò malizioso come non mai le abbassò a poco a poco la giacca togliendo a poco a poco anche la sua di giacca, passando in modo possessivo le dita sul corpo di Lei...provocandogli dei sussulti piacevoli e eccitanti.

Sembrava gemere di felicità, e più lei apriva e chiudeva le labbra sospirando e gemendo piano, più lui le passava le mani attorno al suo corpo...fino a raggiungere il seno

le sfilò la maglia...e le bende continuandole a baciare le labbra e il collo, mentre le loro lingue continuavano ad assaporarsi sempre più invadendo sempre più la bocca dell’altro

Lei sussurrò poi

-i-io ti provoco tutto ciò?-

mentre lei era sotto di lui, lui le strappò a forza le bende dicendole

-mi provochi uno stato di pazzia per te... sono ossessionato da te non smetto di volerti per nemmeno un attimo-

passò le mani di lui sul seno di lei fino a giungere giù molto più giù...

lei aveva una sguardo arrossato, e piena di timidezza e imbarazzo aprì e chiuse le labbra cercando in un gesto confuso la lingua di Tobi, e la ritrovò...lui giocava col seno della senpai e si divertiva a vederla gemere di piacere...era la sua ossessione il suo divertimento d'amore, non un giocattolo, ma la donna del suo cuore tutta per lui solo per lui…

-potrei restare così per tutta la vita-

le sussurrò lui sempre più divertito innamorato pazzo, e con malizia poggiava la sua testa sul seno della senpai.

-anf…mi…-

in quel momento le tolse anche l'ultima parte del suo vestito, le toccò delicatamente il resto del corpo, e mentre lei gemeva di piacere e non riusciva a fare altro che sentirsi donna con lui, sfiorò il suo petto e il resto del corpo di lui… facendo provare anche a lui un'ossessione e un'eccitazione tale che la violò molto meno delicatamente di quello che avrebbe voluto ma...mentre la violava vedeva un sorriso sul suo viso e intanto gemeva nel piacere più totale ...più penetrava in lei più lei soffriva di piacere e d'amore.

-nmf...anf...Tobi...-

-dimmi…- sussurrò lui

-mi sento così bene...-

-solo per te...-

sussurrò lui e poi tornò a leccarle vicino al seno rendendola ancora più appagata.

-Sei la mia ossessione non riesco a fare a meno di te- diceva lui ansimando anch'egli un po’, e lei ormai gemeva e ansimava, e a quelle parole gemette ancora di più ormai non vedeva altri che lui, sentiva solo lui dentro di lei.

Le mani di lui premevano e passavano con passione sul corpo di lei, mentre le mani della senpai con timore passavano sul petto di lui, passando dall’alto verso il basso.

Sentiva il suo corpo premere sul suo, sentiva ogni suo respiro ogni suo movimento.

Lo sentiva.

E non desiderava altro che continuare a rimanere per sempre così.

Perché era grazie a lui se poteva ricominciare a vivere come una ragazza normale.

Era grazie a lui se poteva sentirsi una donna.

Era merito suo se poteva sentirsi amata come mai prima d’allora in vita sua.

Lo amava.

Lo voleva.

Era cieca di ciò che succedeva attorno a loro.

Mentre i movimenti di lei erano dolci timorosi ma anche avvolti da una grazia quasi divina, quelli di lui a stento placavano la loro passione e il loro amore, chiedendo come corpo di essere sempre più appagato…e più la baciava più la voleva…

Era quello un amore del quale non avrebbero poi fatto a meno.

“dimmi, dimmi ancora che mi vuoi, farò tutto ciò che vuoi…ma ti prego…continua a dannarmi di te…non smettere di essere quello che sei…perché è proprio perché sei così che io ti amo”


Fine Flash Back


Era finita…così…tutti quei momenti pieni di una passione irrefrenabile avevano ora trovato un vuoto incolmabile nel cuore del ragazzo.

-a-avevi detto ti ricordi? Se saremmo stati assieme per sempre, ti avrei protetta e invece…-

ormai il buio calava su quella stanza a poco a poco rimaneva accesa solo una fioca luce di una candela

-e…-

appoggiato a quella sedia, seduto a terra, con le braccia che pendevano senza alcuna forza e nella mano la foto stretta

-e…-

si morse il labbro inferiore della bocca per evitare di continuare a parlare o di piangere

l’unica che lo avesse fatto desistere dai suoi piani poco buonisti, e che era riuscita a farlo apparire forse per la prima volta la persona dolce che era…

E fu in quel momento che l’ultimo ricordo della dolce Deidara lo pervase, la figura di lei la vedeva davanti al suo viso, avvolta dal buio, sempre più lontana dal suo cuore e più si avvicinava e più gli sembrava lontana.


