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Autore: Yellow_Shine    13/10/2013    1 recensioni
Un viaggio nel tempo,un amore impossibile e un antico nemico da sconfiggere.
Riuscirà la luce a trionfare sull'oscurità?
(Cit. dal testo):
La paura offuscò la sua mente e qualcosa sembrò spezzarsi dentro di lei;sentì una strana energia invadere il suo corpo e subito dopo una bolla di energia bianca l'avvolse,illuminando tutto intorno a lei.
Da quel momento si ritrovò inghiottita nell'oscurità.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 14
Regina di cuori
Parte II



Elion si sedette sul pavimento, e poggiò la fronte sugli avambracci: ancora qualche ora e poi sarebbe finito tutto.
Non avrebbe mai immaginato che la sua vita sarebbe finita in quel posto.
Sorrise  per l'amarezza della sua sorte.

-Se devo morire...vorrei rivederti un'ultima volta...-si disse, pensando a Merlino.

Scosse la testa, dubitava fortemente che dopo quella dichiarazione avesse la voglia di darle un ultimo saluto, insomma, ora era la "strega cattiva" che aveva cercato di gettare Camelot nel caos...
Alcune lacrime iniziarono a scorrerle sul viso.
La porta cigolante della sua cella si aprì; Elion alzò il capo.
Merlino era lì, davanti a lei.
Si asciugò le lacrime con la manica della sua casacca e si alzò di scatto.
"Merlino" sussurrò lei.
Il ragazzo, con sguardo serio, le si avvicinò e le mise le mani sulle spalle.
"Elion, voglio aiutarti, ma ho bisogno di sapere la verità"
Elion lo guardò, boccheggiante.
"Perchè hai costruito quel talismano?"
Elion sgranò gli occhi .
"C...credi davvero che abbia fatto una cosa simile?!"
"Tu stavi leggendo il libro sui talismani e da quel libro manca una
pagina!Ti prego, fidati di me!Dimmi il perchè l'hai fatto"
"Io non ho fatto niente!Non so come quella pagina abbia fatto a finire nella mia tasca!"esclamò lei, esasperata.
Si passò una mano sul volto, restare a discutere ormai non aveva più senso così, fece un respiro profondo e alzò lo sguardo al cielo, cercando di trattenere le lacrime.
Si voltò in direzione del muro pieno di muffa, dando le spalle al giovane mago che restò a guardarla in silenzio.
"Lascia perdere..."sospirò lei.
"Solo...dì a Gwen di non sentirsi in colpa e di cercare di essere felice"
"Sono queste le tue ultime parole?!Se mi dici la verità posso aiutarti"
"Basta, non voglio più sentire una sola parola. Vattene, Merlino" disse lei, secca.
"Maledizione, Elion!Non essere testarda!" urlò lui, facendosi aprire la porta dalla guardia e uscendo.
Salì di corsa le scale, infuriato.
Elion si voltò giusto in tempo per guardare il brandello della giacca marrone del ragazzo sparire dietro l'angolo.
"Addio, Merlino" sospirò lei, cadendo sulle ginocchia e piangendo.
Si udì qualcuno scendere lentamente le scale, le due guardie si inchinarono e poi lasciarono il loro posto.
La porta della sua cella cigolò ancora.
Si asciugò le lacrime in fretta e furia e si voltò verso il suo visitatore.
"Artù!" esclamò lei, sorpresa.
Dopo tutto quello che era successo, non credeva che il principe sarebbe venuto a salutarla; credeva che lui la ritenesse colpevole proprio come Merlino.
"Elion" disse lui, guardandola con sguardo preoccupato.
La ragazza si alzò di scatto, avvicinandosi al principe.
"Artù io...mi dispiace tanto" disse lei, abbassando lo sguardo e mordendosi il labbro.
Artù le strinse le mani, saldamente, sulle sue braccia.
"Elion, devi dire la verità...devi dire che tu non hai nulla a che vedere con il talismano" la esortò il principe.
"Non posso, Artù. Gwen potrebbe essere coinvolta di nuovo e non posso permetterlo"
"Ma, se non dici la verità, morirai" le ricordò.
"Lo so, Artù, ma non posso e non voglio tirarmi indietro. Abbiate cura di Gwen"
"Elion...ne porterai il peso" sospirò Artù, guardando la ragazza con apprensione.



