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Autore: Teqvjla    20/10/2013    3 recensioni
Lei. Una ragazza semplice, dei sogni nel cassetto, la voglia di vivere.
Lui. Un ragazzo semplice, milioni di persone ed amarlo, la voglia di vivere.
E tanti, tanti ricordi.
La loro storia. Un'unica storia.
L'amore, i sogni, la realtà.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Buonanotte, Francesca..- mormorò lui, sorridendo e scuotendo la testa, per poi alzare il cappuccio sulla testa e cominciare a dirigersi verso casa sua.

Forse, l’avrebbe chiamata.  Anzi.. ne era più che sicuro.










-Uh.. e che è successo dopo? Non dirmi che non ti ha chiamata alla fine!- esclamò contrariata la giovane, alzando lo sguardo verso la donna. Francesca alzò gli occhi al cielo.

-Come se tu non lo sapessi!- disse infatti, aggrottando le sopracciglia.

-Dai, dammi corda!- ridacchiò la ragazza, prima di tornare alla sua posizione iniziale.
 
 
 
 




 
-Brenda, dov’è la mia maglietta verde?- urlò la bionda dalla camera da letto.

-Quale?- chiese la rossa di rimando dalla cucina.

-Quella verde sopra e bianca sotto! Non la trovo!- sbottò arrendendosi, smettendo di frugare nel cassetto.

-Oh, quella. Credo l’abbia presa Stefanie, sai che le piaceva e probabilmente te l’ha rubata!- ridacchiò la ragazza, entrando nella camera da letto della bionda con un bicchiere di succo in mano.

-Ma.. la uccido!- spalancò la bocca la bionda. L’altra scoppiò a ridere fragorosamente. Brenda e Stefanie erano due delle sue nuove amiche a Londra. Brenda era di origini francesi. Aveva dei lunghi capelli rossi, fino a metà schiena. Degli occhi verde bosco, davvero fantastici. Era una ragazza bellissima, sempre sorridente ed amante degli horror. Una vera passione, amava sia vederli, che leggerli.

Stefanie invece era di origini argentine. Anche lei una ragazza bella, a parere di molti, ma non il suo. Era solare, ma molto insicura di se stessa. Aveva grandi occhi scuri, neri, delineati da lunghe sopracciglia. I capelli, sempre rigorosamente lisci, lunghi fino alle spalle, e la pelle scura, olivastra.


Le tre si erano ritrovate insieme, per caso. Certo, c’era da dire che nonostante fossero tutte e tre di origini e caratteri diversi, avevano un buon rapporto, che diventava ogni giorno più bello. Spesso si ritrovavano insieme a parlare di notte, nella stanza della bionda. Passavano notti insonni a parlare delle loro giornate, del loro passato, del loro futuro. Insomma, si potevano definire già amiche.

-Dio, fai troppo ridere quando ti arrabbi!- sbottò la rossa, scoppiando a ridere. La bionda fece una smorfia contrariata.

-Quella peste mi sentirà!- brontolò, sedendosi sul letto col cellulare fra le mani. Cominciò a dare un’occhiata al suo profilo di facebook, sorridendo di tanto in tanto alle foto buffe che gli inviava il suo migliore amico.

Le mancava da morire, quel ragazzo. Ne avevano combinate molte insieme, praticamente erano cresciuti assieme.. chi poteva conoscerla più di lui? Le mancavano tutti, sua sorella, i suoi genitori.

Insomma, in quella grande metropoli non c’era nessuno che conoscesse, a parte quelle due ragazze con le quali condivideva le sue giornate. Solo loro e.. lui. Wow.. lui. Erano passate due settimane da quella serata al pub.

Come dimenticarsene.. l’aveva sognata praticamente tutte le notti. Le loro chiacchierate, i sorrisi, le risate, l’imbarazzo in certi momenti. Il bacio.. quel piccolo bacio sulla guancia che lei stessa gli aveva dato. Dio.. quando era rientrata nella sua stanza quella sera aveva il cuore che le scoppiava nel petto. Non era riuscita togliere quel sorriso che era spuntato piano su quelle labbra rosee, e che aveva tenuto fino a quando era andata a dormire, fino al suo risveglio il mattino seguente.


