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Autore: Anima1992    14/10/2013    5 recensioni
Salve a tutti questa è la mia prima storia su questa sezione beh allora qui abbiamo un Roxas aggressivo e scorbutico ma popolare in tutta la scuola affianco a lui ci sono solo tre persone di cui si fida ciecamente Axel Demyx e suo fratello gemello con cui è in simbiosi e riesce anche a parlare telepaticamente.
la vita del nostro protagonista verrà stravolta piano piano dall'amore
beh spero di avervi incuriosito
^^
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Il biondo lo guardò con sfida -Scommetti?.- Axel annuì e allora lui si avvicinò alla ragazza dove appoggiò il braccio sull'armadietto affianco a quello di Naminè, e la lasciò di stucco con un bacio sulla guancia.
-Buongiorno bimba come stai?- Lei si accarezzò la parte del viso dove il biondo l'aveva baciata e arrossì.
-Bene tu Roxas?-
Lui sorrise sensuale- Bene adesso che ti ho visto- Se era possibile lei diventò ancora più rossa dei capelli di Axel, a quel punto il biondo ne approfittò e la prese per il mento con due dita, l'avvicinò a pochi centimetri dalle sue labbra.
-Ti va bene se ti accompagno a casa?- Gli soffiò sulla bocca di lei che annuì visibilmente in ansia
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel, Demyx, Naminè, Roxas, Xion
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Passarono i giorni, e Roxas cercava sempre di più d'evitare Naminè e d'avvicinarsi solo in casi estremi, tipo quando c'era Axel, che per via della scommessa doveva far finta d'essere vicino alla vittoria.

Ma in realtà, ne era lontano chilometri, lui stesso non voleva arrischiarsi troppo, quella ragazza gli faceva uno strano effetto, e questo lo sapeva benissimo, però c'era quella cavolo di scommessa di mezzo, se avrebbe perso questa volta Demyx glila l'avrebbe fatta pagare, era sempre riuscito con tutte e proprio in quella occasione doveva avere difficoltà?

Sora invece, piano, piano cercava d'allontanarsi da Kairi, non sapendo bene cosa provava, nella sua testa vorticavano gli ultimi dieci anni passati insieme a lei, era sempre stata l'unica amica che aveva avuto, ed era sempre più convinto che la sua era solo una fissazione, una cosa che si aspettavano tutti, e che prima o poi doveva succedere, ma era questo che voleva?

 

 

Era domenica, e di conseguenza non c'era scuola, si poteva dormire fino a tardi,e infatti era proprio quello che stava facendo Roxas, erano le due del pomeriggio e non sembrava intenzionato a svegliarsi peccato che il suo cellulare non la pensasse così.

A interrompere i suoi sogni fu la rumorosissima suoneria che aveva per il cellulare, imprecò come un dannato mentre si rigirava tra le lenzuola, e quando finalmente finì di suonare, si sentì subito dopo uno squillo che dichiarava che c'era un messaggio da leggere.

Roxas sbuffò, e con gli occhi socchiusi prese il cellulare.

-Se è Axel l'ho brucio.-

“Ehi biondo, dai alzati da quel letto pigrone! Vediamoci al bar di Xigbar!!”

C'era scritto sullo schermo del cellulare.

-Datemi un accendino...-

Si alzò dal letto svogliatamente, e guardò fuori dalla finestra, i raggi del sole penetravano la finestra semi aperta, si guardò attorno e notò che Zaffira dormiva beata sul materasso, anche se aveva una cuccia ormai aveva preso il vizio di fare le nanne accanto lui.

L'accarezzò e andò al piano di sotto, dove trovò Sora che guardava la tv insieme a Zexion.

-Buongiorno.-

-Alla buon'ora Roxas! Pensavo che ormai ti avrei rivisto domattina!- Esclamò Sora, e Roxas gli fece il dito medio in risposta.

