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Autore: Laila    12/04/2008    4 recensioni
"Akane era poco.
Akari era troppo.
Ukyo era terra inesplorata.
Si sorprese a pensarla, aggiungendola alle altre due donne importanti della sua vita"
Ho sempre visto bene Ukyo e Ryoga, così anch'io sono entrata in questa terra inesplorata cominciando questa Love-commedy. I personaggi sono tutti di diritto e proprietà dell'autrice Rumiko Takahashi, mia musa ispiratrice, eccetto alcuni personaggi aggiunti di mia iniziativa.
Genere: Romantico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryoga Hibiki, Ukyo Kuonji
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il tesoro del leprechaun

Fissò il masso, quasi a volerlo sgretolare da così lontano.

Ryoga aveva sistemato la pesante pietra al centro del tavolo, curioso di metterla alla prova, dopo la spiegazione impartitale.

Lei si avvicinò, tirò indietro il braccio piegandolo ad angolo retto ad altezza della spalla, il pugno chiuso che tratteneva l'impeto e la decisione.

Ad un suo cenno del capo, la ragazza distese l'arto in diagonale proiettando l'indice verso il centro della pietra.

- Aiahhhhh!!! Che male!

Ukyo si accovacciò su sé stessa stringendosi il braccio al seno.

Sentiva un dolore allarmante se solo provava a piegare l'indice destro, persino i polpastrelli erano infiammati dallo sforzo!

- Non stavi guardando bene – Hibiki scosse la testa, mentre la ragazza si ciucciava il dito ammaccato.

- Devi svuotare la mente se vuoi centrare lo stubo, altrimenti è inutile...

- Sei sicuro che questa tecnica, mi servirà per imparare “la vendetta incrociata” di mio nonno? - sibilò l'altra, il tono acido malcelato.

Lei era all'oscuro del segreto di suo nonno, ma Ryoga l'aveva capito subito.

Bisognava scagliare prima una spatola e poi la seconda, imprimendo più forza nel secondo lancio e facendo sì che quello centrasse il punto di esplosione della prima spatola.

Uno sorta di “tsubo detonatore” applicato alle spatole.

- Se non hai intenzione di allenarti seriamente, posso pure andarmene... – la stupì il girovago accingendosi ad alzarsi dal pavimento su cui stava seduto.

- No, Ryoga! Aspetta! Voglio impararla! - lo aveva trattenuto per il bicipite destro.

Il suo insegnante privato la fissò con un sorriso beffardo dipinto sul volto.

Era comunque pietoso per lui seguire Ucchan, la quale riusciva al massimo a graffiare quel masso inanimato.

- Per stasera basta così – decretò, dopo l'ennesimo fallimento.

Ukyo allora si girò afferrandogli le maniche della maglietta, la fronte corrugata dall'ansia.

- Ti prego fammi un'altra dimostrazione! Sono sicura che stavolta, se ti guardo attentamente capirò!

Ryoga incrociando il suo sguardo bramoso arrossì. Si avvicinò a passo tranquillo al banco dimostrativo e in qualche secondo frantumò la pietra, sostituendola poi con una ancora intatta, presa dal giardino.

Non era minimamente esaltante come la prima volta che era riuscito a completare la tecnica dell'esplosione, dopo che aveva smesso di distrarsi col pensiero d' Akane.

Forse per Ukyo è lo stesso, immaginò.

- Ti permetto di provare per l'ultima volta... ora cerca di non pensare a Ranma e colpisci!

- Io non stavo pensando a Ranma, come ti vengono in mente certe idee? Con i problemi che abbiamo qua, Ranma è l'ultimo dei... aspetta! E poi non sono fatti tuoi!

Semmai stavo pensando a mettere spalle al muro, Iori Nuth! S'imbronciò la giovane artista marziale.

Testardamente Ryoga le ripeté la sua filosofia: - Volevo solo dire che non devi distrarti!

- Io distratta? Non sono mica come te, sempre pronto a fare lo svenevole con Akane o Akari, che tra parentesi ti dà ancora del lei!- lo affrontò viso a viso.

Il ragazzo allora si alzò in punta di piedi per sovrastarla meglio.

- E tu non dare la colpa a loro due se sei una frana!

