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Autore: Pandacoffee    16/10/2013    10 recensioni
Larry - Ziam
Louis ha una ragazza e due problemi: ama Harry ma non vuole fare outing.
Harry ama Louis ed ha un solo problema, giusto un dettaglio: vuole fare outing ma Louis no.
Poi c’è Zayn che ha una ragazza e un problema: Liam.
Liam, a sua volta, una ragazza ce l’ha e potrebbe vivere felicemente se il suo problema non fosse Zayn Malik e la sua malsana voglia di introdurre Ziam in ogni discorso.
Niall infine non può dirsi fortunato. Non ha una ragazza e ha quattro problemi: Louis, Harry, Liam e Zayn.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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I giornali non parlavano d’altro e nemmeno Niall, da quella mattina, riusciva a trovare altri argomenti.
Tutto era iniziato intorno alle 8.
“Niall!!!” gli aveva urlato Josh per svegliarlo.
“Vattene” aveva mugugnato  lui dopo un’interminabile sequela di versetti e lamenti.
“No, no ti devi svegliare, sta succedendo il finimondo. Devi assolutamente alzarti”
“Ok, tu inizia ad andare io arrivo” gli aveva poi risposto rintanandosi meglio sotto le coperte.
Josh aveva solo sbuffato. Aveva spalancato le finestre per fare entrare luce.
“Sono le 8 del mattino Niall e...” aveva iniziato
“Appunto, vattene”
“Posso almeno finire? Poi se non ti interessa puoi tornare a dormire e io sparisco”
Niall aveva mugugnato qualcosa d’assenso, così Josh aveva preso fiato e gli veniva anche da ridere. Quante volte si era immaginato quel giorno? Sorrise e poi:
“Outing” disse guardando verso i capelli biondi di Niall che spuntavano da sotto le coperte.
“PURE TU?” domandò Niall mettendosi a sedere “Josh sul serio???  Dopo la nottata terrificante che ho avuto, dopo che ho scoperto che persino Liam e Zayn sono gay tu mi svegli facendo outing?”
“Co-cosa? Oh, no, no Niall”
“Oh Gesù non posso crederci”  continuò Niall mettendo un piede giù dal letto “no cioè sul serio?” domandò convulsamente infilandosi una felpa e alzandosi definitivamente.
“Niall, io non”
“NO... non continuare ti prego, tanto non ti sento LA LA LA LA LA LA” continuava ad urlare Niall tappandosi le orecchie con entrambe le mani “LALALALALALA”
Josh lo osservava impassibile. Stava davvero avendo quella discussione?
“Niall se tu la piantassi e mi lasciassi finire” aveva provato Josh poco prima che il biondo corresse in bagno e vi si barricasse dentro.
“Siete ovunque!”  urlava seduto sul bordo della vasca mentre Josh, con la fronte premuta contro la porta del bagno e le braccia abbandonate lungo i fianchi cercava il momento giusto per parlare.
“Niall, la smetti e esci di lì?”
“No”
“Louis e Harry hanno fatto outing. Ora per favore se tu...”
 E così, da quel preciso momento, da quando cioè Niall aveva spalancato la porta e urlato un “MINCHIA” di sorpresa, non aveva avuto altri argomenti.
Si era vestito di tutta fretta, aveva chiamato qualcuno della scorta e si era fatto riportare a casa.
Per tutto il tragitto non aveva fatto altro che cantare, urlare di gioia e raccontare all’autista quante cose terribili avevano dovuto sopportare Harry e Louis. Ed era orgoglio, ne era certo, quella strana sensazione che si sentiva infondo al cuore.
 
