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Autore: Hana S    12/10/2013    0 recensioni
A Marijoa vivono i Draghi Celesti, capricciosi ed arroganti, si credono i padroni del mondo, Audrey è una di loro, ma questa vita non la sopporta. Però una volta al mese, per un solo giorno vive come una ragazza normale; quella che dovrebbe essere una noiosa passeggiata dove tutti si inchinano alla sua presenza, si trasforma in un momento di distacco dalla sua quotidianità. Proprio durante quel giorno farà nuovi incontri e stringerà nuove amicizie.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Shakuyaku 'Shakky', Silvers Rayleigh, Supernova
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO FINALE

15 anni dopo i fatti dell’arcipelago Sabaody …

«Questo è tutto, Onorevole» il marine aveva appena finito di fare rapporto alla più alta carica del mondo, quando improvvisamente un altro entrò di corsa.

«Onorevole, mi perdoni, ma è una cosa urgente!» era un giovane alto e longilineo, con i capelli castani.

«Di che cosa si tratta?» domandò la donna.

«Di Monkey D. Luffy, signora. Ha sciolto i pirati di cappello di paglia e ora, si è consegnato alla marina di sua spontanea volontà!»

«Il Re ha fatto la sua ultima mossa …» la donna chiuse gli occhi e appoggiò la schiena alla sedia.

«Siete stanca Onorevole? Desiderate essere lasciata sola?» le domandò il marine più anziano, un vice ammiraglio dai capelli biondi corti ed il mento pronunciato.

«Grazie Vice Ammiraglio Hermeppo, è stata una giornata intensa, domani mattina ci aggiorneremo e decideremo il da farsi, per ora … che Monkey D. Luffy venga trattato da essere umano, e non come la Marina è abituata a prendersela con i criminali. Dategli da mangiare ed un posto in cui riposare, questi sono degli ordini»

I due marine erano un po’ perplessi, ma avrebbero obbedito; nello stesso momento entrò la segretaria della donna. Una ragazza proveniente dal regno di Alabasta, serviva alla corte della regina Nefertali Bibi, prima che l’Onorevole le chiedesse di prestare servizio presso di lei. Aveva dei lunghi capelli neri raccolti in uno chignon, occhi nocciola e indossava occhiali da vista rotondi.

«Si Neteb?»

«Signora, l’ammiraglio Coby desidera parlare con lei, le chiedo di prendere il suo den-den mushi, così le passo la chiamata»

«Certamente» poi congedò tutti e prese la cornetta.

«Onorevole …»

«Ti prego Coby, chiamami Audrey e basta. Te l’ho già detto mille volte»

«V-va bene, … Audrey» nulla era cambiato, ormai era adulto, ma dentro di lui c’era ancora il ragazzino timido di un tempo «Sai di Luffy?»

«Sono stata informata e ho dato disposizioni»

«Ti chiedo il permesso di occuparmi di lui, la sua salute non è delle migliori. Ho trovato fra i suoi effetti una lettera del medico di bordo in cui parla della condizione fisica del suo capitano. Anche se è un pirata rimane un mio amico, non voglio che passi gli ultimi istanti di vita fra mille sofferenze! …» sentì l’uomo, il famoso ammiraglio cedere alle lacrime, era una supplica sentita.

«Meno male che me l’hai chiesto tu, Coby. Permesso accordato, mi assumo ogni responsabilità di questa decisione»

«Audrey! Quanto tempo!» il pirata dai capelli neri rivolse un grande sorriso all’amica, non appena la vide oltre le sbarre della prigione.

«Luffy …» Audrey trovava sempre una parola da dire, in ogni circostanza; ma cosa dire ad un condannato a morte? Ad un amico, che non poteva strappare al suo destino? «… mi dispiace, in questa occasione così difficile non posso aiutarti. Non ho potuto farlo sull’arcipelago Sabaody, a Marine Ford e tutte le volte che avrei potuto fare la differenza, non sono riuscita a fare niente …»

«Come?! Sei impazzita hai fatto moltissimo! ...» la donna, spiazzata, fissava il pirata sempre sorridente «… grazie a te gli uomini-pesce e le sirene, non hanno più problemi a venire in superficie, hai posto fine a molte guerre, anche fra pirati! In più sei venuta a trovarmi per l’ultima volta, sono felicissimo di questo. Ho vissuto senza rimpianti, me ne vado felice» il viso sereno di Luffy tranquillizzò Audrey, la sua stima per quell’uomo non era diminuita nel tempo.

«I tuoi compagni?»

«Mi sono assicurato che fossero al sicuro, abbiamo realizzato i nostri sogni, riso e pianto tanto in questi anni, i momenti bui li abbiamo superati insieme e le nostre mille avventure ci hanno unito sempre di più, sono contento di aver vissuto questi anni insieme a loro»

I due rimasero a parlare per tutta la notte, non si accorsero della flebile luce che iniziava ad entrare nella stanza attraverso le finestre, furono due marines che entrando dalla porta alle spalle di Audrey li riportarono alla realtà.

