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Autore: Sanae Nakazawa    27/10/2004    15 recensioni
La sera del primo bacio di Harry, accadde qualcosa che non è stato mai raccontato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Due

Ho trovato questa ficchina in un quaderno che usavo un paio di mesi fa per schizzare delle illustrazioni ^_^. Non ho potuto resistere alla tentazione di riportarla al pc, correggerla e pubblicarla *^_^*.
Si colloca nell'Ordine della Fenice, precisamente la sera del primo bacio di Harry.
Per chi me l'ha chiesto, il capitolo finale di "Aiuto! Sono Hermione" è pronto, solo la parte finale non mi convince particolarmente, indi perdonatemi se lo pubblico stasera a mente fresca ^o^/

Un silenzio attontito accolse il suo discorso, poi Ron disse "Uno non può provare tutte queste cose insieme. Scoppia".
"Solo perchè tu possiedi la varietà di emozioni di un cucchiaino non significa che siamo tutti così" commentò acida Hermione riprendendo la piuma.
Ron si inalberò ma preferì non risponderle, per non darle soddisfazione. Se c'era una cosa che aveva imparato in quegli anni d'amicizia era di "non contraddirre Hermione quando aveva qualcosa da ridire sul suo carattere".
Più di una volta aveva colto stralci di discorso in cui la ragazza parlava in senso dispregiativo della sua persona e, per quanto la cosa gli facesse poco piacere, si trovava sempre a corto di argomenti quando si trattava di difendere se stesso.
E poi, in quel momento, la sua attenzione era troppo concentrata sull'esperienza dell'amico. Era talmente divertito dalla sua confessione che riusciva a stento a trattenersi dal ridere.
Seguì l'epilogo con aria ammirata allo stesso tempo fin quando l'attenzione non gli si posò sulla pergamena che Hermione stava scrivendo da ancor prima che Harry entrasse in Sala Comune e sconvolgesse i presenti con la notiziona del suo primo bacio.
Dovette combattere molto col suo istinto che gli comandava di alzarsi e fare capolino dietro la testa fulva dell'amica per scorgere qualche frase tra le righe, ma non voleva darle neanche questa soddisfazione, e decise di macinare tutto dentro almeno fin quando non sarebbe andato a letto, dove poteva sfogare la sua indignazione con l'amico.
E intanto ciuffi di tappeto venivano selvaggiamente rimossi dalle sue dita nervose.
Nessuno nella stanza sembrò notare alcuna anomalia nel comportamento di Ron che, dal canto suo, era al limite della sopportazione. 
La faccenda del primo bacio di Harry lo aveva piuttosto scosso e incuriosito ulteriormente su quello che lui poteva solo immaginare. Più e più volte lui e l'amico avevano affrontato l'argomento e lui si era sempre finto abbastanza sgomento sulla questione.
Ma in questo momento una punta di invidia gli perforò lo stomaco e si sentì in dovere di cambiare argomento per evitare di dire qualcosa a sproposito.
La sua attenzione cadde nuovamente sulla pergamena di Hermione che ormai aveva raggiunto la lunghezza di un boa constrictor adulto.
"A proposito, a chi lo scrivi quel romanzo?" le chiese facendo spuntare la testa rossa al di sopra del pezzo di pergamena che ormai toccava terra.
Hermione lo sollevò per impedirgli di vedere.
"A Viktor"
Esattamente la risposta che si aspettava e che temeva allo stesso tempo. Cercò di fingere indifferenza.
"Krum?"
"Quanti altri Viktor conosciamo?"
Ron non disse nulla ma si incupì. Il tema di Trasfigurazione incompleto gli sembrò il più grande dei saggi intelletualistici da compiere, e si sentì così stupido e ignorante da chiedersi come avesse fatto a scrivere sino a quel punto. Tentò comunque di terminarlo tra molti sbuffi d'impazienza e cancellature e, quando ebbe riposto le sue cose nella borsa, Hermione stava accuratamente arrotolando la sua lettera, scritta sino all'ultimo centimetro di pergamena, per poi sigillarla.
Ron cercò con lo sguardo quello di Harry ma l'amico sembrava perso nei suoi pensieri e preferì rantolarsi da solo nelle sue mille domande. 
"Bè, 'notte" sbadigliò Hermione allontanandosi repentinamente verso il dormitorio femminile.
Ron osservò la sua figura per un pò chiedendosi se l'amica, così esperta in sentimenti e rapporti amorosi, avesse mai ricevuto un bacio da Viktor Krum.
Con un cenno Harry gli intimò di andare a dormire.
Ron seguì l'amico su per le scale sentendosi addosso un grosso fardello, si guardò accortamente attorno come per paura che Hermione potesse spuntare dalla porta e origliare le sue parole poi esordì con un tono distaccato ma scarsamente convincente 
"Ma che cosa ci trova in Krum?"