Merlino era entrato nelle stanze di Gaius come una furia, sbattendo forte la grande porta di legno e provocando un leggero sussulto che fece tremolare alcune provette, sistemate sul tavolo.
Il vecchio medico era seduto su uno sgabello di legno, lo sguardo perso nel vuoto.
"Maledizione, Gaius!E' più cocciuta di un mulo!Come possiamo aiutarla?!" chiese Merlino, esasperato, camminando avanti e indietro per la stanza e portandosi la mano alla fronte.
"Non possiamo, purtroppo. Con la sua confessione ha firmato la sua condanna..."sospirò lui, il cuore gonfio di tristezza.
"Non riesco a capire come abbia potuto fare una cosa del genere...costruire quel talismano..."
"Merlino...a proposito di quel talismano, ho avuto la possibilità di esaminarlo e ti assicuro che non può essere stata opera sua"
Merlino arrestò il suo andirivieni e guardò Gaius con gli occhi sgranati.
"Ma, allora chi...?"
"Non lo so, ma ti posso assicurare che per costruire un artefatto di quel tipo bisogna avere molto potere ed esperienza. Elion ha un enorme potere, questo è certo, ma non dispone dell'esperienza necessaria. Qualcun' altro ha tramato contro il principe ed il regno ed Elion ne farà le spese" dichiarò il medico, alzandosi dallo sgabello e portandosi le mani dientro la schiena.
"Dobbiamo subito dirlo ad Uther!"esclamò Merlino.
"Non servirebbe a nulla" disse Gaius, smorzando l'entusiasmo del ragazzo.
"E perchè?"
"Uther cerca un colpevole. Se andrai da lui, gridando che Elion è innocente, crederà che tu sia sotto il suo incantesimo" gli spiegò.
"Ma ci deve essere un modo!" esclamò Merlino, esasperato.
Lo sguardo del ragazzo cadde per qualche istante su uno dei libri di Gaius, tenuto aperto sul tavolo.
Fu il tempo sufficiente per farsi venire una delle sue idee geniali: il re voleva un colpevole? E lui gli avrebbe dato un colpevole!
"Gaius!" lo chiamò .
"Ho un'idea, ma ho bisogno del tuo aiuto"
"Cosa hai in mente?" gli chiese lui con sguardo diffidente.
"Non c'è tempo per spiegare!" esclamò lui, aprendo forsennatamente uno dei libri di magia del medico e iniziando ad armeggiare con alcune erbe ed ampolle.
Il medico scosse la testa, ma non potè fare altro che aiutare il suo giovane pupillo.