-Giorno Roxas, caffè?- Chiese Zexion alzandosi, ma il biondo lo fermò

-Tranquillo ci penso io.-

Andò in cucina e poco dopo lo raggiunse Sora.

-Esci con Axel e Demyx?- Annuì mentre preparava il caffè.

-Posso venire?- Ormai era diventato un vizio, da quando le cose con Kairi non andavano bene, usciva con loro, a Roxas faceva piacere perchè finalmente si distraeva un po' da lei, ma allo stesso tempo era preoccupato.

-Non vai da Kairi?-

-No, credo che sia meglio che mi tenga un po' lontano da lei.-

Roxas annuì, ormai era sempre quella la risposta, ma sapeva che dentro di lui c'era il tormento, però quando uscivano tutti insieme sentiva che era tranquillo, quindi accettava volentieri la sua presenza.

Quando il caffè uscì lo bevve tutto in un sorso, ma non era ancora abbastanza per svegliarlo.

Andò in camera sua e chiamò Axel.

-Cazzo! Ma sei peggio di un ghiro! Ma quanto minchia dormi??-

-Buongiorno anche a te Axel.- Disse ironico Roxas.

-Allora vieni?-

-Si, tra quanto? Ah può venire anche Sora?-

-Certo! È ben accetto un altro da prendere in giro! Allora facciamo tra un'ora?-

-Ok, a dopo-

E chiuse il telefono, disse a Sora tra quanto doveva essere pronto e si infilò sotto la doccia, ovviamente non durò molto, dato che aveva poco tempo, quando finì di lavarsi si sentì peggio di prima, non solo non l'aveva svegliato, ma non se l'era neanche goduta, si mise una maglietta blu e dei jeans rigorosamente neri, si sistemò i capelli alla meglio con le mani e scese.

Suo fratello era già di sotto che l'aspettava, indossava una maglietta grigia e anche lui dei jeans però azzurri.

-Andiamo?-

Sora annuì, e dopo aver salutato Zexion uscirono.

Anche se dovevano andare nello stesso posto, presero ognuno la propria moto, a entrambi piaceva guidare.

Arrivarono insieme ed appena entrarono ci fu Xigbar ad accoglierli.

-Ohhh i gemellini! Disco inferno e truzzo sono seduti là- Indicò il posto e appena li videro li raggiunsero subito.

-Disco inferno? Brutto vecchiaccio rimbambito!-

-Ehi almeno a te ti ha dato il nome di una canzone figa! Io mi becco sempre truzzo.-

-Non ho ancora trovato un altro nomignolo ma ci sto lavorando, per il fiammifero invece ne ho tanti!-

-Buongiorno ragazzi!- Esclamò Sora sedendosi vicino a loro! Roxas invece ancora un po' insonne si accomodò senza dire una parola.

-Roxas, sembri appena uscito da un laboratorio d'esperimenti umani.- Disse Demyx.

-Lascia perdere, avrei dormito ancora.-

-Cosa vi porto gemellini?-

-Per me un caffè, forte, ne serviranno tanti oggi.- Disse Roxas.

-Un succo alla pesca!-

Xigbar annotò e andò dietro al bancone a preparare il tutto.

-Come state?- Chiese Axel.

-Io bene! Finalmente sono uscito di casa, oggi non ne potevo più di guardare la tv!- Rispose Sora.

-Io...ho sonno.- Disse Roxas appoggiando la testa sulla mano.

-Allora siamo tutti qui riuniti, per assistere a un evento epocale, vai Demyx!-

-Io...credo...che...ehm...- Axel roteò gli occhi, mentre Sora lo guardò incuriosito, Roxas invece aspettava il caffè, indifferente a tutto quello che gli accadeva intorno.

-E muoviti!- Demyx era tutto rosso in viso e non riusciva a spiaccicare una parola.

-Un momento.- Disse Roxas vedendo Xigbar arrivare con il caffè.

Quando lo prese, sorseggio un goccio e guardò i suoi amici.