"Beh" fece Harry riflettendoci "E' più grande, è un giocatore di Quidditch di fama internazionale..."
"Si ma a parte quello" replicò Ron, irritato. "Voglio dire, è un idiota musone, no?"
"Un pò musone lo è" concesse Harry, che stava ancora pensando a Cho.
Ron non fu propriamente soddisfatto dalla risposta ma preferì non replicare. Nella stanza erano già tutti addormentati. I due amici indossarono i pigiami in silenzio e si diedero la buonanotte.
Ron si finse addormentato, ascoltando il cigolio del letto di Harry. Attese che il respiro dell'amico si facesse regolare e si mise seduto, osservando le tende tirate del suo baldacchino con aria grave.
I motivi quadrettati della stoffa diventarono improvvisamente tante piccole teste. Queste teste avevano vagamente l'aspetto di Hermione e di Viktor Krum. Il punto dove i quadri si incontravano si fusero in due labbra protese l'una verso l'altra.
Completamente irritato da queste fantasie Ron si alzò dal letto ben propenso a non avere davanti quegli stupidi disegni fastidiosi. Si infilò le pantofole e scese, cercando di fare il meno rumore possibile, in Sala Comune.
Vi erano ancora, accartocciati, dei pezzi di pergamena da lui scartati per il tema di Trasfigurazione. Li osservò assorto fin quando una mano, emersa dal divano appena avanti il tavolo, ne afferrò una.
Inarcando un sopracciglio per la sorpresa che qualcuno potesse essere ancora sveglio, il ragazzo raggiunse l'altra "presenza" pronto a giustificare la sua insonnia nel caso in cui fosse qualcuno troppo curioso.
Era Hermione.
La ragazza fece un cenno della testa per fargli capire di averlo visto, e nel frattanto srotolò il mucchietto di pergamena cominciando a leggere con vago interesse. Ron glielo strappò di mano rompendo il silenzio flautato che lei aveva ostinatamente mantenuto.
"Deve essere molto divertente scoprire quanto riesco ad essere ignorante, vero? Scommetto che ora mi dirai dove ho sbagliato e mi chiederai se l'ho inserito anche nella bella copia"
Ma Hermione aveva completamente abbandonato il fare bellicoso di quando era tutta intenta a scrivere al suo "amico" e si limitò a riappallottolare la carta e gettarla nel fuoco.
Le braci, quasi spente, ripresero mano mano vita, e la stanza venne illuminata da una fioca luce giallastra.
L'immagine delle labbra di Hermione e Viktor che si univano continuò a tormentare Ron per molto. 
"Sai" la voce di Hermione lo risvegliò dalle fantasticherie "credo che Cho sia molto felice. Per aver baciato Harry, intendo"
Ron si sentì completamente spiazzato, l'argomento non calzava per nulla col suo umore al momento, ma si limitò ad annuire senza replicare.
"Alle ragazze..." continuò Hermione, con gli occhi ben puntati sul fuoco "..fa piacere baciare il ragazzo di cui sono innamorate."
Il pensiero del primo bacio di Hermione si fece sempre più chiaro. Stava forse cercando di dire che a lei aveva fatto piacere baciare Viktor? Il dubbio era sempre più angosciante. Sentì la necessità di indagare, notando l'atteggiamento mite della ragazza.
"Tu parli tanto, Hermione, sembra che sai qualunque cosa" la ragazza parve affrontare con tranquillità l'attacco di Ron e sorrise appena "fai tanto l'esperta perchè hai avuto esperienza in campo, eh? Non mi hai mai detto cosa accadde dopo che io ed Harry uscimmo dalla Sala, al Ballo dell'anno scorso"
Se c'era una punta di benevolenza in quella frase, Hermione non la notò. Il suo tono, da comprensivo qual'era, si inacidì di botto. 
Ron si pentì all'istante della domanda, sia perchè sapere la risposta sarebbe potuto essere doloroso, sia per la reazione della ragazza.
"Non te l'ho detto perchè non c'è bisogno che tu lo sappia" lo ammonì Hermione. Le guance le si colorarono di un delizioso color pesca ma non era affatto un buon segno. 
"Se non vuoi dirmelo...significa che hai baciato quel Krum, no?" dichiarò il ragazzo parlandole come se fosse un'imputata di certo colpevole.
Hermione ostentò il suo silenzio, ancora per poco. Arrivata allo stremo della resistenza e cominciando ad avvertire una vaga stanchezza pronunciò con una vocina vergognosa "Io non ho mai baciato nessuno, Ron"
Lo stomaco del ragazzo fece varie capriole tantochè, da alzato qual'era, si lasciò cadere sul divano, appena accanto all'amica.
La rivelazione era stata piuttosto sbalorditiva, oltre che graditissima, e la sua preparazione mentale non era settata al livello giusto. Si sentì così felice che avrebbe cantato, in altre occasioni.
"Bah, neanche io se è per questo. Insomma io di gattine miagolanti come Cho a farmi le fusa intorno non ne ho." disse Ron cercando di darsi un tono, nonostante la sua perentoria sfortuna in amore "Anzi ti dirò. A me non interessa. Io voglio baciare solo chi mi piace davvero, non sei daccordo?"
