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Autore: Namixart    20/10/2013    3 recensioni
Martina ha solo quindici anni, ma quando il suo migliore amico, Carter, scompare senza lasciare traccia, cade in una grave crisi di depressione. Perde il suo cuore e diventa un Nessuno dell'Organizzazione XIII.
Ma nessuno sa che Namixart, numero XV, Scintilla di Fiamme Oscure, non è ciò che sembra.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Erano giorni che Nami non usciva dalla Sala Computer del Castello. Voleva sapere chi erano Sora e Ventus. Digitò il nome di Sora sui tasti del megacomputer, sua ultima spiaggia. Aveva setacciato ogni angolo della memoria degli altri apparecchi, senza trovare traccia dei due ragazzi.
Apparve una sola opzione: un’immagine del ragazzo. Inutile, dal momento che i volti dei due ragazzi erano impressi a fuoco nella sua mente.
- Dannazione! Non mi serve una sua foto! Voglio sapere chi è e perché mi assomiglia. Aspetta un attimo… -
“Sora, Namixart.” scrisse.
Il computer emise subito il suo responso.
Gemelli.
“Gemelli? Ci dev’essere un errore. Riproviamo.”
Tentò molte volte, ma il risultato era sempre lo stesso. Secondo quello stupido computer lei aveva un gemello.
- Malefico apparecchio! Fatti revisionare perché c’è un errore nella tua memoria! -
- Parla di errori nella memoria … Da che pulpito … -
Si voltò di scatto. A parlare era stato un ragazzo pressappoco della sua età, che indossava la tunica dell’Organizzazione. Calò il cappuccio. Aveva lunghi capelli argentei e i suoi occhi erano coperti da una benda. Lo riconobbe subito.
- Riku? -
- Sì. -
- Chi sei? -
- Uno che sa chi sono Sora e Ventus. Lo vuoi scoprire? -
- Ovvio. -
- Fatti affidare una missione speciale al Castello dell’Oblio. Ci vedremo lì e ti dirò tutto. -
Riku aprì un passaggio oscuro e vi sparì dentro senza aggiungere altro.
Namixart rimase per un attimo interdetta, poi si riscosse e partì a passo di carica verso l’Area Grigia.
 
 
- Sì, Saïx, hai capito bene: voglio una missione al Castello dell’Oblio. E la voglio velocemente. - Namixart era decisissima a scoprire qualcosa sui due ragazzi, ed era decisissima a non lasciarsi fermare da un Saïx qualunque.
- Che ci devi andare a fare? - purtroppo il numero VII in questione non era uno sciocco.
Nami sbuffò:
- Devo cercare l’assalitore di Roxaura e scoprire cosa vuole, mi pare ovvio! Allora, posso andare o vuoi tenermi incollata qui? -
Era visibilmente irritata. Che diritto aveva, Saïx, di intralciarla? Lei doveva cercare risposte su quello che probabilmente era suo fratello! Peccato che lui non lo sapesse.
- Va bene, ma non ti lascerò andare da sola. È troppo rischioso. Axel ti accompagnerà. -
Nami tirò un sospiro di sollievo. Avrebbe potuto facilmente liberarsi di Axel.
- Axel! Hai la tua missione. Castello de… -
- Ancora? -  
- Sì, ma stavolta con Namixart. Non voglio sentire lamentele. -
- Ok… Nami, che si va a fare? -
- Te lo spiego dopo. Andiamo. -
E, aperto un corridoio oscuro, partirono.
 
 
- Fammi capire… Tu hai delle visioni di due ragazzi che, tra parentesi, io conosco. Scopri che uno di loro potrebbe essere tuo fratello gemello. Un tipo che è riuscito a mettere KO Roxaura ti dice che sa qualcosa di loro e ti invita a venire qui per scoprirlo. Ti fai affidare una missione speciale da Saïx. Lui mi incarica di sorvegliarti e tu mi vuoi scaricare qui. Giusto? -
- Giusto. Per favore, Ax! Devo scoprire la verità! -
- Ma non sai se puoi fidarti di Riku! -
- Devo! Ti prego! Lasciami andare! Prenditi qualche giorno di vacanza, no? E poi sono sicura che conosco anche lui. Non chiedermi come, ma lo so. Per favore! - Nami quasi supplicava.
Per lei era troppo importante. Axel non poté resistere a quello sguardo.
- D’accordo. Ma se ti serve aiuto fammi un fischio, ok? -
- Contaci! -
Axel sparì in un corridoio oscuro lasciando Namixart da sola.
 
