1986
Tutte quelle donne che gli si gettavano ai piedi alla fine dei concerti o che nei pub gli scivolavano accanto e gli parlavano con voce suadente, Dave le guardava con aria indifferente e le lasciava andar via in una scia di profumo e rumore di tacchi. Si guardava attorno, bevendo persino più del solito e cercando con lo sguardo qualcosa che non sapeva definire ma il cui bisogno lo mangiava da dentro; e quei morsi facevano male nonostante tutto, nonostante gli scherzi e le risate con i membri della band e la vista che gli si annebbiava. E presto la notte si sarebbe esaurita, volata via in tutto il fumo che offuscava la sala e la mente del chitarrista, bruciata come l'ennesima canna. Dave sentiva che non ce l'avrebbe fatta a vedere un'altra alba spuntare da quel cielo grigio cenere senza avere accanto a sé un corpo addormentato, ma che quello che voleva lui non lo poteva avere, non lo voleva avere; con passo malfermo e mente traballante diede un' ultima gomitata scherzosa a Junior e si avvicinò ad una ragazza al bancone, capelli color del miele, sguardo dolce, il sorriso che gli ricordava qualcuno. Era lei, per quella notte era quella giusta.