 
Era terrore, quella strana, strisciante, paralizzante sensazione che sentiva infondo al cuore. Harry ne era certo e infatti, non appena Louis aveva iniziato a parlare, con tutte quelle macchine fotografiche puntate contro, lui aveva sentito chiaramente l’istinto di sopravvivenza dirgli di ritornare in casa.
“Lou” ripeteva stringendogli la mano proprio pochi secondi prima che questi dicesse: “noi... stiamo insieme”.
Ed era sempre per colpa del terrore che lui non aveva capito perché tutti, compreso Louis, in quel momento lo stessero guardando.
“Harry?” gli aveva domandato Louis
“Cosa?”
“Ho detto che... stiamo insieme... se tu vuoi dire qualcosa”
E non era più solo Louis a domandargli di aprire bocca e dire qualsiasi parola. C’erano anche almeno una mezza dozzina di giornalisti che continuavano a chiedere: “dichiarazioni?” “cosa ne pensano i vostri menager?” “le vostre famiglie?” “ma la fidanzata di Louis quindi?”.
E lui non era sicuro, non sapeva esattamente a quale delle duemila domande dar prima una risposta. Aveva solo detto “io sono gay” ad un certo punto, così, perché alla fine era quella la frase che gli sembrava andasse detta per prima.
Ma quando Louis, sudatissimo e tremante gli aveva chiesto: “e... ?” lui aveva risposto “anche Louis lo è”.
A quel punto tutti, più o meno, tranne Louis avevano iniziato a ridere.
“Sì questo lo sanno, gli ho detto che stiamo insieme...chiedevo se volevi dire qualcosa anche tu”.
“Io... amo Louis. Tanto. E lui ama me... tanto e...dormiamo insieme e...” aveva detto e stavolta era abbastanza sicuro di aver fatto centro perché persino Lou gli stava sorridendo.
“Ok, ehm... noi ora andiamo... in casa” aveva borbottato il più grande prima che nuove diecimila domande si abbattessero su di loro.
 
 
Quando Niall era entrato in casa Louis e Harry erano abbracciati sul divano.
“I miei bambini” aveva urlato gettandosi su di loro “i miei adorati bambini hanno detto al mondo di essere gay” continuava a ripetere fingendo di asciugare lacrime di commozione.
E Louis rideva, come al solito e contemporaneamente in modo diverso mentre Harry, come al solito eppure in modo inedito, guardava Louis in semi adorazione con le fossette marcate e gli occhi lucidi.
“Avete notizie di Jason?” aveva poi domandato Niall lanciandosi sull’altro divano.
“Certo, ci ha chiamato quattro volte” disse Louis “la prima per darci dei froci, la seconda per dirci che gli abbiamo rovinato la vita, la terza per chiederci di andare subito alla conferenza stampa che hanno indetto apposta e ...”
“E...?” domandò Niall
“E la quarta per dire che la Modest! rinuncia alla gestione della nostra band” aveva concluso Harry per Louis.
“Ah” aveva commentato Niall “quindi? Cosa facciamo ora?”
“Ne parliamo tutti e cinque... quando Liam e Zayn si degnano di uscire dalla camera” rispose Louis alzandosi dal divano.
 


