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Autore: SoGi92    14/10/2013    2 recensioni
Derek Palmer e William Harrison. Due ragazzi molto simili, tranne per una cosa: Derek è un angelo! La sua missione: evitare che William commetta i suoi stessi errori. Riuscirà a portarla a termine?
Spero di avervi incuriosito ^.*
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un cupido un po' speciale'
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Capitolo 13

Capitolo 13

 

(William)

 

Per la prima volta in vita mia sono felice come non mai. Con Maya mi trovo bene, posso essere me stesso con lei. Nessuna recita, o parte imparata a memoria come a scuola. Tutto mi viene naturale: ridere, scherzare, abbracci... tutto senza schemi studiati.

So, però, che anche questo deve finire... tra meno di una settimana c'è il matrimonio e non posso rischiare di mandare tutto a monte per un capriccio.

Stasera la porterò al cinema e poi, una volta a casa, le dirò tutto. Le racconterò di Nathalie e del matrimonio. In fondo al cuore spero che voglia continuare a vedermi, ma so che sarebbe pretendere troppo.

 

Maya è una ragazza onesta, troppo onesta per volere uno come me. Mi sono già stupito quando ha accettato di continuare a vedermi nonostante le avessi detto di frequentare anche un altra ragazza... forse anche per lei sono solo un gioco, un passa tempo. Anche se mi rendo conto da solo che tra il frequentarsi e lo sposarsi c'è un abisso...

 

Sono appena arrivato davanti al cinema e la vedo già lì ad aspettarmi, bella come non mai. Anche se si vede lontano un miglio che quel vestito che indossa non è di alta sartoria, ma è stato comprato in un grande magazzino, il modo in cui lo indossa lo fa sembrare degno dei più famosi nomi della moda.

Si volta e, vedendomi, mi sorride.

 

-Sei in ritardo.- si avvicina e mi prende a braccetto. Ormai sono abituato.

 

-Scusa, c’era un po’ di ressa…- e poi dovevo scegliere le parole giuste per dirti che sabato mi sposo… forse questa parte è meglio se la lascio per dopo.

 

Entriamo. Questa sera il film lo ha scelto lei, mi sembra si intitoli “Gli infedeli”. Non so bene di cosa tratti, ma a giudicare dal titolo sarà la solita commedia romantica: uno tradisce l’altro, si separano, vivono per un po’ la loro vita e alla fine di nuovo insieme. La solita pappa trita e ritrita insomma…

 

Dopo più di due ore usciamo dal cinema. Tutto mi aspettavo tranne che vedere un film sull’infedeltà degli uomini! E proprio stasera per giunta.

 

-Io non capisco… che gusto ci trovano gli uomini nel tradire la propria moglie, o la propria fidanzata.- dice Maya, mentre camminiamo verso casa sua. Sono più teso che una corda di violino!

 

-Be’… forse è la routine che stanca… oppure cambiano i sentimenti-

 

Mi fulmina con lo sguardo.

-Allora non sarebbe molto più semplice, e molto meno doloroso,  lasciarsi. Invece di trovare la propria metà a letto con un altro?-

 

A questo, sinceramente, non avevo fatto molto caso… trovavo Nathalie con altri uomini in continuazione. Ormai ero abituato, anzi mi stupisco se la trovo ad aspettarmi sola.

 

-Delle volte, però, non è così semplice… ci possono essere dei motivi per cui non si può fare e basta.- dico, pensando ancora alla notizia che dovrò lanciarle addosso.

 

-Tu ad esempio non sembri il tipo. Non ti ci vedrei a fare certe cose.-

Mi volto di scatto per guardarla in faccia. Mi lascio sfuggire una risatina nervosa.

 

-E cosa te lo fa credere scusa?- il nervosismo sta toccando livelli critici.

 

Alza le spalle.

-Mi dai quest’impressione e basta.-

 

“Spiacente piccola, ma questa volta non sai quanto ti sbagli…”

 

Il resto del cammino lo passiamo a chiacchierare del più e del meno. Anche se sono un po’ assente: continuo a pensare a come darle la notizia.

 

Siamo sulla sogli di casa sua. Ora o mai più… devio raccogliere il coraggio a quattro mani e vuotare il sacco.

Lei si volta e mi sorride.

 

-Grazie per la bella serata.-

 

Sto per risponderle quando, senza che me ne accorgessi, mi porta le mani al collo e avvicina il suo volto al mio.

Da subito rimango un po’ interdetto. Poi chiudo gli occhi e rispondo al bacio. Da innocente diventa sempre più profondo.