Anche se dopo non molto, così come era ricomparso, era sparito.

Che le era saltato in mente?

Una parte di lei era felice di quello che era successo. L’altra invece era abbattuta. Si era lasciata andare. Si era aperta con.. con qualcuno. Nessuno. Uno sconosciuto. Il suo idolo. Aveva un nome, sì. Ce l’aveva eccome, e lei lo sapeva bene. Il problema era che nelle ultime due settimane, quel nome non si fosse fatto vivo. Non per lei.

In fondo se l’aspettava.. lei era solo una delle tante. Non aveva niente a che fare con uno come lui. Niente. E non c’era giorno in cui non lo pensasse. Ma, Dio, era più forte di lei. Non riusciva a non immaginarlo. Non riusciva a non vederlo nei suoi sogni. Quella piccola parte di lei, forse quella incosciente ed innamorata.

Non riusciva a dare un senso alle sue speranze, alle sue fantasie, ad una vita insieme. E nonostante continuasse a ripeterselo, non ne era capace. Era giovane, ancora un’adolescente. Aver compiuto diciannove anni non faceva di lei una donna adulta. Non è l’età che fa la saggezza. È il proprio pensiero, e lei, in lei, c’era ancora una bambina che credeva nel principe azzurro.


Il ragazzo perfetto, arrivato al momento giusto, per sconfiggere tutti i mali e salvare la damigella indifesa. Era così bello.. quanto impossibile. La vita non era una favola, non era fatta di fantasia. Lo sapeva, Francesca ne era al corrente. Lo sarebbe sempre stata.
 
 
 
 
 
 


Si fermò. Una lacrima scivolò sul suo volto. La ragazza catturò quella piccola goccia di cristallo con un bacio, prima di sorriderle radiosa. Francesca prese un respiro profondo, prima di riprendere il discorso. Emma la strinse a sé, strofinando la guancia sul tessuto della sua camicia. Non c’era bisogno di aggiungere altro.




 
 
 
 
 
E mentre era lì, con quei pensieri che continuavano a tormentarla, isolata dal resto del mondo, il cellulare vibrò fra le sue mani. Si riscosse da quei pensieri, prima di lanciargli uno sguardo, curiosa di sapere chi fosse stata la persona che in quel momento l’aveva salvata da una possibile crisi esistenziale. E scoprendo il nome dell’emittente ne rimase sorpresa.

Forse.. anche in modo piacevole. Ma decisamente sorpresa. Il cuore prese a battere più forte, le mani a tremare. Continuava a fissare lo schermo del suo cellulare, rapita. Non riusciva a crederci.

Doveva essere stato un errore.. sì, probabile. Anzi, possibile. Certo. Sicuro. Un tremendo, enorme, sbaglio.

Ma come poteva dirlo? Insomma, non aveva letto ancora il contenuto di quel messaggio, che a suo parere, era arrivato alla persona sbagliata: lei. Con le mani ancora tremanti, sbloccò la tastiera. Non poteva parlare prima di sapere, giusto? Prima doveva controllare con i suoi occhi. Li chiuse, prendendo un respiro profondo. Non sapeva nemmeno perché il motivo di tanta agitazione. Ah sì, era stato il suo idolo a mandarlo.


Contò fino a tre, prima di premere “APRI”.
 


From Niall: Buongiorno, cricetina.
 


Il suo cuore si fermò, prima di fare un salto nel vuoto. Buongiorno.. le aveva mandato il buongiorno. L’aveva chiamata “cricetina”. Quel messaggio era per lei, non aveva sbagliato. Sul suo volto cominciò a nascere quel sorriso. Quello che faceva ogni volta che le succedeva qualcosa di straordinario, quello che non riusciva a controllare.