***



 “Possiamo uscire e andare di là Zay?”
“Assolutamente no”
Liam si rimise la maglietta e si risedette sul letto. Zayn stava con l’orecchio schiacciato contro la porta chiusa e cercava di captare ogni minimo particolare rilevante. Aveva sentito entrare Niall e, d’altronde, chi avrebbe potuto fare a meno di sentirlo? Era entrato urlando qualcosa circa un outing e i suoi bambini.
“Lo hanno fatto davvero Liam”
“Lo so... infatti vorrei andare a congratularmi con loro” disse il più piccolo mettendosi in piedi.
“Nient’affatto. Noi staremo qui” rispose l’altro con lo sguardo da pazzo.
Liam, se qualcuno glielo avesse chiesto, sarebbe stato in grado di individuare sul volto di Zayn almeno una decina di frequenti espressioni. C’era quella che faceva quando era consapevole della presenza delle telecamere, per esempio, che consisteva in un’espressione strana, occhi quasi socchiusi e labbra serrate.
C’era poi quella che Liam preferiva che prevedeva una largo sorriso e gli occhietti dolci. Quella era l’espressione che il più delle volte si vedeva indirizzare. E poi, tra quelle che ultimamente Zayn era più sovente portato ad indossare, c’era lo sguardo da pazzo quello che cioè faceva quando milioni di idee gli affollavano il cervello e lui era portato a prediligere le più folli o quelle illegali.
“Potremmo vivere qui dentro per sempre Liam... non usciremo mai più”.
“Oh per favore Zay, smettila. Rivestiti e usciamo”
“No, no” rispose il più grande “qui dentro credo potrei amarti. Davvero, qui non avrei problemi”
“È davvero amorevole da parte tua” disse sarcastico rimettendosi seduto ed incrociando le gambe “mi ameresti se restassimo qui... qui sul tappeto che congiunge il comodino e il letto? Non sarà troppo?”
“Ero serio. Io davvero non credo di poterlo fare. Uscire e andare di là, congratularmi con loro e passare la vita sapendo che loro sanno che sono gay. Io non...”
E c’era anche, tra le espressioni più frequenti di Zayn, quella che riuniva in sé imbarazzo, insicurezza, paura e bisogno d’affetto. Occhi spalancati ma sguardo basso. Denti che tormentano le labbra e un lieve rossore sulle guance.
Liam si alzò dal letto.
“Zayn” iniziò “quello che è successo tra noi qui dentro può restare qui dentro. Qui sul tappeto tra il comodino e il letto” disse sorridendo, poi si fermò per alzargli il viso e guardarlo negli occhi.
“Volevo fare l’amore con te” continuò “e dico amore perché per me è stato questo, per dimostrarti che io ho accettato quello che dovevo accettare di me stesso e per farti capire che non ho fretta. Se tu non te la senti nessun altro saprà. Niall, Harry e Louis sono la nostra famiglia, nessuno di loro ci giudicherà o ci spingerà a fare quello che non vogliamo, ok?”
Ma l’espressione preferita di Liam era quella, quella che ora Zayn aveva dipinta in volto. Labbra dischiuse a mostrare due fila perfette di denti bianchi e dritti dietro i quali si intravedeva la lingua rossa e bellissima intrappolata in un morso appena accennato.
Degli occhi Liam non avrebbe saputo dire niente perché, semplicemente, quando Zayn faceva quell’espressione l’unica cosa che il resto del mondo poteva essere in grado di notare era la sua bocca. Per questo Liam continuava a fissarla e sorridere a sua volta.
Si sporse per baciarlo e, poco prima del contatto tra le loro bocche, sussurrò: “comunque... ti amo Zayn”.
Ti. Amo. Zayn.
Il più grande scandì ognuna delle tre parti di quella frase con lentezza quasi inquietante. Le ripeté mentalmente milioni di volte prima di domandarlo, perfino: “hai detto ‘ti amo Zayn’ ?”
“Sì, l’ho detto” rispose l’altro ancora con le labbra appoggiate alle sue
“Io...”
“Non devi rispondere per forza...volevo solo che lo sapessi”
 
“LIAM? ZAYN?”
 
La voce di Niall a pochi passi dalla porta della camera li riscosse dai loro pensieri.
Liam prese tra le mani il viso di Zayn e: “non diremo nulla, ok? Diremo che abbiamo parlato e deciso che non faremo outing né niente... sarà solo una cosa nostra, va bene?” sussurrò.
“Va bene... comunque... anche io…” gli rispose Zayn annullando definitivamente la distanza tra le loro labbra.
E mancava il ti amo prima di quell’anche io ma a Liam non importava. A dirla tutta mancavano anche un sacco di altre cose nella loro storia. Mancava una storia a ben guardare. Non c’era nulla tra loro, avrebbe potuto dire chiunque. Niente che avrebbe potuto far sembrare il loro rapporto una relazione, niente che potesse far credere che ci fosse amore nei loro baci. Eppure c’era, poteva affermare Liam con certezza, c’era eccome. Esattamente come quel ti amo prima di quell’anche io.
 
