Ho trovato questa ficchina in
un quaderno che usavo un paio di mesi fa per schizzare delle illustrazioni ^_^. Non
ho potuto resistere alla tentazione di riportarla al pc, correggerla e
pubblicarla *^_^*.
Si colloca nell'Ordine della Fenice, precisamente la sera del primo bacio di
Harry.
Per chi me l'ha chiesto, il capitolo finale di "Aiuto! Sono Hermione"
è pronto, solo la parte finale non mi convince particolarmente, indi
perdonatemi se lo pubblico stasera a mente fresca ^o^/
Un silenzio attontito accolse il
suo discorso, poi Ron disse "Uno non può provare tutte queste cose
insieme. Scoppia".
"Solo perchè tu possiedi la varietà di emozioni di un cucchiaino non
significa che siamo tutti così" commentò acida Hermione riprendendo
la piuma.
Ron si inalberò ma preferì non risponderle, per non darle soddisfazione. Se
c'era una cosa che aveva imparato in quegli anni d'amicizia era di "non
contraddirre Hermione quando aveva qualcosa da ridire sul suo carattere".
Più di una volta aveva colto stralci di discorso in cui la ragazza parlava in
senso dispregiativo della sua persona e, per quanto la cosa gli facesse poco
piacere, si trovava sempre a corto di argomenti quando si trattava di difendere
se stesso.
E poi, in quel momento, la sua attenzione era troppo concentrata
sull'esperienza dell'amico. Era
talmente divertito dalla sua confessione che riusciva a stento a trattenersi dal
ridere.
Seguì l'epilogo con aria ammirata allo stesso tempo fin quando
l'attenzione non gli si posò sulla pergamena che Hermione stava scrivendo da
ancor prima che Harry entrasse in Sala Comune e sconvolgesse i presenti con la
notiziona del suo primo bacio.
Dovette combattere molto col suo istinto che gli comandava di alzarsi e fare capolino
dietro la testa fulva dell'amica per scorgere qualche frase tra le righe, ma non
voleva darle neanche questa soddisfazione, e decise di macinare tutto dentro
almeno fin quando non sarebbe andato a letto, dove poteva sfogare la sua
indignazione con l'amico.
E intanto ciuffi di tappeto venivano selvaggiamente rimossi dalle sue dita
nervose.
Nessuno nella stanza sembrò notare alcuna anomalia nel comportamento di Ron che,
dal canto suo, era al limite della sopportazione.
La faccenda del primo bacio di Harry lo aveva piuttosto scosso e incuriosito
ulteriormente su quello che lui poteva solo immaginare. Più e più volte lui e
l'amico avevano affrontato l'argomento e lui si era sempre finto abbastanza
sgomento sulla questione.
Ma in questo momento una punta di invidia gli perforò lo stomaco e si sentì in
dovere di cambiare argomento per evitare di dire qualcosa a sproposito.
La sua attenzione cadde nuovamente sulla pergamena di Hermione che ormai aveva
raggiunto la lunghezza di un boa constrictor adulto.
"A proposito, a chi lo scrivi quel romanzo?" le chiese facendo
spuntare la testa rossa al di sopra del pezzo di pergamena che ormai toccava
terra.
Hermione lo sollevò per impedirgli di vedere.
"A Viktor"
Esattamente la risposta che si aspettava e che temeva allo stesso tempo. Cercò
di fingere indifferenza.
"Krum?"
"Quanti altri Viktor conosciamo?"
Ron non disse nulla ma si incupì. Il tema di Trasfigurazione incompleto gli
sembrò il più grande dei saggi intelletualistici da compiere, e si sentì
così stupido e ignorante da chiedersi come avesse fatto a scrivere sino a quel
punto. Tentò comunque di terminarlo tra molti sbuffi d'impazienza e
cancellature e, quando ebbe riposto le sue cose nella borsa, Hermione stava
accuratamente arrotolando la sua lettera, scritta sino all'ultimo centimetro di pergamena,
per poi sigillarla.
Ron cercò con lo sguardo quello di Harry ma l'amico sembrava perso nei suoi
pensieri e preferì rantolarsi da solo nelle sue mille domande.
"Bè, 'notte" sbadigliò Hermione allontanandosi repentinamente verso il dormitorio femminile.
Ron osservò la sua figura per un pò chiedendosi se l'amica, così esperta in
sentimenti e rapporti amorosi, avesse mai ricevuto un bacio da Viktor Krum.
Con un cenno Harry gli intimò di andare a dormire.
Ron seguì l'amico su per le scale sentendosi addosso un grosso fardello, si
guardò accortamente attorno come per paura che Hermione potesse spuntare dalla
porta e origliare le sue parole poi esordì con un tono distaccato ma
scarsamente convincente
"Ma che cosa ci trova in Krum?"
"Beh" fece Harry riflettendoci "E' più grande, è un
giocatore di Quidditch di fama internazionale..."
"Si ma a parte quello" replicò Ron, irritato. "Voglio
dire, è un idiota musone, no?"