"Accidenti!"gracchiò Merlino, guardandosi allo specchio.
"Merlino...non sono sicuro che sia una buona idea"
"Andrà tutto bene, Gaius" lo rassicurò, accarezzandosi la sua morbida barba bianca.
"Sei invecchiato parecchio!" gli fece notare Gaius.
"Riuscirai a scappare al momento opportuno?" gli chiese ancora.
"Certo!" il giovane mago fece per muoversi, ma fu colpito da fitte alla schiena e dovette sedersi su uno sgabello di legno.
"Visto?Ora sai cosa si prova ad avere la mia età" gongolò Gaius, soddisfatto.
"Già...è alquanto doloroso!" si lamentò lui, massaggiandosi la schiena.
"Comunque, dovrai prendere l'antidoto domani all'alba altrimenti la pozione invecchiante avrà un effetto permanente" lo avvisò il medico.
"Sta tranquillo, Gaius" lo rassicurò lui, uscendo.
Si guardò intorno, i corridoi erano vuoti, solo due guardie erano state poste fuori la porta di Artù.
Merlino si nascose dietro un angolo, estrasse ,da una piccola tasca legata alla cintura, una polverino dorata che soffiò sulle guardie, facendole addormentare di colpo.
Zoppicante, entrò nella camera di Artù.
Il principe aveva in apparenza gli occhi chiusi e quando Merlino allungò la mano per mettere un sacchetto pieno di polvere sotto al suo cuscino, questi si alzò di scatto e afferrò la spada, puntando la sua lama alla gola del vecchio sconosciuto.
"Chi sei?!" ringhiò il principe, spostandosi leggermente, ma non abbassando mai la lama.
"Io..." fece per dire Merlino, ma si fermò e si schiarì la voce, cercando di camuffarla.
"Io sono il grande mago Dragoon!" esclamò lui in tono e gesto solenne.
"Grande mago Dragoon?" chiese poi Artù, alzando un sopracciglio e guardandolo in modo diffidente.
"Sì, il grandissimo e potentissimo mago Dragoon!" gracchiò ancora per sembrare più convincente.
"E che cosa staresti facendo nelle mie stanze?" chiese Artù, cercando di assecondarlo.
Era inutile! Nemmeno come finto mago riusciva ad essere preso sul serio dal principe.
Merlino scosse la testa e fece una smorfia.
"Non lo vedere?!Sto mettendo un altro talismano sotto al vostro cuscino!" esclamò lui, alzando il sacchetto di pelle marrone.
"Un talismano?!" fece eco Artù, incredulo.
"Sì, sono stato io a mettere il talismano d'amore nella vostra camera!" gracchiò ancora.
"Maledetto!Per colpa tua un innocente è stata condannata!" esclamò il principe, dando un fendente di spada al vecchio che fu più agile e afferrò un cuscino per proteggersi dalla lama.
"Un momento, principe!"
"Cosa?" chiese lui, affondando i colpi.
"Se mi uccidete non riuscirete mai a sapere il piano che so e che voi non sapete e che se mi ucciderete non saprete"
Il principe si fermò qualche istante per analizzare la frase e decise di rinfoderare la sua spada.
"Hai ragione!"esclamò lui, soddisfatto.
"Sarai giudicato dal re e pagherai le tue malefatte!" esclamò ancora, afferrandolo per i polsi e conducendolo nella sala delle udienze.
Il re era impegnato a conferire con i suoi ministri quando fu interrotto dal figlio che conduceva con se un vecchio straccione.
"Artù!Sono felice che tu ti sia unito a noi, ma chi è costui?" chiese il re, indicando il vecchio con un cenno del capo.
"Lui è Dragoon...il mago Dragoon"
"Un mago?Non ti ho mai visto qui..." notò Uther.
"Oh, mio signore...sono molti i volti che non hai visto e che eppure hai perseguitato!" tuonò il vecchio.
"Padre" lo interruppe il principe.
"Lui è l'artefice del talismano. Elion è innocente!"
"E' lui?" 
"Sì, sono io!" gracchiò Dragoon.
"E perchè nutri tanto accanimento verso il mio regno?"
"Uther, voi perseguitate, ormai, da tanto la mia gente, ci costringete a fuggire, a rinnegare la nostra vera natura! E così, ho pensato di vendicarmi! Se il vostro unico figlio si sarebbe innamorato di una serva" disse, voltandosi in direzione di Gwen, che era corsa ad osservare il vero colpevole.
"Dicevo" disse, riportando di nuovo lo sguardo verso il re "Se il principe si sarebbe innamorato di una serva, il regno sarebbe caduto nello scompiglio e così ho pensato di fare un incantesimo alle due fanciulle per infiltrarmi a palazzo e mettere i miei talismani"
"Quindi la ragazza è innocente...?" si chiese Uther.
"E' quello che vi sto dicendo, padre"
"Molto bene, liberate la ragazza e imprigionate il vecchio!" ordinò il re.



Elion era in piedi, in mezzo ad una Camelot in fiamme.
Tutti fuggivano e dal cielo piovevano sfere infuocate.
Si guardò in giro per rintracciare qualche superstite, ma davanti a lei trovò solo il corpo senza vita di Merlino.
Corse al fianco del ragazzo, esanime, e lo accolse tra le sue braccia.
La donna dal mantello nero, che aveva incontrato la sera della festa di Artù, le si avvicinò e si guardò intorno, estasiata da quello scempio.
"Complimenti, dominatrice. Io stessa non avrei saputo fare di meglio!"
"Io?Vuoi dire che..." la frase le morì in gola per l'orrore.
"Sì, la profezia si è compiuta! Il giorno del tuo diciottesimo compleanno, i tuoi poteri si risveglieranno tutti e getteranno distruzione e morte su Camelot e su colui che ha cacciato la magia da questo mondo!Ah ah ah ah!"