-Puoi parlare, hai la mia attenzione.-

-Allora Demyx? Su dai parla.-

-Ecco, io ho pensato che Xion...fosse carina.-

Sora l'abbracciò tutto contento, mentre Roxas lo guardò con un sopracciglio alzato, e fece un applauso molto lento, che sapeva tanto di ironia.

-Davvero mi hai rotto le palle per questo? Per un pensiero?- Guardò Axel malamente, in risposta lui si grattò la testa sapendo di aver fatto arrabbiare il biondo.

-Beh mi sembrava importante-

Roxas guardò molto intensamente Axel immaginando nella sua testa che si gonfiasse e scoppiasse, il rosso intese immediatamente che quello sguardo non doveva essere nulla di buono.

Nel frattempo Sora e Demyx si stavano ancora abbracciando.

-E tu che cazzo l'abbracci? Se dovessero abbracciare me per ogni volta che penso che una ragazza sia carina, a quest'ora sarei morto soffocato!- Disse il biondo, sempre più incazzato.

-Ma tu lo pensi in modo superficiale! Diciamo che basta che respiri!-Gli rispose Sora

Roxas sbuffò e lasciò cadere la testa sul tavolo. I suoi amici lo guardarono aspettando che desse segni di vita.

-Roxas scusami- Disse Demyx dispiaciuto

-Stai tranquillo, tu non centri, anzi sono felice che finalmente inizi a provare qualcosa per Xion, quello che voglio uccidere è solo Axel.- Rispose Roxas ancora con la testa piantata sul tavolo.

-Eddai! Erano le due, insomma quanto vuoi dormire?- Axel stava chiaramente cercando di sdrammatizzare.

-Non so tu, ma io ne risento quando per una settimana mi sveglio alle sette o anche prima.-

-Allora ti lascio perdere, ragazzi per oggi ho pensato di andare sulla collina e stare lì in pace con la natura! Cosa ne pensate?- Propose Axel, e Demyx e Sora accettarono entusiasti.

-Sono d'accordo, potrò dormire.-

Così pagarono il conto e ognuno andò verso la propria moto, Roxas sbuffò appena vide la lampadina della benzina che lampeggiava.

-Ragazzi devo fare benzina, ci vediamo lì!-

Gli altri annuirono e lui spinse la moto, per fortuna il rifornimento era vicino, mentre camminava trascinando la moto si guardò attorno, e notò una casa piccola completamente diroccata, e fu in quel momento che vide Namniè guardarsi intorno ed entrare in quel postaccio, con in mano qualcosa che sembrava essere il suo violino.

Posò la moto incuriosito su un muretto, e la raggiunse, prima di entrare esitò un attimo.

Stava veramente entrando nella tana del lupo?

Scosse la testa, voleva solamente vedere cosa ci faceva una ragazza come lei in quel postaccio.

Così prese coraggio ed entrò, peccato che nel farlo sbatté contro qualcosa, e furono solo i suoi riflessi a salvarlo, dato che fece crollare l'entrata, con una capriola riuscì ad evitare qualche masso in testa e si rese conto d'essere rimasto incastrato dentro quella catapecchia, si alzò da terra e si voltò vedendo Naminè visibilmente stupita con una lanterna in mano.

Era tutto buio e quella piccola luce, la faceva sembrare uno spirito.

-Roxas?-

Il biondo era molto disorientato, non sapeva che dire o fare.

-Ehm...ciao Naminè.-

-Che ci fai qua? Mi stavi seguendo?- Roxas si trovò molto agitato, Naminè sembrava...arrabbiata, ed era molto strano per lui, perchè quella voce alta non si addiceva per niente al suo viso dolce.

-No! Vedi io, come dire, ti ho vista entrare e mi sono incuriosito, però sono andato a sbattere su qualcosa ed è volato tutto giù-

Naminè osservò la porta d'ingresso e sospirò sconsolata.