"Un pò musone lo è" concesse Harry, che stava ancora pensando
a Cho.
Ron non fu propriamente soddisfatto dalla risposta ma preferì non replicare.
Nella stanza erano già tutti addormentati. I due amici indossarono i pigiami in
silenzio e si diedero la buonanotte.
Ron si finse addormentato, ascoltando il cigolio del letto di Harry. Attese che il respiro dell'amico si facesse
regolare e si
mise seduto, osservando le tende tirate del suo baldacchino con aria grave.
I motivi quadrettati della stoffa diventarono improvvisamente tante piccole
teste. Queste teste avevano vagamente l'aspetto di Hermione e di Viktor Krum. Il
punto dove i quadri si incontravano si fusero in due labbra protese l'una verso
l'altra.
Completamente irritato da queste fantasie Ron si alzò dal letto ben propenso a
non avere davanti quegli stupidi disegni fastidiosi. Si infilò le pantofole e
scese, cercando di fare il meno rumore possibile, in Sala Comune.
Vi erano ancora, accartocciati, dei pezzi di pergamena da lui scartati per il
tema di Trasfigurazione. Li osservò assorto fin quando una mano, emersa dal
divano appena avanti il tavolo, ne afferrò una.
Inarcando un sopracciglio per la sorpresa che qualcuno potesse essere ancora
sveglio, il ragazzo raggiunse l'altra "presenza" pronto a giustificare
la sua insonnia nel caso in cui fosse qualcuno troppo curioso.
Era Hermione.
La ragazza fece un cenno della testa per fargli capire di averlo visto, e nel
frattanto srotolò il mucchietto di pergamena cominciando a leggere con vago
interesse. Ron glielo strappò di mano rompendo il silenzio flautato che lei
aveva ostinatamente mantenuto.
"Deve essere molto divertente scoprire quanto riesco ad essere
ignorante, vero? Scommetto che ora mi dirai dove ho sbagliato e mi chiederai se
l'ho inserito anche nella bella copia"
Ma Hermione aveva completamente abbandonato il fare bellicoso di quando era
tutta intenta a scrivere al suo "amico" e si limitò a
riappallottolare la carta e gettarla nel fuoco.
Le braci, quasi spente, ripresero mano mano vita, e la stanza venne illuminata
da una fioca luce giallastra.
L'immagine delle labbra di Hermione e Viktor che si univano continuò a
tormentare Ron per molto.
"Sai" la voce di Hermione lo risvegliò dalle fantasticherie
"credo che Cho sia molto felice. Per aver baciato Harry, intendo"
Ron si sentì completamente spiazzato, l'argomento non calzava per nulla col suo
umore al momento, ma si limitò ad annuire senza replicare.
"Alle ragazze..." continuò Hermione, con gli occhi ben puntati
sul fuoco "..fa piacere baciare il ragazzo di cui sono innamorate."
Il pensiero del primo bacio di Hermione si fece sempre più chiaro. Stava forse
cercando di dire che a lei aveva fatto piacere baciare Viktor? Il dubbio era
sempre più angosciante. Sentì la necessità di indagare, notando
l'atteggiamento mite della ragazza.
"Tu parli tanto, Hermione, sembra che sai qualunque cosa"
la ragazza parve affrontare con tranquillità l'attacco di Ron e sorrise appena
"fai tanto l'esperta perchè hai avuto esperienza in campo, eh? Non mi
hai mai detto cosa accadde dopo che io ed Harry uscimmo dalla Sala, al Ballo
dell'anno scorso"
Se c'era una punta di benevolenza in quella frase, Hermione non la notò. Il suo
tono, da comprensivo qual'era, si inacidì di botto.
Ron si pentì
all'istante della domanda, sia perchè sapere la risposta sarebbe potuto essere
doloroso, sia per la reazione della ragazza.
"Non te l'ho detto perchè non c'è bisogno che tu lo sappia"
lo ammonì Hermione. Le guance le si colorarono di un delizioso color pesca ma
non era affatto un buon segno.
"Se non vuoi dirmelo...significa che hai baciato quel Krum, no?"
dichiarò il ragazzo parlandole come se fosse un'imputata di certo colpevole.
Hermione ostentò il suo silenzio, ancora per poco. Arrivata allo stremo della
resistenza e cominciando ad avvertire una vaga stanchezza pronunciò con una
vocina vergognosa "Io non ho mai baciato nessuno, Ron"
Lo stomaco del ragazzo fece varie capriole tantochè, da alzato qual'era, si
lasciò cadere sul divano, appena accanto all'amica.
La rivelazione era stata piuttosto sbalorditiva, oltre che graditissima, e la
sua preparazione mentale non era settata al livello giusto. Si sentì così
felice che avrebbe cantato, in altre occasioni.
"Bah, neanche io se è per questo. Insomma io di gattine miagolanti come
Cho a farmi le fusa intorno non ne ho." disse Ron cercando di darsi un
tono, nonostante la sua perentoria sfortuna in amore "Anzi ti dirò. A
me non interessa. Io voglio baciare solo chi mi piace davvero, non sei daccordo?"