Quello che era comparso con lui quella sera, con lui in ogni foto, con lui in ogni parola di una canzone. Wow.. che cosa avrebbe dovuto fare? Rispondere? Ma certo, non poteva lasciarlo così. Solo.. non sapeva cosa dire. E aveva paura di disturbarlo. Ma per cosa, poi? era stato lui il primo ad inviare il messaggio. Pretendeva, almeno, che lei gli rispondesse. O almeno questo pensava Francesca. Quindi.. doveva rispondergli. Una cosa semplice. Salutarlo, per prima cosa.

 


To Niall: Buongiorno, paperella.
 


Premette sul tasto “INVIO” prima di cambiare idea. Cielo.. l’aveva chiamato “paperella”! Santo cielo, perché?? Poteva semplicemente dire “Ciao” o “Heylà!”, ma paperella! Era il colmo. Respira, Francesca, respira, continuava a ripetersi come un mantra. Il cellulare vibrò di nuovo.
 


From Niall: Haha, divertente. Come va?
 


Sorrise. Fiù, non si era arrabbiato.. menomale! Chissà che avrebbe fatto. “Come va?” le aveva chiesto. Come andava? Beh.. bene. Tutto sommato, sì, andava bene.
 


To Niall: Direi bene. Anzi, alla grande. A te come va il lavoro?
 


Cavolo.. stava succedendo di nuovo. Si stava lasciando andare. Con lui, il suo idolo, barra sconosciuto. Stava sbagliando? Ma certo che lo stava facendo. Valeva la pena rischiare? Chi poteva dirlo? Il suo cuore ne sarebbe uscito integro.. ma che razza di pensieri stava facendo? Cosa doveva rischiare? La vita? Il cuore infranto? Per colpa di chi? Di Niall? Di qualcuno, nessuno? Perché farsi tante paranoie?

Il cellulare vibrò di nuovo.
 


From Niall: Oh, sì, tutto benone. Scusami se non mi sono fatto più vivo, ho avuto molto da fare.
 


Si stava scusando.. con lei? Wow.. perché? Insomma, dopotutto erano sconosciuti. Uno era un sogno e l’altra era la realtà. Un sogno per Francesca, la realtà per Niall. Che cosa poteva dirgli? Non lo sapeva neppure lei.
 


To Niall: Non preoccuparti, è tutto ok. Non c’è bisogno che ti scusi, lo so che col tuo lavoro sei molto impegnato.. l’ho immaginato.
 


Bugia. Stava mentendo. Prima aveva ammesso a se stessa che essendo una delle tante, lui non se ne sarebbe ricordato. Invece non l’aveva cercata prima perché non ne aveva avuto il tempo. Si sentì tremendamente egoista in quel momento.
 


From Niall: Bene. Ma non è stato comunque carino da parte mia. Voglio rimediare.
 


Che cosa aveva in mente quel ragazzo?
 


To Niall: Rimediare? Per cosa? Che hai in mente?
 


Era davvero curiosa di sapere cosa stesse pianificando quella testolina bionda. Era anche curiosa di sapere che cosa ne avrebbe fatto lei. Avrebbe accettato una sua qualunque proposta? L’avrebbe fatto? Avrebbe.. rischiato?
 


From Niall: È una sorpresa. Sta a te decidere. Ci stai? Ricordati che non accetto un no come risposta. Sì, o sì?
 


Ci stava? Davvero? Ne era sicura? Una parte di lei continuava ad urlare di no, e di lasciar perdere.
Ma l’altra parte, quella piccola parte irrazionale e incosciente, cosa diceva? Sì? Ci stai, Francesca? Vuoi rischiare?




To Niall: Io.. sì. Ci sto. Non vedo l’ora di vedere questa “sorpresa”.
 


Ci stava. Eccome. E poi.. lui non avrebbe accettato un NO come risposta.
 Aveva vinto di nuovo, quella piccola parte. La bambina dentro di lei, la stava facendo sorridere.




















Continua..

 
  
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