-Quella era l'unica via d'uscita, i cellulari non prendono e le finestre sono tutte serrate con dei pezzi di legno.-

Roxas ringraziò mentalmente suo fratello e la capacità che avevano nel parlare telepaticamente, ma c'era un problema, come farlo venire senza che nessuno si accorgesse del loro potere?

-Ma cosa ci fai in questo postaccio?-

-Questo postaccio è dove mi esercito io per suonare.- Disse Naminè lievemente infastidita.

-A casa è troppo brutto?-

Naminè si rattristo visibilmente, e non sfuggì a Roxas che capì di aver toccato un tasto dolente.

-I miei non vogliono, dicono che è solo rumore quello che produco, e che vogliono che io diventi qualcosa di più che una violinista.-

Si stupì di quelle parole, si chiedeva se i genitori sentissero bene, perchè se suonava come aveva suonato la ninna nanna beh, erano completamente fuori strada, come si faceva ad odiare le note che uscivano dal quel violino? Bisognava essere pazzi.

Non sapeva se dirle quello che gli stava passando per la testa, ma in fondo era la verità e forse la ragazza sentiva il bisogno di qualcuno che le dicesse che era bravissima, e di non ascoltare i trogloditi dei suoi genitori.

-Naminè, credo che per quel che valga, tu suoni veramente benissimo, la ninna nanna era perfetta.-

Si stupì di quelle parole la bionda, pensava che non gli fosse piaciuto e invece se ne saltava fuori con quel complimento, sorrise finalmente tranquilla e consolata.

-Credimi, vale più di quello che credi.-

Calò il silenzio, che Roxas in quel momento odiò profondamente, cercò allora di comunicare con Sora.

Sora! Sora mi senti?

Certo!

Ascolta ho un problema.

Grave?

Abbastanza, sono dentro a una catapecchia insieme a Naminè, purtroppo è crollata l'entrata e non so come uscirne.

Non dovevi andare dal benzinaio? E poi che ci fai con Naminè?

Lascia perdere! Poi ti racconto, ascolta mi serve il tuo aiuto, tra un po' fate finta di venirmi a cercare, io sono al Ring di Sabbia, l'unica casa a pezzi che c'è.

Ok!

Così smise di comunicare con il fratello, e quando tornò alla realtà vide Naminè ancora davanti a lui ferma.

-Beh dobbiamo aspettare che qualcuno ci venga a cercare, io ero fuori con mio fratello e gli altri due quindi tra poco potremo sentirli chiamarmi.-

La ragazza annuì

-Allora posso andare a suonare? O ti disturba?-

-No, fai pure.-

Si sedette a terra in qualche angolo, e Naminè andò verso il suo strumento, lo prese in mano e chiuse gli occhi.

Iniziò a far combaciare l'archetto con il violino, e subito si sentì una dolce melodia venire fuori, le note che danzavano nell'aria sembravano tristi, nella testa di Roxas, che in quel momento chiuse gli occhi, scorreva l'immagine di una persona triste, priva di coraggio e di voglia di vivere, ma nel profondo si sentiva un sentimento, che prevaleva, l'unico che accompagnava tutta la melodia, la speranza..

Si era lei che aiutava la persona a vivere, a trovare la forza di guardare avanti.

Certo, non bastava ad essere felici, ma l'importante era non abbandonare.

C'era speranza, diceva chiaramente la melodia.

Roxas si mise una mano sul cuore, sembrava che stesse raccontando la storia della sua vita. Ma lui aveva la speranza?

-Senza speranza, si muore- Disse all'improvviso Naminè facendo così smettere la melodia. Roxas aprì gli occhi leggermente spaventato, gli leggeva nel pensiero?.

-È questo quello che dice la mia melodia, ha tutti sentimenti tristi, e l'unica cosa che tiene in vita è la speranza, perchè è lei a farci alzare ogni giorno dal letto con il presentimento che qualcosa cambierà, e migliorerà, tu cosa ne pensi?-

Roxas sembrò catturato da quelle parole, erano così vere che ebbe subito la risposta alla sua domanda, tutti i giorni lui sperava che qualcosa cambiasse e andasse meglio.

