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Autore: ristampa    20/10/2013    4 recensioni
'Narrami, o Musa, dell’eroe multiforme, che tanto vagò, di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri, per acquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni. Ma i compagni neanche così li salvò, pur volendo: con la loro empietà si perdettero, stolti, che mangiarono i buoi del Sole Iperione: ad essi egli tolse il dì del ritorno. Racconta qualcosa anche a noi, o dea figlia di Zeus.'
La storia di Ulisse e della sua Odissea.
E fu così che nacquero gli Hunger Games.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 5 - Domande senza risposta

In sella ad un cavallo l'uomo può riuscire a placare il suo slancio verso l'infinito, verso l'ignoto.
A sentirsi, anche solo per un istante, più vicino al cielo.
- Anonimo




Dagli autoparlanti emerge una voce maschile.
- Via al primo carro tra 10, 9, 8..-

La mia mente si appanna.
Cosa troverò là fuori? Gli strateghi? Un gruppo di cittadini ricchi che ci valuteranno per la nostra bellezza?
Snow? I troppi pensieri si accumulano uno sopra l'altro, ma capisco che le risposte arriveranno esattamente tra quattro secondi.

Le porte si aprono.
Gli altri tributi sfilano radiosi sui loro carri, alcuni orgogliosi, altri spaventati, altri inespressivi.
Varco la soglia e sento le urla di più di diecimila persone. Tutti ci guardano, ridono, piangono, ci indicano, ci tirano fiori..
Ma possibile che siano così felici? Cosa ci trovano di divertente in tutto questo?
Noto il mio viso sui grandi schermi, il mio sguardo interrogativo. Non ho mai visto niente di simile.
Poi vedo quello di Helly, impassibile, autorevole. I suoi occhi sono offuscati, non lasciano trasparire nessuna emozione.

Finalmente ci fermiamo ed ho il tempo di respirare, tutti quegli occhi puntati addosso mi mettevano a disagio.
Ora che sono più lucido, ho il tempo di studiare gli altri tributi.
I due del Distretto 1 hanno entrambi un vestito tempestato di perle e diamanti, sono così splendenti che la loro vista mi acceca.
Tigris me ne ha già parlato, riferendomi che loro, insieme ai tributi del Distretto 2, dotati di una splendida armatura d'argento su un carro trainato da cavalli color pece, si sono offerti volontari alla Mietitura. Perchè l'hanno fatto? Per risparmiare la vita a qualche dodicenne?
Per orgoglio personale? Per onore? Per sacrificio?

Dietro di noi c'è una coppia di tributi apparentemente nudi, coperti interamente da uno scuro lenzuolo trasparente.
I loro volti sono sporchi, macchiati. Neri come il carbone. Sono i tributi del Distretto 12.
Dicono che sia la regione più povera di tutta Panem, lì la gente muore di fame tutti i giorni. A parte questo, so molto poco riguardo quel luogo.

Mi guardo intorno. Dall'altra parte dello spiazzo in cui ci siamo fermati vedo due spighe di grano, il Distretto 11.
Davanti a loro due buffi personaggi dagli occhi allucinati, vestiti interamente da alberi, provenienti dal 7.

In quel momento una profonda voce distoglie da loro la mia attenzione.

- Benvenuti tributi, benvenuti a Capitol City. - E' il presidente Snow.

Nell istante in cui ha pronunciato la prima sillaba tutte le voci, le urla, i pianti, le risate si sono bloccati.
Non so bene come spiegarlo, ma è come se qualcuno avesse premuto il pulsante 'Stop'. Tutto improvvisamente si è fermato.

- Tutti noi rendiamo onore al vostro coraggio e al vostro sacrificio. - I suoi occhi di ghiaccio sembrano due fessure e la pelle del viso è stata tirata al massimo. Mentre parla sulla sua bocca compaiono strane smorfie, come se cercasse di contenere un dolore pungente.
Credo che abbbia solo trentadue anni, ma il tutto lo fa sembrare molto più vecchio.

- Felici Hunger Games, e possa la fortuna sempre essere a vostro favore. - Conclude. Il discorso è seguito da una serie di applausi che sembravano non finire mai. I carri vengono quindi scortati verso il 'Palazzo di Addestramento' dove si trovano i nostri alloggi.