Aveva esagerato, la cuoca era arretrata d'un passo incapace di formulare un'adeguata risposta, la bocca semi-dischiusa per la sorpresa.

Hibiki reclinò il capo mordendosi il labbro inferiore coi canini - Mi dispiace, non avrei dovuto...

- Spostati!

Alzò lo sguardo sulla sua interlocutrice – Cosa?

- Ho detto: Spostati!

Si accorse di essersi messo proprio davanti al tavolo del masso d'allenamento.

Appena si allontanò, la cuoca colpì furente l'obbiettivo, un nugolo di polvere e schegge esplose al minimo contatto del suo dito.

- Ci sono riuscita! - gridò quella al settimo cielo.

Hibiki annuì incipriato di polvere tanto da sembrare uno spazzacamino, poi avvenne qualcosa, una molla scattò fra loro.

Ucchan lo abbracciò e gli sussurrò un dolce: - Grazie!

Ryoga sentì le farfalle volteggiare nello stomaco e dovette ammettere a sé stesso, che non voleva ancora separarsi da lei, quando si sciolsero.

Lo faceva sentire bersagliabile, scontroso, acceso, tal volta inconcludente, ma litigare con Ukyo lo assorbiva a tutto tondo. Somigliava a quando terminava l'ultima fase di un duro allenamento... impossibile stare meglio.

 

Il giorno dopo, il cielo era terzo.

Le nuvole spazzate via nella nottata salivano ad Urawa, lasciando riscaldare le filari d'erba brillante di rugiada, dal sole.

A scuola era successo esattamente quello che aveva predetto Nabiki, ossia; la notizia del leprechaun s'era diffusa dappertutto col passa parola.

La storia aveva assunto di bocca in bocca sfumature diverse, alcune divertenti, altre paurose, allo scopo d'innervosire le studentesse più suggestionabili.

Dalle prime classi alle ultime, una gran massa di studenti si era mobilitata per cercare la ragazza della 2°F, e puntare somme di denaro sulla possibile “zona X”

Dove si nascondeva il tesoro? Nessuno lo sapeva.

Intanto tutti aspettavano smaniosamente l'arrivo dell'intervallo, ora in un cui, Nabiki assicurava, sarebbe apparso il piccolo abitante del popolo delle fate.

Happosay dal canto suo, aveva qualcosa da ridire su quel ridicolo vestiario...

Indossava: un cappello a bombetta, una barba posticcia nemmeno rossa, ma più natalizia a vedersi, una rigida giacca dalla tinta erborea, con sette file di bottoni dorati, pantaloni gessati e delle scarpette da tip-tap fastidiosamente rumorose.

Il vecchietto si spostava da un cespuglio all'altro, finché non si accorse di una presenza.

- Ti ho trovato gnometto dei miei stivali! - urlò Iori Nuth placcandolo.

- Il tuo sguardo fisso m'impedisce la fuga... Cosa vuoi per lasciarmi libero, umano? Hai tre desideri, sceglili con cura! - rispose secondo copione Happosay.

Ranma gli strappò il quaderno dalle mani – Non dovresti leggerlo il copione!

Iori guardò Saotome insospettito – Maledetto! Anche tu vuoi sapere dov'é sotterrato il tesoro?

- Che? - si sbalordì il ragazzo col codino.

Ben presto, il ladruncolo si accorse di aver fatto un errore! Il folletto malefico era fuoriuscito magicamente dalla sua supervisone, scomparendo! Fu così che Iori si scagliò furioso contro Saotome.

- Tecnica del saccheggio a ruota!

Rovesciando l'interno delle tasche del nemico col codino, si tuffò schiena a terra lasciandosi rotolare.

Ranma non riuscì a divincolarsi dalle sue braccia e finì scagliato dal calcio avversario, sopra al tetto dello spogliatoio femminile.

- Accidenti! Dove sarà scappato il leprechaun?! - Urlò Iori sgualcendosi il berretto per il nervoso.

- E' andato ai lavelli del cortile! Sistemi quel teppistello! - rispose Hinako affacciata alla finestra, assieme ad un mucchietto di studenti.

La fila di lavelli in pietra, veniva usata dopo la lezione di educazione fisica dagli alunni, Happosay si era nascosto nel primo incavo, sbottonandosi la giacca dal velluto ultra soffocante.

