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Autore: Allyii    11/10/2013    7 recensioni
Il piccino, dopo qualche attimo di esitazione, afferrò la mano dell’uomo, lasciandosi trascinare al centro della stanza quadrata, dove la luna spuntava dalla finestrella e illuminava pallidamente una porzione di pavimento.
Arthur lo posizionò proprio li, e lo fissò per alcuni istanti.
Poi spalancò gli occhi e la sua mascella si destreggiò nella caduta libera, mentre il piccolo di accucciava su se stesso, impaurito.
Capelli neri.
Occhi blu.
Pelle diafana.
Ossatura sottile e minuta.
E le orecchie.
Furono proprio quelle a confermare i sospetti di Arthur.
Quel bambino era Merlin.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Salve popolo di EFP!

Oggi, per onorare il 30° compleanno di Bradley James, ecco postato l’ultimo capitolo della mia fanfiction, che oggi compie 1 anno!

Spero tanto di essere riuscita a intrattenervi piacevolmente durante questi 365 giorni, ora siamo all’epilogo!!

Buona Lettura.

 

“Cos’è questa roba? Come faccio a oltrepassarla?” gridò Arthur, mentre tempestava di pugni l’invisibile barriera.

“È la barriera del tempo. Sono bloccato qui da un mese ormai!” rispose Merlin, con i palmi premuti sulla liscia superficie, in corrispondenza delle mani serrate di Arthur.

“La barriera del tempo? È che cos’è?” chiese lui, smettendo di picchiare e facendo combaciare i loro palmi, scoraggiato. Lo aveva finalmente trovato, era così vicino, eppure così lontano…

“Arthur, il tempo è una cosa complicata. Essendo tornato bambino, io non esistevo più nel tuo presente, così come non potevo esistere nel futuro. Non ci possono essere due forme temporali contemporaneamente. Per questo sono bloccato qui. Vi potevo vedere, sapete? Urlavo e vi chiamavo, ma nulla ha funzionato…”

“Ma ora la tua forma piccola è tornata nella sua epoca! Perché non puoi uscire di qui?”

“Te l’ho detto, io non esisto nel tuo presente. Si è creato come un vuoto temporale. Non posso tornare nel presente dopo un mese, ormai non esisto più…”

“Merlin, smettila di dire sciocchezze! Certo che esisti! Sei qui davanti a me, ti sto parlando. E ora forza, dimmi come fare per fari uscire.”

“Non lo so, Arthur. Ho provato e riprovato. Non c’è modo…”

“Come non c’è modo? Merlin non scherzare…”

“A dire la verità, un modo ci sarebbe.” Disse una voce alle spalle di Arthur, che si girò di scatto.

Era Taliesin.

“Davvero? E come?” chiese Arthur, bramoso di saperne di più.

“Purtroppo, costerà molto.” Aggiunse lo stregone, guardando Arthur in modo grave. “Dovrai rinunciare a tutti i tuoi ricordi dell’ultimo mese.”

“Cosa!? E perché?” gridò Arthur, atterrito alla sola idea. Non voleva dimenticare. Non ora che aveva scoperto il vero Merlin, quella sua parte più genuina e gaia, quella che gli aveva insegnato a non essere superficiale, a non fare per scontato tutto ciò che aveva… Quella che gli aveva aperto gli occhi sulla magia, che non era tutta malvagia come sosteneva suo padre…

Quella piccola parte di Merlin che era riuscita ad accendere l’assopito sentimento che sostava quiescente nel cuore di Arthur.

“Perché l’unica è ritornare indietro nel tempo. Dovrai tornare al mese scorso e impedire che si verifichi l’incantesimo. Solo evitando l’apertura dello spazio temporale Merlin potrà continuare a esistere. Purtroppo, ciò comporterà il non verificarsi del futuro che avete vissuto e i vostri ricordi verranno rimossi per sempre.”

“No! Ci deve essere un altro modo!” urlò Arthur, rifiutandosi di accettare la cosa. Non avrebbe perso tutti quei ricordi così preziosi.

“Arthur Pendragon, mi dispiace dirti che questo è l’unico modo, se vuoi riavere Merlin nel tuo presente. Cerca di essere ragionevole.”