Flash Back

Stava sistemando una cosa e non trovava la compagna

“dove sarà Deidara?”

Passando vicino alla stanza di lei l’aveva vista

Era distesa rannicchiata mezza sopra e mezza sotto le coperte, con i capelli biondi sparpagliati un po’ a caso sul letto e sul cuscino…un viso dolce e quasi da bambina e il cappotto dell’akatsuki un po’ giù dalle spalle.

Quella scena la rendeva una ragazza bellissima…talmente bella che Tobi si accorse che il suo lato nascosto, quello cattivo avrebbe voluto fare tante di quelle cose con lei in quello stato che lo stesso pensiero aveva spaventato il ragazzo stesso…

Si avvicinava piano al bordo del letto di lei, alzando poco le coperte, giusto per farci passare una persona, e vi si infilò piano facendo spostare Deidara un po’ verso il muro

Con un braccio, il destro, la prese violentemente da dietro e lei a quel brusco contatto si svegliò

-Ben svegliata mia delizia- gli aveva sorriso lui in maniera fin troppo provocante

il contatto fisico del suo corpo con quello di lei, e il fatto che fossero così vicini l’aveva fatta vibrare tutta, ora specialmente le sue parti più femminili avevano voglia di lui ma…qualcosa la turbava…

Lui non attese niente, iniziò a baciarla con la lingua spingendola verso il muro facendola gemere e fare un piccolo urlo, lei più che esserne felice era un po’ spaventata

E mentre lui continuava a spogliarla senza che lei avesse tempo di poter parlare, continuava a sfiorare il suo corpo, lei dentro il muro, si sentiva soffocare da tutto quell’impeto…

Avrebbe quasi voluto interrompere il flusso di quella passionale confusione ma…lo sguardo di lui voleva quasi dirle quanto lei fosse impossibilitata a fare ciò, e sentì dalle sue labbra sfiorando le sue dirle

-sei pur sempre una donna…- la sua forza era purtroppo troppo minore alla sua in quella situazione per poter reagire. Sentiva il suo sguardo sul suo corpo e quasi si sentiva debole senza più forze.

Le aveva spogliato anche le bende e il resto…violandola in una maniera molto passionale ma anche molto “cattiva” tanto che lei non riusciva più a trattenere i gemiti, si sentiva più che appagata “violata” in una maniera talmente brusca che la spaventava.

-m-ma- disse solo lei per essere poi di nuovo abbracciata con possessività da lui

-nessuno ti avrà mai a parte me, mai più Sasori o altri…- le bloccò le braccia e continuò a baciarla, mentre il corpo di lui “schiacciava” il corpo di lei; il cuore di lei imprecava in silenzio avvolto dall’ombra di quegli occhi scuri e dall’ombra del sigillo del suo potere che cresceva sempre più.

La mano che passava dallo stringere con veemenza la guancia sinistra di lei, e scendeva piano e con feroce malizia sul corpo sinuoso e formoso di lei; le dita affusolate passarono sul collo scendendo alla gola e arrivando al punto del seno, e intanto più le dita tamburellavano sul corpo indifeso della ragazza più leccava deliziosamente la guancia sinistra di lei; la mano si era soffermata sui lineamenti in mezzo al seno e scendeva sempre più giù sempre più giù giungendo fino alle cosce e fino alla parte più recondita di lei.

Quel contatto così forte e potente, una cosa tanto piacevole quanto paurosa.

E lei spaventata da tutte quelle azioni violente si sentì il cuore pesante e sempre più spezzato e…lacrime delicate sfioravano le guance di lei cadendo piano bagnando le lenzuola bianche del letto. Stringendo con le mani le lenzuola bianche e non riuscendo a fermarlo.

Come un’illusione e risvegliatosi da un incubo

-anf anf!!!- d’un tratto Tobi si accorse della visione che aveva appena avuto, appoggiato alla porta della camera di Deidara si riprese a fatica.

Rimase sconvolto da ciò che aveva visto.

Strinse dove c’era il suo cuore trattenendosi dal piangere, l’aveva violentata in quella visione…non ci poteva credere…spaventato da ciò che lui le aveva fatto guardò per poco dove c’era la sua Deidara dormire e si allontanò ma…

La sentì nel sonno pronunciare il suo nome.

Si avvicinò piano al letto, sorridendole, era così tenera.

Avvicinò piano la mano verso di lei per poterla accarezzare ma la ritrasse subito in ricordo della visione.

Strinse la sua mano al petto, non avrebbe mai voluto farle del male e specialmente il fatto di aver fatto violenza su di lei, anche se solo in visione, lo aveva turbato moltissimo.