-Hai ragione, la penso come te.-

Ci fu un attimo di silenzio, ma poi Naminè sembro illuminarsi.

-Roxas, chi è che ha inventato la ninna nanna?- Lui si bloccò all'istante, ma come? Aveva composto la ninna nanna senza sapere niente? E non si è fatta due domande?

La scrutò per un attimo, nei suoi occhi non c'era presa giro, ma solamente curiosità, era veramente all'oscuro di tutto.

-Kairi non ti ha detto niente?-

-No, voleva ma l'ho fermata, non mi va di sapere i fatti degli altri da altre persone.-

Non era a conoscenza di nulla e pure si era impegnata per suonarla.

-La mia mamma, c'è l'ha cantava ogni sera prima di addormentarci.- Naminè annuì, non chiese nient'altro, e questo fu molto apprezzato da Roxas.

-Sai a volte, c'è la cantavamo anche io e Sora, e ci addormentavamo così abbracciati, oppure ci mettevamo vicino a Ventus e la facevamo sentire a lui, che si tappava le orecchie, perchè eravamo veramente stonati, papà e mamma ci guardavano e ridevano da dietro la porta- Una lacrima solcò il viso del biondo, seguita da tante altre ma Naminè non le poteva vedere essendo che la lanterna era vicino a lei e Roxas era dall'altra parte, completamente immerso nel buio.

Però dalla voce che si era notevolmente abbassata, capì che dovevano essere ricordi belli ma tristi.

Non sapeva perchè gli aveva confidato quel pensiero, forse aveva sinceramente bisogno di ricordarli un attimo con qualcuno che non fosse Sora.

Inghiottì il groppo in gola e si riprese, scosse la testa come a scacciare via quei ricordi.

-Fai finta che non ti ho detto niente,-

Naminè si stupì, aveva appena visto il ragazzo di cui era innamorata esprimersi e doveva già dimenticare tutto? Ma annuì e basta.

-Beh, mentre aspettiamo possiamo far passare il tempo in qualche maniera, no?- Si era accorto d'aver abbassato la guardia, e doveva assolutamente rimediare, proteggersi da Naminè che aveva scoperto un lato di lui che voleva assolutamente nascondere.

-Perchè fai così?-

-Così come?-

-Un minuto prima sei dolce e l'attimo dopo ritorni a essere sbruffone, o addirittura riesci a sovrapporre le due facciate-

-Dolce? Per averti raccontato un pezzo della mia vita? Bambola sei totalmente fuori strada.- Naminè si stava alterando, quel ragazzo sembrava peggio di una donna mestruata.

-E il ballo?- Gli chiese soltanto, ma lui non si lasciò sopraffare.

-Niente di particolare, hai solo visto qualcosa che non c'era, capita a tutti di prendere una sbandata.-

Naminè stava per ribattere ma sentì delle voci chiamare il ragazzo.

Roxas si alzò subito e andò vicino alla finestra dove passava un piccolo spiraglio di luce.

-Sora qui!-Gridò, e si avvicinò Axel

-Oh eccoti ti abbiamo cercato per mezzora, per fortuna abbiamo trovato la tua moto-

-Andate a chiamare o a prendere qualcosa per sbloccare queste finestre!-

-Tranquillo gnomo dieci minuti e siamo di ritorno.-

Così si allontanarono di nuovo e Roxas si sentì più tranquillo, finalmente avrebbe lasciato quel posto.

-Sai hai ragione, ho preso proprio una sbandata e ti do ragione anche su un'altra cosa, che posso confermare io stessa, quella che non sei il tipo giusto per me.-Disse a un certo punto Naminè, e lui ghignò soddisfatto, e iniziò a camminare verso di lei che guardava a terra.

