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Autore: Madama Pigna    14/10/2013    1 recensioni
Cos'è la giustizia senza la pietà?
Cos'è la vendetta senza l'atrocità?
I figli del Tessitore di Inganni sembrano avere dimenticato l'esistenza della prima, ma Jormungandr, terzogenito di Loki, unico essere nei Nove Regni ad avere mai sconfitto Thor in modo assoluto, non ci sta. In grado di dare sia la vita sia la morte, come il padre, ritorna su Midgard dopo essere stato liberato dalle acque del mare terrestre, in cerca di alleati che possano far tornare il senno ai suoi fratelli.. E che facciano tornare lo Jotun che gli ha dato la vita.
Se non fosse stato ubriaco, non lo avrebbe mai fatto, ma lo fece.
Ci furono momenti in cui Loki quasi pianse, sapendo che quella patetica toccata e fuga sarebbe stata la sola cosa che avrebbe ottenuto, che Thor non lo avrebbe mai amato come lo amava lui.
Quello che gli aveva dato, non lo avrebbe dato a nessun altro.[..]Ancora non sapeva che le vere conseguenze sarebbero state molto più grandi.

Seguito della Oneshot ''Solo un discendente diretto della famiglia reale''.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg
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- Questa storia fa parte della serie 'Il ritorno dei Tre'
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Mi scuso, mi scuso, mi scuso in anticipo per la brevità del capitolo, davvero. Sorry sorry sorry sorry. Ma è di passaggio. Il prossimo sarà molto più lungo, prometto, e sarà ambientato nel presente avendo, ciononostante, un corposo flashback. Godetevi questo capitolo, quindi xD







 
Fenrir apparve davanti al Guardiano con un’espressione tutt’altro che serena.
Nel frattempo, nel cielo di Asgard imperversavano terribili tuoni, in accompagnamento a terrificanti fulmini che sembrava non si abbattessero sulla Città D’Oro quasi per miracolo.
- Allora, Heimdall? Dove sarebbe il Tonante? -, chiese il lupo, scostando una ciocca di capelli ribelli. Tutto il suo intero essere sembrava percorso da scariche elettriche, e non era affatto un buon segno. L’Asgardiano dalla pelle scura alzò il sopracciglio.
- Thor ha provato a fuggire, sì, ma tua sorella lo ha bloccato subito -.
- E allora perché diavolo Hela mi ha mandato a chiamare?! -.
- Questo devi chiederlo a lei, figlio di Loki -.
Fenrir sbuffò, avviandosi a grandi passi verso la reggia.
 
 
 
 
Guardò la sala del trono, apprezzando le grandi tende nere con cui nessun raggio di luce sarebbe mai riuscito a passare. L’unico tocco di luce era l’oro del possente trono. Tutto il resto era stato ingoiato dalle tenebre, o sostituito dal rosso sangue dei velluti.
Tutto sommato il gusto di sua sorella non era male.
 
La sovrana di Asgard, in tutta la sua (letterale) grandezza, lo guardava con sufficienza. Fenrir poteva vedere la sua iride rossa a metri e metri di distanza, facilmente eguagliata dall’iride verde. In una traspariva l’ambizione. In un'altra, la furbizia.
Il lupo, nelle sue attuali dimensioni, superava appena la metà dell’altezza della sorella, ma non era un problema. Non era un genere di persona facile da intimorire con queste piccolezze.
 
Lo sguardo della Dea della Morte, comunque, in quel momento era severo, arrabbiato, probabilmente, e suo fratello non ne capiva la ragione. Erano sempre stati molto affiatati, loro due, sempre complici in qualche marachella, e difficilmente il figlio di Loki non capiva cosa le passava per la testa.
 