 
- Riku? Sono Namixart! Dove sei? - erano ore che Nami vagava per il Castello senza incontrare nessuno.
- Sei venuta. -
Si voltò di scatto e vide il ragazzo davanti a sé.
- Sì. Hai promesso di parlarmi di Sora e Ventus. -
- Esatto, ma non ti parlerò di loro: ti aiuterò a ricordarli. -
La condusse in una stanza bianca con una capsula all’interno. Era molto stana, a forma di bocciolo e lievemente appannata. All’interno si poteva distinguere una figura umana inerme.
- Sora! -
Nami lo riconobbe subito. Quel ragazzo era suo fratello!
- Dorme per recuperare i suoi ricordi. È l’unico modo. -
Non era stato Riku a parlare, bensì una ragazza. Aveva occhi azzurri, lunghi capelli biondi e un viso molto dolce.
- Mi chiamo Naminé. Namixart, Sora sta riposando per darmi il tempo di ricostruire i ricordi che sono stata costretta a distruggere. La stessa cosa è accaduta con te anche se non sono stata io nel tuo caso. Quando eri molto piccola, non avevi più di quattro anni, qualcuno è entrato nella tua mente e ti ha portato via i ricordi che avevi della tua vita, ricostruendone di nuovi. Hai dimenticato la tua isola, la tua famiglia, i tuoi amici. Non ricordi nulla di Ventus e Sora, eppure li senti familiari, come se li conoscessi da sempre. Dico bene? -
- Sì. Naminé, ti prego, parlami di loro. -
- Ok. Sora o Ventus? -
- …Ventus. -
- Quando tu e Sora eravate molto piccoli sulla vostra isola viveva un ragazzo. Il suo nome era Ventus. Era un Custode del Keyblade. Devi sapere che ogni Custode, prima o poi, sceglie un ragazzo o una ragazza che erediterà il suo Keyblade. Ven scelse te. Poco dopo la Cerimonia di Ereditarietà venne accolto da un Maestro di Keyblade nomade e diventò suo allievo, andandosene dall’isola. Non tornò più. -
- E Sora? -
- C’è poco da dire. Siete gemelli. -
- Come siamo stati separati? -
- L’uomo che prese Ventus come allievo rapì anche te dall’isola e ti portò via. Aveva percepito in te un potere immenso e voleva sfruttarlo per i suoi interessi. Modificò la tua memoria e quella di chi ti conosceva e inibì la tua capacità di usare un Keyblade. -
- C’è un modo per recuperare i ricordi perduti? -
- Sì. Ma è una cosa lunga. Addormentarti come Sora e lasciare che io ricostruisca i tuoi ricordi. Te la senti? -
- Ma come farò con l’Organizzazione? E con i miei amici? -
- Se vuoi faremo così: Riku spiegherà tutto ai tuoi amici e loro diranno all’Organizzazione che sei scomparsa. Va bene? -
Nami rifletté un attimo. Non voleva abbandonare Axel, Roxas, Demyx e Roxaura, ma aveva bisogno di sapere la verità sul suo passato. E Naminé non le aveva detto che non avrebbe mai rivisto i suoi amici.
“Si può fare.”
- Accetto. -



[Chiacchiere dell'autrice]
Ehm... salve...
Ho mancato un paio di appuntamenti, mi dispiace un sacco... 
Xigbar: 10 minuti di vergogna, ragazzina.
Nami: *si vergogna*
Ok, rieccomi. Non so esattamente cosa mi passava per la testa, quando ho elaborato questi collegamenti strani. Ma eccoli qui! Devo dire, però, che mi piacciono.
Beh, io non ho molto da dire, a voi la parola *Porge un microfono con un sorriso minaccioso*
Alla prossimaaa,
Nami :3

PS
Vi vedo un po' taciturni, ultimamente... e non so se sono io che sto peggiorando nella scrittura, io che aggiorno in ritardo o vattelappesca! Fatevi sentire, dai!

PPS
DECIMO CAPITOLOOOO! YEEEEEE! 
Niente, dovevo festeggiare.
 
  
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