Merlin, dall’altra parte della barriera, osservava la scena.

Anche lui aveva dei ricordi ai quali non voleva rinunciare. Da li aveva visto tutto. aveva notato il cambiamento di sguardi e di emozioni che il se stesso da piccolo e Arthur si scambiavano.

Prima timoroso uno e diffidente l’altro.

Poi gioioso uno e scocciato l’altro.

Poi amore uno –l’amore inteso dai bambini, si intende- e… amore anche l’altro. L’amore che un padre riesce a dare ai suoi figli, o quello di un fratello maggiore… ma a volte c’era di più. C’erano state volte in cui Arthur si metteva a fissare il vuoto e pronunciava il suo nome…

No, Merlin non voleva rinunciare a quei ricordi,  a quei progressi. Ma lui capiva che non c’era altro modo.

“Arthur, ascoltatemi…” iniziò a dire, sperando di convincerlo. Di solito Arthur, pur essendo molto capriccioso e capoccione, lo ascoltava sempre, alla fine.

“No, Merlin, non ti ascolterò, è inutile tentare. Non rinuncerò ai miei ricordi.”

“Arthur, ma è l’unico modo!”

“No. Se ci riflettiamo, sono sicuro che troveremo un altro modo.”

“Arthur, ascoltate. Se Taliesin dice che quello è l’unico modo, significa che non ce ne sono altri. E questo voi lo sapete.”

“Si ma non capisci!” Esplose Arthur, dando un pugno alla barriera. “ È dura. Ci ho messo tutto me stesso, ho scoperto le cose come stanno davvero, ora vedo tutto con occhi diversi, non puoi chiedermi di dimenticare tutto.”

“Arthur, anche a me fa male. Anche io vorrei conservare quei ricordi per sempre. Ma sarebbe ancora peggio se dovessi rimanere intrappolato qui, no? Avremmo i vecchi ricordi, ma non potremmo mai costruirne di nuovi. Ve lo chiedo per favore, non siate testardo.”

“Ma…”

“Ragazzi, il tempo a vostra disposizione è quasi scaduto. Avete solo cinque minuti prima che l’ora scada. Decidetevi.” Li interruppe Taliesin, e Arthur sentì un groppo alla gola.

Rivoleva Merlin con se. Ma, per riaverlo, avrebbe dovuto rinunciare ai suoi ricordi. Non lo avrebbe più guardato con quella consapevolezza. Aveva cinque minuti di tempo prima che tutto venisse dimenticato.

“Arthur, vi prego. Anche se quelle cose verranno dimenticate, ne avremo tante altre da vivere e da costruire. Ora però dovete decidervi.”

Arthur non era pronto, ma non aveva più tempo.

“Va bene. Facciamolo.” Disse, con le lacrime agli occhi. Taliesin fece un cenno di approvazione e giunse le mani.

Arthur si sentì improvvisamente catapultato in una dimensione che sentiva non gli appartenesse, poi si sentì sbattere duramente contro un freddo pavimento, e cadde a terra.

Si trovava in una rovina. Tutto era distrutto e solo due figure si muovevano.

Da quella posizione, vide gli occhi neri dello stregone che lo fissavano maligni, prima di diventare dorati e provocare un’esplosione.

Ora ricordava. Doveva impedire a Merlin di pronunciare l’incantesimo che avrebbe aperto lo spazio temporale.

“Arthur!”  sentì chiamare da lontano. Merlin.

Merlin lo stava chiamando, stava andando in suo soccorso.

“Merlin! Vattene!” gridò invece Arthur, alzandosi di scatto e correndo a sua volta verso il suo servitore.

Gli si buttò addosso, per proteggerlo dall’esplosione provocata dal Mago Oscuro.

Ora o mai più, pensava.

Prima che fosse troppo tardi, posò le sue labbra su quelle di Merlin, mentre entrami rovinavano a terra.

Fecero in tempo a darsi più di un semplice bacio a fior di labbra. Riuscirono ad approfondirlo e a darselo con voglia e passione, ma poi dovettero separarsi, quando sentirono un grido.

Entrambi si voltarono e videro delle macerie, provocate dalla sua stessa esplosione, cadere sullo stregone. Quella era la sua fine.