Sedeva con eleganza, tenendo ben saldo lo scettro di Loki. Fenrir si avvicinò, salendo gli innumerevoli scalini.
- Volevi vedermi, Hela? -.
- Sei uno sciocco -, disse lei.
Il lupo alzò un sopracciglio. – Come hai detto? -.
- Sei uno sciocco. Impulsivo, inutile lupo. Non si attacca mai un branco senza un altro branco. E le esperienze di nostro padre dovrebbero avertelo fatto capire -.
- Come sarebbe a dire? Quei patetici mortali non potevano nulla contro di me! Nemmeno la loro inutile arma verde mi ha anche solo scalfito! -.
Hela scosse la testa, per nulla sorpresa. – Idiota. Tieni a bada il tuo patetico orgoglio virile, Fenrir, perché non ripeterò quello che sto per dirti. Tralasciando il fatto che uno di loro è riuscito a colpirti –lo stesso che è riuscito a imbrogliare nostro padre, l’unico, in effetti-, non conosci bene i nostri nuovi nemici. E c’era comunque Jormungandr da tenere a bada -.
Fenrir distolse lo sguardo, sogghignando in modo inquietante. – Hela, sappiamo entrambi che Jor, per quanto lo favoleggino più forte di me, è fin troppo buono per farmi male sul serio.. -.
- Jormungandr non è più forte di te. Ma ha un vantaggio che potrebbe rendere irrilevante la sua bontà, Fenrir! Lui conosce i suoi limiti, e tutte le sue potenzialità. Tu non hai nemmeno idea di quello che sei veramente in grado di fare.. E non sto parlando di squarciare un paio di Asgardiani giusto per soddisfare l’appetito.. -.
- Se stai parlando dei fulmini… -.
- Fulmini, pioggia, sole, uragani. Tutti i cataclismi atmosferici che riesci a immaginare. Hai ereditato il potere di Thor, Fenrir, e non hai bisogno di Mjolnir per controllarlo, al contrario di quello stolto, perché il Seidr di nostro padre può potenziarlo maggiormente e darti una padronanza di gran lunga superiore. Eppure, tutto quello che hai imparato a dominare fin’ora sono un paio di scosse elettriche e una pioggerellina che non farebbe male neanche a una formica. Patetico -.
Gli artigli del lupo sembrarono allungarsi, mentre nei suoi occhi brillavano più scintille del solito, iraconde e tempestose come un uragano. – Cosa suggeriresti di fare allora, sorella? -.
- Mi sembra chiaro, fratello. Aspettare che Jormungandr liberi Loki. Non sappiamo ancora dove è stato nascosto nostro padre –Odino si sta mostrando più caparbio di quanto avessi previsto-, perciò non resta che aspettare che sia libero. Dopodiché, potremmo completare la nostra giusta vendetta, e distruggere l’universo intero -.
 
 
Mentre parlavano, Fenrir non si accorse della figura massiccia dietro il trono dorato, nascosta persino ai suoi sensi più fini con la magia. Se avesse visto il ghigno di Thanos, comunque, forse l’incantesimo che incatenava la sua mente si sarebbe spezzato, tanto era spaventosa l’espressione perfidamente soddisfatta di quell’essere.
 
 
 
 
 
 
*******************
 
 
 
 
 
 
- Mi dispiace. Non volevo causare un malore al Capitano -, disse Jormungandr, rivestendosi in fretta. Aveva le guancie in fiamme, anche se alcuni erano ancora troppo storditi per rendersene conto.
Ironman, comunque, fu quello che si riprese per primo, forse perché anche dopo la storia del Mandarino era davvero impossibile non prendere in giro Rogers ogni tanto.
- Oh, non preoccuparti, sono sicuro che Capitan Ghiacciolo di riprenderà presto. Dopotutto è la prima volta che vede u.. -.
- Stark, non credo sia il caso di fare battutacce -, lo riprese la Romanoff, osservando attentamente Jormungandr ma sempre mantenendo la sua professionale aria da super-spia. Lui evitò di guardarla.
Quella donna lo metteva a disagio. Sembrava una capace di spezzarti il collo con una mano sola, e il suo sguardo intenso lo faceva sentire spogliato (più di quanto non lo fosse fino a pochi minuti prima), quasi come se la rossa volesse rubargli ogni segreto per usarlo contro di lui. In un certo senso gli ricordava sua sorella, o meglio la Hela controllata da Thanos.
 
- Suvvia,  Vedova Nera, stavo solo scherzando, su -.
 
In ogni caso il  Capitano rimaneva sempre disteso sul pavimento. Il serpente azzerò la distanza tra lui e il mortale, chinandosi su di lui. Cominciò a dargli degli schiaffetti leggeri.
- Capitano? -, provò. – Capitano? -.
- Suvvia, Capsicle, non puoi essere sopravvissuto settant’anni nel ghiaccio e svenire per una cosa così -.
A poco a poco, Rogers aprì gli occhi, guardando confuso i presenti, ma soprattutto Jormungandr.
Lo guardò in silenzio per un momento, prima di parlare.
- Tu hai.. tu hai.. -.
- , io ho -.
Il giovane aiutò Steve ad alzarsi, anche se il Capitano aveva tutta l’aria di uno che stesse per svenire di nuovo.
- Scusa, è che.. Ai miei tempi la cosa sarebbe sembrata.. -.
- Contro natura? -.
- Beh.. -.
- Infatti l’ermafroditismo non è una caratteristica umana. So di non essere normale per i vostri standard. Per nessuno standard, in effetti.. -, concluse Jormungadr, cupo.
- Qui sulla terra ci sono specie ermafrodite -, disse Bruce, sentendosi in dovere di dire qualcosa. Tutti lo guardarono con aria scettica.
- Molte piante, ad esempio. E anche certi animali, invertebrati, per lo più -, aggiunse.
- Quindi mi credete? -, chiese il figlio di Loki, apparendo quasi speranzoso.
 
I mortali si guardarono tra di loro.
Potevano fidarsi?
 
 
Natasha annuì, e allora tutti si tranquillizzarono. La Vedova Nera sapeva bene come riconoscere una menzogna dalla verità.
  
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