Hermione annuì con tanta convinzione che quasi non si slogò il collo. Ron le
sorrise un pò goffamente, felice di essere capito.
"Quindi tu e Viktor..." continuò ormai pronto a qualunque
risposta.
"E' un anno che cerco di fartelo capire! Siamo amici!" esclamò
Hermione smettendo di botto di guardare il camino, e posando gli occhi sui suoi
"lui non ha alcuna mira su di me."
Un brivido scosse la schiena di Ron e il grosso fardello si sbriciolò sino a
diventare una molecola invisibile.
"Credevo fosse una scusa..." i capelli di Hermione, nel
voltarsi, emanarono un lieve profumo di albicocca. I freni inibitori di Ron
cominciarono a sciogliersi vorticosamente, mentre, con la scusa di sistemarsi meglio,
le si avvicinò di più.
Lei non diede nessun avviso di essersene accorta e tornò a "studiare"
il camino con interesse.
"Chissà cosa si prova..." lo scoppiettio del fuoco si faceva
sempre più debole. La stanza, già in penombra, cominciava ad essere avvolta
dalle tenebre totalmente.
"Eh?"
"Ad essere baciati..."
"Ah..." Ron emise un versetto che somigliava molto ad una
risata. "E' umido..." disse imitando il tono di voce che Harry
aveva avuto, quando a sua volta aveva fatto quella dichiarazione.
Hermione scoppiò a ridere di gusto "Lavanda e Calì non fanno che
parlarne. Mi fanno sentire un'idiota."
Ron fece una delle sue peggiori smorfie disgustate "Quelle due oche di
second'ordine. Solo perchè fanno le *facili* non è detto siano migliori di te,
'Mione." Lei sorrise grata e Ron si gongolò per averla fatta
felice.
Non aveva mai accettato il comportamento di quelle due, false fino al midollo
con la sua amica, e più volte le aveva attaccate per il gusto di farle sentire
a disagio. Hermione si distingueva dalle altre proprio perchè ragionava come
una ragazza di quindici anni raramente fa, e ne andava fiero.
Aveva sempre ammirato la sua fermezza e determinazione e, sapere che gli altri
si bullavano di lei, era piuttosto dura da digerire.
Sopratutto da quando aveva cominciato a provare un nodo allo stomaco nello
scorgere il suo sorriso.
Il bacio di Harry e Cho aveva smosso qualcosa nella sua scala di priorità e,
quello che aveva sempre visto come una cosa che sarebbe successa a distanza di
anni, diventò improvvisamente quasi una necessità.
Il fuoco del camino si spense totalmente. Anche se non emanava particolare
calore, sulla stanza parve posarsi un gelo innaturale.
A quanto pare anche Hermione avvertì lo stesso freddo e fece per alzarsi, ma la
mano di Ron si mosse automaticamente e la bloccò.
"Restiamo un pò così..." disse in un sussurro. Il cuore gli
martellò pesantemente il petto e il silenzio di quei minuti sembrò quasi
palpitare insieme a lui.
Hermione intrecciò le dita con le sue e rimasero così a lungo, fin quando
Grattastinchi, in cerca della sua padrona, emise un miagolio severo scendendo le
scale. I due saltarono in piedi per lo spavento.
"Oh cavoli! Eri solo tu!" rise Hermione mentre l'enorme gatto
le si avvicinava scodinzolando. Ron emise uno sbuffo seguito quasi subito da uno
sbadiglio "Idiota di un felino"
Osservò la ragazza prendere in braccio il grosso animale e sbadigliare di
rimando "Beh...direi di andare a letto. Deve essere tardissimo"
"Oh...certo..." disse piano Ron fissandola intensamente, pronto
ad affrontare con nuova mole i "quadretti" della sua tenda.
Stava per girarsi quando Hermione fece qualcosa. Si alzò sulle punte e gli
schioccò sulle labbra un bacio furtivo. Ron rimase imbambolato per quella che
gli parve un'infinità poi afferrò il braccio della ragazza con delicatezza e
la attirò a se.
Senza ragionarci, la baciò.
Grattastinchi, impaurito per lo scatto, volò giù dalle mani di Hermione.
Fu un bacio veloce ma molto intenso. Lei fu la prima a staccarsi e, senza dire
nulla, corse su per le scale, senza neanche curarsi del gatto.
Ron si passò una mano tra i capelli e focalizzò per un attimo quello che era
successo.
Con un sorrisetto compiaciuto tornò a letto, conscio che quella serata sarebbe
passata alla storia.
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FINE
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I Pg della saga non sono miei,
ma appartengono a JK Rowling!
Alcuni degli spezzoni iniziali di questa oneshot appartengono al volume
"L'Ordine della Fenice" in quanto la storia si colloca pressapoco
qualche ora dopo la scena descritta ^_^. Nel libro in italiano è da pagina
436.