Hermione annuì con tanta convinzione che quasi non si slogò il collo. Ron le sorrise un pò goffamente, felice di essere capito.
"Quindi tu e Viktor..." continuò ormai pronto a qualunque risposta.
"E' un anno che cerco di fartelo capire! Siamo amici!" esclamò Hermione smettendo di botto di guardare il camino, e posando gli occhi sui suoi "lui non ha alcuna mira su di me.
Un brivido scosse la schiena di Ron e il grosso fardello si sbriciolò sino a diventare una molecola invisibile.
"Credevo fosse una scusa..." i capelli di Hermione, nel voltarsi, emanarono un lieve profumo di albicocca. I freni inibitori di Ron cominciarono a sciogliersi vorticosamente, mentre, con la scusa di sistemarsi meglio, le si avvicinò di più.
Lei non diede nessun avviso di essersene accorta e tornò a "studiare" il camino con interesse.
"Chissà cosa si prova..." lo scoppiettio del fuoco si faceva sempre più debole. La stanza, già in penombra, cominciava ad essere avvolta dalle tenebre totalmente.
"Eh?
"Ad essere baciati...
"Ah..." Ron emise un versetto che somigliava molto ad una risata. "E' umido..." disse imitando il tono di voce che Harry aveva avuto, quando a sua volta aveva fatto quella dichiarazione.
Hermione scoppiò a ridere di gusto "Lavanda e Calì non fanno che parlarne. Mi fanno sentire un'idiota."
Ron fece una delle sue peggiori smorfie disgustate "Quelle due oche di second'ordine. Solo perchè fanno le *facili* non è detto siano migliori di te, 'Mione." Lei sorrise grata e Ron si gongolò per averla fatta felice.
Non aveva mai accettato il comportamento di quelle due, false fino al midollo con la sua amica, e più volte le aveva attaccate per il gusto di farle sentire a disagio. Hermione si distingueva dalle altre proprio perchè ragionava come una ragazza di quindici anni raramente fa, e ne andava fiero.
Aveva sempre ammirato la sua fermezza e determinazione e, sapere che gli altri si bullavano di lei, era piuttosto dura da digerire.
Sopratutto da quando aveva cominciato a provare un nodo allo stomaco nello scorgere il suo sorriso.
Il bacio di Harry e Cho aveva smosso qualcosa nella sua scala di priorità e, quello che aveva sempre visto come una cosa che sarebbe successa a distanza di anni, diventò improvvisamente quasi una necessità.
Il fuoco del camino si spense totalmente. Anche se non emanava particolare calore, sulla stanza parve posarsi un gelo innaturale.
A quanto pare anche Hermione avvertì lo stesso freddo e fece per alzarsi, ma la mano di Ron si mosse automaticamente e la bloccò.
"Restiamo un pò così..." disse in un sussurro. Il cuore gli martellò pesantemente il petto e il silenzio di quei minuti sembrò quasi palpitare insieme a lui.
Hermione intrecciò le dita con le sue e rimasero così a lungo, fin quando Grattastinchi, in cerca della sua padrona, emise un miagolio severo scendendo le scale. I due saltarono in piedi per lo spavento.
"Oh cavoli! Eri solo tu!" rise Hermione mentre l'enorme gatto le si avvicinava scodinzolando. Ron emise uno sbuffo seguito quasi subito da uno sbadiglio "Idiota di un felino"
Osservò la ragazza prendere in braccio il grosso animale e sbadigliare di rimando "Beh...direi di andare a letto. Deve essere tardissimo"
"Oh...certo..." disse piano Ron fissandola intensamente, pronto ad affrontare con nuova mole i "quadretti" della sua tenda.
Stava per girarsi quando Hermione fece qualcosa. Si alzò sulle punte e gli schioccò sulle labbra un bacio furtivo. Ron rimase imbambolato per quella che gli parve un'infinità poi afferrò il braccio della ragazza con delicatezza e la attirò a se.
Senza ragionarci, la baciò.
Grattastinchi, impaurito per lo scatto, volò giù dalle mani di Hermione.
Fu un bacio veloce ma molto intenso. Lei fu la prima a staccarsi e, senza dire nulla, corse su per le scale, senza neanche curarsi del gatto.
Ron si passò una mano tra i capelli e focalizzò per un attimo quello che era successo.
Con un sorrisetto compiaciuto tornò a letto, conscio che quella serata sarebbe passata alla storia.

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FINE

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I Pg della saga non sono miei, ma appartengono a JK Rowling!
Alcuni degli spezzoni iniziali di questa oneshot appartengono al volume "L'Ordine della Fenice" in quanto la storia si colloca pressapoco qualche ora dopo la scena descritta ^_^. Nel libro in italiano è da pagina 436. 

Sanae
Hogwartstoryline


 

 

  
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