Scesi dal carro, troviamo Tigris e Angie ad accoglierci.
- Siete stati magnifici! Avevano occhi solo per voi! -

- Le divinità del Distretto 4. - Dice una voce alle mie spalle. - Interessante. -
Dietro di me trovo un uomo di mezza età dai capelli color platino, riccissimi. Indossa una giacca blu elettrico e ha uno smalto dello stesso colore sulle mani.

- Piacere, tributi. - Ci dice con con un tono strano, come se stesse tramando qualcosa. - Sono Alexander Wilson, il vostro Mentore. -
Helly ha un sussulto. Capisco che ha riposto tutte le sue speranze in quest'uomo.

Insieme, ci dirigiamo nel nostro appartamento, al quarto piano.
Troviamo una tavolata piena di squisitezze di ogni tipo che ci aspetta invitante.
- Bene - Ci dice l'uomo, in perfetto accento di Capitol City. - Domani comincerà la fase di addestramento. Inizialmente vi allenerete con gli altri tributi, in seguito passeremo alle sessioni singolari. Quando domani sarete lì dentro, cercate di non mettervi troppo in mostra. Il vostro obbiettivo primario non è spaventarli ora, ma spaventarli nell'arena, e per farlo dovrete fargli credere che non siete avversari temibili. Quando cominceranno i Giochi avrete tutto il tempo per dimostrargli chi siete. - La mia mente sta captando e registrando con attenzione tutto quello che dice, i miei occhi seguono i movimenti delle sue labbra palesemente rifatte. - Cercate inoltre di concentrarvi sulle tecniche di sopravvivenza. Imparate ad accendere un fuoco, a costruire un rifugio, a cacciare. Riguardo il combattimento dovrete affidarvi alle vostre capacità. -
- Io non ho capacità. - Dice seccamente Helly.
- Costruire trappole è una capacità. - Risponde.
- Ma come fai a..? - E' senza parole.
- Un consiglio: non sottovalutarti. - La interrompe. - E tu, giovanotto? -
- Anche io so costruire trappole. Sai, nel nostro Distretto siamo abili nel fare nodi o reti. -
- ..e cosa mi dici della lancia? - Mi dice con quel sorrisetto tipico di Capitol.
- Beh, me la cavo. La usavo per pescare. -
- Devi avere una buona mira.. - Aggiunge lui.

Come fa? Come fa a sapere tutte queste cose? Mi spiava? Ero sorvegliato?
Lo guardo, sembra aver capito cosa penso.
- Io sono il vostro Mentore. Sono quello che sa tutto. -

Detto questo, si alza e se ne va.
Ci alziamo anche noi, lasciando Tigris ed Angie sole.

Mi dirigo verso l'atrio e mi affaccio ad una grande finestra.
Da qui si vede una buona parte della città, il reticolato delle strade progettato con una precisione quasi geometrica, i palazzi illuminati, i fuochi d'artificio, le insegne al neon.. Tutto questo insieme di cose spettacolari, meravigliose rappresenta in realtà l'inferno.

Sento i passi di un'ombra che si avvicina.
E' Helly. Si mette vicino a me, guardando l'orizzonte.

- Anche se ci conosciamo solo da pochi giorni, volevo dirti grazie. Grazie perchè nonostante entrambi siamo consapevoli del destino che ci attende, non c'è stata una volta in cui mi hai fatto sentire inutile, spacciata. In un certo senso quando sono con te mi sento più sicura, protetta.. io.. -

- Helly - la interruppi, - non possiamo permetterci di fidarci l'uno dell'altra. Sarebbe un'ipocrisia, e questo lo sai benissimo anche tu. -
- Tu non mi ucciderai.. -


Me ne vado senza darle una risposta, lasciando quell'ombra in mezzo all'oscurità.
Penso alle conseguenze che ci saranno. Devo ricordarmi le regole.
'O uccidi o muori. O uccidi o muori.'

Ed io non ho alcuna intenzione di morire.

Ed eccoci al quinto capitolo!
Ho cercato di scrivere un po' di più questa volta, anche se avrei dovuto fare di meglio.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
  
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