-Brava, finalmente ci sei arrivata.-

-In questo periodo ti ho conosciuto meglio, e ho potuto constatare da me stessa che sei solo uno da dover dimenticare.-

Lui ormai era a un centimetro di distanza da lei, e le prese viso tra le mani, portandolo vicino al suo, e senza darle il tempo di ragionare su quello che stava succedendo, gli lasciò un bacio casto sulle labbra, e si spostò con le labbra vicino al suo orecchio.

-Prova a dimenticare questo.- Gli sussurrò

Lei sbarrò gli occhi, che si inumidirono immediatamente, e appena si rese conto di tutto l'allontanò con un sonoro schiaffo sul viso.

-Sei un cretino!- Urlò tra le lacrime

Non gli aveva fatto male, anzi era tremendamente soddisfatto della reazione, era proprio quella che si aspettava.

Lei si toccò le labbra bagnate dalle lacrime che ormai uscivano senza freni.

-Non ti avvicinare mai più a me, devi starmi lontano-

-Vogliamo scommettere che sarai tu a cercarmi?- Disse Roxas con voce altezzosa.

-Non ci contare-

Naminè si girò e andò a mettere via il suo violino, Roxas invece rimase lì, a fissarla divertito, impediva con tutto se stesso di far uscire il piacere che aveva provato a baciarla, era stato un bacio come un altro, fine.

Per fortuna della bionda, gli amici di Roxas tornarono.

-Roxas! Siamo qui però stai lontano.- Gli disse Axel.

Non capendo, si allontanò finchè non vide una specie di ascia spezzare i pezzi di legno, quando ebbero finito, Roxas aveva in viso una faccia sconcertata.

-Tu hai una ascia in casa?- Chiese ad Axel, e lui lo guardò con le sopracciglia alzate, quasi come non capisse, poi guardò l'arma e fece un “ahhh”.

-No, questa è di Demyx!-

Gli occhi del biondo andarono fuori dalle orbite, non riuscendo a credere a quello che stava dicendo.

-Dai vieni! O vuoi stare lì tutto il giorno?-

Roxas annuì, e si girò verso Naminè.

-Tu vieni bionda?-

In tutta risposta lei neanche lo guardò e scosse la testa, lui fece le spallucce e con l'aiuto di Axel riuscì ad uscire da quella casa abbandonata.

Appena fu fuori si girò verso Demyx.

-Ma che cavolo ci fai con un'ascia in casa?-

-La tengo sotto il letto! Ho sempre paura che venga un ladro in casa.-Disse Demyx molto tranquillamente.

-E uno perchè ti ruba in casa l'accetti? Spero tanto di non doverti fare scherzi di notte.- Scosse lentamente la testa, e sospirò, andando così verso la moto, seguito da Axel e Demyx

-Naminè tu che fai? Non vuoi venire?- Chiese Sora, che sapeva che c'era pure lei, Axel e Demyx si girarono sorpresi verso la catapecchia e tornarono indietro.

-Naminè? Dai vieni fuori non puoi stare lì- Disse Demyx, la ragazza scosse ancora la testa.

-Grazie, verrò tra poco voi andate pure.- Era evidente che non voleva vedere Roxas, così Axel sospirò e andò dentro la casa, si avvicinò a lei e gli tese la mano.

-Ascolta, ho fatto un bel danno a quella finestra, potrebbero crollare altre cose tra poco, e poi chi sa se avrai la fortuna che qualcuno passi ancora per di qua. Fidati di me, io non sono il mostro biondo-Sorrise, un sorriso rassicurante che contagiò anche in parte Naminè, che guardava prima la mano e poi Axel.

Prese i suoi oggetti e si alzò con l'aiuto del rosso, insieme andarono verso la finestra e la prese in braccio per farla arrivare alla finestra, dall'altra parte Demyx l'aiutò ad uscirne, quando fu finalmente fuori aspettò Axel.

Una volta che anche lui era di nuovo alla luce del sole, lei lo ringraziò e salutò tutti a parte Roxas.