Arthur e Merlin incrociarono i loro occhi per un attimo, prima di perdere conoscenza entrambi ed essere soccorsi, diverse ore dopo, dai cavalieri che tornavano a cercarli e che li trovarono abbracciati sul pavimento.

**

3 anni dopo…

Merlin correva per il giardino della piazza, urtando almeno una mezza dozzina di cavalieri di passaggio, e si diresse alle cucine per prendere la camicia di Arthur.

“Che cosa ci fai nella mia cucina?” gli chiese, minacciosa, la grassa cuoca, brandendogli contro un mestolo.

“La camicia del re dov’è?” domandò invece Merlin, scansandosi dalla donna, alla ricerca dell’indumento. “… Tieni le tue mani lontane dal cibo, hai capito?” gli strillò dietro la donna, tornando alle sue faccende.

Ah ecco la camicia, appena accanto a delle cosce di pollo che un gancio dal nulla scendeva ad arraffare.

Merlin guardò su e vide, divertito, Gwaine e Parsifal dietro alla grata.

Ridendo, attaccò il gancio al pollo e schizzò via, temendo l’ira della donna, che se ne era già accorta.

Correva troppo veloce, però, e andrò a sbattere contro a un altro servo, che portava del vino, che macchiò la candida real camicia.

Mentre si disperava nel disastro, un voce dietro di lui lo distrasse.

“Si smacchia con il sale.” Era Lancelot.

“Arthur mi ucciderà!” esclamò scocciato.

“Vediamo.” Replicò Lancelot, fingendo di scrutare accigliato la macchia rossa. “Hai affrontato cose peggiori, Merlin.” Concluse, dandogli una pacca sulla spalla. “Se avessi il tuo talento, sistemerei tutto.”

Oh, già, molto furbo Lancelot.

Merlin si guardò attentamente attorno. “Furtuin Wham” sussurrò, e la macchia scomparve.

Lanciando uno sguardo complice all’amico, riprese la sua strada verso le stanze di Arthur.

Arthur era dentro. Vestito.

Merlin se ne stava ancora meravigliando, quando vide che la maglietta era alzata sulla schiena.

Ridacchiò, e si avvicinò al suo principe per poterlo sistemare.

“Sire, avete la maglietta alzata.” Lo canzonò, prima di mettergliela a posto.

“Merlin, non ci sono molti servitori che hanno l’onore di vestire re, sarebbe troppo aspettarsi un grazie?” lo prese in giro Arthur, cingendo le spalle del valletto.

“Grazie, Arthur.” Disse Merlin, con profonda serietà. “Grazie per essere qui, con me. Grazie… di tutto.” poi lo baciò, come soleva fare tutte le mattine da un anno a quella parte.

E, come tutte le mattine da un anno a quella parte, Arthur lo stringeva forte a se, facendolo sentire più amato che mai.

 

The End.

 

 

Note del Capitolo:

-          Scusate se vi ho fatto attendere tanto, ma ci tenevo ad aggiornare oggi, in onore del compleanno di Bradley e primo anniversario di questa storia.

-          La parte finale è uno spezzone dei primi minuti della prima puntata della quarta stagione. Ah, e a questo proposito mi sono sempre chiesta… perché Merlin va a prendere la camicia del principe in cucina? Bah..

 

Note dell’Autrice:

Beh… sinceramente, arrivati qui… non so che dire. È passato esattamente un anno dalla nascita di questa fanfiction, e non avrei mai creduto di arrivare fino a qui.
Questa è stata la mia prima storia su Merlin, ero nuova nel fandom, e mi aspettavo di ricevere al massimo un paio di recensioni a capitolo e una ventina di seguiti.
E invece no.
Mi avete accolta benissimo in tantissimi, mi avete lasciato tante bellissime recensioni, che stanno tutte nel mio cuore, così come state voi.
Si, voi, che in un solo anno mi avete lasciato ben 104 recensioni, voi che mi seguite in ben 120, che mi preferite in 30 e mi ricordate in 9… in totale siete 159.
Troppi per me, sono davvero commossa.
Spero davvero che questo capitolo finale vi sia piaciuto e che sia stato all’altezza, e spero di rivedervi presto in qualche mia futura Fic.

Vi voglio bene, siete nel mio cuore.

   
 
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