 
Una settimana dopo
 
A sembrare strano, in tutta quella questione, non era tanto il fatto che le fan degli One Direction non fossero  affatto diminuite dopo l’outing, ad essere spassoso ed incredibilmente strano, appunto, era il numero di fan di Eleanor Calder.
“Ha più fan di noi” disse Harry controllando per la centesima volta il profilo Twitter di Eleanor.
“Sono tutte le Larry Shipper, mi pare chiaro” diceva Louis dall’altra parte del letto. Un giornale in mano e gli occhiali da vista calati sul naso.
“HA PIÙ FAN DI NOI” ripeté Harry “mi sconvolge già il fatto che qualcuno la segua, figurati sapere che la segue più gente di noi”
“La seguono perché continua a raccontare spassosi aneddoti sulla finta relazione tra me e lei”
“Sì, ma che palle... hanno parlato di noi per una manciata di giorni e adesso parlano della relazione con la tua ragazza?”
“Finta ex relazione con la mia ex finta ragazza, prego” puntualizzò Louis
“Quel che ti pare...” rispondeva acido Harry “cioè leggi qui, leggi qui!!!!!!!!! Nei trend c’è #LaPrimaVoltaDiLouisEdELeanor”
“Oh si, credo abbia raccontato di quando Jason pensava che fare sesso con lei mi avrebbe fatto entrare di più nella parte”
“E il trend: #EleanorTheBest?”
“Ancora? Harry, sono le Larry Shipper, ormai sono felici ed appagate, non possono più odiare El per cui ormai la trattano come una di loro”
Harry sbuffò e girò il computer per poter mostrare lo schermo a Louis.
“Mentre del trend: #HarryOpsEleanor, cosa mi dici?”
Louis si sporse per vedere meglio.
“Mmh, non saprei” disse “prova a cliccare”
Harry obbedì e poi: “ma certo” disse il più grande “è probabile che El abbia raccontato di quando durante il nostro primo bacio, finto chiaramente, l’ho chiamata Harry invece di Eleanor”.
“Esilarante” disse Harry tirando nuovamente il computer verso di sé.
“Harry, la smetti? Poverina, è stato detestata in ogni stato di ogni continente per anni... lasciala divertire un po’”
“Ma lou” cercò di spiegare Harry lentamente, come si stesse rivolgendo ad un idiota “Lei. Ha. Più. Fan. Di. Noi”.
Louis si limitò a scuotere la testa e tornare al proprio giornale, credeva gli conferisse un’aria più seria e in qualche modo autoritaria.
“MA CERTO!!!!!” disse ad un certo punto Harry dandosi una gran manata in fronte.
“Cosa c’è adesso?”
“Niente” disse sorridendo “niente, torna a leggere”.
E probabilmente passò solo un quarto d’ora, forse nemmeno, prima che: “MA FATE SCHIFO” urlasse Zayn  bussando sul muro che divideva le loro stanze.
Harry sorrideva da dietro lo schermo e Louis ebbe la sgradevole sensazione che tutto quello c’entrasse qualcosa con l’urlo di Zayn.
“Cosa stai combinando?”
“Assolutamente niente”
“Allora gira il computer”
“Ma certamente Lou” rispose Harry senza abbandonare il sorriso e stendendosi a sua volta sul letto.
Il giornale scivolò sul pavimento mentre Louis guardava sconvolto lo schermo del pc.
“Harry?”
“Sì?” rispose innocentemente il più piccolo “dimmi Boo”
“Cosa leggi qui?” domandò indicando l’ultimo tweet di Harry
“Qui dove?”
“QUI!!!!!”
“Oh, lì... leggo: Sto pensando al primo pompino di Louis” rispose divertito
“ESATTAMENTE. E qui cosa leggi?” a quel punto il dito di Louis stava indicando la colonna dei trend
“Vediamo un po’” disse Harry prendendo in prestito gli occhiali di Louis “mmh, lì leggo: #IlPrimoPompinoDiLouis” rispose ridendo.
“Lo trovi divertente?” domandò Louis
“No finché non supereremo quella cretina e i suoi stupidi trend” rispose Harry ridendo “anche io ho sofferto tanto...lascia divertire anche me, no?”
“Cancella subito quel tweet” disse invece Louis per niente divertito.
“Come vuoi, ma ormai il trend c’è” rispose poco prima di cancellarlo “fatto, tolto”.
Poi sorrise, chiuse il computer portatile, lo poggiò ai piedi del letto e, ad alta voce: “facciamo sesso Lou?  Così ho nuovi spunti per i trend”.
Louis lo guardò mentre Harry, con una mano a mezz’aria, contava fino a tre poi: “FATE SCHIFISSIMO”, urlò nuovamente Zayn dall’altra stanza.
Louis rise: “Oh andiamo Zayne, lo sappiamo che anche voi lo fate”
 