Quest'ultimo aveva osservato tutta la scena, sentì dentro lo stomaco tante piccole spine, che preferì lasciar perdere, quando finalmente la ragazza si allontanò i suoi amici lo raggiunsero.

-Non voglio chiedere che è successo, ma secondo me hai sbagliato.- Disse Demyx

Roxas rispose con “pff” e accese la sua moto, si ricordò che doveva ancora rifornirla,e sbuffò.

-Sentite, io rifornisco la moto e vado a casa, ci vediamo domattina.-

-Ok biondino a domani!- Disse solamente Axel, non ci voleva un genio a capire che Roxas in quel momento era turbato, lo capirono tutti e tre.

Quando Roxas si allontanò abbastanza quest'ultimi rimasero ancora un po' a parlare.

-Penso che il nostro amico si stia innamorando.- Disse Axel.

Sora fu sorpreso dal rosso, pensava che solamente lui capiva suo fratello, invece anche i suoi amici riuscivano a leggerlo, più o meno aveva capito che era successo, sicuramente aveva inteso la gelosia del fratello, e l'attimo ancora prima si era sentito molto felice, come se il suo cuore si fosse aperto, ma fu soltanto un attimo, poi tutto era tornato com'era.

-Tu dici? Io invece penso che abbia ancora tanta strada da fare.- Rispose Demyx e Axel fece le spallucce.

-Arriverà, ma sta crescendo, mi sa che questa scommessa sta producendo risultati interessanti.

-Non so quanto interessanti possono essere, io sono preoccupato per lui.- Disse all'improvviso Sora, guadagnandosi le occhiate curiose degli altri due.

-Perchè? Non è un bene che si innamori?-

Sora annuì. -Si certo, ma avete pensato ai risvolti? Insomma parliamoci chiaramente, Roxas non è capace d'essere gentile, certo ovviamente non con tutti, ma con Naminè sicuramente farà di tutto per allontanarla, e c'è la farà, anche il fatto che lei non l'abbia salutato è già un passo, e quando si renderà conto che ormai le entrata dentro, sarà troppo tardi, così si ritroverà di nuovo da solo con i suoi sentimenti e si sentirà nuovamente abbandonato, cosa potrebbe succedere poi?-

I due ci pensarono un attimo, e si rattristarono capendo che le parole di Sora erano vere, chi dice che lei l'avrebbe aspettato per sempre? Passano gli amori che durano anni, e un amore che non ha mai trovato conclusione quanto può durare?

-Allora dobbiamo fare qualcosa ragazzi- Disse Axel.

-Che cosa?- Chiese Demyx curioso.

-Innanzitutto, bisogna capire cosa prova Roxas e se lui si rende conto che i suoi sentimenti stanno prendendo una piega interessante, perchè secondo me lo sa, ma è ovvio che lo rinnega, è uno sbruffone è vero, ma non è un'idiota, sa benissimo quando tenersi alla larga da certe cose.-

Sia Demyx e Sora si trovarono perfettamente d'accordo con Axel.

-Sora, qui ci devi pensare tu, penso che sei l'unico che può farlo parlare di queste cose.- Il moro annuì, gli avrebbe comunque parlato quella sera stessa. Sentiva che c'era qualcosa che non andata nel fratello, aveva tutte le sensazioni scombussolate, e non riusciva a formulare un pensiero fisso.

-Per quanto riguarda me e te Demyx, beh, sarà compito nostro portargli Naminè sempre davanti, fino a fargli venire la nausea, e creare situazioni...romantiche.- Demyx annuì e tutti e tre presero parte alla missione.

Trasformare Roxas.




 

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Ed eccoci qua! 
cosa ne pensate? 
i nostri amici c'è la faranno ad aiutare Roxas? e sopratutto Roxas si farà aiutare? e boh.
io spero sinceramente che questo capitolo vi piaccia!
Ringrazio sempre con il cuore tutti quelli che mi seguono e recensiscono!!! 
alla prossima!

ps: Vi piace l'immagine?*_*

   
 
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