Quella risata mostruosa la fece svegliare improvvisamente.
Si guardò intorno, la fronte imperlata di sudore e il fiatone.
Portò i capelli all'indietro e inspirò profondamente.
Salì sulla struttura di legno del letto, afferrò le sbarre e guardò fuori, dalla piccola finestra che dava sulla piazza.
Una grande pira di legname, dominata al centro da un palo, dominava la piazza, le guardie sorvegliavano i suoi confini e grandi pentoloni di ferro contenevano il fuoco posto ai suoi lati.
Elion guardò il fuoco ardere, minaccioso.

-Quel sogno...,ma che cosa era?Forse un incubo o...un sogno premonitore?Se è così, sono felice di morire ora, così non farò del male alle persone che amo...- sospirò lei, scendendo dal letto e sedendosi.

Sentì alcuni passi; due guardie trascinarono davanti alle porte della sua cella un povero vecchio.
Una di esse, inserì la chiave nella serratura e la fece scattare, aprendo la porta.
"Sei libera" le annunciò.
"Libera?"fece eco lei, incredula.
"Sì, questo vecchio nonnetto ha confessato. E' lui il mago che ha incastrato te e la tua amica" le raccontò l'altra guardia.
Elion uscì dalla cella con passi incerti.
Una guardia gettò nella cella il vecchio in malo modo e gli chiuse la porta alle spalle.
"Bene!" esclamò uno, soddisfatto e sfregandosi le mani, sonoramente.
"Ora che giustizia è fatta, cosa ne diresti di andare a bere un goccetto?" propose l'altro.
"Oh, sì!"
I due uscirono, lasciando soli Elion e il vecchio mago.
La ragazza si voltò verso il vecchio che si trovava in piedi, dietro le sbarre.
Rimase per un po' a fissare la sua espressione, la sua lunga barba, le sue rughe e i suoi occhi azzurri.
I suoi occhi erano troppo giovani e freschi per appartenere ad un mago così vecchio.
"Perchè...?" gli chiese poi, interrompendo il loro silenzio.
"Perchè hai fatto tutto questo? A causa tua, una mia amica ha quasi rischiato di morire!" lo rimproverò lei.
"Ah, Elion!"sospirò il vecchio "Sempre a preoccuparti per gli altri!"
"C...come fai a sapere il mio nome?Ci conosciamo?" chiese lei, guardandolo con sguardo indagatore.
"No, ma ti chiedo un unico favore"
"Un favore?Dopo tutto quello che hai combinato?!"
"Sì, un unico favore da fare ad un povero vecchio in attesa della morte"
"Oh, no, scordatelo"
Elion stava quasi per andare quando il vecchio la trattenne con le sue parole.
"Perdona quel giovane sciocco che ti ha creduta colpevole"
La giovane sgranò gli occhi, si voltò di scatto e alla fine riconobbe negli occhi del vecchio quelli di Merlino.
Corse indietro, poggiando le sue giovani mani su quelle raggrinzite e vecchie del mago.
"Merlino" sussurrò lei.
Il mago spalancò gli occhi.
"Cosa hai fatto?" gli chiese, stupita.
"Era l'unico modo per salvarti la vita" sussurrò lui, abbassando lo sguardo, rammaricato.
"Mi dispiace di non averti creduta, sono stato così sordo da non voler ascoltare la verità"
"Shhh" lo zittì lei.
Allungò una mano attraverso le sbarre e la poggiò sul volto, vecchio e stanco, del mago.
Prese la mano della giovane nella sua e la baciò dolcemente.
"Non voglio che tu muoia, Merlino. Ci deve essere un modo tirarti fuori da qui"
"Devo prendere un antidoto prima dell'alba" le rivelò lui.
"Un antidoto?"
"Sì, Gaius lo sta preparando, ma credo che non riuscirò a berlo"
"Non dire così, ti aiuterò ad uscire e ritornerai normale"
"Non puoi, non c'è più molto tempo"
"Fidati di me, Merlino. Tornerò con l'antidoto!" esclamò lei, correndo e uscendo dalle prigioni.