Poteva davvero lui farle una cosa del genere contro la sua volontà? No, non lo avrebbe permesso.

“se vuoi bene a qualcuno, non lo faresti piangere a quel modo…”

Un altro piccolo sussurro della ragazza, si mosse un po’.

Lui decise di affrontare quella visione, si avvicinò al letto e le sfiorò i capelli.

Sorrideva.

Decise piano di entrare nel suo letto.

Fece molto piano e con cautela per evitare di svegliarla.

E non appena si girò la vide.

Davanti a lui.

Così bella…

Ma non voleva pensare col suo corpo.

Voleva pensare col suo cuore.

Lei aprì leggermente gli occhi.

Lui le stava accarezzando una guancia.

Lei aprì gli occhi e arrossì nel trovarselo davanti a lei sorridente come non mai.

-ben svegliata; scusami se mi sono intrufolato vicino a te ma…eri talmente tenera e…ho sentito che mi chiamavi e…-

non sapeva nemmeno lui cosa dirle.

Lei allora vedendo quanto era tenero a quel modo sorrise e lo accarezzò a sua volta sorridendo.

-è stato un risveglio bellissimo così…grazie…- era molto rossa ma il suo sorriso illuminava il suo viso e rendeva felice anche lui.

-quanto ti amo…-

le prese la sua mano e le diede un bacio su di essa

-c-cosa?- chiese lei

-è proprio perché sei così, è il tuo imbarazzo la tua ingenuità…ti rendono così femminile e mi fai innamorare ogni volta sempre più di te-

Lei abbassò lo sguardo arrossendo.

E lui sorridendo le sollevò il viso e disse ancora –vedi? Sono proprio questi tuoi modi di fare così dolci e aggraziati che ti rendono speciale così come sei…in realtà mai avrei creduto che sotto l’aspetto mascolino del mio partner ci fosse…un angelo del genere-

Il suo cuore palpitava all’impazzata al contatto di lui e a quelle parole.

-i-io…- sussurrò lei

-tu…?- domandò lui curioso

-no, sembrerebbe troppo assurdo se te lo dicessi…-

distolse lo sguardo ma lui prontamente disse

-qualsiasi cosa sarà…sappi che non me la prenderò…poi casomai potrei riderti in faccia-

lei gli diede un colpetto sulla testa

-scherzavo- sorrise lui ridendo

e lei si imbronciò sorridendo ma poi sorrise e assunse un’aria molto dolce guardando verso il basso

-vorrei che rimanessimo sempre così…senza dover più far parte di un’organizzazione, senza più restrizioni…vorrei…- arrossì –poter andare in giro e urlare il mio amore per te senza più dovermi nascondere…essere quella che sono senza aver più paura…e…-

lo guardò –vivere per sempre con te…e…avere dei figli…-

rigirò le mani e intrecciò le dita per l’imbarazzo mentre queste dolci parole flebili ma decise uscivano dalle sue labbra.

Gli occhi di Tobi a quelle parole si riempirono di lacrime, mentre la frangia copriva il suo volto.

Lei si spaventò –scu-scusami non volevo farti piangere io…non dovevo dirtelo scu-

ma lui le posò un dito sulle labbra delicatamente dicendole piangendo.

-è una delle cose più belle che io abbia mai sentito in tutta la mia vita Deidara e…-

la baciò

-non smetterò mai di dirti che ti amo…non sarebbe più la mia vita, e non sarebbe più una vita se non ci fossi più tu con me-

mentre lui le aveva sfiorato una guancia lei prese la mano di lui e la fece scorrere dalla guancia in giù, sorridendo.

Tobi sentiva il suo corpo vibrare dall’emozione e per l’eccitazione, ma non voleva farle male come aveva fatto nella visione.

-solo se lo vuoi tu- disse lui fermando il movimento di lei

-si…lo voglio-

-sembra quasi che si stiamo sposando- disse lui sorridendo

-sarebbe bellissimo- ammise lei con sguardo sognante, mentre faceva scorrere piano la mano di lui sul suo corpo provocandogli piacere.

A poco a poco si tolsero i vestiti e rimasero con solo i loro corpi che si assaggiavano piano, e prima che lui diventasse una cosa sola con lei le sussurrò

-allora…quando tutto sarà finito…vorresti sposarmi?- le sorrise dolcissimo sopra di lei

lei lo abbracciò piangendo –si!-

lui la abbracciò, non erano mai stati così felici e mentre si baciavano diventarono un tutt’uno.

Lui penetrò in lei in un modo dolce e gentile, e lei sorrideva ricevendo solo appagamento e tanto amore…non l’aveva violata con crudeltà, e questo lo rendeva più innamorato di lei e più felice.