 
Il giorno dopo
 
“Credo sia un buon nome” disse Niall seduto sul tappeto del salotto. Teneva tra le mani la chitarra nuova che Louis ed Harry gli avevano comprato per ridargli i soldi.
“Non puoi fare sul serio” rispose Zayn accoccolato con Liam su uno dei due divani.
“Perché?”
“Perché non è per niente geniale come dici tu... cioè, One Direction?”
“Io lo trovo brillante, innovativo, per niente banale” rispose Niall
“Innovativo? Vuoi chiamare la casa discografica come il nostro gruppo?” aveva domandato Louis, un braccio a circondare le spalle di Harry e il solito sorrisino strafottente in volto.
“Sì, perché io non lo voglio affatto chiamare Gay” aveva brontolato Niall di risposta
“Ah quello nemmeno io” si era poi intromesso nuovamente Zayn
“Quello sì che era geniale” disse Harry imbastendo un leggero broncio.
A quel punto Liam si mise seduto col disappunto di Zayn che sbuffò piano.
“Io credo invece” iniziò Liam “che dovremmo solamente essere felici per questa nuova avventura. Aprire una casa discografica nostra è quanto di meglio potessimo fare ragazzi. Nessuno ci romperà le palle con stupidi vincoli. Certo costerà un tantino mantenerla ma... i soldi li abbiamo no? E poi, finché siamo insieme” disse guardando a turno gli altri quattro.
“La chiamiamo Nando’s...?” chiese poi Niall poco prima che Liam si ributtasse sul divano e si stringesse di più a Zayn con un sonoro “è impossibile fare discorsi seri con voi”.
“HO UNA FOTTUTA IDEA GENIALE RAGAZZI!!!!!” disse a quel punto Harry “sono un genio!!!”
E non è che fossero scettici o cos’altro, non è che credessero Harry non fosse in grado di partorire idee geniali, era solo che... no in effetti erano scettici e credevano che Harry non fosse in grado di partorire idee geniali. Sì, era proprio così infatti finsero addirittura di non averlo sentito.
“Potremmo chiamarla: Zayn” propose Zayn in tono nemmeno troppo scherzoso
“Ragazzi, io ho avuto un’idea ho detto” provò nuovamente Harry
“Brit” disse Liam
“Non chiameremo la nostra casa discografica come il tuo stupido cane” concluse Louis
“RAGAZZI” urlò a quel punto Harry mettendosi addirittura in piedi.
“Va bene, va bene, parla” concesse Louis “sentiamo”
“The Beard” disse alla fine solenne con un gigantesco sorriso.
Silenzio.
“Non vi piace?” domandò poi
“É...” iniziò Niall
“Geniale” conclusero gli altri tre quasi in coro.
E poi non erano propriamente sicuri di come si fossero ritrovati tutti e cinque stretti in unico abbraccio. Maldestro, per giunta. Un abbraccio scomodo perché Harry aveva il braccio di Zayn praticamente in testa, Liam aveva i capelli di Niall in bocca e sputacchiava per liberarsene. Louis schiacciava il piede a qualcuno mentre qualcun altro lo strattonava per la felpa. Un abbraccio scomodo e impacciato come se ne erano sempre scambiati eppure nuovo, inedito. Un abbraccio dal quale non ci si vuole sciogliere uno di quelli che ti resta addosso, come un profumo, come un tatuaggio.
Come musica.
 


NOTE: è finita!! Non ci posso credere ** ci ho messo solo quei 5 mesi dai... ahaha personalmente mi mancherà o.o e non lo credevo possibile... mentre la scrivevo non me ne rendevo conto ma mi ci sono affezionata! Spero davvero vi sia piaciuta, vi abbia tenuto compagnia o almeno vi abbia fatto sorridere :D
Un grazie a tutti voi che avete letto e a tutti quelli che hanno recensito o messa la storia tra i preferiti.
Il grazie più gigantesco di tutti va a KoalaTea e alla sua pazienza :D al suo supporto e alla sua preziosissima, VITALE, IMPRESCINDIBILE amicizia! <3 ti voglio bene.
  
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