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Autore: SoGi92    19/10/2013    2 recensioni
Derek Palmer e William Harrison. Due ragazzi molto simili, tranne per una cosa: Derek è un angelo! La sua missione: evitare che William commetta i suoi stessi errori. Riuscirà a portarla a termine?
Spero di avervi incuriosito ^.*
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un cupido un po' speciale'
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Capitolo 16


(William)


Arrivo al locale in tempo record. Mi fiondo al bancone del bar per chiedere al barista dove fosse Maya. Non l'ho vista girare per i tavoli.


-Mi scusi... cercavo una cameriera.. Maya... Sa per caso se oggi è in turno?-


Lui alza gli occhi dal bicchiere che stava pulendo.


-No, la signorina non lavora più qui, mi dispiace.- dice, ermetico.


-La ringrazio.-


Appena finisco la frase schizzo fuori e chiamo un taxi. Forse posso trovarla a casa...


-Numero 5 East Village. Faccia più in fretta che può!- dico al tassista, lasciandolo un po' basito, ma fa quel che gli ho chiesto.

Fortunatamente alle undici di sabato mattina non c'è molto traffico.


All'improvviso sento qualcosa vibrare nella tasca dei pantaloni. È il mio cellulare, nemmeno ricordavo di averlo preso prima di uscire.

È Nathalie. Premo il tasto verde.


-Pronto?-


-William! Ma dove diavolo sei finito?! Dovevi essere davanti alla chiesa alle dieci e mezza! Sono già tutti qui e stanno aspettando solo te! Quando sonio arrivata e, guardando dal finestrino, non ti ho visto mi sono vergognata così tanto che non ho avuto il coraggio di scendere!-


Io mi sarei vergognato immaginando il tipo di abito che, immagino abbia scelto, ma è solo una mia opinione...


-Papà è molto contrariato! Hai intenzione di venire o dobbiamo portarti all'altare di peso!?-


Quasi non la ascolto. La casa di Maya è sempre più vicina e sento il cuore andare a mille.


-Scusa, ma ho una cosa urgente da fare...-


-Come sarebbe a dire!? Ti ricordo che oggi ti devi SPO-SA-RE! Con me! Cosa c'è di più urgente di questo, me lo spieghi? Pronto? Pronto?-


Stacco il telefono dall'orecchio e premo il tasto. Credo di essere appena stato licenziato...

incredibilmente quel pensiero non mi turba. Sorriso come un ebete, nuovamente. Mi ci sono voluto ventotto anni, ma alla fine ho capito quello che mia madre ha sempre cercato di spiegarmi...

Spero solo che Maya voglia ascoltarmi...


Arrivato davanti al suo palazzo scendo, do delle banconote al tassista e corro verso la sua porta. Sento l'uomo dietro di me che mi richiama, devo avergli dato troppo... oppure troppo poco. Non ho fatto nemmeno caso a quanto soldi ho tirato fuori.


Inizio a bussare e a chiamarla.

-Maya! Maya per favore aprimi! Devo parlarti, per favore!-

Dopo più di dieci minuti la vicina esce, forse infastidita da quel rumore. Una donna sulla settantina.


-Senti giovanotto... hai intenzione di andare avanti per molto? È ovvio che, se non ti apre, o non è in casa o non vuole vederti!- dice, un po' aspramente, ma con una punta di tristezza negli occhi.

Certo deve essere rimasta un po' stranita dal mio abbigliamento... ho ancora addosso il vestito da sposo. Comunque non posso fare a meno di pensare che la donna abbia ragione, e purtroppo i precedenti volgevano più per la seconda ipotesi che per la prima...


-Mi scusi...- dico piano e, con lo sguardo basso e le mani in tasca, scendo la scaletta con l'intenzione di incamminarmi verso casa.


Faccio pochi passi sul marciapiede. Alzo gli occhi un momento e... eccola lì, di fronte a me con delle buste per la spesa in mano. Sento il cuore aumentare i battiti e il respiro farsi affannoso.


La guardo negli occhi. I suoi bellissimo occhi scuri... sono un po' arrossati e con le palpebre leggermente gonfie. Deve aver pianto parecchio. Mi maledico, so di essere in parte, se non totalmente, responsabile di quelle lacrime.


Restiamo in silenzio alcuni minuti. È lei a parlare per prima.


-Cosa ci fai qui?- chiese, voltando leggermente il viso per non guardarmi -Non dovevi sposare la tua bella fidanzata oggi?-


Azzardo un passo verso di lei, che non si ritrae.


-Sì... ma prima dovevo fare una cosa...- mi avvicino ancora di qualche passo, sempre con molta cautela.


Mi guarda sospettosa.

-E sarebbe? Se posso chiederlo ovvio...-


Azzero la distanza fra noi e le prendo il volto fra le mani.

-Questo...- dopo quella che mi è sembrata un'eternità le nostre labbra si uniscono di nuovo.

Sento il rumore delle buste lasciate cadere a terra e, poggiando le mani sul mio petto, mi scosta da lei.


-William, no.- fa un passo indietro -Per favore... va dalla tua fidanzata, sposati e siate felici, ma non illudermi ancora una volta...-


La guardo, fingendo di non capire.


-Di quale fidanzata stai parlando scusa?-


Mi guarda accigliata.

-Di quella che devi sposare oggi! O ti sei dimenticato di dirlo anche a lei?-


-Ah... quella... credo che se mi presentassi a lei in questo momento, invece di un matrimonio, si farebbe un funerale...dopo quello che le ho detto...-


Maya mi rivolge uno sguardo confuso, e io le sorrido.


-Non ci sarà nessun matrimonio per me... o almeno non oggi...-


Vedo i suoi occhi velarsi di lacrime.

-N..non ti sposi?-


Faccio cenno di no con la testa e mi avvicino.

-Non è lei la donna che amo e con cui voglio passare il resto della vita.- le prendo nuovamente il volto fra le mani e cerco di baciarle, ma lei si scansa lasciandomi interdetto.


Ma da le spalle.

-E tu credi di potertela cavare così dopo quello che mi hai fatto passare?- mi chiede. Dal tono sembra furiosa.


Lo dovevo immaginare... il totale fa la somma, è vero, ma in questo caso il risultato è zero...

Sospiro abbattuto. Poi la vedo voltarsi sorridendo.

-Se credi che bastino due belle parole per riconquistarmi ti sbagli di grosso caro. Dovrei fare molto di più.-

Si china e raccoglie ciò che si è salvato della spesa caduta a terra e si dirige verso casa.


La seguo con lo sguardo. Confuso piego leggermente la testa e mi porto le mani sui fianchi.

Inutile... le donne non le capirò mai...


All'improvviso quelle povere buste finiscono una seconda, e credo definitiva dato il liquido azzurro che esce da una, per terra, e Maya corre verso di me, allacciandomi le braccia al collo.


La stringo e la bacio.


-Ti amo.- le sussurro sulle labbra.


-Ti amo.-




N.d.A.: Scusate il finale capitolo da cinema. È mooooltoooo scontato, lo so ç.ç, ma non mi è venuto altro in mente a parte questo... scusate se i capitoli precedenti sono stati un po' tristi, ma il fantasma della malinconia mi ha posseduta ;-)

Grazie a chi legge, segue e recensisce questa storia^^

Manca poco alla fine, senza il vostro sostegno non sarei riuscita a scrivere nulla!!^^

A presto!!

   
 
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