Lei si addormentò tra le sue braccia e lui poggiò il viso su quello di lei.

Staremo assieme per sempre

Per sempre…

Per sempre…

Un eco lontano e poi…la morte di lei.

fu il suo urlo prima dell’esplosione

Lui aveva tentato di salvarla

Aveva combattuto con sé stesso, sapeva che era sbagliato essersi legati a qualcuno, ma non poteva farne a meno.

-perdonami Tobi io…volevo sinceramente vivere per sempre con te!-

Non avrebbe più potuto rivederla lo sapeva…

Non riusciva a ricordare altro che il corpo di lei coperto di sangue che sussurrava piano un: ti amo, perdonami;

I'd give my heart, I'd give my soul.
I'd turn it back, it's my fault

E l’unica sua lacrima abbracciando quel corpo ormai freddo, cadde quasi senza vita sul suolo gelido.



FINE FLASH BACK


Ormai quella stanza così buia aveva finito per invadere il suo cuore.

La candela…rimasta lievemente accesa fino ad allora si spense.

Del tutto.

Ormai ogni spiraglio di luce era scomparso.

Lui si lasciò andare in quel disperato sfogo di dolore che lo corrodeva.

Avrebbe ucciso chi aveva ucciso la sua Deidara

Avrebbe vendicato colui che l’aveva portata alla morte e…l’aveva ridotta in quello stato


Si alzò, si diresse verso la porta e avvolto nell’oscurità riuscì lo stesso a trovare la porta per uscire


Cercò invano ma non trovava, non lo trovava

Poi alla fine…eccolo!

Lo prese…


Ritornò in quella camera scura…


Un rumore molto forte e…

Dal suo viso e dalla sua bocca uscì del sangue

Quello che aveva conficcato nel suo cuore era un pugnale d’argento

-è stata solo colpa mia se sei morta…la causa di tutto sono solo io…-

Il coltello cadde a terra

E a poco a poco il suo corpo si accasciò al suolo privo di forze

“spero di raggiungerti…”

fu il suo ultimo pensiero

Mentre quella camera nera tinta di sangue, un sangue rosso scarlatto era diventata più lucente grazie alla luce che a poco a poco stava entrando dalla finestra

Era l’alba

E il sole

Faceva capolino come ogni mattina

Come ogni giorno

Anche se…

Qualcosa era cambiato e…

La vendetta di qualcuno non ci sarebbe più stata perché

Il suo posto non era più li sulla terra tra i vivi


Era in un luogo strano, dietro ad un albero e…

Dietro allo stesso…una figura

-c-chi sei?-

lui non disse nulla ma sorrise

-per-perché sei qui?-

Lui andò dall’altra parte dell’albero piano un passo alla volta e…

Vide la figura davanti a lei

Mise una mano sulle labbra quasi a non riuscire a crederci

Quel mantello uguale al suo, quella maschera a spirale, che veniva tolta pian piano rivelando i suoi meravigliosi occhi.

Quello sguardo così dolce che le era mancato per così tanto tempo.

-perché ho promesso che saremmo stati assieme per sempre…e io mantengo le promesse-

lei aveva una mano sul viso e iniziò a piangere come una bambina alle sue parole, ridendo e piangendo quasi fosse felicemente sconvolta da quella rivelazione.

-questa volta…fino alla fine del tempo…fino alla fine del mondo…per sempre, resterò con te-

Le prese una mano, lei lo abbracciò piangendo stringendolo più forte che poteva.

Lui la baciò e mentre piangevano di felicità raggiunsero con le loro ali bianche il cielo più alto di quel mondo diventando due spiriti trasportati via dal vento.

Molte piume bianche vennero sparse nel cielo…



INSIDE A DREAM

The night may never end…


Ma se tu sei con me…

Posso morire felice

E urlerò al mondo intero

La mia felicità

Last chanche

Last choice

Forever









Eccomi, ho voluto postare anche l'ultimo cap(che è l'ultimo)di questa ff che comunque avevo finito da tempo ma avevo un pò di timore a postare, perchè...bhe dopotutto non è così bello ricevere delle specie di minacce per aver modificato i personaggi, però vabbè^^ ognuno la pensa come vuole, e basta solo rispettare le preferenze altrui^o^. Ho voluto farla finire così un pò triste perchè ce la vedevo bene con questa fine questa storia. Devo dire che è stata anche una delle prime ff che ho scritto di Naruto, quindi xD lo stile è ancora un pò lo stesso degli altri 2 cap ma comunque sono felice perchè adoro scrivere e mi basta anche solo l'aver finito la storia! Cioè bho mi piace troppo questa coppia xD Vabbe commento anche troppo, spero vi sia piaciuta, e anche il finale. A presto^*^Grazie!

  
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