Corse come una forsennata per i corridoi, raggiungendo le stanze di Gaius che era alle prese con l'antidoto.
"Gaius, a che punto sei con l'antidoto?"
"E' molto difficile da preparare, deve avere un colore particolare per essere efficacie" le disse, mostrandole il disegno che c'era sul libro.
Lavorarono per tutta la notte, senza sosta.
I primi e deboli raggi del sole illuminavano le finestre del castello, tutti si erano riuniti in piazza per assistere all'esecuzione del vecchio mago Dragoon.
Fu condotto davanti al rogo, scortato da molte guardie.
"Ecco!" esclamò Gaius, sollevando la fiala con l'antidoto.
"Perfetto! Vado da Merlino. Non c'è più tempo!" esclamò lei, afferrando la fiala di vetro e correndo in piazza.
Si fece largo tra la folla urlante fino ad arrivare al cospetto del vecchio che, ormai rassegnato, attendeva la sua fine.
Elion si guardò intorno e notò le grandi fiaccole con il fuoco ardente.
Sussurrò alcune parole magiche e il fuoco divenne più grande, fino ad arrivare ad incendiare il rogo.
La folla cadde nel panico, investendo la scorta e lo stesso Dragoon.
Elion si fece di nuovo largo tra la folla e raggiunse Dragoon, porgendogli la fiala.
Il vecchio la guardò con sguardo riconoscente e corse all'interno del palazzo per nascondersi e bere l'antidoto.
"Guardie!" urlò Uther dal balcone che dava sulla piazza.
"Sta scappando nel castello!Prendetelo!" ordinò poi, correndo subito all'inseguimento del vecchio Dragoon.
Dragoon riuscì ad imbucarsi nei corridoi, ma sulla sua strada incontrò Artù, deciso ad ucciderlo.
Grazie ad un incantesimo, riuscì a bloccare il principe ed alcune guardie alla parete di pietra bianca e a scappare via.
Si rifugiò in un angolo e, senza più forze, bevette l'antidoto tutto d'un fiato.
Sentì qualcosa scuoterlo dalle viscere fino a risalire alla punta dei suoi capelli.
Provò una leggera fitta e poi più nulla.
Si rialzò a fatica dal pavimento dove si era seduto e si guardò ad uno degli specchi del corridoio.
"Merlino!Hai visto da che parte è andato?"esclamò Artù.
"A...A...Artù!...Da che parte è andato chi?"
"Come chi? Uno dei nemici del regno!"
"Ah...è fuggito da quella parte" disse, indicando la direzione opposta alla loro.
Il principe, spazientito, alzò gli occhi al cielo e sospirò.
"Ma, che fine hai fatto?!" gli chiese, poi.
"Beh, ecco...io...ero..."
"Ma, guardati!Sei in disordine e hai una faccia davvero pessima! Scommetto che sei stato tutto il giorno in osteria a bere come una spugna!"
"In osteria?Io...io ero in osteria?Ma, certo!Sì, ero in osteria!"
"Molto bene! So' io come farti passare il vizio di startene rinchiuso a bere tutto il giorno. Vieni, Merlino"
Il giovane mago si voltò e vide Elion che gli sorrideva.
Ricambiò il sorriso per poi seguire il principe nelle stalle: avrebbe spalato letame fino alla nausea, ma alla fine non poteva essere più felice e soddisfatto per il finale di quella vicenda.
Ma, nell'ombra c'era chi non era per niente felice: Morgana, presa dall'ira, fece esplodere uno specchio e cadde con le ginocchia sul pavimento urlando mentre Freya, serrava forte le mani in due pugni.
I loro piani erano falliti miseramente a causa di un vecchio mago sbucato fuori dal nulla, ma non ci sarebbe stato sempre lui a difendere Camelot.
Nell'oscurità della notte che investì il regno, le due dame oscure meditarono un nuovo piano per eliminare i loro nemici.

  
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