Una mano l'acciuffò - Non mi sfuggi più!

- Attento! Ti stanno tendendo una trappola, sei circondato! - replicò il folletto malefico.

Iori sorrise di rimando – Non ci casco! Se mi volto adesso, tu scomparirai di nuovo!

Happosay si staccò l'irsuta barba adesiva con un rapido strappo della mano, per rafforzare la sua tesi, mostrando il mento sudato. Iori sentì un brivido alla schiena, capendo solo allora che era caduto vittima di un grosso bluff.

- Moko Thakabisha!*

La potente scarica d'energia generata dalle mani di Ranma, lo sbatté violentemente contro il terreno assieme al vecchietto.

Il giovane malvivente cercò di svignarsela strisciando dietro a dei cespugli di un' aiuola.

- Tecnica della vendetta incrociata! - gridò una voce femminile.

Centinaia di scaglie roventi lo inchiodarono sul posto. Maledizione! Non c'erano certo andati leggeri con la contro-offensiva.

Infine Ukyo, Akane, Ranma e Ryoga coprirono i quattro i punti cardinali, impedendogli la fuga, avevano tutti un' aria ombrosa.

- Restituiscimi i miei Yen! - ordinò Joe delle crepes, facendosi largo tra i ragazzi all'ultimo momento.

Una grossa spatola colpì il malvivente – Anche i miei e quelli di Ryoga! - irruppe la combattiva Ucchan.

- Ma io non ho rubato niente! - si mise a frignare l'ostaggio caduto in trappola.

- Ah, no? - Akane fece tintinnare la sua borsa di cuoio indiano, rovesciando il bottino del giorno.

Ranma lo afferrò per il bavero della camicia - Non hai niente da dire, in tua difesa?

- Si ce l'ho... ho iniziato lavorando come sguattero, ma il padrone vista la mia capacità di rompere i piatti e rovesciare le portate sui clienti, mi licenziò il primo giorno, poi feci il dog-sitter, ma vista le percentuale di cagnette rimaste incinte al parco mi hanno licenziato, poi ho fatto...-

- Si, si, va bene abbiamo capito! Ma non vorrai dirci che l'unica cosa che sai fare è questa? - l'apostrofò il tipo con la bandana.

Gli occhi nocciola del malvivente spaziarono un poco alla volta, sui cinque giovani.

- Il Boss dice di si... posso far carriera e magari fra qualche anno entrare in politica!

- Che ne facciamo di lui? - sbuffò spazientita Ucchan scrocchiandosi le mani.

Approfittando della distrazione di quei babbei, Iori Nuth fischiò.

Il richiamo venne intercettato da un enorme cinghiale che deflagrò parte del muro che perimetrava l'area del Furinkan.

- Zampalesta andiamo! - Salito in sella al suo animale da corsa, Iori lo fece partire al trotto.

Ucchan mise le mani sui fianchi, borbottando un: – Accidenti!

- Se non altro abbiamo recuperato i nostri soldi – la consolò quel tanto che bastava, Ryoga.

 

Fine 7 cap.

Moko Thakabisha: colpo della tigre di Ranma, è un colpo energetico che si basa sull'arroganza del combattente, per capirci più uno è arrogante più il colpo lanciato sarà potente.

 L'angolo dell'autrice:

Maryku: Grazie per il commento^^! Joe lo trovavo adatto, così dal cartone animato l'ho trasferito alla mia ff, i guai per ora sembrano finiti, ma non è così...

Lavs: Grazie, grazie anche per la riflessione sulla scena di Konatsu che passa a "salutare Ryoga" è anche quella che mi è piaciuto scrivere di più nello scorso cap, anche se avevo un pò di dubbi in merito, fortuna che invece non è parsa ooc, o precoce.

Aleberyl: Aperte parentesi (- Anchio aspetto con ansia l'ultimo libro della Meyer^^! -) Chiusa parentesi...

Ecco, come vedi il ladro è stato sistemato, mi piaceva l'idea che Iori avesse derubato più di un personaggio, è anche un modo come un altro per farlo sembrare in gamba senza macchinarmi in tecniche di lotta astruse XD Grazie per il commy!

Grazissime anche ai lettori che mi seguono^__-see you soon!

Baci

Laila

 


   
 
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