 

Dopo poco lei si stacca e, prendendomi per mano mi conduce in camera. Vorrei… anzi, dovrei cercare di resisterle, ma ho il cervello in tilt. Si sdraia e mi trascina insieme a lei…

 

Riapro, molto faticosamente, gli occhi. Ho la vista un po’ offuscata, ma mi rendo immediatamente conto di non essere in casa mia. In un primo momento mi sento confuso, poi i ricordi della notte trascorsa ritornano. Guardo l’ora: sono le quattro e mezza di mattina! Devo correre a casa e prepararmi per l’ufficio, ma vendo distratto.

Abbracciata alla mia sinistra Maya è ancora addormentata.

 

Mi perdo a guardarla… non appena le sue labbra sono entrate in contatto con le mie ho provato una strana emozione. Un emozione nuova. Con nessun altra l’avevo mai provata.

Di donne ne avevo avute, anche molto più avvenenti di lei. Con loro, però, era stato solo sesso, solo piacere fisico. Mentre con Maya ho avvertito un brivido in più.. forse era quello che, una persona normale, avrebbe potuto definire amore, o per lo meno qualcosa di simile…

 

“Cavolo!” Penso. Ci mancava solo questa… proprio ora che tutto stava andando bene, che tutti i miei sogni si stavano per realizzare… proprio in questo momento dovevo iniziare a frequentarla?!

Mi lascio cadere sul materasso.

 

Il tonfo la fa svegliare. Apre lentamente gli occhi. Non posso fare  meno di sorridere, ma anche di sentirmi un vero bastardo per quello che sto per dirle.

Questa storia non ha futuro, l’ho sempre saputo, ma non sono stato capace di fermarmi prima del limite.

 

-Buongiorno..- biascica, cercando di trattenere uno sbadiglio.

 

-Giorno…- cerca di tornare serio. Lei si siede e, dandomi un piccolo bacio, si alza e si dirige verso quello credo sia il bagno.

 

Inizio a cercare i miei vestiti e a indossarli. L’unica cosa che non trovo è la mia giacca… non importa, ne ho a centinaia di quelle.

 

-Per colazione vuoi qualcosa?-  mi chiede, appoggiandosi allo stipite della porta.

 

-No grazie… - mi interrompo un momento per raccogliere i pensieri –Senti… devo parlarti.- le faccio segno di sedersi sul letto.

 

-È successo qualcosa?- mi chiede. Sembra un po’ allarmata.

 

-Maya…- le prendo una mano tra le mie –Forse dopo quello che ti dirò non vorrai più vedermi… ma sappi che per me questa notte è stata importante…-

 

-Ma che dici William…- sorrise e mi prende il viso tra le mani. –Perché non dovrei più volerti vedere?-

 

La fisso intensamente negli occhi.

-Sono fidanzato… e sabato mi sposo…- continuo a guardarla.

 

Si lascia sfuggire una leggera risata.

-Stai scherzando, vero?-

 

Senza distogliere lo sguardo faccio cenno di no con la testa. l sorriso sparisce immediatamente dal suo volto. Lascia cadere le mani e si alza di scatto.

Rimane in silenzio per un po’.

Mi alzo e le sfioro la spalla, ma lei si ritrae e si volta verso di me.

 

-Stai per sposarti e sei venuto a letto con me!- urla, con le lacrime agli occhi. –Volevi solo divertirti un po’ prima di essere legato ad un'altra, non è vero?!-

 

-No.. – cerco di replicare, ma lei non me lo permette.

 

-Sta zitto! Per te sono stata solo un gioco. Dovevo capirlo quando mi hai chiesto di uscire che non eri sinceramente interessato. Sono stata proprio una sciocca a credere di poterti piacere…-

 

-Ma tu mi piaci Maya… io.. io…io ti amo!- ecco, l’ho detto. Ho detto “ti amo” sinceramente per la prima volta in vita mia.

 

Lei mi guarda con gli occhi colmi di rabbia.

-Tu mi ami?- sibila –Tu non sai nemmeno cosa voglia dire la parola amore! Perché se mi amassi sul serio non mi avresti mai fatto un affronto del genere!-

 

-Maya… io…-

 

-Vattene!-

 

Sospiro. Mi dirigo verso la porta d’uscita. La sento singhiozzare fino a quando non la richiudo.

Il pensiero di essere io la causa di tutto quel dolore mi fa venir voglia di vomitare… ma cosa pretendevo? Credevo sul serio che lei avrebbe accettato di buon gusto quella notizia?

 

Mi avvio verso casa abbattuto. Mi sembra di essere appena stato investito da un tir. E se penso che tra meno di due ore devo essere in ufficio… mi sento ancora peggio.

 

   
 
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