«Vi chiedo perdono Onorevole, ma il prigioniero Monkey D. Luffy, deve essere trasferito a Marine Ford»

Audrey guardò la nave sparire all’orizzonte, non voleva assistere all’esecuzione, sarebbe tornata a Marijoa. “Kiernos, quanto vorrei che tu fossi ancora qui con me!”. Si voltò ad ammirare il paesaggio, un piccolo e tranquillo paese tra i campi in fiore, luogo scelto dall’ammiraglio per venire a riposarsi di tanto in tanto. Audrey decise di fare una passeggiata prima di tornare alla nave e riuscì a non farsi seguire dalle guardie.

 «Sei venuto per salutarlo?» un uomo incappucciato si avvicinò alla donna, quando mostrò il suo volto Audrey non poté non notare quanto era cambiato in tutti questi anni. I capelli erano raccolti in una piccola coda sul capo e qualche piccola ruga iniziava a far capolino sul suo viso.

«Quanto tempo Audrey!»

«Dall’isole di fuoco nel Nuovo Mondo» i due si strinsero la mano «È bello rivederti, Zoro»

«Anche io sono contento di averti incontrata, sei stata tu a permettere a Coby di prendersi cura di Luffy? » la donna annuì.

«Ti ringrazio»

I due rimasero insieme ancora qualche minuto, ma Audrey sapeva che presto sarebbero venuti a cercarla decise di congedarsi dall’amico.

«Addio spadaccino »

«Addio …» Audrey fissava la figura incappucciata allontanarsi nella foresta, forse non avrebbe mai più incontrato i Mugiwara, ma era felice di averli potuti conoscere “Speriamo solo che non si perda”.

La notizia dell’esecuzione di Monkey D. Luffy era in prima pagina sul giornale del giorno dopo, ma Audrey gli aveva dato solo un’occhiata veloce; ora doveva preoccuparsi della reazione di molti a questo evento. Si chiudeva un’era e se ne sarebbe aperta un’altra e pirati novellini e veterani erano entusiasti e si verificarono vari incidenti lungo la Grand Line.

La sera Audrey si ritirò presto nei suoi alloggi, era sfinita.

«Pirati! Non potete lasciarmi in pace?»

«No» una voce inconfondibile fece trasalire la donna che si voltò verso la figura nella penombra della stanza; appoggiato al muro con le braccia incrociate ed un ghigno sulla faccia, c’era un pirata che lei conosceva bene.

«Oh beh … quando si parla di te, certamente non posso vivere tranquilla» senza aggiungere altro, Audrey si sedette alla scrivania, dando le spalle al suo ospite. Si massaggiava il collo quando una fredda mano metallica scostò la sua e ne prese il posto. Nonostante tutto si sentì sollevata, era tutto il giorno che si portava dietro quel dolore.

«Da quando siamo così amorevoli?» domandò alzando il capo in modo da incrociare lo sguardo con quello dell’uomo dietro di lei.

«Sono cinque mesi che non ci vediamo, dovevo pur farmi perdonare» detto ciò le concesse un bacio.

«Se è per questo anche io devo farmi perdonare, sono stata parecchio impegnata e non ho potuto contattarti …» l’uomo la zittì appoggiando l’indice sulla sua bocca.

«Allora che aspetti? Io la mia parte l’ho fatta …»

Audrey si alzò e presa la mano dell’uomo lo condusse con se.

La mattina dopo, Audrey si svegliò alle prime luci dell’alba e fissò l’uomo che dormiva accanto a lei. Gli accarezzò i capelli ripensando al giorno in cui si era innamorata. Aveva le ginocchia strette a se e gli occhi chiusi, ricordando quegli avvenimenti. Quando li riaprì il pirata la fissava, senza dire niente Audrey si accoccolò vicino a lui.

«Stavo pensando …» esordì Kidd all’improvviso «… perché non molli tutto e vieni con me?» disse stringendola di più a se.

«Te l’ho già detto tante volte, non posso …» Audrey cercava di non fissarlo, altrimenti avrebbe anche potuto cambiare idea o semplicemente sarebbe scoppiata a piangere, erano segretamente sposati da cinque anni ormai, ma a parte qualche ora non erano riusciti a passare tanto tempo insieme.

«Lascerei la pirateria, se tu mi dicessi di si» il pirata era cambiato parecchio, questo lei lo riconosceva.

Prima di uscire, Audrey nascose un piccolo cofanetto nel cappotto di Kidd, un semplice bigliettino recitava ‘Buon Anniversario smemorato cronico!’

Audrey era seduta alla scrivania del suo studio con molte ‘scartoffie’, ma scarsa voglia di leggerle. Sentì bussare alla porta.

«Avanti …»

«Onorevole, ho una lettera da darle»

«Grazie Neteb» Audrey aprì la busta, subito riconobbe la calligrafia.

«Se posso, Onorevole, qualcosa di importante? L’ho trovata questa mattina sulla mia scrivania»

«Non per il mondo, ma per una donna si!» il viso di Audrey tornò raggiante e Neteb preferì lasciare la sua signora.

Audrey era di nuovo sola nella stanza, ma pervasa da una felicità immensa «Non te ne eri dimenticato …» dopo di che guardò le carte sulla sua scrivania e tornò a lavorare con rinnovato vigore.

 

Note:

Ciao a tutti, grazie di aver seguito la storia ^^. Ho scritto anche un piccolo capitolo extra che pubblicherò nei prossimi giorni. Aspetto i vostri commenti. A presto :D

  
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